Campane di Portaria (TR)

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  • Опубліковано 10 вер 2024
  • Il castello di Portaria si presenta come un caratteristico borgo medioevale del XII secolo adagiato sulla costa dei Monti Martani [ • Campanili Monti Martani ] a dominio della pittoresca valle del Naia, lungo l’antico diverticolo della via Flaminia tra Carsulae e Spoleto.
    Il toponimo deriva da "Porcaria" e testimonia l’esistenza in questa zona, ricca di boschi adatti al pascolo dei maiali, di un primitivo insediamento pastorale. Compare per la prima volta nel 1093 quando i discendenti del conte Arnolfo donarono all’abbazia di Montecassino due monasteri con i loro annessi “in curte de Porcaria, omnia qualiter pertinet in comitatu Narniensi“. Di questo castello Arnolfo restano importanti resti della rocca, avendo pressoché intatta la cinta delle mura castellane.
    Sull’antica Piazza Giuseppe Verdi si eleva la torre dell’orologio risalente al 1200, restaurata prima nel '600 e successivamente nel 1967 dalla Sovraintendenza di Perugia. Si conclude con una cuspide che contiene la campana che tutt'ggi scandisce il tempo nel borgo.
    Davanti ad essa si affaccia il pozzo fatto costruire dal Duca di Acquasparta che rimase in uso fino agli anni cinquanta del secolo scorso: ha una cisterna grande quanto la piazza stessa, utilizzata come rifugio durante la seconda guerra mondiale.
    Nei pressi del pozzo si può inoltre ammirare una delle prime cassette postali in Italia datata 1674.
    La chiesa dei santi Filippo e Giacomo risale all'XI secolo avente facciata realizzata con materiale sottratto alla città romana di Carsulae. Sorge su una chiesa preesistente, dedicata a Sant'Andrea Apostolo e fu rimodernata nel 1854. All'interno si trovano tele del '600 ed un organo Fedeli del 1796.
    Il suo campanile ospita 3 campane. Come già rilevato in altri casi, le due campane maggiori sono invertite in timbro e dimensioni: la minore in grandezza ha nota più grave della maggiore che, al contrario, ha nota più acuta. Per questo la tradizionale suonata a Rinterzo è sempre stata fatta con la campana maggiore ma, all'ascolto, risulta essere un Falsetto.
    La campana maggiore in dimensioni venne fusa dal fonditore spoletino Miccini nel 1769; la mezzana dalla fonderia Pasqualini nel 1926 assieme ad altre due campane destinate alla chiesa principale della limitrofa Acqusparta; la minore nel 1678 da artista anonimo.

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