SICILIA - La nuova GIBELLINA (dopo il terremoto del Belice)
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- Опубліковано 6 лют 2025
- Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 un violento terremoto sconvolse la Valle del Belice, una vasta area della Sicilia occidentale compresa fra la province di Agrigento, Trapani e Palermo. Tra i molti centri colpiti dal sisma vi furono paesi che rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago. Altri hanno subito danni ingenti: Menfi, Partanna, Camporeale, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Sambuca di Sicilia, Sciacca, Santa Ninfa, Salemi, Vita, Calatafimi, Santa Margherita del Belice. Le vittime furono 370, un migliaio i feriti e circa 70.000 i senzatetto. Oggi il territorio si è lentamente risollevato. Dopo decenni di interminabili lavori, gli antichi paesi della valle sono stati in gran parte ricostruiti in luoghi distanti da quelli originari: abitazioni, infrastrutture urbanistiche e stradali hanno sì riportato condizioni di vivibilità ma hanno anche profondamente modificato e snaturato il volto di questa parte dell'isola.
Gibellina nuova è nata sul territorio del comune di Salemi, in località Salinella, lambita dall'autostrada Palermo-Mazara del Vallo. Per la sua ricostruzione l'ex sindaco Ludovico Corrao ebbe l'idea di "umanizzare" il territorio chiamando a collaborare artisti di fama mondiale. La cittadina divenne subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa. Il risultato è una grande galleria d'arte contemporanea a "cielo aperto", operazione per alcuni forse discutibile ma comunque meritevole di interesse e degna di essere inserita nei principali circuiti turistici della Sicilia.
Oltre alle varie opere distribuite in diversi spazi urbani (alcune illustrate da questo filmato) di notevole interesse è il Museo d'Arte Contemporanea aperto nel 1980. La collezione permanente occupa gran parte dello spazio espositivo dell'edificio museale; una sala è stata dedicata all'artista Mario Schifano ed un'altra sala invece ai bozzetti delle opere architettoniche ed artistiche presenti "en plein air". A causa dei ristretti spazi espositivi un grande numero di opere viene conservato negli ampi magazzini adiacenti; ciclicamente vengono esposte al pubblico negli spazi dedicati alle esposizioni temporanee. Tutte le opere presenti nel museo provengono da donazioni o acquisizioni realizzate attraverso la programmazione di eventi espositivi. All'interno del museo è presente una biblioteca con una sezione specialistica sull'arte contemporanea oltre a un auditorium in cui si svolgono spesso attività teatrali e musicali.
patrimonio artistico a livello mondiale.. le migliori opere lasciate dai migliori artisti del pianeta
Il progetto di Gibellina venne realizzato a tavolino dall’Istituto Centrale del Ministero dei Lavori Pubblici senza interlocuzione coi cittadini e senza sopralluoghi.Il contrasto tra i ritmi sociali e spazi architettonici della ex-città terremotata (1968) , con le esigenze abitative del nuovo impianto urbanistico sono evidenti.Dei 5000 abitanti iniziali, al 2018 ne sono rimasti al 2500.Molte attività sono chiuse. «Gibellina ha dovuto mettere in discussione i propri atteggiamenti nei confronti dello spazio urbano: strade larghe che sostituiscono i vicoli medievali, architetture a più piani che rimpiazzano le abitazioni contadine in pietra ». Interventi integrativi tra opere di noti artisti e luogo, a mio avviso sono stati fallimentari.Molte attività sono chiuse. Lodevoli invece Le Orestiadi.
Ho visitato una settimana fa. Complice la calura estiva, Gibellina sembrava una città senza abitanti. Più grande di quello che probabilmente è. Con gli enormi monumenti staccati dalla vita del paese. Però ci tornerò per capire meglio Gibellina.
grazie per il bel video
Percorso tutto il Belice 10 anni fa e visto pure la nuova Gibellina, detestata dagli abitanti... Mah...!
Molto interessante!
Che orrore
PER ME,SICILIANO E'TERRIBILE VEDERE TUTTO QUESTO ANNI E ANNI DI CULTURA BUTTATI VIA con opere che con la sicilianita' non hanno nulla...mah...povero Belìce...e povera Sicilia...
dovevano spenderli questi soldi , ci hanno mangiato tutti da roma in giu'.
Terribile
Horriblemente modernoso.