Umberto Eco in Normale, Riflessioni sulla traduzione - 16 maggio 2003

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  • Опубліковано 27 лис 2024
  • I Venerdì del Direttore - 16 maggio 2003
    Umberto Eco, Scrittore
    Riflessioni sulla traduzione
    Nato ad Alessandria il 5 gennaio 1932, Umberto Eco si è laureato in filosofia nel 1954 presso l'Università degli Studi di Torino, con una tesi di laurea sull'estetica di Tomaso d'Aquino. Nel 1954 inizia un lungo percorso professionale che lo porta prima ad essere editor per i programmi culturali della Rai, fino al 1958, quindi editor per la casa editrice Bompiani, fino al 1975, iniziando contestualmente un'intensa collaborazione giornalistica con quotidiani e periodici quali La Stampa, Corriere della Sera, Repubblica o L'Espresso, con il quale ancora oggi collabora curando la famosa "Bustina di Minerva".
    Nel 1975 diviene ordinario di semiotica all'Università di Bologna imponendosi nel corso degli anni come uno dei punti di riferimento della materia su scala mondiale. Pubblica, infatti, più di trenta opere saggistiche, tradotte in varie lingue, tra cui, per citare solo le più note, La struttura assente (1968), Trattato di semiotica generale (1975), Semiotica e filosofia del linguaggio (1984), I limiti dell'interpretazione (1990), Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994).
    La sua intensa attività accademica si è sviluppata all'estero come visiting professor presso le istituzioni universitarie più prestigiose del mondo, New York University, Columbia University, Yale University, Cambridge University, Oxford University. Ha inoltre avuto una collaborazione assidua con il College de France e l'École Normale Supérieure di Parigi, con la Harvard University, ove ha tenuto le Norton Lectures nel 1992/1993, con l'Università di Toronto, ove nel 1998 ha tenuto le Goggio Lectures. Tra il 1985 ed il 2002 ha ricevuto 30 lauree honoris causa da Università quali quelle di Mosca, New York, Parigi, Atene, Montreal, Gerusalemme, Siena. E' honorary fellow del Kellogg College, Oxford University.
    Dal 1999 è presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici di Bologna e dal 2002 Presidente del Consiglio Scientifico dell'Istituto italiano di Studi umanistici.
    All'età di 46 anni, già affermatosi come uno dei pensatori più brillanti nel campo della semiotica, inizia la sua attività di romanziere con Il nome della Rosa (1980), opera tradotta in più di 40 lingue straniere e che gli vale il Premio Strega 1981. Tre i romanzi successivi, anch'essi di enorme successo di critica e pubblico: Il Pendolo di Foucault (1988), L'isola del giorno prima (1994) e Baudolino (2000).
    Tra i premi letterari internazionali annovera il Mashall McLuhan Award (1985), l'Austrian State Award for European Literature (2002) ed il Prix Mediterraneé Etranger (2002). Tra le onorificenze: Commandeur de l'Ordre des Arts et des Lettre (1985), Chevalier de la Legion d'Honneur (1993) e Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana.

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