Io invece sono sempre stata di mezzo. Intelligente, ma non la migliore. Brava ma non bravissima. E nell'adolescenza bella ma non bellissima. Mi sono sempre arrangiata per conto mio, mi sono sempre e data da fare ma l'ho sempre fatto in silenzio. Ora lo faccio notare, ne parlo, però quella grande sensazione di mediocrità di fondo è rimasta. Un pochino mi sto rendendo conto di non essere così male, e ho grandi sogni in cui credo, ma sono cose che restano. In quanti come me?
Ester Parussini io! Personalmente sono riuscita a superare quella sensazione di sentirsi mediocre più o meno all’85% perché per fortuna ho avuto le mie soddisfazioni che mi hanno aiutata a dimostrare a me stessa quanto valgo, ma a volte per i motivi più disparati mi sento ancora così (ho 26 anni)
Anch'io come te! Anzi, alle medie non ero questo granché di bravura, infatti il consiglio di orientamento mi sconsiglió in tutta linea di fare il liceo linguistico perché era troppo duro per me. Invece decisi di fare il linguistico ugualmente (non senza fatica/crisi esistenziali/crisi di nervi, sia chiaro). E anche al liceo non ero assolutamente la più brava, ero quella che si impegnava di più, quella che i compiti li faceva sempre, ma questo non voleva dire che prendevo sempre 10... Anzi😂
Sto leggendo ogni singolo commento sotto al video e sto provando una strana ma piacevole sensazione di vicinanza. Mi unisco alla schiera delle bambine, poi ragazze, brave a scuola che non hanno mai imparato ad affrontare un insuccesso e hanno vissuto/vivono con delle aspettative più grandi di loro. Grazie, Shanti
da ex gifted kid mi rendo conto che, mentre io ricevevo apprezzamento dagli insegnanti costantemente, i miei compagni di classe venivano costantemente paragonati a me, perdendo tanto della loro autostima e della fiducia in loro stessi. all'inizio del liceo la realizzazione di non essere un prodigio mi ha sconvolto la vita in ogni ambito e specialmente, come hai detto tu nel video, mi ha fatto dubitare della mia stessa identità. ora mi trovo all'ultimo anno e cambiando vari professori mi sono accorta sempre più di quanto in realtà il prodigio nella realtà non esista, ma sia solo un loro modo di intuire delle determinate qualità reputate da loro "geniali"
Tempo fa lessi che esistono 9 diversi di intelligenza: naturalista, musicale, logico-matematica, esistenziale, interpersonale, corporeo-cinestetica, linguistica, intrapersonale e spaziale (grazie Google). Motivo per cui trovo sbagliatissimo valutare e giudicare una persona solo in base a poche materie standard imposte da scuola e società. Sarebbe bello se approfondissi l'argomento in un video, che ne pensi?
Grazie per aver scritto questo commento. Quando faccio riflessioni di questo tipo sulla scuola vengo presa come adolescente rivoluzionaria fallita, senza rendersi conto che ci possono essere modalità di impostazione scolastica più adatte alla psicologia di bambini e ragazzi,ovvero individui in crescita e formazione, sia fisica che soprattutto mentale.
Da medicina ad ostetricia 🙋 una delle decisioni più difficili e drastiche della mia vita, ma non l'ho rimpianta mai, nemmeno per un secondo. Nemmeno quando ho visto i miei ex colleghi di corso con il camice e me con i guanti sporchi 😋 era bello essere quella intelligente, ma è molto meglio essere quella contenta 😘
Ah, ho lasciato medicina esattamente per lo stesso tuo disagio riguardo la troppa competizione. Mi ha rovinato la vita, risollevata tra psicoterapia e psicofarmaci.
@@cristinaliberati9098 io mi sono laureata alla fine ma ti capisco perfettamente, perchè anche a me studiare medicina ha rovinato la vita...non è solo la difficoltà del corso in se, è proprio che dove ero io c'era un ambiente competitivo del cazzo, colleghi egoisti e arrivisti e professori che insegnano solo per soldi....per poi ottenere una laurea che non vale niente perchè di fatto è a metà,che è sempre più bisfrattata, e per un lavoro che non voglio e che non sono in grado di fare...io mi pento profondamente di aver fatto quella scelta a 19 anni,E di non aver avuto la forza di cambiare facoltà...
@@claudiamass5939 ho odiato così tanto quel periodo della mia vita che quando ho cambiato facoltà ho cancellato tutto, tutto. Colleghi, insegnanti, foto dai social, riferimenti di qualsiasi tipo. Ho proprio resettato tutto. E la competitività tra colleghi è il difetto principale di quel posto orribile. Secondo solo, forse, a quella dei professori stessi, che paiono temere di vederti rubare il loro posto da un momento all'altro
@@cristinaliberati9098 hai perfettamente ragione, è la competizione la vera merda di quel posto...io vedo che in altre facoltà pesanti come ingegneria c'è molta più solidarietà tra i colleghi, da me era una sfida a chi prendeva più 30 in meno tempo e mi faceva stare malissimo, non stavo più vivendo...non a caso medicina è la facoltà in italia con più alto tasso di depressione e suicidio, ed è veramente tristissima come cosa
Ti capisco Shanti, io ho avuto un percorso al liceo veramente d'eccellenza, e ricevevo complimenti, tutti mi elogiavano e creavano aspettative. Le cose erano facili, e senza studiare ero comunque sempre una delle più brave. Arrivata nel mondo universitario, cambiando anche area di studio, ho capito che era tutto una gabbia dorata. Molti esami non sono andati bene e mi faccio mille domande... Sulle mie capacità, sul mio percorso e su me stessa. Grazie per questo video al momento giusto❤️
Same here. 5 anni di liceo classico in cui sono sempre andata eccellentemente, poi la scelta di intraprendere una carriera da fisico (non mi pento minimamente: a luglio mi laureo dopo 2 anni e 9 mesi di fatiche e a settembre continuerò con la magistrale: il sogno continua ♡). Da lì il disastro del mio primo anno di università: al primo semestre avevo dato un solo esame e con un voto non proprio altissimo. Ho recuperato per carità ma la mia media non è minimamente paragonabile a quella che avevo al liceo in proporzione, e mamma mia quante aspettativeeeee. Sommersa di aspettative, che io ero qui io ero là, ma alla fine siamo tutti uguali, e nessuno di noi è speciale davvero, perchè alla fin fine lo siamo tutti nel nostro modo (si vede dal mio italiano che 5 anni di classico non sono serviti a niente - molto bene). Però le aspettative mi hanno generato un'ansia senza limiti. Quindi capisco chiunque abbia avuto un'esperienza simile perchè è difficile conviverci soprattutto all'inizio 🥺🥺🥺
@@ludovicariccardi6201 ti ringrazio! È sempre bello sentire altre esperienze! Soprattutto sapere di non essere la sola ad intraprendere un certo percorso. Devi essere orgogliosa di te stessa! Anche io ho fatto una scelta universitaria molto azzardata, e ora sono al primo anno di biotecnologie con risultati scadenti. Grazie del tuo messaggio❤️ il sogno continua.
@@chiaradelia829 Non disperarti mai e non perdere mai la speranza. I risultati arriveranno anche se magari non subito il meglio del meglio. Ho omesso il fatto che abbia dato 7 esami in una sessione per recuperare. E se ce l'ho fatta io ce la fa chiunque. Se ti piace quello che fai ce la farai e ne sono convinta. Buona fortuna per tutto perché chiunque prende queste decisioni deve riconoscere in se stesso un certo coraggio anche nel dire "faccio quello che voglio". Anche tu sii fiera di te 🥺🥺❤
Tranquilla, purtroppo succede. L’importante è avere una ottima cultura generale, tecnica e conoscenza nel settore in cui vuoi inserirti e aver sviluppato una buona capacità di ragionamento, così una volta nel mondo del lavoro sarai sempre in grado di cavartela in qualsiasi situazione. Mio padre quando assume dei tirocinanti (commercialisti) nota che a volte i più bravi e le “eccellenze” sono meno intuitivi perché troppo attaccati ai libri di testo e vanno più facilmente in panico perché il ragionamento li spaventa in un certo senso, perdono la loro sicurezza legata alla teoria. Quindi non farti nessun problema, non sentirti inferiore o meno brava. Te lo dice una che alle superiori aveva buoni risultati ma senza ammazzarsi di studio e non era un’eccellenza, nessuno pensava che avrei avuto un percorso universitario ottimo come invece sto dimostrando ora, ma anche io il primo anno ho avuto delle difficoltà perché l’università è un altro mondo. Le variabili sono tante, è però fondamentale che tu non perda la sicurezza in te stessa e nelle tue capacità. Buona fortuna!💕
Grazie Shanti🌸 Un'altra frase tipo secondo me é: "Ma tu puoi fare tutto!", parlando soprattutto di percorso scolastico. Non ha senso perché è molto meglio aiutare a sviluppare senso critico per capire davvero in cosa siamo capaci.
Sentire qualcun altro parlarne mi fa sentire veramente meno sola. Son tutti convinti che sia un privilegio che ti semplifica la vita, quando non è per nulla così, soprattutto perché inizi a essere il primo a importi certi standard quando non 'arrivi' più a certi standard senza fare fatica e ti sembra di aver perso la tua identità. Grazie, grazie, grazie!
In ogni scuola che ho frequentato non c’era mai “un migliore” fra tutti, ma bene o male io facevo sempre parte di quelli coi voti più alti. Eppure non sono mai stata simpatica ai docenti, sai perché? Perché ero timida. Perché parlavo poco, intervenivo poco, non ridevo alle loro battute, non avevo mai nulla da dire. Ero sempre quella che stava in disparte, che non si aggregava alla parte “simpatica” della classe, e paradossalmente questo mio comportamento è sempre stato considerato negativo più dai professori che dai miei compagni. Non sai quante volte mia madre tornava a casa dal ricevimento docenti lamentandosi che i miei professori mi vedevano troppo chiusa, troppo timida, troppo vergognosa... e io non capivo, insomma non bastava andar bene a scuola? Che problema c’è a esser timidi? Me l’hanno sempre fatto vivere come una colpa e ancora oggi me ne vergogno. Infatti ho sempre invidiato quelli che dicevano di esser visti solo come un numero dagli insegnanti, avrei voluto che fosse così anche per me, invece di esser valutata anche per la personalità 😶
Ti capisco, una mia amica vive una situazione simile perché è timida. Non penso che stia antipatica ai prof. perché comunque studia e si impegna, però comunque non parla molto in classe e spesso lo fanno notare. In parte è successo anche a me, ora va un po' meglio, però comunque è brutto che ti giudichino per la tua personalità.
Nikita Danaan esatto, ma poi il professore dovrebbe valutare solo e soltanto la tua preparazione scolastica. Invece a mia madre, quando si avvicinavano le pagelle, dicevano spesso “potevo metterle 9 ma alla fine ho messo 8 perché è troppo chiusa”. Ma che caaaaa c’entra......
Ti capisco benissimo. Alle elementari mi dicevano che ero intelligentissima, prendevano i miei temi e li facevano leggere a tutte le maestre delle altre classi. Fino ai primi due anni del liceo i miei familiari mi hanno lodata tantissimo, sono sempre stati fieri di me ma in realtà io non ho mai studiato così tanto. Anche io sono sempre stata “quella intelligente”. Adesso che sono al quarto anno di liceo mi sono resa conto della realtà delle cose, non so studiare, non riesco più a rendere fiera me stessa o gli altri e sono molto delusa. Ho paura di andare male alla maturità. Non so cosa farò da grande perché adesso mi sento stupida e incapace di fare qualsiasi cosa. Grazie per questo video e per aver descritto come mi sono sentita. Mi sono emozionata a vederlo 💜
I miei genitori non mi "infiocchettavano" come la bimba super intelligente etc etc, però lo facevano tantissimo gli insegnanti e gli altri famigliari ed effettivamente fino alla fine delle medie ho avuto dei problemi con il concetto di "perfezione". Sì, insomma... "se non si è perfetti che senso ha vivere?" Attualmente ho il terribile difetto di ritenermi bravissima, idea che viene alimentata dal fatto che me la cavo in parecchi ambiti. Cerco di contrastare questa mia convinzione dicendomi che, in realtà, non so che una briciola di ciò che mi occorrerebbe per essere definita brava ma che, tuttavia, non essendo stupida posso migliorare. Così mi ricordo del fatto che devo ascoltare gli altri perché, anche se la mia parte irrazionale mi dice "sei un fottuto genio, ignora questa gentaglia", quella razionale mi ricorda che no, non sarò mai un genio ed è inutile ricercare la perfezione perché ci sarà sempre qualcuno che saprà più di me. Praticamente la mia vita oscilla fra un monologo interiore che mi porta all'autocelebrazione e un discorso con il mondo in cui affermo di essere la più debole e piccola delle formichine.
Io trovo che dovremmo tutti riscoprire il valore dell'umiltà, di quella vera però, ognuno faccia il suo, per trovare soddisfazione prima di tutto personale, di quella che ti fa semplicente stare bene e in pace con te stesso, lontani i confronti, lontano lo sguardo dagli ALTRI. Semino e curo il mio guardino, con lentezza, un passo per volta, godendo di ogni piccolo traguardo, senza voler per forza comparare la mia vita con quella altrui, senza trovare parole per ettichettarmi. Alla fine quello che tutti noi vogliamo è essere felici ☺
"Gli ex gifted kids ora sono rimasti molto esigenti" (parafraso non precisamente dal tuo discorso). Vero, tutte le persone che mi piacciono e con cui mi sento in sintonia è andata a finire che ho capito fossero (o sapevo fossero, essendo stati miei compagni a scuola) circa gifted kids. Ora, non sono qui a dire che non mi piace essere esigente e/o precisina. Lo considero ormai un tratto distintivo del mio essere, mi risulta naturale in ogni ambito, sia lavorativo che interpersonale. Quello che vorrei tuttavia evidenziare è come il "plagio" e inculcare questa cosa in età di crescita e scolastica fa male. Perché o sei bravo o non lo sei... quindi, anche senza i famosi livelli di matematica che descrivevi (mai visti), la cosa comunque c'è già. A cominciare dal prof singolo che ti prende di mira e ti fa sentire inscatolato nel "non sarò mai bravo" per tutti gli anni a venire. La cosa triste è che: sia chi viene inserito nella scatola dei bravi, sia chi nella scatola dei non bravi, entrambi si sentono sotto pressione per non essere abbastanza. Perché se devi essere bravo come personaggio, appena non lo sei ti senti inutile. Se sei non bravo, anche una tua bravura non verrà riconosciuta subito (o sentiranno puzza di bruciato), e quindi la pressione è tanta che ti fa dire " ma che ci provo a fare?". Specifico che questa cosa la immagino sia come proprio complesso nella vita da adulti, sia come metodo effettivo attuato inconsciamente dagli insegnanti, che porta poi a conseguenze sul carattere di ognuno.
Presente! Più guardavo il tuo video e più mi rivedevo nelle parole che hai detto. È proprio così. Tutti hanno sempre avuto alte aspettative su di me “Farai grande cose, sei bravissimo, hai un’intelligenza sviluppata” e mentre crescevo, crescevano le aspettative, degli altri, ma soprattutto le mie. Ed ecco che crollo, arriva l’Università e con essa i primi fallimenti, i primi errori. Ansia a mille, i primi dubbi su me stesso, il sentirmi un fallito, il sentirmi non più bravo nell’unica cosa che mi riusciva così naturalmente e che negli anni avevo metabolizzato come la mia natura. Ero quello più intelligente, quello più bravo, quello più educato, lo studente modello. È bastato 1 esame per far crollare questo ego ed entrare in un tunnel fatto di ansia e svalutazione della mia persona. Vedevo i miei fallimenti scolastici come fallimenti della mia vita, della mia persona... e non c’è cosa più sbagliata. È importante scindere l’essere umano da un voto che, come hai detto, può essere determinato da una miriade di fattori. Però è difficile e lo sto vivendo in prima persona. Bisogna fare un grande lavoro alle spalle e ammettere che anche nella normalità ci sono tanti stimoli e tanti colori. È come un bellissimo quadro ancora non colorato. Sta a noi scegliere i colori e decidere che svolta dargli 🖼 E cosa c’è di più ambizioso se non trasformare la propria normalità in qualcosa di creativo, unico e stimolante? Spero tanto di riuscirci ✨
Grazie Shanti🤩😍😍😍 è la prima volta che sento qualcuno dire esattamente come mi sono sempre sentita io. Premetto che ero la ragazzina che ha sempre detto all'insegnante che ogni cosa che le insegnavano 'era ovvio' (con queste parole😂). Faccio ingegneria da 4 anni (vittima probabilmente delle aspettative di tutti, mie in primis) ma non mi sento arrivare da nessuna parte, mi interessano così tante cose che non sono mai soddisfatta con niente. Sono fuori corso da 1 anno per problemi di salute in famiglia e questo mi fa sentire malissimo. Mi sono riconosciuta terribilmente in questo video, non avrei saputo dirlo meglio. Mi piacerebbe tantissimo confrontarmi con qualcuno su questa cosa, ma purtroppo parlarne ti mette in cattiva luce di fronte al mondo. Se ti va di far una chiacchierata adorerei tantissimo😂😂😂😂😂 Ah si, non so studiare nemmeno io😅 un bacio🥰
ciao, io ho iniziato quest'anno ingegneria meccanica e non ho ancora dato nessun esame. Sono sempre stata molto brava a scuola ma ora mi sento così stupida se confrontata con altri; è già successo diverse volte di ammettere a me stessa di essere una fallita. Fra un mese inizierà la sessione e come ogni buona inguaribile perfezionista programmo di dare tutti gli esami del secondo semestre e recuperare quelli del primo. Spero di farcela, ti mando un abbraccio e ti do ragione: è sempre difficile trovare qualcuno con cui condividere i momenti più deprimenti della propria vita
Un grandissimo in bocca al lupo!🥰 vedrai che andrà tutto bene e se così non dovesse essere i compagni di corso sono la salvezza. Goditi il tempo con loro perché gli amici all'università, almeno per quanto mi riguarda, sono i migliori di sempre😘 un bacio❤
L'essere sempre stata la prima della classe, super pompata dai prof, lodata sotto ogni punto di vista mi ha portato a sottovalutare la difficoltà dell'università (indovina quale facoltà ho scelto...medicina😅). Infatti ai primi "fallimenti" sono subito piombata nella depressione, arrivando a perdere la motivazione. Ancora oggi continuo ad arrancare per portare a termine il percorso universitario. Io penso fermamente che i voti andrebbero sostituiti con valutazioni qualitative e non quantitative, essere bollati come il primo della classe dopo tutto non è molto meglio dell'essere catalogato come l'ultimo della classe, sia per l'emarginazione e il bullismo a cui spesso si va incontro, sia perché (in alcuni casi) distorce la percezione che si ha di sé con possibili conseguenze sul proprio futuro. Consiglio il video più recente di Marco Crepaldi sulla scuola.. Il tuo punto di vista sulla scuola è molto simile al suo! Grazie Shanti per il video, mi ritrovo talmente tanto in alcune delle cose che hai detto che mi sono commossa😍 E poi i tuoi contenuti migliorano ogni volta❤
È impressionante rendersi conto di come si possano provare le stesse cose. Io sono sempre stata la migliore della classe, ho imparato a scrivere a 4 anni, alle elementari e medie tutto era semplice. Arrivando al liceo è cambiato tutto, facendo una scuola molto difficile mi sono trovata in una situazione simile alla tua, cioè non ero più la migliore. Essere nella media significava perdere totalmente la mia identità. Dopo la prima superiore mi sono rimboccata le maniche e ora finalmente sono di nuovo nel ruolo delle "eccellenze". Però tutte le cose che dici sono vere, purtroppo a volte ci si sente un po' superiori pur non volendolo. Essere il "primo della classe" è qualcosa che plasma la tua identità, però non per tutti è negativo. L'essere ambiziosi spesso ci aiuta a sopportare sofferenze, ci permette di faticare per arrivare a quello che è il nostro obiettivo. È vero però che non tutti sono fatti per vivere con la pressione di dover essere sempre i migliori, e ci vuole tempo per sviluppare una self esteem che vada oltre i risultati scolastici.💕
Sinceramente questo video mi ha un po’ emozionata, mi rivedo tantissimo nelle tue parole. L’impatto medie-liceo è stato traumatico per me, sentivo di aver deluso tutti quanto, dai professori a me stessa, arrivando a chiedere scusa ai professori quando non prendevo un‘insufficienza. Avevo così tanta paura della scuola, dei voti e dalle verifiche da portarmi a balzare tantissime lezioni, per non affrontare i miei problemi immagino. Quando alle medie ho dovuto scegliere il liceo tutti i professori mi hanno consigliato di fare determinati indirizzi, dicendo alcuni che “sarei stata sprecata altrove” e adesso il fatto di non essere bravissima in alcune materie mi fa sentire malissimo. Devo essere sincera nel dire che ho avuto difficoltà nell’aprire il video. Grazie mille, sempre bravissima 💖
Durante il mio percorso scolastico ho spesso creduto di essere solo un numero. Pur odiando questa situazione, questa etichetta di “secchiona” che mi era sempre affibbiata e tutte le aspettative che ne derivavano, sentivo anche che era ciò che mi definiva, tant’è che quando qualcuno otteneva un risultato migliore del mio, invece di esserne sollevata, ne ero tremendamente afflitta, come se ciò mi rendesse una fallita e mi privasse della mia identità. Non ne ho mai parlato con nessuno, e ho sempre fatto buon viso a cattivo gioco con i miei compagni di classe. Ad oggi sono al mio primo anno di università, e finora ho avuto ottimi risultati, ma sono consapevole del fatto che non sarà sempre così. Ci sto lavorando. Grazie Shanti💕
Io, anche ora che ho finito la scuola, ce l’ho sempre un po’ “a morte” con i gifted kids. Ovviamente è un modo di dire, dato che ne ho tra i miei migliori amici in assoluto. Ma da quel punto di vista purtroppo ho avuto veramente pessime esperienze, sia con insegnanti che con alunni. Con insegnanti perché ho passato un’esistenza a sentirmi sminuita di proposito: io sono contenta di potermi definire intelligente, o perlomeno profonda. Il problema è che non lo sono convenzionalmente per come lo si richiede dal sistema scolastico, perché le materie che non mi interessavano o non mi piacevano mi hanno sempre suscitato un menefreghismo che poi di conseguenza mi penalizzava. E allora ero quella intelligente ma incostante, nulla a che vedere con gli “sgobboni” da 9 o 10 politico. E questo spingeva gli insegnanti a definirmi come quella che quando fa qualcosa di ottimo non può ricevere il voto che merita, deve essere messa su un gradino più basso rispetto a quelli che non sgarrano mai un bel voto. Seppure mi complimentavano sinceramente il lessico, il modo di scrivere, la sensibilità, non ne volevano sapere di darmi un momento di gloria da gifted kid. Così mi sono ritrovata magari in pagella voti più bassi di chi aveva una media inferiore alla mia, solo perché i gifted kids vanno premiati oltre i loro sforzi o le loro debolezze momentanee, gli altri no. Finiva così la meritocrazia. Con gli alunni invece i problemi nascevano dalla presunzione e dalla superbia che questo sistema faceva nascere in loro. Gente che è riuscita a guardarmi con visibile fastidio quelle poche volte che venivo riconosciuta magari più di loro, dimostrando di avere costruita la propria autostima su un castello di carte. Sono estremamente contenta di aver abbandonato questo ambiente tossico in cui non tutti possono essere bravi in matematica e magari hanno doti da scultore o da violinista che non potranno mai scoprire di avere. Gifted kids o no, abbiamo tutti davvero bisogno di purificarci da una delle peggior invenzioni per insegnare le cose: il sistema scolastico.
concordo, spesso i professori non riescono a vedere oltre le apparenze e si permettono di esprimere un giudizio sommario sulle capacità di una persona, senza considerare le variabili che potrebbero infierire o meno sulla costanza nell'impegno scolastico
Sottoscrivo quanto hai detto! Sembra il riassunto pure della mia vita scolastica. Al liceo ricordo l' aria da competizione estrema tra i ragazzi geniali incitati dai professori ad essere i migliori e a schiacciare quelli che come me si facevano il culo per avere un voto decente. Tutto questo mi ha portato a cambiare classe al quarto anno perché non volevo più saperne di andare a scuola. Avevo costantemente l' ansia, non dormivo da mesi e proprio in quel periodo è nata la depressione accompagnata dall' autolesionismo. Gli insegnanti dovrebbero limitarsi a fare il loro lavoro e ad avere più umanità, perché i ragazzi, bravi o meno bravi che siano, vanno sempre e comunque incoraggiati, ma MAI esaltati od oppressi.
@@ericab.6111 anche io ho avuto la stessa esperienza! Uguale! Pensa che un giorno la mia professoressa mi ha detto '0 è anche troppo per te'. Ora se ci penso mi viene da ridere, ma ci sono stata veramente così male che non vedevo proprio via d'uscita. Per non parlare dei compagni, tutti geni figuriamoci. Alle elementari e alle medie ero amata sia dai compagni sia dagli insegnanti perché sono una persona buona e sempre disponibile, ma una volta alle superiori mi hanno dimostrato che o sei il migliore o non vali niente.
@@elisa_6607 mi dispiace, capisco come ti sei sentita. I prof sanno essere degli stronzi abnormi quando ci si mettono. A me è successa una cosa molto simile con una prof che mi aveva fatto una domanda alla quale non ero riuscita a rispondere. Mi ha guardata schifata e mi ha detto: "Più in basso di così non puoi scendere". Io sono rimasta impietrita e gli altri compagni se ne sono fottuti non capendo nemmeno quanto male ci fossi rimasta. Sempre la stessa prof, venuta a sapere che avrei voluto iscrivermi a medicina, mi disse:" Ma tu hai capito che cosa significa frequentare una facoltà simile? Pensi di andarci e d' imparare a fare i sughi Barilla?!". E si è fatta una bella risata. Potrei andare avanti con altri episodi in cui mi ha sfottuto alla grande, ma basta così.
Mi ritrovo in tante delle cose che dici, anche se sento di aver avuto un percorso diverso per quanto riguarda le relazioni personali: sono sempre state il campo più ostico per me e il fatto che io, "quella intelligente", non riuscissi bene in qualcosa che sembrava così facile per tutti mi ha causato enorme frustrazione e senso di fallimento. Sono cose su cui sto ancora lavorando, però ho capito di non essere "speciale" già parecchi anni fa grazie a una psicologa che non smetterò mai di ringraziare, è stata una liberazione e paradossalmente mi ha permesso di realizzare molte più cose rispetto a prima! Grazie per questo video, Shanti ♥ ho la sensazione che tutti gli ex "gifted kids" si siano sentiti soli da piccoli, quindi è bello poter condividere queste riflessioni :)
Super interessante! Io personalmente non mi sono mai sentita "gifted" fino alle superiori perché ho scoperto di aver fatto elementari e medie super difficili per cui iscritta allo scientifico risultavo brava senza sforzo. Arrivata all'uni ho scelto scienze della formazione e ora mi sento "discriminata" per la mia scelta da chi ha fatto il mio stesso liceo proprio perché chi ha fatto lo scientifico ci si aspetta che faccia cose come il medico o l'avvocato. Mi fa arrabbiare però che io mi debba sentire come quella "stupida" o "fallita" solo perché ho scelto una mia passione che non è pensata come opzione dopo la mia università.
Ciao io ho fatto il pedagogico e dopodiché ho scelto formazione primaria. Sono stata mezzo denigrata anch'io nonostante formazione primaria fosse lo sbocco "Naturale" del mio liceo. Io me ne sono sempre fregata perché inseguivo una passione molto forte. Credo che qui entrano in gioco anche dei pregiudizi sociali non da poco
Cavolo shanti, ti capisco. Sono al liceo ed è dalle elementari che sono la prima della classe. Io non mi sono mai considerata così visto che ho altre amiche molto brave a scuola, ma secondo i miei compagni sono una specie di dea che dedica anima e corpo allo studio per niente perché tanto è perfetta. Oggettivamente ssono sempre a casa a studiare se non sono a scuola, ma come te mi sentivo talmente attaccata al fatto di essere la più brava che i bei voti non mi davano più soddisfazione e studiavo in automatico. Durante un incontro con una psicologa ho detto davanti a tutta la classe di avere questo problema e tutti mi hanno detto che non sono solo "la più brava" ma ho anche tante altre qualità ma tuttora non ci credo, non so come uscirne
Potresti iniziare magari a partire dal nick name che ti sei data :-) se ti consideri tu stessa una persona alla stregua di Hermione Granger, nota nei libri per essere la secchiona spocchiosa (soprattutto primi libri), dubito che tu possa cambiare il pensiero che hai di te stessa. Sono sicura che tu abbia molte altre qualità e ti devi fare forza su quelle. Pensare di fare un percorso psicologico in tal senso con l' aiuto di un professionista potrebbe fare la differenza se tu da sola non riesci a farlo.
Ciao :) Ti scrivo perché comprendo perfettamente la tua situazione: sono anch'io così e, come te, ho cercato aiuto... purtroppo invano. Probabilmente, gli elogi e i successi passati hanno avuto come conseguenza quella di voler mantenere i propri 'standard' continuamente. Anche i volti alti ormai non sono fonte di soddisfazione. Ma sono sicura che tutto sta nella concezione che abbiamo di noi stessi: ci sentiamo appagati solo da questo risultato, bravi solo in questo. E per ciò, secondo il nostro parere, dovremmo continuare ad esserlo... Chissà se si potrà uscire da questo circolo vizioso... che è difficile da sopportare a lungo... Un abbraccio.
La mia esperienza da "prima della classe" è stata molto diversa: innanzitutto non sono mai stata l'unica, e al contrario degli elogi che ricevevano altri io ho sempre subito gli insulti dei compagni perché ero quella che alzava la mano, che chiedeva al maestro o professore di approfondire un concetto finché non lo capivo. Col tempo ho imparato ad alzare meno la mano e a chiedere di più in privato all'insegnante; ero consapevole di non essere "sveglia", ma ci tenevo ai voti. Forse anche a causa della mia situazione familiare pensavo che essere una brava figlia o nipote significasse andare bene a scuola, perciò mi sono sempre impegnata per avere quei voti. Motivo per cui mi dava fastidio quando qualche mio compagno di classe cercava di copiare i miei compiti e se non suggerivo mi apostrofava con un "ma che ti costa". Ed ecco come mi sono trasformata nella secchiona antipatica che, in un momento di debolezza, è scoppiata in lacrime alla sua prima insufficienza. A quei tempi pensavo che la scuola fosse il centro del mondo. Il mio obiettivo era essere brava in tutte le materie (a parte educazione fisica; hai tutta la mia comprensione Shanti!), senza mai veramente concentrarmi su me stessa, chiedermi cosa mi piacesse e cosa no. Et voilà spiegati anni di dubbi e indecisioni sul liceo, sull'indirizzo universitario, sul lavoro, sul "cosa voglio fare da grande" quando ormai già grande lo ero.
Concordo completamente su quello che dici. In particolare per la questione dei complimenti, proprio perché da piccolo ne ho ricevuti tanti da parenti / amici dei miei, quando queste persone mi chiedono "Come va la scuola / uni?" provo un senso di fastidio. Mi sento come se mi stessero dicendo che per valere qualcosa devo per forzare andare bene a scuola. E soprattutto, anche se so che è sbagliato, questa cosa mi fa sentire come se io dovessi andare per forza bene per rendere contento qualcuno. E questa cosa mi ha creato diversi problemi anche fuori dal mondo della scuola, perché quando faccio qualcosa ma non riesco a pieno ho sempre paura di poter delure qualcuno. Spero si sia capito cosa intendo ahahahah
Grazie, Shanti. Come tanti altri sotto questo video mi riconosco in praticamente tutto quello che hai detto. Primo della classe fino alla quinta superiore, l'università parte come un trauma quando non supero i primi esami subito e senza un minimo di sforzo, come ero abituato. L'autostima scende a picco e nel giro di mesi sono finito in un periodo di depressione. Uscirne è molto più lento e faticoso, ma per la prima volta nella mia vita sto imparando anche ad apprezzare l'impegno e la fatica 😉
Sei SPETTACOLARE come persona comunque perché ti apri e mostri i tuoi difetti e difficoltà che le persone su UA-cam non potrebbero nemmeno concepire Complimenti 🌟✨❤️
Cavoli Shanti, mi son ritrovata un sacco in tanto di quel che hai detto. Nel disorientamento, nella paura del giudizio, nella ricerca di approvazione... Non so se io fossi proprio una gifted kid, ma ero una gran amante della scuola: mi piaceva imparare, fare i compiti ecc... crescendo son diventata il contrario, ma tendo a riuscire bene con poco sforzo o con picchi di impegno e mi ritrovo spesso a sentirmi dire "guarda quanta potenzialità che avresti se ti applicassi". Il senso di disorientamento d'identità di cui parli l'ho provato anche io crescendo, non essendo più "la bambina brava a disegnare". Ci ho pensato tanto e credo che il mio caos sia partito da lì: perdere una definizione che mi incasellava perfettamente mi ha denudata e disorientata improvvisamente. Grazie per esserti aperta, ancora una volta, Shanti. Video come questi son davvero preziosi
Grazie per questo video, non è per niente facile esporsi così tanto su un argomento tanto personale. Io ho finito il liceo l'anno scorso, uscita con il massimo dei voti, sempre stata la migliore della classe. Ora all'università ho fatto il mio primo esame con un voto discreto, e mi è crollato il mondo addosso quel giorno. Davo per scontato che riuscissi ad ottenere sempre il massimo senza uno sforzo spropositato, ma questa volta non è stata così. E ora, dopo circa due mesi di "non valgo nulla" , posso dire menomale che non ho preso il massimo. Mi ha rotto quel sistema nella mia testa secondo il quale il voto corrisponde al mio livello di intelligenza, e quindi ha rotto l' "aura" intorno a me secondo la quale io sono quella intelligente che non ne pecca mai una. Questo video mi sta facendo molto riflettere e capire cose di me stessa in modo molto più chiaro.
Argomento interessante. Io non sono mai stata considerata una gifted kid, sempre nella media. C'erano ambiti in cui eccellevo di più, e altri meno. Non ho mai pensato all'altro lato della medaglia, se non con pura invidia (verso voi geni xD). Mi hai fatto scoprire una nuova visione. E secondo me, come hai detto tu e concordo, tutto sta nel come il sistema scolastico (italiano e non) è impostato. Assurdo che in una società dove l'essere umano è naturalmente imperfetto, tutto tenda alla ricerca della perfezione. E così, sia i più dotati che i meno dotati, sviluppiamo un sacco di complessi rispetto al non essere mai all'altezza di nulla, solo perché non siamo perfetti. Purtroppo intacca quasi tutti. E soprattutto nel periodo della crescita, della ricerca della propria identità, nella fase più delicata della vita di ogni individuo, è assurdo sia regolato tutto da leggi così opposte a quello che dovrebbe essere il rispetto della persona nella sua diversità. Si è perennemente sotto esame, e ciò che sei è rappresentato da un voto in pagella. Penso ci siano molti aspetti da rivedere.. Ma critica alla società a parte 😂 lavori in corso davvero, per liberarci da questi costrutti ♥️
È incredibile quanto io senta questo video e questo tema come mio. Mi ha fatto estremamente piacere che tu ne abbia parlato, perché (a mio parere) per i gifted kids è sempre difficile ammettere certi atteggiamenti mentali e discuterne. Vorrei fare una mia piccola aggiunta, cui forse qualcuno si sentirà legato: proprio perché tutto dipendeva dalla dimostrazione di un risultato eccellente e sopra la media e da una (falsa) estrema facilità di rendimento, lo studio (e poi tutto il resto in proiezione) era ed è ancora in parte fatto per gli altri, in modo doveroso e obbligatorio. Così, c'è pochissimo spazio per il divertimento. Mi rendo conto sempre più spesso di quanto io faccia fatica a divertirmi, in ogni ambito della mia vita: dall'apprendimento universitario a quello personale e leggero. Lo svago dai doveri non è più divertimento attivo, ma ricerca dell'oblio.
A prescindere dal tea (nel quale mi ritrovo perfettamente: aut-aut mindset soprattutto!), sto adorando sempre più la tua trasparenza nei video. Negli ultimi, stai parlando di ciò che pensi siano i tuoi dark side: è molto bella questa condivisione. Vederti più "umana" mi ti fa ammirare ancora di più 🌼
wow shanti... con questo video mi hai toccato proprio nel profondo.. anche io mi sento così. Da piccola avevo sempre il massimo dei voti e i commenti della mia famiglia mi hanno trasformata in una perfezionista e ora sento molto la pressione della gente. Mi sento molto oppressa dal giudizio che hanno i prof di me, della mia famiglia... probabilmente sono solo paranoie che mi faccio. Le risposte del tipo "ho preso 9" -"ah bene, ma perchè non hai preso 10?" mi hanno condizionata tantissimo, e ora che mi trovo in 4 liceo sento la pressione che mi metto da sola senza senso. Ultimamente sto cercando di non fare più ragionamenti simili, ma per me è davvero difficile il percorso scolastico, perchè punto sempre al massimo un po' forse per arrivare alle aspettative degli altri e non per me. ovviamente come dici tu i commenti fatti ai bambini piccoli sono fatti con le migliori intenzioni ma ora ne soffro le conseguenze. Tralaltro pensavo anche io di prendere psicologia all'università perchè in realtà sono sempre stata una ragazza introspettiva a cui piace scoprire il significato profondo dei nostri comportamenti ecc, quindi mi piacerebbe approfondire proprio questo aspetto, tu me la consiglieresti come facoltà? non mi sono ancora bene informata, ma quali sbocchi lavorativi ci sono oltre alla psicologa?
Diciamo che con questo video hai dato un nome a tante cose che sento, al dover sempre dare il massimo "perché devo", al guardare le persone "male", sentirsi superiori... ora sto cercando di amarmi e perdonarmi se qualche volta non vado al massimo perché va bene così. Ancora fatico a guardare e valorizzare le cose che sono andate bene quando c'è solo una minuscola cosa che non è andata, ma è un percorso e ci vuole tempo
Carissima Shanti, grazie per questo video! Credo sia uno dei più belli, e apprezzo molto la piega che sta prendendo il canale! In ogni caso, ci tenevo a dirti che anche io sono una ex gifted kid, ed è una cosa che ha complicato molto la mia vita e la mia serenità.
Immensamente GRATA per ogni tua singola parola. Ora ho sicuramente qualche tassello in più per analizzare alcuni miei comportamenti involontari radicalizzatisi nel tempo. 💜 Un abbraccio Shanti 💛
Io da una parte ringrazio dio di non essere così perchè quando gli altri si fanno alte aspettative su di te diventa frustrante, credo sia meglio quando hanno basse aspettative e poi riesci a sorprendere. E chi ha un buon cervello ma fa fatica ad usarlo bene nel pratico? Cmq per me tu sarai sempre intelligente e speciale ed è per questo che ti stimo un sacco ❤️
Shanti grazie mille di aver portato questo argomento! Come al solito ci parli di cose davvero poco discusse ma molto interessanti... Faccio parte anche io degli ex gifted kids e mi sono rivista in molte delle cose che hai detto. In generale in quasi ogni classe c'è il primo della classe, quindi se ci pensiamo probabilente qualcosa come 1 persona su 30 è probabilemente un ex gifted kid... Non è affatto una minoranza a mio parere! È sicuramente qualcosa in cui molti si rivedono. E questi problemi vanno avanti per molto tempo... Ora sono all'università e tutte le conseguenze che già provavo al liceo continuano a ripercuotersi, anche se sto prendendo più coscienza di me stessa, e capire come mi comporto e il perché è già un buon passo avanti per modificare alcuni modi di pensare.
Hai assolutamente ragione, il sistema scolastico è completamente sbagliato, mi dispiace per tutto quello che hai passato per me sei una persona stupenda 💙
Bel video! Io sono sempre stata l'amica dei gifted kids e anche questo comporta tutta una serie di problematiche. Se da un lato non ero mai abbastanza dall'altro non mi sentivo al mio posto con le persone "normali". Sicuramente bisogna stare molto attenti a come ci si rivolge ai bambini, sia quando vengono ripresi che elogiati.
Mi sono assolutamente trovata in tutto ciò che hai detto, penso sia uno dei video per me più relatable all'interno del tuo canale. La mia promettente carriera da gifted kid è finita in seconda media, e mi rendo conto che insieme a quella è terminato anche il mio vedere il mondo sempre in modo positivo. Da qui mi ricollego al fatto che l'andamento scolastico dipende da così tante cose, e una di queste è la salute mentale. Dalla terza media in poi ho cominciato a vedere me stessa e il mondo in un modo completamente diverso e negativo, tossico oserei dire, mi è passata completamente la voglia di impegnarmi in qualsiasi cosa e i risultati poi si sono visti. Oggi sono qui, quarta superiore e convintissima di essere completamente stupida e incapace, ed è diventato automatico pensarlo in qualsiasi ambito. Spesso mi ritrovo però contemporaneamente ancora a pensare di essere migliore di tutti quando sento confident in qualcosa, per poi buttarmi ancora più a terra l'attimo dopo rendendomi conto che in realtà non lo sono. Per non parlare poi del fatto di volersi sempre differenziare dal cosiddetto "normale", è ancora un'abitudine che ho e che non riesco a risolvere, tanto che, essendomi convinta di non essere portata in nulla, arrivo a volermi a questo punto differenziare da tutti per il mio essere così stupida. Ci dobbiamo ancora lavorare ma intanto mi sento rassicurata dal fatto che siamo in tanti a sentirci così. Grazie Shanti !!
hai descritto tutto così bene e sono sicura che questo video mi è arrivato così tanto perchè ti capisco davvero alla perfezione. ogni parola che hai detto mi rappresenta(va) moltissimo e sono sicura che anche per me questo 'passato' ha influito moltissimo sul mio presente. sono felice di non sentirmi così sola!
Mi sono ritrovata un sacco in tutto quello che hai detto ed è bello vedere qualcuno che ne parla. Fin dalle elementari mi hanno inculcato questa idea di essere "bravissima" e questa cosa è durata fino circa alla quarta superiore. Nonostante le cose mi riuscissero bene anche senza troppi sforzi,studiavo tantissimo,dovevo sapere tutto bene altrimenti non ero in pace con me stessa, ricordo che mi chiedevo spesso come facessero gli altri a presentarsi a scuola senza essere preparati o senza aver fatto i compiti e una volta che mi è successo(per pura dimenticanza)alle medie ricordo che mi misi a piangere davanti a tutta la classe. In quarta superiore dopo vari problemi che ho avuto in famiglia mi sono resa conto di quanto mi facesse male questa cosa e che in realtà studiare così non era servito a tanto anche perché non ricordavo nulla delle cose degli anni precedenti. Questo perché era sempre stato uno "studia per prendere buoni voti" piuttosto che per il desiderio di conoscenza. Purtroppo tra la fine della quarta e la quinta superiore la situazione era abbastanza pesante a livello psicologico e ho iniziato a mettere un po' da parte la scuola, ho capito che quello che studiavo non mi piaceva e l'ho trascurato,sono riuscita a staccarmi dall'idea di essere sempre preparatissima in tutto e per tutto e quello che studiavo volevo capirlo e non solo memorizzarlo per prendere un 9 o un 10. Questa cosa,per quanto io la ritenessi un piccolo passo avanti,è avvenuta insieme anche ad un cambio comportamentale, diciamo che è stata una mia fase di "ribellione" e non è piaciuta ai professori che se prima mi vedevano come quella bravissima che prende sempre 10 ora mi vedevano come quella che si era lasciata andare, "uno spreco". Sicuramente non ho abbandonato da un giorno all'altro tutte le idee inculcatemi, mi ritrovo molto in quello che hai detto riguardo al "se non riesco subito allora non sono portata" in più io mi stanco molto facilmente,nel senso che mi rendo conto che se non vedo subito dei buoni risultati col minimo sforzo sono più propensa ad abbandonare quella cosa. Ma sto provando lavorarci.
Alcuni punti ricordano i comportamenti del personaggio di Rory in Gilmore girls. Fin dalla nascita è stata sommersa da complimenti sulla sua intelligenza, ma nei momenti in cui "falliva" l'impatto era così grande da portarla a rinunciare a tutto ("se non posso eccellere, non ci provo neanche"). Comunque condivido le criticità espresse riguardo al sistema scolastico svizzero, bisognerebbe rivedere il concetto di educazione includendo i vari tipi di intelligenza (interdisciplinarità).
Sono sicura che anche a me ha condizionato totalmente la mia vita. Ho cominciato le elementari a 4 anni. Già all'asilo sapevo leggere e scrivere fin da subito e mi annoiavo e mi trovavo male perché io volevo fare di più. Così i miei genitori hanno deciso di assecondare la mia indole e anche le osservazioni delle insegnanti dell'asilo e decisero di farmi fare un test che mi fece accedere alle elementari. Da quel momento alle elementari sono sempre stata messa alla prova dai miei insegnanti perché erano scettici vista la mia età. Nonostante questo e le loro continue pressioni dimostrai di essere nel posto giusto in quanto come hai detto tu nel video, tutto mi veniva semplice e facile senza il minimo sforzo. Arrivata alle medie iniziai ad avere qualche difficoltà con la matematica nella quale visto che non studiavo non riuscivo a prendere il massimo dei voti se non ripassavo a casa. Essendo molto brava nel disegno e in generale molto creativa, il mio primo pensiero finite le medie fu di iscrivermi al liceo artistico, ma parenti e insegnanti iniziarono a spiegarmi come fossi sprecata per il liceo artistico, che visto che andavo così bene negli studi avrei dovuto fare il liceo classico o scientifico. Messa di fronte a questa considerazione la mia mente da ragazza cresciuta in un atmosfera del genere decise di iscriversi al liceo scientifico. Una persona qualunque poteva pensare che non aveva senso visto che l unica materia in cui non ero bravissima ma normale era la matematica, e visto che ero molto portata per le materie umanistiche la scelta più logica era il liceo classico. Ma la mia mente da ragazzina cresciuta come bambina prodigio voleva studiare più matematica per diventare brava anche in quella, mi sembrava assurdo andare al classico perché per me la immaginavo come una scorciatoia. Al liceo tutto andò per il meglio non ero bravissima in matematica ma non mi è mai importato perché in realtà io ho sempre avuto una maggiore predilizione per i rapporti sociali e la comunicazione. Finito il liceo ecco che torna davanti alla vita di tutti il momento di dover rifare una scelta... Che università fare?! Avevo davanti a me 3 opzioni: -fare psicologia che era sicuramente una delle facoltà che più mi interessava e affiscinava e per la quale mi sentivo naturalmente molto portata -fare l'accademia d'arte o un università che mi aprisse le porte verso un lavoro in cui avrei potuto utilizzare le mie doti artistiche -o studiare scienze naturali per diventare un eccologa essendo una mia grande passione la natura. Ovviamente ho scelto la terza opzione in quanto effettivamente per le mie doti naturali era l'opzione più difficile da intraprendere. Ad oggi sono una biologa marina che ovviamente si è laureata nel minor tempo possibile e ha fatto tutto al meglio, devo ammettere, con poco sforzo. Ma mi chiedo sempre, se avessi fatto un altro percorso di vita, ed avessi assecondato le mie doti e predispodizioni naturali.. Dove sarei arrivata? Cosa sarei oggi? Rimarrà un mistero. Ma sicuramente essere cresciuta con queste ambizioni e con queste pressioni ha sicuramente influenzato tutto il mio percorso di vita, anche sportivo. Ho fatto 200000 sport, tutti cominciati e abbandonati appena mi si poteva definjre brava, per la voglia di essere brava anche in qualcosa di nuovo.
Mi rivedo molto nel tuo percorso, io ho sempre amato l'arte e sempre avuto hobby artistici e creativi; ma la mia famiglia voleva che scegliessi qualcosa di "utile" quindi o medicina o ingegneria.. Ho trovato una via di mezzo scegliendo di fare architettura. Anche io non ho mai smesso di rincorrere il primo posto, e sono sempre stata estremamente ambizione al punto che ho cambiato nazione e citta' un sacco di volte per avere gli avanzamenti di carriera desiderati... ora sarei anche un po' stanca ma e' difficile cambiare!
Ciao Shanti!! Non mi perdo mai un tuo video ma questa è la prima volta in assoluto che commento per dirti che mi sono ritrovata tantissimo in tutto ciò che hai detto. Da ex gifted kid ti capisco benissimo e anch'io ho pensato spesso alle conseguenze che questa cosa ha avuto nella mia vita. Ho quasi 17 anni e la mia esperienza di gifted kid si é conclusa con la fine delle scuole medie. Ho iniziato presto con tutto: a 8 mesi sapevo già camminare, a un anno e qualcosa parlavo, a 3 anni sapevo leggere e poco dopo ho imparato a scrivere. Le elementari non mi hanno insegnato molto all'inizio perché a scrivere e a far di conto ero già capace. Tutti mi elogiavano, le maestre leggevano i miei temi di fronte a tutti e prendevano d'esempio i miei disegni per mostrarli agli altri. Avevo 10 in tutto (nelle scuole italiane i voti vanno da 1 a 10 ma alle elementari il minimo è 6), non potevo sopportare di prendere meno di 9 e già con 8 mi arrabbiavo. Volevo dare soddisfazione ai miei genitori, alle maestre e a me stessa e continuare ad essere riconosciuta come "quella intelligente". Spesso mi ritrovavo a spiegare cose che a me sembravano facilissime a compagni in difficoltà, e spesso i miei mi hanno fatto spiegare le cose a mia sorella minore, con la quale ancora adesso mi arrabbio se non capisce certe cose e non realizzo come sia possibile perché per me è così facile. Alle superiori ho scelto il liceo scientifico. Da lì sono iniziati i problemi. In prima sono stata rimandata in due materie e mi sono resa conto di come nella vita non potessi continuare a vivere senza studiare. Ora sono ben lontana dall'essere la prima della classe, studiare continua a piacermi molto ma le richieste della scuola sono insopportabili e ci sono miei compagni di classe molto più intelligenti di me in certe materie. Mi rendo conto che da ex gifted kid ho un'autostima molto elevata, ho bisogno di complimenti e approvazione costanti, do sempre il massimo e se qualcosa non viene come dico io mi arrabbio di brutto. Questa cosa mi è pesata anche nel mio sport, il nuoto. Soprattutto i parenti continuavano a dirmi "sarai la prossima Pellegrini, sei bravissima!" e poi quando ho iniziato con le gare e ho visto che non ero abbastanza veloce ci sono rimasta molto male. Essere stata una gifted kid in passato è quasi una maledizione, per certi aspetti, ma mi ha aiutato molto nel perseguire i miei obiettivi. Invece di rinunciare alle cose che non mi riescono subito penso "sono sempre stata quella intelligente, perché non dovrei farcela?" E così la delusione lascia spazio alla determinazione e all'ambizione. L'anno scorso non ho passato i concorsi militari, ma non mi sono buttata giù di morale. Non avevo fatto abbastanza? significa che lavorerò il triplo per i prossimi tre anni, prima del prossimo concorso, e straccerò tutti!
Sono sempre stata la migliore a scuola e tutti mi dicevano quanto fossi intelligente, poi al liceo mi sono accorta che c'erano persone più brave di me e mi sono buttata molto giù, per non parlare di come l'aver sbagliato l'università mi abbia distrutto. Ho la sensazione che l'università che sto scegliendo sia troppo facile per le mie potenzialità. Se le cose che provo a fare non mi riescono subito penso di non essere capace, di non essere portata e lascio stare. Spesso mi sento più intelligente degli altri e quando mi trovo in situazioni in cui sono meno informata o meno brava di qualcun altro mi sento nervosa e in imbarazzo. Ti ringrazio perché hai descritto dinamiche della mia personalità che pensavo di avere solo io e ne ho trovato la causa con questo video. Mi sento già molto più consapevole e compresa.
Mio dio Shanti...hai descritto la mia vita e questo dell'essere un gifted kid era un tassello che mancava nella mia autoanalisi. Ho dovuto imparare con tanta sofferenza ad affrontare le sconfitte e le cose che nella vita non sempre sono andate secondo i piani, e ancora ora la mia ambizione e pressione che pongo su di me mi pesa moltissimo a lavoro. Comunque ha portato a tanti risultati positivi :) Ti ringrazio tanto! Sei bella e intelligente. Un abbraccio :)
Ho scoperto grazie a questo video, di essere stata anche io una gifted kid. Hai descritto perfettamente ciò che ho provato da bambina, e ciò che sto provando anche ora. Tutto ma davvero TUTTO! Grazie infinite Shanti, ho passato tanto tempo ultimamente a chiedermi il perché delle mie insicurezze, della mia poca autostima, del mio “non capire la mia strada”, del mio insano perfezionismo ed eccessiva severità verso me stessa. Ho avuto risposta al mio “come è possibile che da piccola ero meglio di ora? Perché ero brava in tutto, tutto mi riusciva? Perché mi lodavano? Ora invece sono una mediocre, un fallimento. Non diventerò mai nessuno. Se non posso riuscire al 100% allora significa che non sono capace, non sono abbastanza intelligente.” E tanto, tanto altro. Ero sempre una delle prime della classe, (eravamo MOLTISSIMO in competizione, e io DOVEVO essere la prima) amavo studiare ed informarmi, curiosa di natura, mi riusciva facile. A 3 anni ho iniziato a fare danza classica e 5 anni a dipingere, a 7 anni ho iniziato a studiare musica e a suonare il clarinetto. Io amavo tutto ciò che facevo, ma i miei coetanei erano invidiosi di me e oltretutto mi isolavano. Avevo i capelli lunghissimi e sempre curati, mangiavo sano ed ero molto educata. I miei insegnanti dicevano che sarei diventata sicuramente qualcuno, ero già più matura degli altri, ero così sensibile ed intelligente! E invece? Quale è stato il risultato di tutto ciò? Tempo di finire le medie, ho abbandonato tutte le mie passioni perché chi era davvero portato cominciava ad uscire fuori e a mostrare il suo talento, ed inevitabilmente mi superava. Per me è stato inaccettabile, e da allora non ho mai ( ci sto ancora lavorando) superato il trauma del “Jack of all trades, master of none”. Ormai ero così, capace di fare un po’ tutto, eccellente in niente. A 21 anni sto ancora piangendomi addosso perché “sono stupida e la matematica/chimica/fisica non la capisco” senza chiedermi il VERO perché della mia scelta universitaria senza accettare i miei veri limiti. L’ho scelta perché è difficile e tutti (io per prima) si aspettano grandi cose da me? Perché una come me non può “abbassarsi” ad altro? Sono rimasta bloccata in questo per tanto tempo. Impantanata all’università, nelle scelte sul mio futuro e in tutto il resto. Bloccandomi nella mia vita. Prigioniera della mia idea di me stessa. Grazie a questo video ho potuto ricordare tante cose della mia infanzia e capire 1) che non sono la sola 2) che ora posso davvero iniziare a lavorare su me stessa, perché ognuno può dare qualcosa di proprio al mondo, ognuno di noi può contribuire. Di veri talenti e geni ce ne sono pochi a confronto di tutti gli altri, ma in assoluto, non perché scopriamo di non esserlo dovremmo tarparci le ali. ❤️
Mi dispiace Shanti per questo tuo vissuto. Il narcisismo è davvero una condanna all’infelicità (preciso che non dò una connotazione negativa o colpevolizzante a questo termine). Il bisogno di essere sempre i migliori, all’altezza di un ideale irraggiungibile, il senso di depressione che consegue alla consapevolezza di non raggiungerlo, di essere “normali” e per questo indegni d’amore; la necessità di essere sempre ciò che l’altro si aspetta, di coincidere con il desiderio dell’altro; la necessità di alimentare un pubblico, affinché si riceva da questo ammirazione ed il continuo bisogno di rifornimento al proprio fragile ego, alla propria carente autostima; la ricerca della perfezione e dell’illusione di superiorità, una perfezione che svuota e che porta con sé il dramma di non poter essere riconosciuti per come si è... hai espresso benissimo il concetto di falso sé e la tragedia che c’è dietro a situazioni come queste. L’infinità ricerca di un rapporto di totalità, di totale soddisfazione con l’altro, che devi compiacere, e completare e comporta l’impossibilità di riconoscerlo nella sua diversità. Credo davvero che non esista condanna peggiore. Ma se ne può uscire e l’autocritica che traspare dal tuo video lo dimostra chiaramente. Certo, la consapevolezza non basta, bisogna trovare il coraggio di chiedere aiuto (come mi sembra tu stia facendo visto che ti sei rivolta ad una terapeuta) e quindi ammettere che non ci si basta da soli, ma che una certa dose di dipendenza è necessaria e sana! Forza e coraggio 💪🏻
Ciao Shanti! Io in termini psicologici ho sempre sentito definirlo "bambino dotato" (ci sono anche libri sul tema mi sembra). È brutto quando le proprie "qualità" diventano poi in realtà una gabbia. Bel video!!
Tutto ciò che hai detto è verissimo è davvero difficile essere la migliore o il migliore della classe a scuola da piccoli perché poi quando cresci e ti accorgi di non essere così speciale e intelligente la tua autostima cade sotto i piedi e ti senti un fallito. Grazie per aver fatto questo video
Oddio Shanti mi hai aperto un mondo! Non avevo mai collegato queste esperienze della mia infanzia/adolescenza ad alcuni problemi che mi porto dietro tutt'ora e ora capisco anche molte dinamiche e comportamenti nel mio passato. Non so se definirmi propriamente una gifted child perché non sono mai stata la più brava di tutti in assoluto però me la sono sempre cavata bene sopratutto all'elementari e alle superiori ( alle medie e all'uni ho patito proprio per colpa di queste dinamiche) ma i miei genitori mi hanno fatto credere di essere molto brava e sempre nel giusto rispetto agli altri e questo mi ha portato proprio a non impegnarmi in materie nelle quali non riuscivo immediatamente tipo la matematica, a valutarmi superiore agli altri e a sentirmi diversa (non sempre in modo positivo). Oggi mi porto dietro la pressione di dover essere perfetta, di voler sapere fare tutto subito e ciò mi porta spesso non impegnarmi quanto dovrei quando si presentano ostacoli e il fatto di sentirmi un pò un "outcast".
Non ho mai sperimentato questa pressione esterna, ma ero uno di quelli che a scuola prendeva ottimi voti senza difficoltà. Per me l'impatto devastante è stato l'università. Lì mi sono reso conto di non avere un metodo di studio e ho avuto modo di incontrare persone veramente brillanti, il che mi ha portato ha ridimensionare nettamente la mia posizione. Pur non avendo mai sentito il bisogno di primeggiare è stato un bagno di umiltà non indolore e mi ha fatto capire per la prima volta che per ottenere risultati è davvero necessario un impegno costante.
Ciao carissima e tenerissima Shanti. Di solito non commento i tuoi video ma oggi per me è come guardare in faccia la realtà. Già alle elementari davo ripetizioni ai miei compagni di classe perché prendevo 10 in tutte le materie (tranne educazione fisica proprio come te 😂) alle medie ero la prima della classe (non bella, non simpatica, solo INTELLIGENTE) , studiavo ma vedevo che rispetto ai miei compagni non provavo nessuna fatica nell'ottenere i massimi risultati, quindi i professori mi dissero che nella vita avrei potuto fare tutto ciò che volevo. Ero brava nelle lingue e così decisi di iscrivermi al turistico. Nonostante gli ottimi voti capii che la mia più grande passione era il mondo beauty, così decisi di cambiare e iniziare il percorso di estetica nella scuola professionale. Oggi ho 19 anni e dopo quattro anni di scuola di estetica (ho ottenuto ottimi risultati e un contratto di lavoro) l'essere una gifted kid mi rende sempre insoddisfatta nella mia vita. La frase di tutti i giorni è: IO POSSO FARE DI PIÙ. Mi sono autoconvinta di essere sprecata a fare l'estetista e forse continuerò gli studi per poi fare l'università e diventare cosmetologa. Solo oggi capisco quanto le mie decisioni siano influenzate da questo "" dono"". Ho paura di fallire e allo stesso tempo di deludere tutte quelle persone che pensano che io possa diventare qualcuno di importante. Ora capisco perché il mio fidanzato mi dice che non mi accontento mai di nulla.... Grazie mille per questi video (ho fatto insieme al mio ragazzo anche il Test sulle diverse lingue dell'amore) Shanti.. anno dopo anno diventi sempre più speciale. ❤️
Aiuto, all’inizio di questo video ho provato un po’ di dolore proprio perché mi ritrovo in tutti i tuoi comportamenti. Mi hai sbloccato la mente , grazie di averne parlato❤️
Grazie per questo video super coraggioso Shanti! Mi hai insegnato tantissimo in questi anni e mi hai aiutato più tu a capirmi meglio che tante persone nella vita reale. Non sai quanto spesso mi rispecchio nelle tue parole... Sarebbe bello incontrarti un giorno. Un abbraccio
Ho avuto un percorso simile, che ovviamente mi ha portato ad oggi ad avere tantissime aspettative verso la mia vita futura ed ovviamente ad essere estremamente perfezionista. Eccellevo nelle materie umanistiche con voti altissimi (in quelle scientifiche molto meno, fui anche rimandata) ed i professori mi stimavano molto. A me è sempre piaciuto studiare-non ho problemi a dirlo- e per questo raggiungere risultati buoni mi è sempre riuscito facile, se la materia mi appassionava. Per quanto possa sembrare strano, questa cosa mi ha sempre fatto sentire "in colpa", come se in realtà non meritassi i risultati ottenuti perché non ci avevo "sputato sangue" (per citare una mia vecchia professoressa) abbastanza. Quest'anno-primo anno di Uni- ho preso 30 a tutti i miei primi esami, eppure non ne sono stata così contenta perché, nonostante avessi studiato tanto, lo studio per me non era stato mai pesantissimo. Anche a scriverlo adesso mi sento in colpa… probabilmente con tutto ciò c'entra anche la "sindrome dell'impostore", grande maledizione della mia vita!
Grazie di aver fatto questo video Shanti, hai dato un nome ad un qualcosa che tutt'ora all'università mi crea problemi (anche se meno di prima). Mi rivedo moltissimo nel fatto che se qualcosa non mi riesce subito, non riesco a portarla avanti. Soffro molto di ansia da prestazione, in 5 anni di università ho bocciato un solo esame e rifiutato un solo voto, ma questi due eventi ancora mi pesano così tanto da farmi rimandare gli esami finché non sento di sapere le cose perfettamente perché se non ottengo "certi risultati" sento di non valere niente. E anche io ho sempre ricercato quel qualcosa di diverso dagli altri con cui identificarmi per non essere come tutti, "nella media" come dici tu. Con l'aiuto della terapia sto migliorando, ma ancora devo lavorare su me stessa. Grazie ancora Shanti ♥️
Davvero bel video! Mi è venuto da piangere perché capisco i tuoi sentimenti anche se la mia storia è inversa. Non sono mai stata particolarmente brava in niente se non nel disegno; mi sentivo fare complimenti solo per quello mentre nel resto mi sentivo solo buttare giù. Alla fine ci sono cascata ed ho iniziato a pensare a quanto non fossi brava. Anche se mi impegnavo non riuscivo a raggiungere risultati sufficienti quindi ho penso anche la voglia di provarci. Questa cosa si è manifestata più che altro durante il liceo (ho scelto il liceo anche se mi avevano già detto che per me sarebbe stato troppo difficile, ma volevo dimostrare il contrario). Scelsi l'artistico visto che mi sentivo adatta solo per quello e purtroppo scoprì che non ero adatta neanche in quello... c'erano persone molto più brave di me e quelli che non erano altrettanto bravi miglioravano fino a superarmi mentre io rimanevo uguale. Persi anche la passione per il disegno. Superai il liceo a fatica, venendo pure bocciata il primo anno e sentendomi dire ancora una volta dai miei insegnanti che non ero portata e di cambiare scuola. Rimasi perché avevo le idee talmente confuse che non sapevo che altro fare altrimenti. Ancora oggi mi ripeto che ho fatto bene a non andare all'università perché tanto l'avrei mollata perché sarebbe stata troppo difficile per me. Ho seguito un corso, ma mi sento comunque incapace in tutto e ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa perché tanto non sono brava in niente e sarebbe solo l'ennesimo spreco di tempo e l'ennesima delusione
Credo di essere stata anche io una gifted kid prima di andare al liceo... Mi sono ritrovato tantissimo in quello che hai detto. Mi hai fatto sentire meno sola❤️
Io ho avuto l’esperienza esattamente opposta. Credo che alla fine la cosa migliore sia sempre la stessa: un equilibrio. Perché nessuno di noi è solo una cosa e francamente siamo così complessi, che la cosa peggiore che possiamo fare è il definirci permanentemente come una cosa sola. Poi è una questione di modo di pensare che abbiamo tutti: o sei un genio o sei stupida. O bianco o nero. Alla fine siamo tutti infinite combinazioni differenti e l’esperienza umana è impossibile da catalogare e sarebbe terribile farlo, per le conseguenze disastrose. La cosa migliore ( nel caso del apprendimento) è semplicemente farlo in modo sereno e sano. Il problema è che la maggior parte degli educatori non sa cosa voglia dire “ apprendimento sano”.
Giovanni Catalano Mediocre rispetto a chi? Alla fine ci sarà sempre qualcuno più bravo e intelligente di noi. Forse, la differenza potrebbe essere in come fai la cosa, nella sua diversità. Poi boh
@@hi_itsgabriella Mediocre rispettl a tutti e considera che in alcune università (private pure) non ti prendono se hai meno di 75, essere mediocre ti impedisce di poter fare parecchie cose.
Giovanni Catalano Vero. Ma queste tipo di valutazioni standard non sono relative? Nonostante la loro utilità, magari si ha un’intelligenza diversa, si riesce a fare molto, ma non nel modo che loro pensano sia giusto. Non siamo numeri. Quindi, forse, non è più importante credere nelle nostre possibilità?
@@hi_itsgabriella Certo non siamo numeri... Ho sempre creduto di non essere uno stupido '4' o un '7' o un '2'... Io NON sono un numero, non mi trovo ad Auschwitz e sono stanco di sentire: "Tu sei un 5" "Tu VALI 3" "Sei sotto la media" "Sei mediocre"... Ma finché ci sono luoghi ove non puoi entrare senza avere un determinato voto, allora la mediocrità si farà sempre sentire
Questo video mi descrive perfettamente, tra l'altro Shanti studio psicologia al momento. Io mi ritrovo sempre di più in te. Aggiungerei solo un altro punto e sarei curiosa di vedere se è così anche per te: quando il mio ragazzo per scherzo mi dice magari "sei stupida" io me la prendo tantissimo, per me è peggio di un'offesa. Sta cosa mi porta anche a sembrare troppo convinta di me e con troppo ego lo so, ma è come se appunto dovessi sempre rispettare standard alti che mi impongo da sola. Non a caso a me sono iniziati gli attacchi di panico alle superiori, tutto torna come dici tu. Bisogna sicuramente lavorarci una volta che si scopre dove si casca nel tranello della nostra mente.
ciao shanti, volevo dirti che ti seguo da tanto (dal 2016) e che i tuoi video mi hanno aiutata davvero moltissimo in passato. mi hanno fatto sentire meno sola e mi hanno aiutato riflettere su me stessa e a capirmi meglio. Durante gli anni ho sempre continuato a vedere i tuoi video indipendentemente dal contenuto, proprio perché mi sono affezionata a te come persona e qualsiasi cosa pubblichi mi rende felice 💗💗💗 anche io ho molti dei tuoi stessi problemi (che sto cercando anche io di risolvere) ma davvero tu come persona basti e vali tantissimo per me (e sono sicura anche per tantissime altre persone
Sono al primo anno di psicologia e questo video mi ha riportato a un esperimento studiato: lo sperimentatore fa credere a degli insegnanti che tramite un test avrebbe individuato gli studenti più promettenti e intelligenti della classe, in realtà la sua scelta si basa totalmente sul caso. Un anno dopo guardando i risultati scolastici effettivamente gli studenti scelti dallo sperimentatore sono quelli che hanno il rendimento migliore, questo perché gli insegnanti, avendo un'aspettativa maggiore rispetto agli studenti scelti, riponevano più fiducia, inconsciamente li trattavano diversamente e questo andava ad accrescere la fiducia in loro stessi e nelle loro capacità facendoli eccellere.
Ti ho messo mi piace dopo tipo 2 minuti. Mi ci rivedo al 100%. Tutti ad aspettarsi tanto da me, a caricarmi di aspettative, e adesso sto lavorando sul non vedere o bianco o nero, che se non eccello non vuol dire che sono un completo fallimento. Attenzione genitori e insegnanti!
La risposta perfetta a questo video sarebbe il meme di Gerry Scotti che dice "Mio Dio, ma parla di me!" 😂😂 Shanti, ci hai preso in pieno, come sempre. Alle elementari, forse anche per via della classe piccola, ero la migliore, medie e superiori non ero l'unica, ma ero comunque sul podio per quanto riguarda la media generale (anche se un po' già mi infastidiva perché volevo essere comunque la migliore). Poco studio e bei voti, bastava ascoltare in classe e rileggere a casa. Per la scelta delle superiori i consigli degli insegnanti "fai il liceo, all'itis saresti sprecata". All'università mi è crollato il mondo addosso. Ho scelto informatica e mi sentivo figa perché ci sono poche ragazze e io ero una delle poche, "diverse" come hai detto tu. Poi però ci sono più ragazze di quanto mi aspettassi, hanno voti migliori dei miei e sono in pari con gli esami. Al secondo anno mi sono "distratta" e ho cercato di portare avanti un altro progetto oltre all'uni. Inevitabilmente non ho più dato il 100% all'uni e ho lasciato indietro esami. Tanti. Mi sono sentita una fallita perché sono indietro di un anno. Vivere con dei coinquilini del mio stesso corso e anno, ma in pari non ha aiutato. Era un continuo ricordarmi che ero indietro, che non valevo quanto loro. Dopo qualche seduta con la psicologa è migliorato qualcosa, ma ancora ci sto lavorando. Questo tuo video mi ha spiegato un sacco di cose, grazie mille💖 ora so perché non chiedo aiuto ma voglio fare da sola, perché mi sento stupida e mi vergogno a chiedere a qualcuno di spiegarmi qualcosa. So perché sono una perfezionista e ho una concezione binaria di ogni cosa che faccio: o è perfetto, o fa schifo. Ed è la stessa concezione che ho di me, perché come hai detto ci definiamo con i nostri risultati. E se qualcosa non riesce bene la prima volta guai, perché riprovare? Tanto non sono capace di farlo, ci ho già provato. Mi hai spiegato un'enorme parte di me, non avevo mai pensato che essere un ex gifted kid potesse fare tanti danni😅 Io, come te, cerco sempre il perché, voglio sapere, voglio spiegazioni! E ti ringrazio infinitamente per avermene date una grande parte💖 è un enorme aiuto per il lavoro che sto facendo su me stessa Grazie infinite per quello che fai, ti prego continua a farlo💖💖un enorme abbraccio virtuale😊 Ps. Grazie per leggere sempre i miei lunghissimi commenti😊😅 sei tipo l'unica youtuber che lo fa e questo ti rende ancora più rara e speciale
Shanti GRAZIE per questo video perché offre molti spunti di riflessione. Io non sono mai stata una gifted kid ma AVREI UCCISO PER ESSERLO, i miei genitori mi dicevano sempre che non mi impegnavo abbastanza, che se non fossi stata brava come gli altri non avrei mai concluso niente nella vita (che cosa allegra da dire a una bambina hehe), quindi cercavo sempre di essere come quelli più bravi o mi mettevo in competizione con chiunque fosse al mio livello e cercavo ossessivamente di superarlo ed essere la migliore e, chiaramente, se non ci riuscivo (cosa che spesso capitava) stavo malissimo e mi sentivo inutile e senza scopo. Ora ho 24 anni e guardandomi indietro mi sembra una cosa stupidissima però fino a 6 o 7 anni fa era la mia ragione di vita. Alla fine (dopo un grosso lavorone su me stessa e tante capocciate sbattute) sono arrivata alla conclusione che la cosa giusta da fare sia prefissarsi degli standard personali SOGGETTIVI e soprattutto FATTIBILI, e non guardare i successi degli altri o quelli che la società reputa tali. spero che questo pippone possa aiutarti (se mai lo leggerai) come questo video ha aiutato tanti altri
Io non sono mai stata una gifted kid ma ho avuto esattamente il problema inverso con i miei genitori: a scuola non andavo male, ma non andavo neanche benissimo. Anche se portavo buoni risultati a volte, molto spesso mi dicevano che non era abbastanza. Pure nella scelta delle scuole superiori ho avuto difficoltà perché volevo fare un percorso (viste le mie attitudine agli esami di terza media), ma i miei genitori me lo hanno impedito perché mi ritenevano troppo stupida per quell'indirizzo, quindi ho dovuto scegliere qualcosa che mi piaceva relativamente e dove le ore delle materie che mi interessavano erano molto poche. Per fortuna dopo le superiori ho potuto scegliere qualcosa di veramente interessante e che si adattava ai miei interessi.
Hai descritto esattamente la mia vita, cambia la mononucleosi in terza media che ha aggiunto sofferenza a pacchi perchè mi sentivo stanchissima e senza forze. Poi tutto identico fino all'università, poi io ho mollato a mezzo perchè non ero la più brava e ora sto cercando di riniziare ma procrastino perchè ho paura di non si sa che. E io a quel punto ho reso il prendermi cura degli altri (o provarci, perchè non mi riesce sempre così bene) il mio nuovo obiettivo, guardando meglio mi sembra più un modo per vivere le loro vite e non le mie così non sono costretta a ottenere risultati perchè mi lodano per non occuparmi di me stessa. Ma anche sapendolo, farci i conti e cambiare le cose è un viaggio arduo e non di certo breve. anche io pensavo di essere l'unica! Sei stata molto coraggiosa a parlare di un tema del genere, io non ne ho mai parlato se non con mio fratello perchè lui aveva il problema opposto di stare "sotto la mia ombra", perchè mi sentivo una stupida presuntuosa. Invece guarda quanti siamo!
Ps. l'ho inviato a tutta la mia famiglia! Comunque secondo me i fratelli dei gifted kids soffrono tale e quale nel senso opposto, l'ho visto su mio fratello!
Sei riuscita a trovare le parole giuste per esprimere ciò che ho da sempre pensato. Purtroppo io sono una di queste persone che hai descritto nel dettaglio. Brava: hai trasmesso la sofferenza e l'oppressione (esterna ma soprattuto personale) che questa 'personalità' comporta. Un abbraccio, Grazie.
Bellissimo video Shantiii 💜 Purtroppo mi ci ritrovo tantissimo in quello che dici: ho sempre imparato nozioni nuove con relativa facilità, ottenendo ottimi risultati fino alle medie. Una volta arrivata alle superiori, però il modo in cui "studiavo" non bastava più e infatti si son visti i primi voti bassi 🤣 però questo problema di essere una "gifted" con delle manie di perfezionismo allucinanti, mi ha spinto a studiare di più, riassumere, ripetere, approfondire fino allo sfinimento per continuare ad essere quella intelligente, quella che studia e che prende sempre bei voti. Un altro problema mio, oltre al perfezionismo, è l'aver paura di chiedere aiuto quando non capisco qualcosa, soprattutto negli studi. Sono capace di passare le giornate su google a cercare delle spiegazioni alle cose che non capisco, stando poi psicologicamente male se non trovo una soluzione e devo chiedere aiuto (true story durante il tirocinio della triennale). Ultima cosa: capisco perfettamente il discorso sul considerare gli altri inferiori, non vorrei farlo, odio giudicare gli altri, ma ogni tanto parte quella vocina in automatico che te lo sussurra e...sinceramente la odio 😅 PS. Grazie per farmi scoprire sempre cose nuove! Ne approfitto per ringraziarti per il video sulla demisessualità che mi ha fatto capire di non essere pazza çwç
Io ho sempre fatto lo stretto necessario perché sin da piccola ero la cocca delle maestre. Mi ricordo che in prima elementare la maestra mi aveva dato un libro diverso da quello degli altri perchè ero più intelligente. All inizio era bello però anche i compagni mi hanno iniziato a trattare male perché le maestre mi prendevano per esempio
Oddio eccomi 🙋🏻♀️🤦🏻♀️ avevo bisogno di questo video. A me è successo alle medie di subire la competizione da parte degli altri dopo esser stata la prima della classe alle elementari e quindi lasciarmi andare, per poi riprendermi alle superiori ed essere di nuovo la prima e all'università ricominciare a sentirmi un nulla rispetto agli altri 😞 crescendo ci ho lavorato, ma ci sono sempre residui di tutto questo... Un abbraccio ❤️
Ciao Shanti, devo dire che questo video mi ha illuminata. Ho 17 anni e posso considerarmi una attuale gifted kid. Sono la migliore alle superiori, anche se alle elementari non ero molto brava, e le medie sono state un crescendo. Solo in terza media ho iniziato a capire meglio chi ero e sono migliorata molto a scuola, iniziando a prendere bei voti e ad essere elogiata dai professori. Però io volevo fare l’estetista, mi piaceva tantissimo, ma i professori quasi non potevano accettarlo. Devo considerarmi molto fortunata poiché mia mamma mi ha sempre appoggiata, facendomi fare le mie scelte, ma io mi vergognavo di voler fare un scuola così mediocre (era quello che pensavo e che mi veniva detto, non c’è nulla di male, anzi). Però non potevo sopportare le reazioni che provocavo quando dicevo alle altre persone ciò che volevo fare, quindi ho deciso di fare un altro indirizzo. Ora non mi pento, perché so che quella di allora era una fissa passeggera che non è durata molto. Comunque arrivata alle superiori (tecnico turistico, tra tutte le scuole del territorio, quella considerata peggiore) inizio a prendere dei voti molto alti. Ero, anzi sono, la secchiona, anche se non apro quasi mai libro. Ciò che hai detto l’ho sentito molto, un po’ un pugno nello stomaco sotto alcune cose, anche se devo dire di non avere problemi di identità, forse perché ho iniziato a essere considerata la più intelligente un po’ “dopo”. Ora ho degli obbiettivi e delle aspettative molto alte, non voglio mai chiedere aiuto e quando qualcosa non mi viene bene mi arrabbio tantissimo, anche se dopo riesco a calmarmi e a dare il doppio, perché IO DEVO ESSERE BRAVA. Insomma, in me c’è molta competitività, però grazie a questo video ho capito che forse volare basso è meglio :)
Non penso riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per i tuoi video e per il tempismo con cui li pubblichi ogni volta. Mi è sembrato di vedere la mia vita di studentessa e di essere umano riassunta nei primi minuti di video e la reazione è esattamente stata come la tua: “ma allora non sono l’unica!” Sono al quarto anno di liceo (scienze umane, considerato dai miei professori delle medie uno “spreco delle mie potenzialità”, vedendomi più portata per un classico) e sto scendendo a patti in questo periodo con l’idea di non essere, alla fine, “così speciale”. Dedico anima e corpo alla scuola sin da quando ne ho memoria e vedere questo video mi ha fatto capire che, in fondo, è come se “sprecassi” il mio tempo. La scuola è uno degli ambienti più tossici che io abbia mai frequentato e la mia salute mentale ne ha risentito e ne risente tuttora veramente tanto (complice anche questo periodo di quarantena, menomale che c’è la psicologa!). Quindi davvero, ti ringrazio veramente tanto per i tuoi video e per il loro tempismo. Grazie davvero, perché mi sento meno sola ed è bellissimo. Grazie, grazie di cuore
Shanti, ti ringrazio tanto per aver condiviso questo video ❤️ Se, a essere sincera, all’inizio l’ho aperto un po’ dubbiosa, dopo un paio di minuti di ascolto mi sono dovuta ricredere. Da ex bimba che è sempre stata cocca delle maestre, mi sono ritrovata in tutte le tue parole (almeno per quanto riguarda l’argomento sfera delle emozioni). Ora capisco di non essere la sola ad avere l’”ansia da prestazione” della prima della classe 😂. Comunque, prometto solennemente che imparerò anch’io a definire la mia identità sulla base del processo, non del risultato 🤞🏻
Ero anch'io la gifted kid della situazione, sempre il massimo dei voti, lodata da tutti, la prediletta degli insegnanti eccetera fino alla 3a media. Mi rispecchio perfettamente nella tua esperienza, e mi rendo conto solo ora grazie a questo tuo video di quanto effettivamente questa cosa abbia influito sul mio modo di pensare, agire e vedere le cose. Grazie mille Shanti 💗
Shanti, mi è piaciuto questo video, mi sono rivista molto nella descrizione dell’esperienza scolastica che hai condiviso. Mi sono sentita capita, grazie. Corro a vedere il documentario di Taylor...
Ciao Shanti! È assurdo come questo video sia arrivato proprio in un momento in cui mi ero ritrovata a pensare a questo. Ho la tua età e anch’io da piccola ero la prima della classe. Questo ha portato gli altri e di conseguenza anche me a pensare che sarebbe stato sempre così. Che avrei continuato lungo quella strada. Dopo la laurea invece ho iniziato a fare scelte “diverse” da ciò che ci si aspettava. Ho fatto varie esperienze all’estero, tutte molto significative. Adesso però vedo le persone della mia età con un lavoro stabile, in procinto di costruire una famiglia, mentre io non so ancora cosa farò nella mia vita. E mi rendo conto come sia tutt’ora difficile scostarmi da quell’immagine di gifted kid che io per prima avevo e riuscire a trovare una mia identità. Grazie per questo video, mi hai fatto sentire un po’ meno sola.:-) PS: ora ho scoperto che abbiamo un’altra cosa in comune oltre al fatto di essere INFJ ;)
Ti capisco, io alla maturità non avevo l'ansia per gli esami, ma per le aspettative che avevano gli altri, avevo paura di deluderli tant'è che ho dovuto specificare di non aspettarsi nulla, perché per me non contava il voto, poi ho preso il massimo e alla fine ne ero sollevata perché dentro di me avevo ancora quelle preoccupazioni. Riguardo allo studio ho provato circa la stessa cosa all'università, mi è venuto subito il panico quando ho visto la mole di pagine da studiare senza poter andare a lezione, perché prima in classe era tutto così facile. Il brutto è che in questi casi hai davvero difficoltà a fare amicizia, perché gli altri ti odiano in un certo senso, perché pensano che vuoi mostrarti superiore, quando in realtà anche se leggi una pagina la impari subito, mentre gli altri ci impiegano ore. Da una parte è bello quando sei in classe, perché è tutto facile, anche se hai addosso molti pregiudizi, però dopo la scuola spesso ti perdi, non sai più chi sei e cosa fare, credi di non saper fare nulla se non ci riesci subito.
No vabbè…ricordo perfettamente un tema in seconda superiore “cosa vuoi fare da grande” avevo raccontato di voler fare la makeup artist….il voto della prof fu ovviamente buono, ma il commento…”spero che con la tua intelligenza farai qualcosa in più dell’estetista”….morale non ho mai avuto il coraggio di buttarmi nell’intraprendere quella professione che ancora oggi a 31 anni rimane il mio sogno!
Sono un ex gifted kid e posso dirti che ho provato e provo le stesse cose che hai descritto tu in questo video.. in ambito universitario ho imparato ad avere un confronto più aperto con le persone anche se quella sensazione di ‘superiorità’ e di rifiuto di ciò che è nella media è rimasto.. spero di superarlo 💪🏻
Ciao Shanti, Io ho sempre avuto problemi nel studiare, nel rapportarmi con le persone e anche nel stare attenta a scuola. Le elementari sono state un'inferno, non studiavo e quindi avevo in tutte le materie 5, non prendevo appunti, non stavo attenta e non segnavo i compiti, ora a distanza di più di 8 anni, sono all'alberghiero (mi sono pentita di questa scelta) si e no studio, ho la media del 7.5/8, mi piacerebbe fare l'università di ingegneria elettronica, ma sopratutto sono cresciuta mentalmente. Ciò è potuto succedere solo grazie a mia mamma, che mi ha sempre spronato, che mi ha sempre sopportato, che ogni volta che non scrivevo i compiti (alle elementari) chiamava una mamma che le passava tutto. Arrivata alle medie ho trovato un professore di italiano fantastico, che mi ha fatto venir voglia di studiare ed ora, nonostante la mia pessima scelta delle superiori, sono riuscita ad avere più tempo per me, per lo sport che amo (canottaggio), per la mia persona e per riuscire ad uscire dalla mia insicurezza che avevo fin dalle elementari. (avevo molto tempo in quanto fino alla terza superiore non avevo compiti e non avevo da studiare visto che a scuola prendevo appunti e ascoltavo le lezioni). Credo che nessuna delle mie maestre avrebbe mai scommesso sul mio futuro, ma ciò nonostante piano piano, pezzo per pezzo sono riuscita a costruire il mio futuro e niente mi rende più felice di ciò. Nonostante la mia futura ed incerta scelta dell'università non so cosa vorrei fare nella vita, ma credo sia ovvio... Ho solo 17 anni... Ascoltando il tuo video mi si è aperta una finestra su queste problematiche, che dalla mia esperienza non si sono mai verificate, grazie per pubblicare questi video... Si vede che ci metti il cuore...Grazie davvero. ❤️
Mi sento così capita!! Grazie Shanti, proprio pochi giorni fa ho avuto una crisi perchè essere così tanto elogiata mi faceva sentire male, in quanto i compagni iniziano a parlare male di te alle spalle, e i prof iniziano a vederti come un "voto costante".
Di sicuro penso sia stata una bella prova nella mia vita reggere con dignità il mancato raggiungimento delle mie aspettative soprattutto, e di quelle altrui probabilmente, è stato difficile, ma come dici tu, mi ha permesso, ora, di capire che le mie qualità restano, anche se non faccio grandi cose, che il mondo non è come ti hanno fatto credere che fosse (quelli che ti hanno elletto gifted-child e non) che c'è sempre tempo per liberarsi da alcune catene, per ricalcolare la propria vita ed i propri obiettivi.
Grazie Shanti!! Stavo pensando a questa cosa proprio ultimamente perchè nel riflettere su come proseguire gli studi dopo le superiori mi sono accorta di non aver mai considerato qualcosa di artistico e creativo perché essendo sempre stata brava a scuola e ritenuta "intelligente" questa opzione non mi è mai stata presentata, tutti hanno sempre pensato a me come una persona che facesse un lavoro ben pagato e occupasse posizioni di potere, mi accorgo solo ora che invece una strada più "artistica" e umanistica potrebbe interessarmi molto ma non ho mai avuto l'occasione di sperimentarla. Ovviamente sappiamo tutti che non essendo economicamente autonomi a 19 anni la scelta dell'università non può essere del tutto autonoma e se provassi a parlare di un mio futuro "meno accademico" di quello che gli altri immaginano per me probabilmente mi considererebbero pazza; non voglio però che siano ancora gli altri a decidere per me.
Shanti, ti giuro, vedere questo video è stato come "trovare una soluzione" a tutte le mie domande sul perché penso in un certo modo, mi comporto e mi sono comportato in un certo modo e perché cerco sempre l'approvazione degli altri. Fino alla terza media ero un gifted kid in tutto e per tutto: venivo lodato, preso come esempio; facevo i potenziamenti di matematica che solo i più bravi facevano, venivano letti i miei temi in classe e i miei disegni erano invidiati da tutti. Voti dall'8 in su, comportamento 10. Ai colloqui mai una lamentela e la mia droga era sentire mia mamma dirmi:"Mi hanno detto che sei bravissimo, ti hanno riempito di complimenti". Poi al liceo è stato come piombare in un mondo diverso, in cui sei solo uno dei tanti, e la cosa mi ha stravolto, quindi anche io ho vagato alla ricerca di qualcosa che mi distinguesse e pensavo:"Se non posso essere il più intelligente, sarò il più simpatico, il più gentile, il più comprensivo, l'amico migliore che si possa desiderare" Questo mi ha portato dei vantaggi, perché ora ho delle buone amicizie, ma mi ha anche portato ad avere TROPPA empatia, a lottare sempre con me stesso, pensando che in ogni cosa ci sia un "come dovrebbe essere" e "come farei io", portandomi ad etichettare quello che vorrei dire o fare come sbagliato e quindi a chiudere occhi, addolcire pillole, trattenere emozioni. Sono sempre stato una persona timida, un po' insicura, e l'essere stato un gifted kid mi ha portato a mettere in discussione ogni mio più piccolo comportamento o pensiero, rendendomi un po' vittima della semplificazione, dell'etichettare tutto con "giusto" e "sbagliato". Solo ultimamente sto cercando di fare pace con me stesso, di diventare il mio primo sostenitore e non il mio primo castigatore; sto imparando a vedere le sfumature, a credere in quello che penso perché motivato da fatti e ragionamenti e spero col tempo di allentare la presa nei miei confronti e volermi più bene. Grazie mille per questo video, ora mi sento meno solo, più compreso e soprattutto con delle risposte in mano ❤️
Io invece sono sempre stata di mezzo. Intelligente, ma non la migliore. Brava ma non bravissima. E nell'adolescenza bella ma non bellissima.
Mi sono sempre arrangiata per conto mio, mi sono sempre e data da fare ma l'ho sempre fatto in silenzio.
Ora lo faccio notare, ne parlo, però quella grande sensazione di mediocrità di fondo è rimasta. Un pochino mi sto rendendo conto di non essere così male, e ho grandi sogni in cui credo, ma sono cose che restano.
In quanti come me?
Ester Parussini io! Personalmente sono riuscita a superare quella sensazione di sentirsi mediocre più o meno all’85% perché per fortuna ho avuto le mie soddisfazioni che mi hanno aiutata a dimostrare a me stessa quanto valgo, ma a volte per i motivi più disparati mi sento ancora così (ho 26 anni)
Mi rivedo in tutto quello che hai scritto
Io
Anch'io come te! Anzi, alle medie non ero questo granché di bravura, infatti il consiglio di orientamento mi sconsiglió in tutta linea di fare il liceo linguistico perché era troppo duro per me. Invece decisi di fare il linguistico ugualmente (non senza fatica/crisi esistenziali/crisi di nervi, sia chiaro). E anche al liceo non ero assolutamente la più brava, ero quella che si impegnava di più, quella che i compiti li faceva sempre, ma questo non voleva dire che prendevo sempre 10... Anzi😂
Ho sempre avuto la stessa sensazione...
Sto leggendo ogni singolo commento sotto al video e sto provando una strana ma piacevole sensazione di vicinanza. Mi unisco alla schiera delle bambine, poi ragazze, brave a scuola che non hanno mai imparato ad affrontare un insuccesso e hanno vissuto/vivono con delle aspettative più grandi di loro. Grazie, Shanti
Idem.
Eccomi qui! Io sono letteralmente terrorizzata dal fallimento
Ti capisco davvero tanto!
da ex gifted kid mi rendo conto che, mentre io ricevevo apprezzamento dagli insegnanti costantemente, i miei compagni di classe venivano costantemente paragonati a me, perdendo tanto della loro autostima e della fiducia in loro stessi. all'inizio del liceo la realizzazione di non essere un prodigio mi ha sconvolto la vita in ogni ambito e specialmente, come hai detto tu nel video, mi ha fatto dubitare della mia stessa identità. ora mi trovo all'ultimo anno e cambiando vari professori mi sono accorta sempre più di quanto in realtà il prodigio nella realtà non esista, ma sia solo un loro modo di intuire delle determinate qualità reputate da loro "geniali"
Ti capisco benissimo, sembra una bella cosa essere I primi della classe ma comporta a tantissime pressioni dall'esterno
Tempo fa lessi che esistono 9 diversi di intelligenza: naturalista, musicale, logico-matematica, esistenziale, interpersonale, corporeo-cinestetica, linguistica, intrapersonale e spaziale (grazie Google).
Motivo per cui trovo sbagliatissimo valutare e giudicare una persona solo in base a poche materie standard imposte da scuola e società.
Sarebbe bello se approfondissi l'argomento in un video, che ne pensi?
sarebbe molto carino in effetti
Grazie per aver scritto questo commento. Quando faccio riflessioni di questo tipo sulla scuola vengo presa come adolescente rivoluzionaria fallita, senza rendersi conto che ci possono essere modalità di impostazione scolastica più adatte alla psicologia di bambini e ragazzi,ovvero individui in crescita e formazione, sia fisica che soprattutto mentale.
Wow interessante!
Gardner insegna
@@thestarsalign3305 non dirlo a me
Da medicina ad ostetricia 🙋 una delle decisioni più difficili e drastiche della mia vita, ma non l'ho rimpianta mai, nemmeno per un secondo. Nemmeno quando ho visto i miei ex colleghi di corso con il camice e me con i guanti sporchi 😋 era bello essere quella intelligente, ma è molto meglio essere quella contenta 😘
Ah, ho lasciato medicina esattamente per lo stesso tuo disagio riguardo la troppa competizione. Mi ha rovinato la vita, risollevata tra psicoterapia e psicofarmaci.
@@cristinaliberati9098 io mi sono laureata alla fine ma ti capisco perfettamente, perchè anche a me studiare medicina ha rovinato la vita...non è solo la difficoltà del corso in se, è proprio che dove ero io c'era un ambiente competitivo del cazzo, colleghi egoisti e arrivisti e professori che insegnano solo per soldi....per poi ottenere una laurea che non vale niente perchè di fatto è a metà,che è sempre più bisfrattata, e per un lavoro che non voglio e che non sono in grado di fare...io mi pento profondamente di aver fatto quella scelta a 19 anni,E di non aver avuto la forza di cambiare facoltà...
@@claudiamass5939 ho odiato così tanto quel periodo della mia vita che quando ho cambiato facoltà ho cancellato tutto, tutto. Colleghi, insegnanti, foto dai social, riferimenti di qualsiasi tipo. Ho proprio resettato tutto. E la competitività tra colleghi è il difetto principale di quel posto orribile. Secondo solo, forse, a quella dei professori stessi, che paiono temere di vederti rubare il loro posto da un momento all'altro
@@cristinaliberati9098 hai perfettamente ragione, è la competizione la vera merda di quel posto...io vedo che in altre facoltà pesanti come ingegneria c'è molta più solidarietà tra i colleghi, da me era una sfida a chi prendeva più 30 in meno tempo e mi faceva stare malissimo, non stavo più vivendo...non a caso medicina è la facoltà in italia con più alto tasso di depressione e suicidio, ed è veramente tristissima come cosa
Ti capisco Shanti, io ho avuto un percorso al liceo veramente d'eccellenza, e ricevevo complimenti, tutti mi elogiavano e creavano aspettative. Le cose erano facili, e senza studiare ero comunque sempre una delle più brave. Arrivata nel mondo universitario, cambiando anche area di studio, ho capito che era tutto una gabbia dorata. Molti esami non sono andati bene e mi faccio mille domande... Sulle mie capacità, sul mio percorso e su me stessa. Grazie per questo video al momento giusto❤️
Same here. 5 anni di liceo classico in cui sono sempre andata eccellentemente, poi la scelta di intraprendere una carriera da fisico (non mi pento minimamente: a luglio mi laureo dopo 2 anni e 9 mesi di fatiche e a settembre continuerò con la magistrale: il sogno continua ♡).
Da lì il disastro del mio primo anno di università: al primo semestre avevo dato un solo esame e con un voto non proprio altissimo. Ho recuperato per carità ma la mia media non è minimamente paragonabile a quella che avevo al liceo in proporzione, e mamma mia quante aspettativeeeee. Sommersa di aspettative, che io ero qui io ero là, ma alla fine siamo tutti uguali, e nessuno di noi è speciale davvero, perchè alla fin fine lo siamo tutti nel nostro modo (si vede dal mio italiano che 5 anni di classico non sono serviti a niente - molto bene). Però le aspettative mi hanno generato un'ansia senza limiti. Quindi capisco chiunque abbia avuto un'esperienza simile perchè è difficile conviverci soprattutto all'inizio 🥺🥺🥺
@@ludovicariccardi6201 ti ringrazio! È sempre bello sentire altre esperienze! Soprattutto sapere di non essere la sola ad intraprendere un certo percorso. Devi essere orgogliosa di te stessa! Anche io ho fatto una scelta universitaria molto azzardata, e ora sono al primo anno di biotecnologie con risultati scadenti. Grazie del tuo messaggio❤️ il sogno continua.
@@chiaradelia829 Non disperarti mai e non perdere mai la speranza. I risultati arriveranno anche se magari non subito il meglio del meglio. Ho omesso il fatto che abbia dato 7 esami in una sessione per recuperare. E se ce l'ho fatta io ce la fa chiunque. Se ti piace quello che fai ce la farai e ne sono convinta. Buona fortuna per tutto perché chiunque prende queste decisioni deve riconoscere in se stesso un certo coraggio anche nel dire "faccio quello che voglio". Anche tu sii fiera di te 🥺🥺❤
@@ludovicariccardi6201 grazie davvero❤️
Tranquilla, purtroppo succede. L’importante è avere una ottima cultura generale, tecnica e conoscenza nel settore in cui vuoi inserirti e aver sviluppato una buona capacità di ragionamento, così una volta nel mondo del lavoro sarai sempre in grado di cavartela in qualsiasi situazione. Mio padre quando assume dei tirocinanti (commercialisti) nota che a volte i più bravi e le “eccellenze” sono meno intuitivi perché troppo attaccati ai libri di testo e vanno più facilmente in panico perché il ragionamento li spaventa in un certo senso, perdono la loro sicurezza legata alla teoria. Quindi non farti nessun problema, non sentirti inferiore o meno brava. Te lo dice una che alle superiori aveva buoni risultati ma senza ammazzarsi di studio e non era un’eccellenza, nessuno pensava che avrei avuto un percorso universitario ottimo come invece sto dimostrando ora, ma anche io il primo anno ho avuto delle difficoltà perché l’università è un altro mondo. Le variabili sono tante, è però fondamentale che tu non perda la sicurezza in te stessa e nelle tue capacità. Buona fortuna!💕
Grazie Shanti🌸
Un'altra frase tipo secondo me é: "Ma tu puoi fare tutto!", parlando soprattutto di percorso scolastico. Non ha senso perché è molto meglio aiutare a sviluppare senso critico per capire davvero in cosa siamo capaci.
Sentire qualcun altro parlarne mi fa sentire veramente meno sola. Son tutti convinti che sia un privilegio che ti semplifica la vita, quando non è per nulla così, soprattutto perché inizi a essere il primo a importi certi standard quando non 'arrivi' più a certi standard senza fare fatica e ti sembra di aver perso la tua identità. Grazie, grazie, grazie!
In ogni scuola che ho frequentato non c’era mai “un migliore” fra tutti, ma bene o male io facevo sempre parte di quelli coi voti più alti. Eppure non sono mai stata simpatica ai docenti, sai perché? Perché ero timida. Perché parlavo poco, intervenivo poco, non ridevo alle loro battute, non avevo mai nulla da dire. Ero sempre quella che stava in disparte, che non si aggregava alla parte “simpatica” della classe, e paradossalmente questo mio comportamento è sempre stato considerato negativo più dai professori che dai miei compagni. Non sai quante volte mia madre tornava a casa dal ricevimento docenti lamentandosi che i miei professori mi vedevano troppo chiusa, troppo timida, troppo vergognosa... e io non capivo, insomma non bastava andar bene a scuola? Che problema c’è a esser timidi? Me l’hanno sempre fatto vivere come una colpa e ancora oggi me ne vergogno. Infatti ho sempre invidiato quelli che dicevano di esser visti solo come un numero dagli insegnanti, avrei voluto che fosse così anche per me, invece di esser valutata anche per la personalità 😶
Ti capisco, una mia amica vive una situazione simile perché è timida. Non penso che stia antipatica ai prof. perché comunque studia e si impegna, però comunque non parla molto in classe e spesso lo fanno notare. In parte è successo anche a me, ora va un po' meglio, però comunque è brutto che ti giudichino per la tua personalità.
Nikita Danaan esatto, ma poi il professore dovrebbe valutare solo e soltanto la tua preparazione scolastica. Invece a mia madre, quando si avvicinavano le pagelle, dicevano spesso “potevo metterle 9 ma alla fine ho messo 8 perché è troppo chiusa”. Ma che caaaaa c’entra......
@@isag4411 infatti, poi per un ragazzino è bruttissimo perché va a menare la sua autostima
Abbi pazienza, ma mi viene naturale dire "che stronzi"!
Ti capisco benissimo. Alle elementari mi dicevano che ero intelligentissima, prendevano i miei temi e li facevano leggere a tutte le maestre delle altre classi. Fino ai primi due anni del liceo i miei familiari mi hanno lodata tantissimo, sono sempre stati fieri di me ma in realtà io non ho mai studiato così tanto. Anche io sono sempre stata “quella intelligente”. Adesso che sono al quarto anno di liceo mi sono resa conto della realtà delle cose, non so studiare, non riesco più a rendere fiera me stessa o gli altri e sono molto delusa. Ho paura di andare male alla maturità. Non so cosa farò da grande perché adesso mi sento stupida e incapace di fare qualsiasi cosa. Grazie per questo video e per aver descritto come mi sono sentita. Mi sono emozionata a vederlo 💜
La mia situazione è la stessa.... una schifezza
mad hatter mi dispiace tanto. Tu stai al liceo?
@@Mars-tl9qq si anche io
A sto punto io sto andando avanti solo per finire la quinta e uscire
mad hatter anche io, ma sono molto preoccupata per il dopo. Non so che fare
I miei genitori non mi "infiocchettavano" come la bimba super intelligente etc etc, però lo facevano tantissimo gli insegnanti e gli altri famigliari ed effettivamente fino alla fine delle medie ho avuto dei problemi con il concetto di "perfezione". Sì, insomma... "se non si è perfetti che senso ha vivere?"
Attualmente ho il terribile difetto di ritenermi bravissima, idea che viene alimentata dal fatto che me la cavo in parecchi ambiti. Cerco di contrastare questa mia convinzione dicendomi che, in realtà, non so che una briciola di ciò che mi occorrerebbe per essere definita brava ma che, tuttavia, non essendo stupida posso migliorare. Così mi ricordo del fatto che devo ascoltare gli altri perché, anche se la mia parte irrazionale mi dice "sei un fottuto genio, ignora questa gentaglia", quella razionale mi ricorda che no, non sarò mai un genio ed è inutile ricercare la perfezione perché ci sarà sempre qualcuno che saprà più di me.
Praticamente la mia vita oscilla fra un monologo interiore che mi porta all'autocelebrazione e un discorso con il mondo in cui affermo di essere la più debole e piccola delle formichine.
Io trovo che dovremmo tutti riscoprire il valore dell'umiltà, di quella vera però, ognuno faccia il suo, per trovare soddisfazione prima di tutto personale, di quella che ti fa semplicente stare bene e in pace con te stesso, lontani i confronti, lontano lo sguardo dagli ALTRI. Semino e curo il mio guardino, con lentezza, un passo per volta, godendo di ogni piccolo traguardo, senza voler per forza comparare la mia vita con quella altrui, senza trovare parole per ettichettarmi. Alla fine quello che tutti noi vogliamo è essere felici ☺
"Gli ex gifted kids ora sono rimasti molto esigenti" (parafraso non precisamente dal tuo discorso). Vero, tutte le persone che mi piacciono e con cui mi sento in sintonia è andata a finire che ho capito fossero (o sapevo fossero, essendo stati miei compagni a scuola) circa gifted kids.
Ora, non sono qui a dire che non mi piace essere esigente e/o precisina. Lo considero ormai un tratto distintivo del mio essere, mi risulta naturale in ogni ambito, sia lavorativo che interpersonale.
Quello che vorrei tuttavia evidenziare è come il "plagio" e inculcare questa cosa in età di crescita e scolastica fa male. Perché o sei bravo o non lo sei... quindi, anche senza i famosi livelli di matematica che descrivevi (mai visti), la cosa comunque c'è già. A cominciare dal prof singolo che ti prende di mira e ti fa sentire inscatolato nel "non sarò mai bravo" per tutti gli anni a venire. La cosa triste è che: sia chi viene inserito nella scatola dei bravi, sia chi nella scatola dei non bravi, entrambi si sentono sotto pressione per non essere abbastanza.
Perché se devi essere bravo come personaggio, appena non lo sei ti senti inutile. Se sei non bravo, anche una tua bravura non verrà riconosciuta subito (o sentiranno puzza di bruciato), e quindi la pressione è tanta che ti fa dire " ma che ci provo a fare?". Specifico che questa cosa la immagino sia come proprio complesso nella vita da adulti, sia come metodo effettivo attuato inconsciamente dagli insegnanti, che porta poi a conseguenze sul carattere di ognuno.
Presente! Più guardavo il tuo video e più mi rivedevo nelle parole che hai detto. È proprio così. Tutti hanno sempre avuto alte aspettative su di me “Farai grande cose, sei bravissimo, hai un’intelligenza sviluppata” e mentre crescevo, crescevano le aspettative, degli altri, ma soprattutto le mie. Ed ecco che crollo, arriva l’Università e con essa i primi fallimenti, i primi errori. Ansia a mille, i primi dubbi su me stesso, il sentirmi un fallito, il sentirmi non più bravo nell’unica cosa che mi riusciva così naturalmente e che negli anni avevo metabolizzato come la mia natura. Ero quello più intelligente, quello più bravo, quello più educato, lo studente modello. È bastato 1 esame per far crollare questo ego ed entrare in un tunnel fatto di ansia e svalutazione della mia persona. Vedevo i miei fallimenti scolastici come fallimenti della mia vita, della mia persona... e non c’è cosa più sbagliata. È importante scindere l’essere umano da un voto che, come hai detto, può essere determinato da una miriade di fattori. Però è difficile e lo sto vivendo in prima persona. Bisogna fare un grande lavoro alle spalle e ammettere che anche nella normalità ci sono tanti stimoli e tanti colori. È come un bellissimo quadro ancora non colorato. Sta a noi scegliere i colori e decidere che svolta dargli 🖼
E cosa c’è di più ambizioso se non trasformare la propria normalità in qualcosa di creativo, unico e stimolante? Spero tanto di riuscirci ✨
Grazie Shanti🤩😍😍😍 è la prima volta che sento qualcuno dire esattamente come mi sono sempre sentita io. Premetto che ero la ragazzina che ha sempre detto all'insegnante che ogni cosa che le insegnavano 'era ovvio' (con queste parole😂). Faccio ingegneria da 4 anni (vittima probabilmente delle aspettative di tutti, mie in primis) ma non mi sento arrivare da nessuna parte, mi interessano così tante cose che non sono mai soddisfatta con niente. Sono fuori corso da 1 anno per problemi di salute in famiglia e questo mi fa sentire malissimo. Mi sono riconosciuta terribilmente in questo video, non avrei saputo dirlo meglio. Mi piacerebbe tantissimo confrontarmi con qualcuno su questa cosa, ma purtroppo parlarne ti mette in cattiva luce di fronte al mondo. Se ti va di far una chiacchierata adorerei tantissimo😂😂😂😂😂
Ah si, non so studiare nemmeno io😅 un bacio🥰
ciao, io ho iniziato quest'anno ingegneria meccanica e non ho ancora dato nessun esame. Sono sempre stata molto brava a scuola ma ora mi sento così stupida se confrontata con altri; è già successo diverse volte di ammettere a me stessa di essere una fallita. Fra un mese inizierà la sessione e come ogni buona inguaribile perfezionista programmo di dare tutti gli esami del secondo semestre e recuperare quelli del primo. Spero di farcela, ti mando un abbraccio e ti do ragione: è sempre difficile trovare qualcuno con cui condividere i momenti più deprimenti della propria vita
Un grandissimo in bocca al lupo!🥰 vedrai che andrà tutto bene e se così non dovesse essere i compagni di corso sono la salvezza. Goditi il tempo con loro perché gli amici all'università, almeno per quanto mi riguarda, sono i migliori di sempre😘 un bacio❤
L'essere sempre stata la prima della classe, super pompata dai prof, lodata sotto ogni punto di vista mi ha portato a sottovalutare la difficoltà dell'università (indovina quale facoltà ho scelto...medicina😅). Infatti ai primi "fallimenti" sono subito piombata nella depressione, arrivando a perdere la motivazione. Ancora oggi continuo ad arrancare per portare a termine il percorso universitario. Io penso fermamente che i voti andrebbero sostituiti con valutazioni qualitative e non quantitative, essere bollati come il primo della classe dopo tutto non è molto meglio dell'essere catalogato come l'ultimo della classe, sia per l'emarginazione e il bullismo a cui spesso si va incontro, sia perché (in alcuni casi) distorce la percezione che si ha di sé con possibili conseguenze sul proprio futuro.
Consiglio il video più recente di Marco Crepaldi sulla scuola.. Il tuo punto di vista sulla scuola è molto simile al suo!
Grazie Shanti per il video, mi ritrovo talmente tanto in alcune delle cose che hai detto che mi sono commossa😍 E poi i tuoi contenuti migliorano ogni volta❤
Sarina Varacalli oddio hahah
Dopo avere letto la prima parte del commento ti stavo giusto consigliando il video di Marco 😂
@@tripleh98marco 😂❤
È impressionante rendersi conto di come si possano provare le stesse cose. Io sono sempre stata la migliore della classe, ho imparato a scrivere a 4 anni, alle elementari e medie tutto era semplice. Arrivando al liceo è cambiato tutto, facendo una scuola molto difficile mi sono trovata in una situazione simile alla tua, cioè non ero più la migliore.
Essere nella media significava perdere totalmente la mia identità. Dopo la prima superiore mi sono rimboccata le maniche e ora finalmente sono di nuovo nel ruolo delle "eccellenze". Però tutte le cose che dici sono vere, purtroppo a volte ci si sente un po' superiori pur non volendolo. Essere il "primo della classe" è qualcosa che plasma la tua identità, però non per tutti è negativo. L'essere ambiziosi spesso ci aiuta a sopportare sofferenze, ci permette di faticare per arrivare a quello che è il nostro obiettivo. È vero però che non tutti sono fatti per vivere con la pressione di dover essere sempre i migliori, e ci vuole tempo per sviluppare una self esteem che vada oltre i risultati scolastici.💕
Sinceramente questo video mi ha un po’ emozionata, mi rivedo tantissimo nelle tue parole. L’impatto medie-liceo è stato traumatico per me, sentivo di aver deluso tutti quanto, dai professori a me stessa, arrivando a chiedere scusa ai professori quando non prendevo un‘insufficienza. Avevo così tanta paura della scuola, dei voti e dalle verifiche da portarmi a balzare tantissime lezioni, per non affrontare i miei problemi immagino. Quando alle medie ho dovuto scegliere il liceo tutti i professori mi hanno consigliato di fare determinati indirizzi, dicendo alcuni che “sarei stata sprecata altrove” e adesso il fatto di non essere bravissima in alcune materie mi fa sentire malissimo.
Devo essere sincera nel dire che ho avuto difficoltà nell’aprire il video. Grazie mille, sempre bravissima 💖
Durante il mio percorso scolastico ho spesso creduto di essere solo un numero. Pur odiando questa situazione, questa etichetta di “secchiona” che mi era sempre affibbiata e tutte le aspettative che ne derivavano, sentivo anche che era ciò che mi definiva, tant’è che quando qualcuno otteneva un risultato migliore del mio, invece di esserne sollevata, ne ero tremendamente afflitta, come se ciò mi rendesse una fallita e mi privasse della mia identità. Non ne ho mai parlato con nessuno, e ho sempre fatto buon viso a cattivo gioco con i miei compagni di classe. Ad oggi sono al mio primo anno di università, e finora ho avuto ottimi risultati, ma sono consapevole del fatto che non sarà sempre così. Ci sto lavorando. Grazie Shanti💕
Io, anche ora che ho finito la scuola, ce l’ho sempre un po’ “a morte” con i gifted kids. Ovviamente è un modo di dire, dato che ne ho tra i miei migliori amici in assoluto. Ma da quel punto di vista purtroppo ho avuto veramente pessime esperienze, sia con insegnanti che con alunni. Con insegnanti perché ho passato un’esistenza a sentirmi sminuita di proposito: io sono contenta di potermi definire intelligente, o perlomeno profonda. Il problema è che non lo sono convenzionalmente per come lo si richiede dal sistema scolastico, perché le materie che non mi interessavano o non mi piacevano mi hanno sempre suscitato un menefreghismo che poi di conseguenza mi penalizzava. E allora ero quella intelligente ma incostante, nulla a che vedere con gli “sgobboni” da 9 o 10 politico. E questo spingeva gli insegnanti a definirmi come quella che quando fa qualcosa di ottimo non può ricevere il voto che merita, deve essere messa su un gradino più basso rispetto a quelli che non sgarrano mai un bel voto. Seppure mi complimentavano sinceramente il lessico, il modo di scrivere, la sensibilità, non ne volevano sapere di darmi un momento di gloria da gifted kid. Così mi sono ritrovata magari in pagella voti più bassi di chi aveva una media inferiore alla mia, solo perché i gifted kids vanno premiati oltre i loro sforzi o le loro debolezze momentanee, gli altri no. Finiva così la meritocrazia. Con gli alunni invece i problemi nascevano dalla presunzione e dalla superbia che questo sistema faceva nascere in loro. Gente che è riuscita a guardarmi con visibile fastidio quelle poche volte che venivo riconosciuta magari più di loro, dimostrando di avere costruita la propria autostima su un castello di carte. Sono estremamente contenta di aver abbandonato questo ambiente tossico in cui non tutti possono essere bravi in matematica e magari hanno doti da scultore o da violinista che non potranno mai scoprire di avere. Gifted kids o no, abbiamo tutti davvero bisogno di purificarci da una delle peggior invenzioni per insegnare le cose: il sistema scolastico.
concordo, spesso i professori non riescono a vedere oltre le apparenze e si permettono di esprimere un giudizio sommario sulle capacità di una persona, senza considerare le variabili che potrebbero infierire o meno sulla costanza nell'impegno scolastico
Sottoscrivo quanto hai detto! Sembra il riassunto pure della mia vita scolastica. Al liceo ricordo l' aria da competizione estrema tra i ragazzi geniali incitati dai professori ad essere i migliori e a schiacciare quelli che come me si facevano il culo per avere un voto decente. Tutto questo mi ha portato a cambiare classe al quarto anno perché non volevo più saperne di andare a scuola. Avevo costantemente l' ansia, non dormivo da mesi e proprio in quel periodo è nata la depressione accompagnata dall' autolesionismo. Gli insegnanti dovrebbero limitarsi a fare il loro lavoro e ad avere più umanità, perché i ragazzi, bravi o meno bravi che siano, vanno sempre e comunque incoraggiati, ma MAI esaltati od oppressi.
@@ericab.6111 anche io ho avuto la stessa esperienza! Uguale! Pensa che un giorno la mia professoressa mi ha detto '0 è anche troppo per te'. Ora se ci penso mi viene da ridere, ma ci sono stata veramente così male che non vedevo proprio via d'uscita. Per non parlare dei compagni, tutti geni figuriamoci. Alle elementari e alle medie ero amata sia dai compagni sia dagli insegnanti perché sono una persona buona e sempre disponibile, ma una volta alle superiori mi hanno dimostrato che o sei il migliore o non vali niente.
@@elisa_6607 mi dispiace, capisco come ti sei sentita. I prof sanno essere degli stronzi abnormi quando ci si mettono. A me è successa una cosa molto simile con una prof che mi aveva fatto una domanda alla quale non ero riuscita a rispondere. Mi ha guardata schifata e mi ha detto: "Più in basso di così non puoi scendere". Io sono rimasta impietrita e gli altri compagni se ne sono fottuti non capendo nemmeno quanto male ci fossi rimasta. Sempre la stessa prof, venuta a sapere che avrei voluto iscrivermi a medicina, mi disse:" Ma tu hai capito che cosa significa frequentare una facoltà simile? Pensi di andarci e d' imparare a fare i sughi Barilla?!". E si è fatta una bella risata. Potrei andare avanti con altri episodi in cui mi ha sfottuto alla grande, ma basta così.
@@ericab.6111 cavoli, mi dispiace 😔
Mi ritrovo in tante delle cose che dici, anche se sento di aver avuto un percorso diverso per quanto riguarda le relazioni personali: sono sempre state il campo più ostico per me e il fatto che io, "quella intelligente", non riuscissi bene in qualcosa che sembrava così facile per tutti mi ha causato enorme frustrazione e senso di fallimento.
Sono cose su cui sto ancora lavorando, però ho capito di non essere "speciale" già parecchi anni fa grazie a una psicologa che non smetterò mai di ringraziare, è stata una liberazione e paradossalmente mi ha permesso di realizzare molte più cose rispetto a prima!
Grazie per questo video, Shanti ♥ ho la sensazione che tutti gli ex "gifted kids" si siano sentiti soli da piccoli, quindi è bello poter condividere queste riflessioni :)
Super interessante! Io personalmente non mi sono mai sentita "gifted" fino alle superiori perché ho scoperto di aver fatto elementari e medie super difficili per cui iscritta allo scientifico risultavo brava senza sforzo. Arrivata all'uni ho scelto scienze della formazione e ora mi sento "discriminata" per la mia scelta da chi ha fatto il mio stesso liceo proprio perché chi ha fatto lo scientifico ci si aspetta che faccia cose come il medico o l'avvocato. Mi fa arrabbiare però che io mi debba sentire come quella "stupida" o "fallita" solo perché ho scelto una mia passione che non è pensata come opzione dopo la mia università.
Ciao io ho fatto il pedagogico e dopodiché ho scelto formazione primaria. Sono stata mezzo denigrata anch'io nonostante formazione primaria fosse lo sbocco "Naturale" del mio liceo.
Io me ne sono sempre fregata perché inseguivo una passione molto forte.
Credo che qui entrano in gioco anche dei pregiudizi sociali non da poco
Cavolo shanti, ti capisco. Sono al liceo ed è dalle elementari che sono la prima della classe. Io non mi sono mai considerata così visto che ho altre amiche molto brave a scuola, ma secondo i miei compagni sono una specie di dea che dedica anima e corpo allo studio per niente perché tanto è perfetta. Oggettivamente ssono sempre a casa a studiare se non sono a scuola, ma come te mi sentivo talmente attaccata al fatto di essere la più brava che i bei voti non mi davano più soddisfazione e studiavo in automatico. Durante un incontro con una psicologa ho detto davanti a tutta la classe di avere questo problema e tutti mi hanno detto che non sono solo "la più brava" ma ho anche tante altre qualità ma tuttora non ci credo, non so come uscirne
Potresti iniziare magari a partire dal nick name che ti sei data :-) se ti consideri tu stessa una persona alla stregua di Hermione Granger, nota nei libri per essere la secchiona spocchiosa (soprattutto primi libri), dubito che tu possa cambiare il pensiero che hai di te stessa. Sono sicura che tu abbia molte altre qualità e ti devi fare forza su quelle. Pensare di fare un percorso psicologico in tal senso con l' aiuto di un professionista potrebbe fare la differenza se tu da sola non riesci a farlo.
Ciao :)
Ti scrivo perché comprendo perfettamente la tua situazione: sono anch'io così e, come te, ho cercato aiuto... purtroppo invano.
Probabilmente, gli elogi e i successi passati hanno avuto come conseguenza quella di voler mantenere i propri 'standard' continuamente. Anche i volti alti ormai non sono fonte di soddisfazione. Ma sono sicura che tutto sta nella concezione che abbiamo di noi stessi: ci sentiamo appagati solo da questo risultato, bravi solo in questo. E per ciò, secondo il nostro parere, dovremmo continuare ad esserlo...
Chissà se si potrà uscire da questo circolo vizioso... che è difficile da sopportare a lungo...
Un abbraccio.
@@ericab.6111 Grazie mille, seguirò il tuo consiglio😘
@@claudiasurace3309 sono contenta di non essere sola in questa situazione e spero che tu possa uscirne. Un abbraccio :)
La mia esperienza da "prima della classe" è stata molto diversa: innanzitutto non sono mai stata l'unica, e al contrario degli elogi che ricevevano altri io ho sempre subito gli insulti dei compagni perché ero quella che alzava la mano, che chiedeva al maestro o professore di approfondire un concetto finché non lo capivo. Col tempo ho imparato ad alzare meno la mano e a chiedere di più in privato all'insegnante; ero consapevole di non essere "sveglia", ma ci tenevo ai voti. Forse anche a causa della mia situazione familiare pensavo che essere una brava figlia o nipote significasse andare bene a scuola, perciò mi sono sempre impegnata per avere quei voti.
Motivo per cui mi dava fastidio quando qualche mio compagno di classe cercava di copiare i miei compiti e se non suggerivo mi apostrofava con un "ma che ti costa". Ed ecco come mi sono trasformata nella secchiona antipatica che, in un momento di debolezza, è scoppiata in lacrime alla sua prima insufficienza. A quei tempi pensavo che la scuola fosse il centro del mondo.
Il mio obiettivo era essere brava in tutte le materie (a parte educazione fisica; hai tutta la mia comprensione Shanti!), senza mai veramente concentrarmi su me stessa, chiedermi cosa mi piacesse e cosa no. Et voilà spiegati anni di dubbi e indecisioni sul liceo, sull'indirizzo universitario, sul lavoro, sul "cosa voglio fare da grande" quando ormai già grande lo ero.
Concordo completamente su quello che dici. In particolare per la questione dei complimenti, proprio perché da piccolo ne ho ricevuti tanti da parenti / amici dei miei, quando queste persone mi chiedono "Come va la scuola / uni?" provo un senso di fastidio. Mi sento come se mi stessero dicendo che per valere qualcosa devo per forzare andare bene a scuola. E soprattutto, anche se so che è sbagliato, questa cosa mi fa sentire come se io dovessi andare per forza bene per rendere contento qualcuno. E questa cosa mi ha creato diversi problemi anche fuori dal mondo della scuola, perché quando faccio qualcosa ma non riesco a pieno ho sempre paura di poter delure qualcuno. Spero si sia capito cosa intendo ahahahah
Grazie, Shanti. Come tanti altri sotto questo video mi riconosco in praticamente tutto quello che hai detto. Primo della classe fino alla quinta superiore, l'università parte come un trauma quando non supero i primi esami subito e senza un minimo di sforzo, come ero abituato. L'autostima scende a picco e nel giro di mesi sono finito in un periodo di depressione.
Uscirne è molto più lento e faticoso, ma per la prima volta nella mia vita sto imparando anche ad apprezzare l'impegno e la fatica 😉
Sei SPETTACOLARE come persona comunque perché ti apri e mostri i tuoi difetti e difficoltà che le persone su UA-cam non potrebbero nemmeno concepire
Complimenti 🌟✨❤️
Cavoli Shanti, mi son ritrovata un sacco in tanto di quel che hai detto. Nel disorientamento, nella paura del giudizio, nella ricerca di approvazione...
Non so se io fossi proprio una gifted kid, ma ero una gran amante della scuola: mi piaceva imparare, fare i compiti ecc... crescendo son diventata il contrario, ma tendo a riuscire bene con poco sforzo o con picchi di impegno e mi ritrovo spesso a sentirmi dire "guarda quanta potenzialità che avresti se ti applicassi".
Il senso di disorientamento d'identità di cui parli l'ho provato anche io crescendo, non essendo più "la bambina brava a disegnare". Ci ho pensato tanto e credo che il mio caos sia partito da lì: perdere una definizione che mi incasellava perfettamente mi ha denudata e disorientata improvvisamente.
Grazie per esserti aperta, ancora una volta, Shanti. Video come questi son davvero preziosi
Grazie per questo video, non è per niente facile esporsi così tanto su un argomento tanto personale. Io ho finito il liceo l'anno scorso, uscita con il massimo dei voti, sempre stata la migliore della classe. Ora all'università ho fatto il mio primo esame con un voto discreto, e mi è crollato il mondo addosso quel giorno. Davo per scontato che riuscissi ad ottenere sempre il massimo senza uno sforzo spropositato, ma questa volta non è stata così. E ora, dopo circa due mesi di "non valgo nulla" , posso dire menomale che non ho preso il massimo. Mi ha rotto quel sistema nella mia testa secondo il quale il voto corrisponde al mio livello di intelligenza, e quindi ha rotto l' "aura" intorno a me secondo la quale io sono quella intelligente che non ne pecca mai una. Questo video mi sta facendo molto riflettere e capire cose di me stessa in modo molto più chiaro.
Argomento interessante. Io non sono mai stata considerata una gifted kid, sempre nella media. C'erano ambiti in cui eccellevo di più, e altri meno. Non ho mai pensato all'altro lato della medaglia, se non con pura invidia (verso voi geni xD). Mi hai fatto scoprire una nuova visione. E secondo me, come hai detto tu e concordo, tutto sta nel come il sistema scolastico (italiano e non) è impostato. Assurdo che in una società dove l'essere umano è naturalmente imperfetto, tutto tenda alla ricerca della perfezione. E così, sia i più dotati che i meno dotati, sviluppiamo un sacco di complessi rispetto al non essere mai all'altezza di nulla, solo perché non siamo perfetti. Purtroppo intacca quasi tutti. E soprattutto nel periodo della crescita, della ricerca della propria identità, nella fase più delicata della vita di ogni individuo, è assurdo sia regolato tutto da leggi così opposte a quello che dovrebbe essere il rispetto della persona nella sua diversità. Si è perennemente sotto esame, e ciò che sei è rappresentato da un voto in pagella.
Penso ci siano molti aspetti da rivedere.. Ma critica alla società a parte 😂 lavori in corso davvero, per liberarci da questi costrutti ♥️
È incredibile quanto io senta questo video e questo tema come mio. Mi ha fatto estremamente piacere che tu ne abbia parlato, perché (a mio parere) per i gifted kids è sempre difficile ammettere certi atteggiamenti mentali e discuterne. Vorrei fare una mia piccola aggiunta, cui forse qualcuno si sentirà legato: proprio perché tutto dipendeva dalla dimostrazione di un risultato eccellente e sopra la media e da una (falsa) estrema facilità di rendimento, lo studio (e poi tutto il resto in proiezione) era ed è ancora in parte fatto per gli altri, in modo doveroso e obbligatorio. Così, c'è pochissimo spazio per il divertimento. Mi rendo conto sempre più spesso di quanto io faccia fatica a divertirmi, in ogni ambito della mia vita: dall'apprendimento universitario a quello personale e leggero. Lo svago dai doveri non è più divertimento attivo, ma ricerca dell'oblio.
A prescindere dal tea (nel quale mi ritrovo perfettamente: aut-aut mindset soprattutto!), sto adorando sempre più la tua trasparenza nei video. Negli ultimi, stai parlando di ciò che pensi siano i tuoi dark side: è molto bella questa condivisione. Vederti più "umana" mi ti fa ammirare ancora di più 🌼
wow shanti... con questo video mi hai toccato proprio nel profondo.. anche io mi sento così. Da piccola avevo sempre il massimo dei voti e i commenti della mia famiglia mi hanno trasformata in una perfezionista e ora sento molto la pressione della gente. Mi sento molto oppressa dal giudizio che hanno i prof di me, della mia famiglia... probabilmente sono solo paranoie che mi faccio. Le risposte del tipo "ho preso 9" -"ah bene, ma perchè non hai preso 10?" mi hanno condizionata tantissimo, e ora che mi trovo in 4 liceo sento la pressione che mi metto da sola senza senso. Ultimamente sto cercando di non fare più ragionamenti simili, ma per me è davvero difficile il percorso scolastico, perchè punto sempre al massimo un po' forse per arrivare alle aspettative degli altri e non per me. ovviamente come dici tu i commenti fatti ai bambini piccoli sono fatti con le migliori intenzioni ma ora ne soffro le conseguenze. Tralaltro pensavo anche io di prendere psicologia all'università perchè in realtà sono sempre stata una ragazza introspettiva a cui piace scoprire il significato profondo dei nostri comportamenti ecc, quindi mi piacerebbe approfondire proprio questo aspetto, tu me la consiglieresti come facoltà? non mi sono ancora bene informata, ma quali sbocchi lavorativi ci sono oltre alla psicologa?
Diciamo che con questo video hai dato un nome a tante cose che sento, al dover sempre dare il massimo "perché devo", al guardare le persone "male", sentirsi superiori... ora sto cercando di amarmi e perdonarmi se qualche volta non vado al massimo perché va bene così. Ancora fatico a guardare e valorizzare le cose che sono andate bene quando c'è solo una minuscola cosa che non è andata, ma è un percorso e ci vuole tempo
Carissima Shanti, grazie per questo video! Credo sia uno dei più belli, e apprezzo molto la piega che sta prendendo il canale!
In ogni caso, ci tenevo a dirti che anche io sono una ex gifted kid, ed è una cosa che ha complicato molto la mia vita e la mia serenità.
Immensamente GRATA per ogni tua singola parola. Ora ho sicuramente qualche tassello in più per analizzare alcuni miei comportamenti involontari radicalizzatisi nel tempo. 💜 Un abbraccio Shanti 💛
Io da una parte ringrazio dio di non essere così perchè quando gli altri si fanno alte aspettative su di te diventa frustrante, credo sia meglio quando hanno basse aspettative e poi riesci a sorprendere.
E chi ha un buon cervello ma fa fatica ad usarlo bene nel pratico?
Cmq per me tu sarai sempre intelligente e speciale ed è per questo che ti stimo un sacco ❤️
Shanti grazie mille di aver portato questo argomento! Come al solito ci parli di cose davvero poco discusse ma molto interessanti... Faccio parte anche io degli ex gifted kids e mi sono rivista in molte delle cose che hai detto. In generale in quasi ogni classe c'è il primo della classe, quindi se ci pensiamo probabilente qualcosa come 1 persona su 30 è probabilemente un ex gifted kid... Non è affatto una minoranza a mio parere! È sicuramente qualcosa in cui molti si rivedono. E questi problemi vanno avanti per molto tempo... Ora sono all'università e tutte le conseguenze che già provavo al liceo continuano a ripercuotersi, anche se sto prendendo più coscienza di me stessa, e capire come mi comporto e il perché è già un buon passo avanti per modificare alcuni modi di pensare.
Hai assolutamente ragione, il sistema scolastico è completamente sbagliato, mi dispiace per tutto quello che hai passato per me sei una persona stupenda 💙
Bel video! Io sono sempre stata l'amica dei gifted kids e anche questo comporta tutta una serie di problematiche. Se da un lato non ero mai abbastanza dall'altro non mi sentivo al mio posto con le persone "normali". Sicuramente bisogna stare molto attenti a come ci si rivolge ai bambini, sia quando vengono ripresi che elogiati.
Mi sono assolutamente trovata in tutto ciò che hai detto, penso sia uno dei video per me più relatable all'interno del tuo canale. La mia promettente carriera da gifted kid è finita in seconda media, e mi rendo conto che insieme a quella è terminato anche il mio vedere il mondo sempre in modo positivo. Da qui mi ricollego al fatto che l'andamento scolastico dipende da così tante cose, e una di queste è la salute mentale. Dalla terza media in poi ho cominciato a vedere me stessa e il mondo in un modo completamente diverso e negativo, tossico oserei dire, mi è passata completamente la voglia di impegnarmi in qualsiasi cosa e i risultati poi si sono visti. Oggi sono qui, quarta superiore e convintissima di essere completamente stupida e incapace, ed è diventato automatico pensarlo in qualsiasi ambito. Spesso mi ritrovo però contemporaneamente ancora a pensare di essere migliore di tutti quando sento confident in qualcosa, per poi buttarmi ancora più a terra l'attimo dopo rendendomi conto che in realtà non lo sono. Per non parlare poi del fatto di volersi sempre differenziare dal cosiddetto "normale", è ancora un'abitudine che ho e che non riesco a risolvere, tanto che, essendomi convinta di non essere portata in nulla, arrivo a volermi a questo punto differenziare da tutti per il mio essere così stupida. Ci dobbiamo ancora lavorare ma intanto mi sento rassicurata dal fatto che siamo in tanti a sentirci così. Grazie Shanti !!
hai descritto tutto così bene e sono sicura che questo video mi è arrivato così tanto perchè ti capisco davvero alla perfezione. ogni parola che hai detto mi rappresenta(va) moltissimo e sono sicura che anche per me questo 'passato' ha influito moltissimo sul mio presente. sono felice di non sentirmi così sola!
Mi sono ritrovata un sacco in tutto quello che hai detto ed è bello vedere qualcuno che ne parla. Fin dalle elementari mi hanno inculcato questa idea di essere "bravissima" e questa cosa è durata fino circa alla quarta superiore. Nonostante le cose mi riuscissero bene anche senza troppi sforzi,studiavo tantissimo,dovevo sapere tutto bene altrimenti non ero in pace con me stessa, ricordo che mi chiedevo spesso come facessero gli altri a presentarsi a scuola senza essere preparati o senza aver fatto i compiti e una volta che mi è successo(per pura dimenticanza)alle medie ricordo che mi misi a piangere davanti a tutta la classe. In quarta superiore dopo vari problemi che ho avuto in famiglia mi sono resa conto di quanto mi facesse male questa cosa e che in realtà studiare così non era servito a tanto anche perché non ricordavo nulla delle cose degli anni precedenti. Questo perché era sempre stato uno "studia per prendere buoni voti" piuttosto che per il desiderio di conoscenza. Purtroppo tra la fine della quarta e la quinta superiore la situazione era abbastanza pesante a livello psicologico e ho iniziato a mettere un po' da parte la scuola, ho capito che quello che studiavo non mi piaceva e l'ho trascurato,sono riuscita a staccarmi dall'idea di essere sempre preparatissima in tutto e per tutto e quello che studiavo volevo capirlo e non solo memorizzarlo per prendere un 9 o un 10. Questa cosa,per quanto io la ritenessi un piccolo passo avanti,è avvenuta insieme anche ad un cambio comportamentale, diciamo che è stata una mia fase di "ribellione" e non è piaciuta ai professori che se prima mi vedevano come quella bravissima che prende sempre 10 ora mi vedevano come quella che si era lasciata andare, "uno spreco".
Sicuramente non ho abbandonato da un giorno all'altro tutte le idee inculcatemi, mi ritrovo molto in quello che hai detto riguardo al "se non riesco subito allora non sono portata" in più io mi stanco molto facilmente,nel senso che mi rendo conto che se non vedo subito dei buoni risultati col minimo sforzo sono più propensa ad abbandonare quella cosa. Ma sto provando lavorarci.
Alcuni punti ricordano i comportamenti del personaggio di Rory in Gilmore girls. Fin dalla nascita è stata sommersa da complimenti sulla sua intelligenza, ma nei momenti in cui "falliva" l'impatto era così grande da portarla a rinunciare a tutto ("se non posso eccellere, non ci provo neanche").
Comunque condivido le criticità espresse riguardo al sistema scolastico svizzero, bisognerebbe rivedere il concetto di educazione includendo i vari tipi di intelligenza (interdisciplinarità).
Sono sicura che anche a me ha condizionato totalmente la mia vita. Ho cominciato le elementari a 4 anni. Già all'asilo sapevo leggere e scrivere fin da subito e mi annoiavo e mi trovavo male perché io volevo fare di più. Così i miei genitori hanno deciso di assecondare la mia indole e anche le osservazioni delle insegnanti dell'asilo e decisero di farmi fare un test che mi fece accedere alle elementari. Da quel momento alle elementari sono sempre stata messa alla prova dai miei insegnanti perché erano scettici vista la mia età. Nonostante questo e le loro continue pressioni dimostrai di essere nel posto giusto in quanto come hai detto tu nel video, tutto mi veniva semplice e facile senza il minimo sforzo. Arrivata alle medie iniziai ad avere qualche difficoltà con la matematica nella quale visto che non studiavo non riuscivo a prendere il massimo dei voti se non ripassavo a casa. Essendo molto brava nel disegno e in generale molto creativa, il mio primo pensiero finite le medie fu di iscrivermi al liceo artistico, ma parenti e insegnanti iniziarono a spiegarmi come fossi sprecata per il liceo artistico, che visto che andavo così bene negli studi avrei dovuto fare il liceo classico o scientifico. Messa di fronte a questa considerazione la mia mente da ragazza cresciuta in un atmosfera del genere decise di iscriversi al liceo scientifico. Una persona qualunque poteva pensare che non aveva senso visto che l unica materia in cui non ero bravissima ma normale era la matematica, e visto che ero molto portata per le materie umanistiche la scelta più logica era il liceo classico. Ma la mia mente da ragazzina cresciuta come bambina prodigio voleva studiare più matematica per diventare brava anche in quella, mi sembrava assurdo andare al classico perché per me la immaginavo come una scorciatoia. Al liceo tutto andò per il meglio non ero bravissima in matematica ma non mi è mai importato perché in realtà io ho sempre avuto una maggiore predilizione per i rapporti sociali e la comunicazione. Finito il liceo ecco che torna davanti alla vita di tutti il momento di dover rifare una scelta... Che università fare?! Avevo davanti a me 3 opzioni:
-fare psicologia che era sicuramente una delle facoltà che più mi interessava e affiscinava e per la quale mi sentivo naturalmente molto portata
-fare l'accademia d'arte o un università che mi aprisse le porte verso un lavoro in cui avrei potuto utilizzare le mie doti artistiche
-o studiare scienze naturali per diventare un eccologa essendo una mia grande passione la natura.
Ovviamente ho scelto la terza opzione in quanto effettivamente per le mie doti naturali era l'opzione più difficile da intraprendere. Ad oggi sono una biologa marina che ovviamente si è laureata nel minor tempo possibile e ha fatto tutto al meglio, devo ammettere, con poco sforzo.
Ma mi chiedo sempre, se avessi fatto un altro percorso di vita, ed avessi assecondato le mie doti e predispodizioni naturali.. Dove sarei arrivata? Cosa sarei oggi? Rimarrà un mistero. Ma sicuramente essere cresciuta con queste ambizioni e con queste pressioni ha sicuramente influenzato tutto il mio percorso di vita, anche sportivo. Ho fatto 200000 sport, tutti cominciati e abbandonati appena mi si poteva definjre brava, per la voglia di essere brava anche in qualcosa di nuovo.
Mi rivedo molto nel tuo percorso, io ho sempre amato l'arte e sempre avuto hobby artistici e creativi; ma la mia famiglia voleva che scegliessi qualcosa di "utile" quindi o medicina o ingegneria.. Ho trovato una via di mezzo scegliendo di fare architettura. Anche io non ho mai smesso di rincorrere il primo posto, e sono sempre stata estremamente ambizione al punto che ho cambiato nazione e citta' un sacco di volte per avere gli avanzamenti di carriera desiderati... ora sarei anche un po' stanca ma e' difficile cambiare!
Ciao Shanti!! Non mi perdo mai un tuo video ma questa è la prima volta in assoluto che commento per dirti che mi sono ritrovata tantissimo in tutto ciò che hai detto. Da ex gifted kid ti capisco benissimo e anch'io ho pensato spesso alle conseguenze che questa cosa ha avuto nella mia vita. Ho quasi 17 anni e la mia esperienza di gifted kid si é conclusa con la fine delle scuole medie. Ho iniziato presto con tutto: a 8 mesi sapevo già camminare, a un anno e qualcosa parlavo, a 3 anni sapevo leggere e poco dopo ho imparato a scrivere. Le elementari non mi hanno insegnato molto all'inizio perché a scrivere e a far di conto ero già capace. Tutti mi elogiavano, le maestre leggevano i miei temi di fronte a tutti e prendevano d'esempio i miei disegni per mostrarli agli altri. Avevo 10 in tutto (nelle scuole italiane i voti vanno da 1 a 10 ma alle elementari il minimo è 6), non potevo sopportare di prendere meno di 9 e già con 8 mi arrabbiavo. Volevo dare soddisfazione ai miei genitori, alle maestre e a me stessa e continuare ad essere riconosciuta come "quella intelligente". Spesso mi ritrovavo a spiegare cose che a me sembravano facilissime a compagni in difficoltà, e spesso i miei mi hanno fatto spiegare le cose a mia sorella minore, con la quale ancora adesso mi arrabbio se non capisce certe cose e non realizzo come sia possibile perché per me è così facile. Alle superiori ho scelto il liceo scientifico. Da lì sono iniziati i problemi. In prima sono stata rimandata in due materie e mi sono resa conto di come nella vita non potessi continuare a vivere senza studiare. Ora sono ben lontana dall'essere la prima della classe, studiare continua a piacermi molto ma le richieste della scuola sono insopportabili e ci sono miei compagni di classe molto più intelligenti di me in certe materie. Mi rendo conto che da ex gifted kid ho un'autostima molto elevata, ho bisogno di complimenti e approvazione costanti, do sempre il massimo e se qualcosa non viene come dico io mi arrabbio di brutto. Questa cosa mi è pesata anche nel mio sport, il nuoto. Soprattutto i parenti continuavano a dirmi "sarai la prossima Pellegrini, sei bravissima!" e poi quando ho iniziato con le gare e ho visto che non ero abbastanza veloce ci sono rimasta molto male. Essere stata una gifted kid in passato è quasi una maledizione, per certi aspetti, ma mi ha aiutato molto nel perseguire i miei obiettivi. Invece di rinunciare alle cose che non mi riescono subito penso "sono sempre stata quella intelligente, perché non dovrei farcela?" E così la delusione lascia spazio alla determinazione e all'ambizione. L'anno scorso non ho passato i concorsi militari, ma non mi sono buttata giù di morale. Non avevo fatto abbastanza? significa che lavorerò il triplo per i prossimi tre anni, prima del prossimo concorso, e straccerò tutti!
Sono sempre stata la migliore a scuola e tutti mi dicevano quanto fossi intelligente, poi al liceo mi sono accorta che c'erano persone più brave di me e mi sono buttata molto giù, per non parlare di come l'aver sbagliato l'università mi abbia distrutto. Ho la sensazione che l'università che sto scegliendo sia troppo facile per le mie potenzialità. Se le cose che provo a fare non mi riescono subito penso di non essere capace, di non essere portata e lascio stare. Spesso mi sento più intelligente degli altri e quando mi trovo in situazioni in cui sono meno informata o meno brava di qualcun altro mi sento nervosa e in imbarazzo. Ti ringrazio perché hai descritto dinamiche della mia personalità che pensavo di avere solo io e ne ho trovato la causa con questo video. Mi sento già molto più consapevole e compresa.
Mio dio Shanti...hai descritto la mia vita e questo dell'essere un gifted kid era un tassello che mancava nella mia autoanalisi. Ho dovuto imparare con tanta sofferenza ad affrontare le sconfitte e le cose che nella vita non sempre sono andate secondo i piani, e ancora ora la mia ambizione e pressione che pongo su di me mi pesa moltissimo a lavoro. Comunque ha portato a tanti risultati positivi :) Ti ringrazio tanto! Sei bella e intelligente. Un abbraccio :)
Ho scoperto grazie a questo video, di essere stata anche io una gifted kid. Hai descritto perfettamente ciò che ho provato da bambina, e ciò che sto provando anche ora. Tutto ma davvero TUTTO! Grazie infinite Shanti, ho passato tanto tempo ultimamente a chiedermi il perché delle mie insicurezze, della mia poca autostima, del mio “non capire la mia strada”, del mio insano perfezionismo ed eccessiva severità verso me stessa. Ho avuto risposta al mio “come è possibile che da piccola ero meglio di ora? Perché ero brava in tutto, tutto mi riusciva? Perché mi lodavano? Ora invece sono una mediocre, un fallimento. Non diventerò mai nessuno. Se non posso riuscire al 100% allora significa che non sono capace, non sono abbastanza intelligente.” E tanto, tanto altro. Ero sempre una delle prime della classe, (eravamo MOLTISSIMO in competizione, e io DOVEVO essere la prima) amavo studiare ed informarmi, curiosa di natura, mi riusciva facile. A 3 anni ho iniziato a fare danza classica e 5 anni a dipingere, a 7 anni ho iniziato a studiare musica e a suonare il clarinetto. Io amavo tutto ciò che facevo, ma i miei coetanei erano invidiosi di me e oltretutto mi isolavano. Avevo i capelli lunghissimi e sempre curati, mangiavo sano ed ero molto educata. I miei insegnanti dicevano che sarei diventata sicuramente qualcuno, ero già più matura degli altri, ero così sensibile ed intelligente! E invece? Quale è stato il risultato di tutto ciò? Tempo di finire le medie, ho abbandonato tutte le mie passioni perché chi era davvero portato cominciava ad uscire fuori e a mostrare il suo talento, ed inevitabilmente mi superava. Per me è stato inaccettabile, e da allora non ho mai ( ci sto ancora lavorando) superato il trauma del “Jack of all trades, master of none”. Ormai ero così, capace di fare un po’ tutto, eccellente in niente. A 21 anni sto ancora piangendomi addosso perché “sono stupida e la matematica/chimica/fisica non la capisco” senza chiedermi il VERO perché della mia scelta universitaria senza accettare i miei veri limiti. L’ho scelta perché è difficile e tutti (io per prima) si aspettano grandi cose da me? Perché una come me non può “abbassarsi” ad altro? Sono rimasta bloccata in questo per tanto tempo. Impantanata all’università, nelle scelte sul mio futuro e in tutto il resto. Bloccandomi nella mia vita. Prigioniera della mia idea di me stessa. Grazie a questo video ho potuto ricordare tante cose della mia infanzia e capire 1) che non sono la sola 2) che ora posso davvero iniziare a lavorare su me stessa, perché ognuno può dare qualcosa di proprio al mondo, ognuno di noi può contribuire. Di veri talenti e geni ce ne sono pochi a confronto di tutti gli altri, ma in assoluto, non perché scopriamo di non esserlo dovremmo tarparci le ali. ❤️
Mi dispiace Shanti per questo tuo vissuto. Il narcisismo è davvero una condanna all’infelicità (preciso che non dò una connotazione negativa o colpevolizzante a questo termine). Il bisogno di essere sempre i migliori, all’altezza di un ideale irraggiungibile, il senso di depressione che consegue alla consapevolezza di non raggiungerlo, di essere “normali” e per questo indegni d’amore; la necessità di essere sempre ciò che l’altro si aspetta, di coincidere con il desiderio dell’altro; la necessità di alimentare un pubblico, affinché si riceva da questo ammirazione ed il continuo bisogno di rifornimento al proprio fragile ego, alla propria carente autostima; la ricerca della perfezione e dell’illusione di superiorità, una perfezione che svuota e che porta con sé il dramma di non poter essere riconosciuti per come si è... hai espresso benissimo il concetto di falso sé e la tragedia che c’è dietro a situazioni come queste. L’infinità ricerca di un rapporto di totalità, di totale soddisfazione con l’altro, che devi compiacere, e completare e comporta l’impossibilità di riconoscerlo nella sua diversità. Credo davvero che non esista condanna peggiore. Ma se ne può uscire e l’autocritica che traspare dal tuo video lo dimostra chiaramente. Certo, la consapevolezza non basta, bisogna trovare il coraggio di chiedere aiuto (come mi sembra tu stia facendo visto che ti sei rivolta ad una terapeuta) e quindi ammettere che non ci si basta da soli, ma che una certa dose di dipendenza è necessaria e sana! Forza e coraggio 💪🏻
Ogni volta sembri leggermi nel pensiero 😭 tutto ciò a cui penso si trasforma in un tuo video
Ti adoro😭
Ciao Shanti! Io in termini psicologici ho sempre sentito definirlo "bambino dotato" (ci sono anche libri sul tema mi sembra). È brutto quando le proprie "qualità" diventano poi in realtà una gabbia. Bel video!!
Tutto ciò che hai detto è verissimo è davvero difficile essere la migliore o il migliore della classe a scuola da piccoli perché poi quando cresci e ti accorgi di non essere così speciale e intelligente la tua autostima cade sotto i piedi e ti senti un fallito. Grazie per aver fatto questo video
Oddio Shanti mi hai aperto un mondo! Non avevo mai collegato queste esperienze della mia infanzia/adolescenza ad alcuni problemi che mi porto dietro tutt'ora e ora capisco anche molte dinamiche e comportamenti nel mio passato.
Non so se definirmi propriamente una gifted child perché non sono mai stata la più brava di tutti in assoluto però me la sono sempre cavata bene sopratutto all'elementari e alle superiori ( alle medie e all'uni ho patito proprio per colpa di queste dinamiche) ma i miei genitori mi hanno fatto credere di essere molto brava e sempre nel giusto rispetto agli altri e questo mi ha portato proprio a non impegnarmi in materie nelle quali non riuscivo immediatamente tipo la matematica, a valutarmi superiore agli altri e a sentirmi diversa (non sempre in modo positivo).
Oggi mi porto dietro la pressione di dover essere perfetta, di voler sapere fare tutto subito e ciò mi porta spesso non impegnarmi quanto dovrei quando si presentano ostacoli e il fatto di sentirmi un pò un "outcast".
Non ho mai sperimentato questa pressione esterna, ma ero uno di quelli che a scuola prendeva ottimi voti senza difficoltà. Per me l'impatto devastante è stato l'università. Lì mi sono reso conto di non avere un metodo di studio e ho avuto modo di incontrare persone veramente brillanti, il che mi ha portato ha ridimensionare nettamente la mia posizione. Pur non avendo mai sentito il bisogno di primeggiare è stato un bagno di umiltà non indolore e mi ha fatto capire per la prima volta che per ottenere risultati è davvero necessario un impegno costante.
Ciao carissima e tenerissima Shanti. Di solito non commento i tuoi video ma oggi per me è come guardare in faccia la realtà.
Già alle elementari davo ripetizioni ai miei compagni di classe perché prendevo 10 in tutte le materie (tranne educazione fisica proprio come te 😂) alle medie ero la prima della classe (non bella, non simpatica, solo INTELLIGENTE) , studiavo ma vedevo che rispetto ai miei compagni non provavo nessuna fatica nell'ottenere i massimi risultati, quindi i professori mi dissero che nella vita avrei potuto fare tutto ciò che volevo.
Ero brava nelle lingue e così decisi di iscrivermi al turistico.
Nonostante gli ottimi voti capii che la mia più grande passione era il mondo beauty, così decisi di cambiare e iniziare il percorso di estetica nella scuola professionale.
Oggi ho 19 anni e dopo quattro anni di scuola di estetica (ho ottenuto ottimi risultati e un contratto di lavoro) l'essere una gifted kid mi rende sempre insoddisfatta nella mia vita.
La frase di tutti i giorni è: IO POSSO FARE DI PIÙ.
Mi sono autoconvinta di essere sprecata a fare l'estetista e forse continuerò gli studi per poi fare l'università e diventare cosmetologa.
Solo oggi capisco quanto le mie decisioni siano influenzate da questo "" dono"".
Ho paura di fallire e allo stesso tempo di deludere tutte quelle persone che pensano che io possa diventare qualcuno di importante.
Ora capisco perché il mio fidanzato mi dice che non mi accontento mai di nulla....
Grazie mille per questi video (ho fatto insieme al mio ragazzo anche il Test sulle diverse lingue dell'amore)
Shanti.. anno dopo anno diventi sempre più speciale. ❤️
Aiuto, all’inizio di questo video ho provato un po’ di dolore proprio perché mi ritrovo in tutti i tuoi comportamenti. Mi hai sbloccato la mente , grazie di averne parlato❤️
Grazie per questo video super coraggioso Shanti! Mi hai insegnato tantissimo in questi anni e mi hai aiutato più tu a capirmi meglio che tante persone nella vita reale. Non sai quanto spesso mi rispecchio nelle tue parole... Sarebbe bello incontrarti un giorno. Un abbraccio
Non sono un giftedkid ma grazie a questo video penso di capire meglio molte persone che conosco. Sempre sul pezzo Shanti😉❤
Ho avuto un percorso simile, che ovviamente mi ha portato ad oggi ad avere tantissime aspettative verso la mia vita futura ed ovviamente ad essere estremamente perfezionista. Eccellevo nelle materie umanistiche con voti altissimi (in quelle scientifiche molto meno, fui anche rimandata) ed i professori mi stimavano molto. A me è sempre piaciuto studiare-non ho problemi a dirlo- e per questo raggiungere risultati buoni mi è sempre riuscito facile, se la materia mi appassionava. Per quanto possa sembrare strano, questa cosa mi ha sempre fatto sentire "in colpa", come se in realtà non meritassi i risultati ottenuti perché non ci avevo "sputato sangue" (per citare una mia vecchia professoressa) abbastanza. Quest'anno-primo anno di Uni- ho preso 30 a tutti i miei primi esami, eppure non ne sono stata così contenta perché, nonostante avessi studiato tanto, lo studio per me non era stato mai pesantissimo. Anche a scriverlo adesso mi sento in colpa… probabilmente con tutto ciò c'entra anche la "sindrome dell'impostore", grande maledizione della mia vita!
Ciao, Shanti! Innanzitutto adoro il tuo canale e ti seguo da molti anni!
Grazie di aver fatto questo video Shanti, hai dato un nome ad un qualcosa che tutt'ora all'università mi crea problemi (anche se meno di prima). Mi rivedo moltissimo nel fatto che se qualcosa non mi riesce subito, non riesco a portarla avanti. Soffro molto di ansia da prestazione, in 5 anni di università ho bocciato un solo esame e rifiutato un solo voto, ma questi due eventi ancora mi pesano così tanto da farmi rimandare gli esami finché non sento di sapere le cose perfettamente perché se non ottengo "certi risultati" sento di non valere niente. E anche io ho sempre ricercato quel qualcosa di diverso dagli altri con cui identificarmi per non essere come tutti, "nella media" come dici tu. Con l'aiuto della terapia sto migliorando, ma ancora devo lavorare su me stessa. Grazie ancora Shanti ♥️
Davvero bel video! Mi è venuto da piangere perché capisco i tuoi sentimenti anche se la mia storia è inversa. Non sono mai stata particolarmente brava in niente se non nel disegno; mi sentivo fare complimenti solo per quello mentre nel resto mi sentivo solo buttare giù. Alla fine ci sono cascata ed ho iniziato a pensare a quanto non fossi brava. Anche se mi impegnavo non riuscivo a raggiungere risultati sufficienti quindi ho penso anche la voglia di provarci. Questa cosa si è manifestata più che altro durante il liceo (ho scelto il liceo anche se mi avevano già detto che per me sarebbe stato troppo difficile, ma volevo dimostrare il contrario). Scelsi l'artistico visto che mi sentivo adatta solo per quello e purtroppo scoprì che non ero adatta neanche in quello... c'erano persone molto più brave di me e quelli che non erano altrettanto bravi miglioravano fino a superarmi mentre io rimanevo uguale. Persi anche la passione per il disegno. Superai il liceo a fatica, venendo pure bocciata il primo anno e sentendomi dire ancora una volta dai miei insegnanti che non ero portata e di cambiare scuola. Rimasi perché avevo le idee talmente confuse che non sapevo che altro fare altrimenti. Ancora oggi mi ripeto che ho fatto bene a non andare all'università perché tanto l'avrei mollata perché sarebbe stata troppo difficile per me. Ho seguito un corso, ma mi sento comunque incapace in tutto e ho perso la voglia di fare qualsiasi cosa perché tanto non sono brava in niente e sarebbe solo l'ennesimo spreco di tempo e l'ennesima delusione
Mi sono rivista in quasi tutti gli aspetti che hai elencato... Grazie davvero, avevo bisogno di queste parole
Credo di essere stata anche io una gifted kid prima di andare al liceo... Mi sono ritrovato tantissimo in quello che hai detto. Mi hai fatto sentire meno sola❤️
Io ho avuto l’esperienza esattamente opposta. Credo che alla fine la cosa migliore sia sempre la stessa: un equilibrio.
Perché nessuno di noi è solo una cosa e francamente siamo così complessi, che la cosa peggiore che possiamo fare è il definirci permanentemente come una cosa sola.
Poi è una questione di modo di pensare che abbiamo tutti: o sei un genio o sei stupida.
O bianco o nero.
Alla fine siamo tutti infinite combinazioni differenti e l’esperienza umana è impossibile da catalogare e sarebbe terribile farlo, per le conseguenze disastrose.
La cosa migliore ( nel caso del apprendimento) è semplicemente farlo in modo sereno e sano. Il problema è che la maggior parte degli educatori non sa cosa voglia dire “ apprendimento sano”.
Il punto è che se sei mediocre non vai da nessuna parte... Detto da uno che è la persona più mediocre del mondo
Giovanni Catalano Mediocre rispetto a chi? Alla fine ci sarà sempre qualcuno più bravo e intelligente di noi. Forse, la differenza potrebbe essere in come fai la cosa, nella sua diversità.
Poi boh
@@hi_itsgabriella Mediocre rispettl a tutti e considera che in alcune università (private pure) non ti prendono se hai meno di 75, essere mediocre ti impedisce di poter fare parecchie cose.
Giovanni Catalano Vero. Ma queste tipo di valutazioni standard non sono relative? Nonostante la loro utilità, magari si ha un’intelligenza diversa, si riesce a fare molto, ma non nel modo che loro pensano sia giusto.
Non siamo numeri. Quindi, forse, non è più importante credere nelle nostre possibilità?
@@hi_itsgabriella Certo non siamo numeri... Ho sempre creduto di non essere uno stupido '4' o un '7' o un '2'... Io NON sono un numero, non mi trovo ad Auschwitz e sono stanco di sentire: "Tu sei un 5" "Tu VALI 3" "Sei sotto la media" "Sei mediocre"... Ma finché ci sono luoghi ove non puoi entrare senza avere un determinato voto, allora la mediocrità si farà sempre sentire
Questo video mi descrive perfettamente, tra l'altro Shanti studio psicologia al momento. Io mi ritrovo sempre di più in te. Aggiungerei solo un altro punto e sarei curiosa di vedere se è così anche per te: quando il mio ragazzo per scherzo mi dice magari "sei stupida" io me la prendo tantissimo, per me è peggio di un'offesa. Sta cosa mi porta anche a sembrare troppo convinta di me e con troppo ego lo so, ma è come se appunto dovessi sempre rispettare standard alti che mi impongo da sola. Non a caso a me sono iniziati gli attacchi di panico alle superiori, tutto torna come dici tu. Bisogna sicuramente lavorarci una volta che si scopre dove si casca nel tranello della nostra mente.
ciao shanti,
volevo dirti che ti seguo da tanto (dal 2016) e che i tuoi video mi hanno aiutata davvero moltissimo in passato. mi hanno fatto sentire meno sola e mi hanno aiutato riflettere su me stessa e a capirmi meglio. Durante gli anni ho sempre continuato a vedere i tuoi video indipendentemente dal contenuto, proprio perché mi sono affezionata a te come persona e qualsiasi cosa pubblichi mi rende felice 💗💗💗
anche io ho molti dei tuoi stessi problemi (che sto cercando anche io di risolvere) ma davvero tu come persona basti e vali tantissimo per me (e sono sicura anche per tantissime altre persone
Sono al primo anno di psicologia e questo video mi ha riportato a un esperimento studiato: lo sperimentatore fa credere a degli insegnanti che tramite un test avrebbe individuato gli studenti più promettenti e intelligenti della classe, in realtà la sua scelta si basa totalmente sul caso. Un anno dopo guardando i risultati scolastici effettivamente gli studenti scelti dallo sperimentatore sono quelli che hanno il rendimento migliore, questo perché gli insegnanti, avendo un'aspettativa maggiore rispetto agli studenti scelti, riponevano più fiducia, inconsciamente li trattavano diversamente e questo andava ad accrescere la fiducia in loro stessi e nelle loro capacità facendoli eccellere.
Ti ho messo mi piace dopo tipo 2 minuti. Mi ci rivedo al 100%. Tutti ad aspettarsi tanto da me, a caricarmi di aspettative, e adesso sto lavorando sul non vedere o bianco o nero, che se non eccello non vuol dire che sono un completo fallimento.
Attenzione genitori e insegnanti!
La risposta perfetta a questo video sarebbe il meme di Gerry Scotti che dice "Mio Dio, ma parla di me!" 😂😂
Shanti, ci hai preso in pieno, come sempre. Alle elementari, forse anche per via della classe piccola, ero la migliore, medie e superiori non ero l'unica, ma ero comunque sul podio per quanto riguarda la media generale (anche se un po' già mi infastidiva perché volevo essere comunque la migliore). Poco studio e bei voti, bastava ascoltare in classe e rileggere a casa. Per la scelta delle superiori i consigli degli insegnanti "fai il liceo, all'itis saresti sprecata".
All'università mi è crollato il mondo addosso. Ho scelto informatica e mi sentivo figa perché ci sono poche ragazze e io ero una delle poche, "diverse" come hai detto tu. Poi però ci sono più ragazze di quanto mi aspettassi, hanno voti migliori dei miei e sono in pari con gli esami. Al secondo anno mi sono "distratta" e ho cercato di portare avanti un altro progetto oltre all'uni. Inevitabilmente non ho più dato il 100% all'uni e ho lasciato indietro esami. Tanti. Mi sono sentita una fallita perché sono indietro di un anno. Vivere con dei coinquilini del mio stesso corso e anno, ma in pari non ha aiutato. Era un continuo ricordarmi che ero indietro, che non valevo quanto loro. Dopo qualche seduta con la psicologa è migliorato qualcosa, ma ancora ci sto lavorando.
Questo tuo video mi ha spiegato un sacco di cose, grazie mille💖 ora so perché non chiedo aiuto ma voglio fare da sola, perché mi sento stupida e mi vergogno a chiedere a qualcuno di spiegarmi qualcosa. So perché sono una perfezionista e ho una concezione binaria di ogni cosa che faccio: o è perfetto, o fa schifo. Ed è la stessa concezione che ho di me, perché come hai detto ci definiamo con i nostri risultati. E se qualcosa non riesce bene la prima volta guai, perché riprovare? Tanto non sono capace di farlo, ci ho già provato.
Mi hai spiegato un'enorme parte di me, non avevo mai pensato che essere un ex gifted kid potesse fare tanti danni😅
Io, come te, cerco sempre il perché, voglio sapere, voglio spiegazioni! E ti ringrazio infinitamente per avermene date una grande parte💖 è un enorme aiuto per il lavoro che sto facendo su me stessa
Grazie infinite per quello che fai, ti prego continua a farlo💖💖un enorme abbraccio virtuale😊
Ps. Grazie per leggere sempre i miei lunghissimi commenti😊😅 sei tipo l'unica youtuber che lo fa e questo ti rende ancora più rara e speciale
Shanti GRAZIE per questo video perché offre molti spunti di riflessione. Io non sono mai stata una gifted kid ma AVREI UCCISO PER ESSERLO, i miei genitori mi dicevano sempre che non mi impegnavo abbastanza, che se non fossi stata brava come gli altri non avrei mai concluso niente nella vita (che cosa allegra da dire a una bambina hehe), quindi cercavo sempre di essere come quelli più bravi o mi mettevo in competizione con chiunque fosse al mio livello e cercavo ossessivamente di superarlo ed essere la migliore e, chiaramente, se non ci riuscivo (cosa che spesso capitava) stavo malissimo e mi sentivo inutile e senza scopo. Ora ho 24 anni e guardandomi indietro mi sembra una cosa stupidissima però fino a 6 o 7 anni fa era la mia ragione di vita.
Alla fine (dopo un grosso lavorone su me stessa e tante capocciate sbattute) sono arrivata alla conclusione che la cosa giusta da fare sia prefissarsi degli standard personali SOGGETTIVI e soprattutto FATTIBILI, e non guardare i successi degli altri o quelli che la società reputa tali. spero che questo pippone possa aiutarti (se mai lo leggerai) come questo video ha aiutato tanti altri
Io non sono mai stata una gifted kid ma ho avuto esattamente il problema inverso con i miei genitori: a scuola non andavo male, ma non andavo neanche benissimo. Anche se portavo buoni risultati a volte, molto spesso mi dicevano che non era abbastanza. Pure nella scelta delle scuole superiori ho avuto difficoltà perché volevo fare un percorso (viste le mie attitudine agli esami di terza media), ma i miei genitori me lo hanno impedito perché mi ritenevano troppo stupida per quell'indirizzo, quindi ho dovuto scegliere qualcosa che mi piaceva relativamente e dove le ore delle materie che mi interessavano erano molto poche. Per fortuna dopo le superiori ho potuto scegliere qualcosa di veramente interessante e che si adattava ai miei interessi.
Incredibile - proprio oggi ho fatto delle riflessioni molto simili a queste che fai tu nel video 💜grazie, mi hai aiutata a capire delle cose di me
Hai descritto esattamente la mia vita, cambia la mononucleosi in terza media che ha aggiunto sofferenza a pacchi perchè mi sentivo stanchissima e senza forze. Poi tutto identico fino all'università, poi io ho mollato a mezzo perchè non ero la più brava e ora sto cercando di riniziare ma procrastino perchè ho paura di non si sa che. E io a quel punto ho reso il prendermi cura degli altri (o provarci, perchè non mi riesce sempre così bene) il mio nuovo obiettivo, guardando meglio mi sembra più un modo per vivere le loro vite e non le mie così non sono costretta a ottenere risultati perchè mi lodano per non occuparmi di me stessa. Ma anche sapendolo, farci i conti e cambiare le cose è un viaggio arduo e non di certo breve.
anche io pensavo di essere l'unica! Sei stata molto coraggiosa a parlare di un tema del genere, io non ne ho mai parlato se non con mio fratello perchè lui aveva il problema opposto di stare "sotto la mia ombra", perchè mi sentivo una stupida presuntuosa. Invece guarda quanti siamo!
Ps. l'ho inviato a tutta la mia famiglia! Comunque secondo me i fratelli dei gifted kids soffrono tale e quale nel senso opposto, l'ho visto su mio fratello!
Adoro non avevo mai pensato a queste cose, mi ritrovo in tutto😭❤️ è stato super interessante, thanks shantina❤️❤️❤️
Sei riuscita a trovare le parole giuste per esprimere ciò che ho da sempre pensato. Purtroppo io sono una di queste persone che hai descritto nel dettaglio. Brava: hai trasmesso la sofferenza e l'oppressione (esterna ma soprattuto personale) che questa 'personalità' comporta.
Un abbraccio,
Grazie.
Bellissimo video Shantiii 💜
Purtroppo mi ci ritrovo tantissimo in quello che dici: ho sempre imparato nozioni nuove con relativa facilità, ottenendo ottimi risultati fino alle medie. Una volta arrivata alle superiori, però il modo in cui "studiavo" non bastava più e infatti si son visti i primi voti bassi 🤣 però questo problema di essere una "gifted" con delle manie di perfezionismo allucinanti, mi ha spinto a studiare di più, riassumere, ripetere, approfondire fino allo sfinimento per continuare ad essere quella intelligente, quella che studia e che prende sempre bei voti.
Un altro problema mio, oltre al perfezionismo, è l'aver paura di chiedere aiuto quando non capisco qualcosa, soprattutto negli studi. Sono capace di passare le giornate su google a cercare delle spiegazioni alle cose che non capisco, stando poi psicologicamente male se non trovo una soluzione e devo chiedere aiuto (true story durante il tirocinio della triennale).
Ultima cosa: capisco perfettamente il discorso sul considerare gli altri inferiori, non vorrei farlo, odio giudicare gli altri, ma ogni tanto parte quella vocina in automatico che te lo sussurra e...sinceramente la odio 😅
PS. Grazie per farmi scoprire sempre cose nuove! Ne approfitto per ringraziarti per il video sulla demisessualità che mi ha fatto capire di non essere pazza çwç
Io ho sempre fatto lo stretto necessario perché sin da piccola ero la cocca delle maestre. Mi ricordo che in prima elementare la maestra mi aveva dato un libro diverso da quello degli altri perchè ero più intelligente. All inizio era bello però anche i compagni mi hanno iniziato a trattare male perché le maestre mi prendevano per esempio
Oddio eccomi 🙋🏻♀️🤦🏻♀️ avevo bisogno di questo video. A me è successo alle medie di subire la competizione da parte degli altri dopo esser stata la prima della classe alle elementari e quindi lasciarmi andare, per poi riprendermi alle superiori ed essere di nuovo la prima e all'università ricominciare a sentirmi un nulla rispetto agli altri 😞 crescendo ci ho lavorato, ma ci sono sempre residui di tutto questo... Un abbraccio ❤️
Ciao Shanti, devo dire che questo video mi ha illuminata. Ho 17 anni e posso considerarmi una attuale gifted kid. Sono la migliore alle superiori, anche se alle elementari non ero molto brava, e le medie sono state un crescendo. Solo in terza media ho iniziato a capire meglio chi ero e sono migliorata molto a scuola, iniziando a prendere bei voti e ad essere elogiata dai professori. Però io volevo fare l’estetista, mi piaceva tantissimo, ma i professori quasi non potevano accettarlo. Devo considerarmi molto fortunata poiché mia mamma mi ha sempre appoggiata, facendomi fare le mie scelte, ma io mi vergognavo di voler fare un scuola così mediocre (era quello che pensavo e che mi veniva detto, non c’è nulla di male, anzi). Però non potevo sopportare le reazioni che provocavo quando dicevo alle altre persone ciò che volevo fare, quindi ho deciso di fare un altro indirizzo. Ora non mi pento, perché so che quella di allora era una fissa passeggera che non è durata molto. Comunque arrivata alle superiori (tecnico turistico, tra tutte le scuole del territorio, quella considerata peggiore) inizio a prendere dei voti molto alti. Ero, anzi sono, la secchiona, anche se non apro quasi mai libro. Ciò che hai detto l’ho sentito molto, un po’ un pugno nello stomaco sotto alcune cose, anche se devo dire di non avere problemi di identità, forse perché ho iniziato a essere considerata la più intelligente un po’ “dopo”. Ora ho degli obbiettivi e delle aspettative molto alte, non voglio mai chiedere aiuto e quando qualcosa non mi viene bene mi arrabbio tantissimo, anche se dopo riesco a calmarmi e a dare il doppio, perché IO DEVO ESSERE BRAVA. Insomma, in me c’è molta competitività, però grazie a questo video ho capito che forse volare basso è meglio :)
Non penso riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per i tuoi video e per il tempismo con cui li pubblichi ogni volta.
Mi è sembrato di vedere la mia vita di studentessa e di essere umano riassunta nei primi minuti di video e la reazione è esattamente stata come la tua: “ma allora non sono l’unica!”
Sono al quarto anno di liceo (scienze umane, considerato dai miei professori delle medie uno “spreco delle mie potenzialità”, vedendomi più portata per un classico) e sto scendendo a patti in questo periodo con l’idea di non essere, alla fine, “così speciale”. Dedico anima e corpo alla scuola sin da quando ne ho memoria e vedere questo video mi ha fatto capire che, in fondo, è come se “sprecassi” il mio tempo. La scuola è uno degli ambienti più tossici che io abbia mai frequentato e la mia salute mentale ne ha risentito e ne risente tuttora veramente tanto (complice anche questo periodo di quarantena, menomale che c’è la psicologa!). Quindi davvero, ti ringrazio veramente tanto per i tuoi video e per il loro tempismo. Grazie davvero, perché mi sento meno sola ed è bellissimo. Grazie, grazie di cuore
Shanti, ti ringrazio tanto per aver condiviso questo video ❤️
Se, a essere sincera, all’inizio l’ho aperto un po’ dubbiosa, dopo un paio di minuti di ascolto mi sono dovuta ricredere. Da ex bimba che è sempre stata cocca delle maestre, mi sono ritrovata in tutte le tue parole (almeno per quanto riguarda l’argomento sfera delle emozioni). Ora capisco di non essere la sola ad avere l’”ansia da prestazione” della prima della classe 😂. Comunque, prometto solennemente che imparerò anch’io a definire la mia identità sulla base del processo, non del risultato 🤞🏻
Grazie per farmi sentire sempre compresa. Ti voglio tanto bene ❤️
video bellissimo, ho apprezzato tantissimo le tue parole e mi ci rispecchio un sacco. Mi sento meno sola in questa cosa, grazie. Sei meravigliosa :*
Ero anch'io la gifted kid della situazione, sempre il massimo dei voti, lodata da tutti, la prediletta degli insegnanti eccetera fino alla 3a media. Mi rispecchio perfettamente nella tua esperienza, e mi rendo conto solo ora grazie a questo tuo video di quanto effettivamente questa cosa abbia influito sul mio modo di pensare, agire e vedere le cose. Grazie mille Shanti 💗
Shanti, mi è piaciuto questo video, mi sono rivista molto nella descrizione dell’esperienza scolastica che hai condiviso. Mi sono sentita capita, grazie. Corro a vedere il documentario di Taylor...
Ciao Shanti! È assurdo come questo video sia arrivato proprio in un momento in cui mi ero ritrovata a pensare a questo. Ho la tua età e anch’io da piccola ero la prima della classe. Questo ha portato gli altri e di conseguenza anche me a pensare che sarebbe stato sempre così. Che avrei continuato lungo quella strada. Dopo la laurea invece ho iniziato a fare scelte “diverse” da ciò che ci si aspettava. Ho fatto varie esperienze all’estero, tutte molto significative. Adesso però vedo le persone della mia età con un lavoro stabile, in procinto di costruire una famiglia, mentre io non so ancora cosa farò nella mia vita. E mi rendo conto come sia tutt’ora difficile scostarmi da quell’immagine di gifted kid che io per prima avevo e riuscire a trovare una mia identità. Grazie per questo video, mi hai fatto sentire un po’ meno sola.:-)
PS: ora ho scoperto che abbiamo un’altra cosa in comune oltre al fatto di essere INFJ ;)
aspettavo giusto un video come questo, grazie Shanti💗
Ti capisco, io alla maturità non avevo l'ansia per gli esami, ma per le aspettative che avevano gli altri, avevo paura di deluderli tant'è che ho dovuto specificare di non aspettarsi nulla, perché per me non contava il voto, poi ho preso il massimo e alla fine ne ero sollevata perché dentro di me avevo ancora quelle preoccupazioni. Riguardo allo studio ho provato circa la stessa cosa all'università, mi è venuto subito il panico quando ho visto la mole di pagine da studiare senza poter andare a lezione, perché prima in classe era tutto così facile.
Il brutto è che in questi casi hai davvero difficoltà a fare amicizia, perché gli altri ti odiano in un certo senso, perché pensano che vuoi mostrarti superiore, quando in realtà anche se leggi una pagina la impari subito, mentre gli altri ci impiegano ore. Da una parte è bello quando sei in classe, perché è tutto facile, anche se hai addosso molti pregiudizi, però dopo la scuola spesso ti perdi, non sai più chi sei e cosa fare, credi di non saper fare nulla se non ci riesci subito.
No vabbè…ricordo perfettamente un tema in seconda superiore “cosa vuoi fare da grande” avevo raccontato di voler fare la makeup artist….il voto della prof fu ovviamente buono, ma il commento…”spero che con la tua intelligenza farai qualcosa in più dell’estetista”….morale non ho mai avuto il coraggio di buttarmi nell’intraprendere quella professione che ancora oggi a 31 anni rimane il mio sogno!
mi sono iscritta da poco e adoro il fatto che all inizio dici "se non mi conoscete piacere io sono Shanti" ti adoro
Sono un ex gifted kid e posso dirti che ho provato e provo le stesse cose che hai descritto tu in questo video.. in ambito universitario ho imparato ad avere un confronto più aperto con le persone anche se quella sensazione di ‘superiorità’ e di rifiuto di ciò che è nella media è rimasto.. spero di superarlo 💪🏻
Ciao Shanti, Io ho sempre avuto problemi nel studiare, nel rapportarmi con le persone e anche nel stare attenta a scuola.
Le elementari sono state un'inferno, non studiavo e quindi avevo in tutte le materie 5, non prendevo appunti, non stavo attenta e non segnavo i compiti, ora a distanza di più di 8 anni, sono all'alberghiero (mi sono pentita di questa scelta) si e no studio, ho la media del 7.5/8, mi piacerebbe fare l'università di ingegneria elettronica, ma sopratutto sono cresciuta mentalmente.
Ciò è potuto succedere solo grazie a mia mamma, che mi ha sempre spronato, che mi ha sempre sopportato, che ogni volta che non scrivevo i compiti (alle elementari) chiamava una mamma che le passava tutto.
Arrivata alle medie ho trovato un professore di italiano fantastico, che mi ha fatto venir voglia di studiare ed ora, nonostante la mia pessima scelta delle superiori, sono riuscita ad avere più tempo per me, per lo sport che amo (canottaggio), per la mia persona e per riuscire ad uscire dalla mia insicurezza che avevo fin dalle elementari. (avevo molto tempo in quanto fino alla terza superiore non avevo compiti e non avevo da studiare visto che a scuola prendevo appunti e ascoltavo le lezioni).
Credo che nessuna delle mie maestre avrebbe mai scommesso sul mio futuro, ma ciò nonostante piano piano, pezzo per pezzo sono riuscita a costruire il mio futuro e niente mi rende più felice di ciò.
Nonostante la mia futura ed incerta scelta dell'università non so cosa vorrei fare nella vita, ma credo sia ovvio... Ho solo 17 anni...
Ascoltando il tuo video mi si è aperta una finestra su queste problematiche, che dalla mia esperienza non si sono mai verificate, grazie per pubblicare questi video...
Si vede che ci metti il cuore...Grazie davvero. ❤️
Mi sento così capita!! Grazie Shanti, proprio pochi giorni fa ho avuto una crisi perchè essere così tanto elogiata mi faceva sentire male, in quanto i compagni iniziano a parlare male di te alle spalle, e i prof iniziano a vederti come un "voto costante".
Di sicuro penso sia stata una bella prova nella mia vita reggere con dignità il mancato raggiungimento delle mie aspettative soprattutto, e di quelle altrui probabilmente, è stato difficile, ma come dici tu, mi ha permesso, ora, di capire che le mie qualità restano, anche se non faccio grandi cose, che il mondo non è come ti hanno fatto credere che fosse (quelli che ti hanno elletto gifted-child e non) che c'è sempre tempo per liberarsi da alcune catene, per ricalcolare la propria vita ed i propri obiettivi.
Il mio video preferito in assoluto, grazie per la sincerità disarmante
Grazie Shanti!! Stavo pensando a questa cosa proprio ultimamente perchè nel riflettere su come proseguire gli studi dopo le superiori mi sono accorta di non aver mai considerato qualcosa di artistico e creativo perché essendo sempre stata brava a scuola e ritenuta "intelligente" questa opzione non mi è mai stata presentata, tutti hanno sempre pensato a me come una persona che facesse un lavoro ben pagato e occupasse posizioni di potere, mi accorgo solo ora che invece una strada più "artistica" e umanistica potrebbe interessarmi molto ma non ho mai avuto l'occasione di sperimentarla. Ovviamente sappiamo tutti che non essendo economicamente autonomi a 19 anni la scelta dell'università non può essere del tutto autonoma e se provassi a parlare di un mio futuro "meno accademico" di quello che gli altri immaginano per me probabilmente mi considererebbero pazza; non voglio però che siano ancora gli altri a decidere per me.
Shanti, ti giuro, vedere questo video è stato come "trovare una soluzione" a tutte le mie domande sul perché penso in un certo modo, mi comporto e mi sono comportato in un certo modo e perché cerco sempre l'approvazione degli altri. Fino alla terza media ero un gifted kid in tutto e per tutto: venivo lodato, preso come esempio; facevo i potenziamenti di matematica che solo i più bravi facevano, venivano letti i miei temi in classe e i miei disegni erano invidiati da tutti. Voti dall'8 in su, comportamento 10. Ai colloqui mai una lamentela e la mia droga era sentire mia mamma dirmi:"Mi hanno detto che sei bravissimo, ti hanno riempito di complimenti".
Poi al liceo è stato come piombare in un mondo diverso, in cui sei solo uno dei tanti, e la cosa mi ha stravolto, quindi anche io ho vagato alla ricerca di qualcosa che mi distinguesse e pensavo:"Se non posso essere il più intelligente, sarò il più simpatico, il più gentile, il più comprensivo, l'amico migliore che si possa desiderare"
Questo mi ha portato dei vantaggi, perché ora ho delle buone amicizie, ma mi ha anche portato ad avere TROPPA empatia, a lottare sempre con me stesso, pensando che in ogni cosa ci sia un "come dovrebbe essere" e "come farei io", portandomi ad etichettare quello che vorrei dire o fare come sbagliato e quindi a chiudere occhi, addolcire pillole, trattenere emozioni.
Sono sempre stato una persona timida, un po' insicura, e l'essere stato un gifted kid mi ha portato a mettere in discussione ogni mio più piccolo comportamento o pensiero, rendendomi un po' vittima della semplificazione, dell'etichettare tutto con "giusto" e "sbagliato".
Solo ultimamente sto cercando di fare pace con me stesso, di diventare il mio primo sostenitore e non il mio primo castigatore; sto imparando a vedere le sfumature, a credere in quello che penso perché motivato da fatti e ragionamenti e spero col tempo di allentare la presa nei miei confronti e volermi più bene.
Grazie mille per questo video, ora mi sento meno solo, più compreso e soprattutto con delle risposte in mano ❤️