Vattimo: L'arte e la sua Verità

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  • Опубліковано 26 лис 2024

КОМЕНТАРІ •

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 роки тому +3

    La verità dell’ arte è ciò che è enorme e sublime detto mediante la Critica del Giudizio di Kant

  • @giuliorenzobighin8165
    @giuliorenzobighin8165 Рік тому +5

    Mentre ormai la filosofia si nullifica da sola andando inesorabilmente verso il nichilismo , l'arte va sempre verso l'essere e l'essenza indagando la parola nelle sue possibilita' esplicative e sperimentando non solo la bellezza ma proprio l'essenza della verita'.Diacronica clessidra dell'espanso tempo astratto l'arte vince sulla latomia d'ombra .Bighin Giulio Renzo

  • @gasparelombardo6327
    @gasparelombardo6327 9 років тому +12

    Un libro che consiglio della storia dell'estetica titolo Storia di sei Idee di Wladislaw Tatarkiewicz edizione Aesthetica sesta edizione 2006

  • @Cicalonion
    @Cicalonion 4 роки тому +2

    Grazie per aver caricato il video

  • @silvioprota2431
    @silvioprota2431 5 років тому +6

    lezione chiara e bella. grazie

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 роки тому +2

    Straordinario Gianni Vattimo

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 2 роки тому +2

    La verità dell’ arte sta nella sua riproducibilità tecnica

  • @klausder6636
    @klausder6636 5 років тому +1

    Bella lezione
    Grazie.....

  • @ANTICHITASCIPPA
    @ANTICHITASCIPPA 6 років тому +3

    un bel video

  • @francescodamele5226
    @francescodamele5226 3 роки тому +4

    Eccezionale Gianteresio Vattimo meglio conosciuto come Gianni Vattimo

  • @italopellegrino6122
    @italopellegrino6122 Рік тому +1

    Una fine tragica

  • @gianlucamaestri7334
    @gianlucamaestri7334 3 роки тому +2

    Chissà se il problema del bello nell'arte sia utile più che altro a chi poi deve vendere l'arte...in realtà per le persone "sane" il problema non esiste o non è un problema.

  • @bettycarter1484
    @bettycarter1484 3 роки тому +2

    Mi sembra di capire che nessuno di questi autori ha provato estasi davanti alla Gioconda, quella vera del Louvre. cosa avete provato?

    • @giacomopala8389
      @giacomopala8389 3 роки тому +4

      nulla. Noia dovuta al numero eccessivo di turisti, mentre nessuno si caga la "Dama con l'ermellino". Ma quello è il punto: la gioconda non è solo il quadro, è anche Duchamp, le mille interpretazioni, Freud, il suo stesso mito, Dan Brown. Per riprendere Vattimo (Heidegger/Gadamer): è un'apertura di mondo, ben oltre il problema del "bello" e dell'"estasi"

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 2 роки тому +1

      @@giacomopala8389 ci và xrchè è di Moda e può dire al bar: anche io l'ho vista

    • @giacomopala8389
      @giacomopala8389 2 роки тому +1

      ​@@pierpier7806 Certamente! e perché no?

    • @pierpier7806
      @pierpier7806 2 роки тому +2

      @@giacomopala8389 Heidegger: la Gioconda apre un mondo al Bar dove penetra la Luce al Neon dell'Ereignis tra la Radura di un aperitivo e l'altro.
      (tratto da: la Fine della Merce Artistica)

    • @giacomopala8389
      @giacomopala8389 2 роки тому +1

      Quello che volevo dire era: si, l'arte può aprire un mondo a un bar o al cesso, come a un museo, e la gioconda non è solo l'oggetto in sé. Ma fa lo stesso...da come ha risposto mi pare evidente che lei si sente in qualche modo superiore. Quindi, siccome mi sta bene avere una discussione, ma non essere preso in giro, le auguro una buona serata.

  • @marcoalberganti1327
    @marcoalberganti1327 Рік тому +1

    Dal pensiero debole al pensiero tumoso....

  • @esse-criticaculturale3524
    @esse-criticaculturale3524 8 років тому +7

    L'arte è una metafisica della prassi una forma di mistica atea forse l'unica religione che ha unito l'umane genti la quale passando attraverso un ermeneutica del tutto personale si palesa come una dialettica tra l'uomo e la natura la quale ha un unico fine depurare l'uomo dalla paura (della solitudine, della diversità e di Dio) che lo rende inattivo. Luca Brizzi

    • @isozone8168
      @isozone8168 5 років тому +1

      Caro Luca, mi chiedo come possa essere l’arte unicamente una “metafisica della prassi” essendo essa stessa in realtà anche un atto fenomenico tangibile, fortemente correlato al grado empirico e tecnologico della società che la produce? Che sia dialettica tra uomo e natura potrebbe essere messo in dubbio pensando a un tipo di dialettica che non rispetta il proprio status ontologico. Noi dialoghiamo realmente con la natura? O è forse un monologo autoriflessivo su cui proiettiamo il nostro sapere? Mi chiedo coma possa l’arte “depurare l’uomo dalla paura che lo rende inattivo”. In che senso il grado di catarsi dell’arte possa essere elevato a fine ultimo della singola opera? Fino a che punto ogni opera può “depurare” la nostra condizione “ermeneutica del tutto personale”? Ad essere inattivo non è la fruizione dell’opera in se, che non porta tra l’altro ad alcuna catarsi mistica, mentre ad essere attivo e produttivo è il potenziale immaginativo che implica la suscettibilità individuale innanzi all’opera, ovvero il quanto siamo disposti ad accogliere quel che l’artista vorrebbe trasmetterci e il come l’opera compie questo processo di trasposizione fattuale. Un processo tutt’altro che metafisico, se per metafisico si intende ciò che è al di fuori di un mondo per così dire fisico o per lo meno fattuale. In fin dei conti non abbiamo bisogno di troppe parole per dire che il concetto d’arte sfugge da ogni singola classificazione e che esso non ci porta necessariamente alla “depurazione della paura” o a qualsiasi altro desiderio ricercato, ma che più tosto porta a processi intimi e al tempo stesso strutturalmente antropologici da cui traiamo esperienze sensibili soggettive. Che sia belle o brutte, giuste o sbagliate non fa molta differenza se non si riesce neanche a cogliere cosa l’opera in se ci sta raccontando.

  • @lucabartoli5197
    @lucabartoli5197 2 роки тому

    P

  • @davidechersini9965
    @davidechersini9965 Рік тому +2

    Banale.

  • @manciano2009
    @manciano2009 7 років тому +7

    L'unica tristezza è la paradossale bruttezza estetica dell'ufficio di Vattimo. Qualcosa tra un dipendente bancario di terza categoria, e un osteopata coi sensi di colpa (cancellati da falsa sicurezza - i libri) per la scarsa fondatezza della sua disciplina.