Visto live su Twitch, che bellezza sentir parlare Arfaras. Ma anche leggerlo, ho fra le mani il suo ultimo libro che di fatto mette in ordine tutti gli argomenti trattati in queste chiacchierate. Bellissimo da leggere, Arfaras ti porta in un mondo in cui l'economia si intreccia a sociologia e geopolitica.
Sarebbe interessante fare una seconda puntata con Boldrin e Franz Forti assieme ad Arfaras, per vedere un bel confronto su alcuni punti dove mi sembra che ci siano alcune divergenze, sarebbe occasione di vero confronto pacato a differenza delle tipiche urla dei salotti televisivi
Soprattutto un confronto con il prof. Boldrin che sostiene che nel meridione occorre decimare le mini imprese perché improduttive ed evadono le tasse. In una parola sono assistite
Arfaras ha una capacità espositiva,unita ad una capacità di sintesi,strabilianti! Inoltre i suoi discorsi sono sempre lineari e vanno dritti al punto. Facile da seguire e da comprendere,affascina lo spettatore incollandolo al video. Spero che diventi una presenza costante su Liberi Oltre.
Sinceramente fatico a vedere la dimensione eroica della mia vita di contribuente che risiede e lavora in veneto e vede di anno in anno erodersi i servizi che riceve in cambio del proprio danaro...
Rispetto alle affermazioni fatte direi che il principale controfattuale sia proprio la Svizzera. Sarà anche un paese piccolo, ma è indubbio che mantiene la testa di un numero molto elevato di aziende, per lo più ad alta intensità tecnologica e industriale. Dal chimico-farmaceutico alle telecomunicazioni. E i suoi due politecnici federali sono delle università di assoluta eccellenza mondiale. Per cui se la prospettiva fosse quella di essere una Svizzera, secessione subito. Incidentalmente, la Svizzera è anche un piccola potenza dal punto di vista delle relazioni internazionali. Non sono così sicuro che la nostra diplomazia abbia più influenza. Altra piccola critica alla versione di Andreatta (e sono trentino e ammiratore di Andreatta). I giapponesi avrebbero trovato al Sud manodopera a basso costo, ma infrastrutture nulle o quasi e costo dell'energia alto. Siamo sicuri avrebbero trovato così conveniente insediarsi in meridione?
Solito, grande Arfaras. Grazie! Una puntata a proposito di se e come intervenire rispetto ai prezzi delle case nelle grandi città? Oppure sull'economia dell'incertezza, parlando di Hayek, Arrow ecc?
Faccio i complimenti per la puntata. Mi scappa una battuta semplificatrice: se ancora oggi c'è una sorta di Sacro Romano Impero Germanico, allora il lungo periodo esiste... O no? Cordiali saluti.
Ottima intuizione, un lungo periodo però sociologico, quasi etnico.... indifferente all'amministrazione o alle politiche economiche di un'epoca. È interessante notare che la radice anche di UK ed USA è sassone, cioè tedesca (si possono osservare interessanti mappe sulle radici culturali in USA). Eliminando cazzate di superiorità razziale alla Hitler, rimane l'idea che queste popolazioni potrebbero avere sviluppato una maggiore sensibilità nell'economia, forse dovuta alla riforma protestante... comunque sia è interessante osservare questo fenomeno
@@osvy89 , In realtà la mia è una lettura di carattere storico. Se i mercati continuano a sussistere nel corso di un millennio, vuol dire che esiste un lungo periodo. Naturalmente è una semplificazione, però...
@@osvy89 sono talmente sensibili all economia che hanno votato la BREXIT e credono che Amazon, Uber e Tesla siano aziende private... guarda che faccio ironia ma per divertirmi non per prenderti in giro. Anzi, se da una parte scientificamente ho sempre smontato l idea di razza, l idea di etnia è scientificamente discutibile. Poi non so se siano davvero i vincitori, come fanno credere.
Molto bello come al solito il video del Dott. Arfaras, con una punta di patriottismo che non mi aspettavo ma che trovo molto piacevole. E abbastanza raro da queste parti...
nessuno si augura la secessione, ci si augura un federalismo ben disegnato, che si può fare - si veda la vecchia proposta Rustichini-Boldrin che è ancor oggi valida... ci teniamo lo stato unitario e facciamo un passo avanti enorme rispetto all'ovviamente insostenibile sistema attuale.
La dimensione medio/piccola delle imprese italiane influenza negativamente la qualità della sua classe dirigente? E quale sistema tra federale e centrale favorisce una maggiore qualità della classe dirigente?
al sud italia avevamo il bagno era al nord che defecavano nel buco fuori casa i muratori meridionali hanno costruito i bagni agli incivili del nord, che ancora oggi tengono aperto la vergogna del museo dell'ombroso , mi sa che lei deve studiare di più , e frequentare la civiltà meridionale
Per sviluppare il settore privato, ciò che è stato fatto fino a ora, es detassazione in alcune zone, è sufficiente? E se anche si investisse di piu' e meglio in formazionale, non c'è il rischio che i "formati" emigrino al nord o in altre nazioni? Esempio, come l'accademia apple a napoli, in "grado" di formare giovani in poco tempo e preparati in tecnologia-informatica, raramente rimangono a napoli. Altro problema è che il settore privato al sud esiste, ma è inglobato dalla mafia e privo di industria.
A dire il vero sull’inefficienza dell’industria tedesco - orientale c’erano pochi dubbi già al momento dell’unificazione. Quello che la ex DDR aveva di buono era l’istruzione tecnica e ingegneristica, che sfornava diplomati periti e ingegneri sovra-qualificati rispetto a quanto le industrie statali potevano offrire. Quella manodopera è tutta scappata all’Ovest a gambe levate, ed è proprio per questo che in Germania nessun partito politico tedesco occidentale ha mai fatto seriamente il leghista contro i trasferimenti all’Est: la Germania Occidentale stava pagando l’afflusso all’Ovest di manodopera qualificata nelle industrie più avanzate nella regione, la quale poi diede anche entrate fiscali superiori ripagando parte della spesa. Per il resto, il paragone Germania Orientale- Mezzogiorno semplicemente non è più corretto. Lo era 20-25 anni fa. Dal 2005 in poi quelle regioni tedesche sono economicamente decollate, quelle del nostro Sud sono ulteriormente sprofondate. In percentuale del PIL pro-capite medio UE, le regioni della ex DDR sono tutte nella fascia 80-99% della media. La più povera, il Mecklemburgo-Pomerania, è all’83% , che è paragonabile ai nostri Abruzzo e Umbria. Tutte le regioni del nostro Sud sono cadute nella fascia 50-75%, che è già al di sotto di alcune regioni occidentali polacche e ceche.
Unico appunto che mi sento di fare è che nelle varie ipotesi, non ho sentito parlare di secessione VIOLENTA, tipo lo sfaldamento della ex Jugoslavia. Non che me lo auguri, una guerra civile non si augura a nessuno, ma fra le varie ipotesi, perché non considerare pure quella?? E che risultato e conseguenze avrebbe?
@@danielevescovi8964 L'Italia è nettamente divisa su tutto, oltre a percepite differenze storiche tra le varie componenti del paese, la popolazione presenta standard civili, economici, e di cultura profonda. Siamo tutti coscienti, che più o meno, la linea gotica divide una popolazione centro-europea da una mediterranea, una produttiva e l'altra improduttiva, una ordinata e l'altra disordinata. Tuttavia tutte le potenziali parti in conflitto le macro-regioni, soggetti minori, campanili sono abitate da individui benestanti, pacifici, post-moderni, del tutto contrari a fare la guerra per qualsiasi motivo, anche i soldi, questi elementi spiccano particolarmente nella parte settentrionale, quella che avrebbe maggiore convenienza rispetto ad un eventuale divisione. In quelle parti dove ad interessi economici si aggiungono ,vere o presunte ragioni identitarie, cioè solo il Veneto, potrebbero svilupparsi crisi istituzionali, tafferugli, anche ipotesi catalane. Ma non una guerra come in Jugoslavia, quella è un ipotesi assolutamente impossibile.
per quanto mi riguarda non c'è più bisogno di avere una grande dote oratoria per fare il politico almeno in questo momento... Basta dire ciò che vogliamo semplicemente i NOSTRI DIRITTI o ce li prendiamo ...!!!u
Intanto anche i piccoli paesi hanno una loro storia (la Svizzera c'è da settecento anni, il Belgio e l'Olanda sono state potenze coloniali) ma lo Stato-Nazione Italia essendo l'ultima tra le più grandi diventa comunque gestita da altri pur essendo mal amministrata.
Riguardo alla fase Andreatta anni 80. Non mi sono chiare le ragioni per cui si temesse che i giapponesi riuscissero in un compito che il nord ha sempre fallito: portare industrializzazione al sud.
Chi l'ha detto che fosse compito del Nord industrializzare il Sud? Il professore infatti ha anche citato la mancanza di imprenditorialità autoctona capace di creare e far crescere imprese di una certa dimensione.
@@fabiogotti6557 ciò che intendo dire è che se nel sud Italia il processo di industrializzazione non è mai riuscito, per quale ragione avrebbe dovuto essere differente nel caso degli eventuali insediamenti giapponesi?
@@stefanoiotti9355 il tuo dubbio è anche il mio. Io rimango convinto che la mera messa a disposizione di capitali ed investimenti non possa portare ad un cambiamento radicale. Ci vuole in primis una classe politica diversa, ma che sarebbe come dire che ci vorrebbe un popolo diverso, in quanto la classe politica è l'espressione della gente che la vota. Inoltre, come dicevo anche nel post precedente, a mio avviso servirebbe anche un'imprenditoria locale in grado di fondare e far crescere attività industriali di un certo peso, ma questo si aggancia in qualche modo alla considerazione precedente. Fermo restando che, teoricamente, l'insediamento di nuove industrie nel Mezzogiorno avrebbe effettivamente provocato le conseguenze negative citate dal professore.
Una risposta alla domanda finale, cioè che la popolazione media ha sempre maggior desiderio di -cose-, è pensabile una soluzione cinese che, per esempio, vieta che le università private possano fare profitti?
Bello ma ho alcune cose che mi lasciano qualche dubbio, che come sempre in Italia deriva dalla non conoscenza del Veneto (che viene accumulato alla Lombardia). Questi i principali: 1) Arfaras ha detto sono andati in pochi a votare il referendum, quindi il 57% di affluenza in Veneto è poca, quanto doveva essere stata l'affluenza? 2) in Veneto non esistono le imprese come la Fiat con il rapporto con il sud che hanno il Piemonte e Lombardia come detto nel video 3) i mercati finanziari quando la catalogna ha cercato di separarsi ha fatto crescere gli interessi del debito spagnolo?
1- Ai Veneti hanno chiesto, se volevano tenersi un po' di soldi senza nessun problema particolare, baypassando la divergenza tra autonomisti(maggioranza) e secessionisti (minoranza), per altro il quesito nel merito non manteneva neanche la promessa, perché l'autonomia fiscale andava ad incidere sul residuo solo in minima parte, ad un quesito del genere il risultato era scontato.2)In Veneto esisterebbero comunque tutti problemi di cui si è parlato, in caso di secessione 3) La spagna ha avuto dei notevoli problemi, e in particolare i problemi li ha avuti Barcellona, la locale Confindustria ha dovuto calare le braghe.
riguardo alla questione vacanze al sud e al fatto che il meridionale non risparmia perché è già vicino alle spiaggie mentre il settentrionale risparmia per venire al sud c'è da dire che le regioni del sud non è che registrano tutto sto turismo... al contrario del nord. Anzi la regione più visitata in Italia è il Veneto. Alla fine al sud ci vanno quelli che vogliono spendere poco o chi ha i parenti meridionali così non deve spendere tanto. I turisti stranieri al meridionale sono pochi e concentrati in alcune zone solitamente di lusso e basta (tipo Capri etc..).
Campania, Sicilia e Puglia il turismo ce l'hanno eccome, pure di stranieri...c'è molta più affluenza lì che in regioni come Marche, Friuli o Piemonte, e che ci vanno sono i meridionali o chi ha i parenti è na gran cazzata...poi pochi luoghi e concentrati in zone di lusso? Hai detto niente, solo la costiera fa gli stessi numeri del Gran Canyon...e da lì Capri e Ischia, Paestum, Taormina, l'Etna, Siracusa (ma fondamentalmente tutta l'isola più gli arcipelaghi) non sono esattamente poco...al massimo si può parlare di turismo più low cost in Puglia e Calabria, ma la prima in particolare è la regione d'Italia che ha visto la più grande crescita di visitatori negli ultimi anni, è praticamente ovunque anche su riviste estere insieme a Matera, che è stata pure messa in copertina sulla Lonely Planet per quanto sta diventando popolare...ogni regione ha i suoi punti di concentrazione, se dal Veneto levi Venezia vedi come calano i numeri, la Toscana come regione nella sua totalità rimane molto più amata e famosa...resta il fatto che d'estate la gente preferisce la Sicilia e la Sardegna a Caorle, non penso si sia mai visto un meridionale andare in vacanza al nord per le spiagge
@@FedeDiver1 Secondo i dati ISTAT del 2018, delle 50 città italiane con più presenze turistiche, 8 sono del sud. Di queste 8 città, 4 sono della Campania (Ischia 41' posto, Napoli 11' posto, Forio 38' posto, Sorrento 18' posto), 1 è pugliese (Vieste, al 26' posto), 2 sarde (Alghero 49' posto, Arzachena 43' posto), 1 siciliana (Palermo 34' posto). Riprova, sarai più fortunato. Il meridionale si sposta poco perchè ha meno soldi rispetto al settentrionale, quindi se per le vacanze resta nella zona in cui vive, comunque non va per ristoranti o a spendere soldi, al contrario del turista del nord o straniero. Caorle fa 4milioni+ di presenze turistiche, più di Verona. Per presenze turistiche di non residenti ai primi posti ci sono Veneto, Trentino, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. La Calabria è al 14' posto, la Sicilia al 10' posto (la Liguria al 9' posto). Agli ultimi due posti Molise e Basilicata. Fa piu turisti non residenti il Piemonte che la Sardegna.
Quindi praticamente pur avendo da oltre 150,de facto,due monete diverse e non essendo riuscito il Nord a industrializzare il sud,per i problemi teorici e pratici che si finge di non conoscere,arrivano i giapponesi forti di trovare una moneta debole e giù investimenti. Come dire se l Italia oggi tornasse alla lira,si inflaziona e giù di investimenti. Ma l'ha detto Andreatta il papà dell'euro sistem... Sul discorso debito pubblico non entro nel merito,lascio l'onere ai due giovani ragazzi che magari non sanno che tra gli anni 80-90 il problema era stato brillantemente superato da fior di economisti che presero la secessione come possibilità realizzabile per davvero.
Il federalismo ha senso per accorciare le distanze cittadino-istituzioni che governano. Nel senso il cittadino ha delle esigenze politiche che sarebbero meglio rappresentate localmente che centralmente e quindi sposta centro di raccolta e spesa localmente. I motivi per cui le Regioni sono solo un livello di spreco aggiuntivo sono: la cittadinanza non sa misurare e punire i politici incapaci; e poi questi anche se fossero capaci potrebbero fare poco , i quattrini sono sempre approvati da Roma a cui rimane il portafogli in mano. Da un punto di vista economico uno sviluppo interno del settore privato nel sud (integrato con la supply chain del nord) è fondamentale. Ma cosa fare ? Nessuno l'ha capito, anche perché non puoi creare un'industria in competizione con il nord ma neanche sottrarre pezzi di produzione al nord per redistribuirli al sud.
Anche dal punto di vista dei diritti civili ne avremmo giovamento. Ci sarebbero regioni dove prostituzione, droga, eutanasia, etc. sarebbero già legali. Se si deve ogni volta aspettare Roma...
ma a parte tutto , all'improvviso si parlai di secessione ... com'è mai questa situazione all',improvviso chi cazzo la decide ?di sicuro non i cittadini...
io a dire la verita' avevo capito che berlusconi "capitolo'" quando i "mercati" cominciarono ad attaccare le sue aziene quotate , esistono interessanti grafi a riguardo
Non ricordo in quale minuto ma lo si intuisce, quando parla dell'appoggio di Forza Italia a Mario Monti, era per interesse anche personale non solo collettivo
@@osvy89 quello che dice e' al min 15:00 circa ... ed a mio avviso dice il contrario : dopo aver innocentemente ammesso che l'arrivo di monti era stato preparato durante l'estate , dice che silvio appoggio' monti per salvare l'italia ( e quindi le sue aziende ) , cosa che storicamente e' discutibile in quanto silvio non mollo' la presidenza quando l'attacco speculativo era sui titoli di stato , mollo' quando i "mercati" cominciarono ad attaccare le sue aziende e non i titoli di stato
@@metadix6699 Silvio mollò quando lo spread era arrivato a 500 poi detto questo se le sue aziende avessero un VERO VALORE di scambio, di mercato, di prodotto chiamalo come vuoi tu, allora """ il mercato " non avrebbe potuto attaccare proprio niente. Prova ad attaccare adesso MODERNA o BIONTECH... ma visto che Silvio è un altro venditore di patate con i politici in tasca, come il 95% dei " grandi (im) prenditori italiani che si sono fatti da soli " (salvo un 5% sia chiaro) , a questo punto qualcuno lo ha fatto e qualcuno spegne l interrutore...
@@andreainzaghi7373 guarda che e' un fatto documentato che silvione si dimise quando i "mercati" attaccarono le azioni mediaset ... che lo spread a 500 certo non lo pagava silvio , mentre il valore delle azioni mediaset , quello si' gli faceva perdere denaro ... se cerchi su google trovi facilmente un grafo col valore dei titolo mediaset e la data in cui silvio abdico'
cioè il problema del sud è talmente elementare, il sud è costretto ad avere una tassazione tra i più alti del mondo pur avendo un reddito da nord africa, un tasso di disoccupazione del 20% e un esportazione di capitali umani ed economici tutti a favore del nord. insomma l'unico modo per il sud di uscirne fuori è la secessione e poi chiedere di entrare a far parte degli stati uniti d'america.
non necessariamente in italia la secessione deve essere individuata in macro aree come nord sud ad esempio.è più plausibile una secessione "locale" e regionale. è molto interessante la vicenda del süd tirol che ad oggi è forse il territorio più vicino a staccarsi dall'italia. in realtà la secessione al nord e soprattutto in lombardia è più che conveniente, basta guardare i residui fiscali e lo sbilancio che c'è fra le due macro aree.il nord non ha bisogno del sud per esportare i prodotti perchè esporta molto all'estero. come fa il meridione a comprare i beni prodotti al nord se non creano ricchezza e sono sempre più indebitati? con i lavoratori meridionali al nord?
Perché sta cazzata della secessione non la vuole nessuno, l’Italia ha un brand e un’identità totalmente differente della Cecoslovacchia o di qualsiasi altro paese minore che non ha mai contato nulla…loro si sono separati nell’indifferenza generale, da noi scoppierebbe una guerra civile perché nessuno ci vuole rinunciare
Lo chiese la Slovacchia che sarebbe la parte "povera". Come se lo chiedesse il Sud Italia. Qualcuno li fermerebbe? Bisogna alimentare il sano spirito identitario neoborbonico. E' il nord che ruba al sud. 😁
@@sebastiancrenshaw851 la abbiamo gia cambiata la cittadinanza, per fortuna!! molti non se ne sono accorti. Oggi il passaporto è EUROPEO e i trucchi di prestigio con la liretta e la scuola sindacato-barone sono al tramonto. Poi ci sono i "" sovranisti " che ci impongono ancora una cittadinanza da terzo mondo....
Perché la Cecoslovacchia sono due popoli attaccati assieme, si volevano separare gia 5' dopo la creazione dello stato. Quando la parte ceca predominante venne messa in crisi dall'intervento nazista gli slovacchi si separarono nel 39
43.55 "A me non frega niente dei numeri, perché ho fatto il bersagliere e ho letto troppo Cavour. Quindi non mi va di separare. Per questo non ho votato a favore del referendum federale". L'essenza del video è tutta in questo passaggio. P.S.: Bizzarro che il federalismo sia considerato sinonimo di separatismo da parte di una personalità di elevata cultura e spessore intellettuale (e non dall'umarell del bar dell'autogrill sulla Napoli-Salerno...)
Tra l'altro è il punto più alto del video. Non mi aspettavo un affermazione del genere da Alfaras, me lo fa apprezzare ancora di più di quanto lo apprezzassi prima.
Secondo me è più sottile di così…gli italiani da nord a sud hanno già abbastanza difficoltà a sentirsi italiani, se togli i soldi al sud ancora più meridionali si disaffezioneranno alI’idea di Italia come stato nazione, l’Italia per come la conosciamo rischierebbe di venire a mancare: diventerebbe uno stato senza nazione ; in altre parole l’Italia non si può permettere il federalismo, se non in una forma molto annacquata
Sempre interessantissimo. Però il discorso sullo stato nazione sono veramente retaggi novecenteschi. Ma viva il borghese di Zurigo! Classe dirigente autoctona? Scusate, ma gli italiani che raggiungono i massimi livelli nelle migliori aziende del mondo? Ma di quale autoctono parliamo!?
Il signor Giorgio arfaras ha grande carisma e capacità oratoria, un piacere ascoltarlo visto che offre prospettive informate e non banali
Visto live su Twitch, che bellezza sentir parlare Arfaras. Ma anche leggerlo, ho fra le mani il suo ultimo libro che di fatto mette in ordine tutti gli argomenti trattati in queste chiacchierate. Bellissimo da leggere, Arfaras ti porta in un mondo in cui l'economia si intreccia a sociologia e geopolitica.
Puoi dire il titolo dell'ultimo libro di Arfaras? Grazie mille
@@edogiglio3220 La Storia non è finita
@@osvy89 Grazie mille
Il professor Arfaras è favoloso nel rendere comprensibili concetti davvero complessi. Complimenti!
Il politically scorrect e la complessità di Arfaras sono affascinanti e rendono assolutamente non banale l' ascolto. Grandissimo
Giorgio Arfaras è il professore che avrei sempre voluto avere. Complimenti e grazie per il suo tempo
Sarebbe interessante fare una seconda puntata con Boldrin e Franz Forti assieme ad Arfaras, per vedere un bel confronto su alcuni punti dove mi sembra che ci siano alcune divergenze, sarebbe occasione di vero confronto pacato a differenza delle tipiche urla dei salotti televisivi
Confermo, sarebbe veramente interessante capire dove gli argomenti si scostano e dove si incontrano.
Soprattutto un confronto con il prof. Boldrin che sostiene che nel meridione occorre decimare le mini imprese perché improduttive ed evadono le tasse. In una parola sono assistite
@@alessandrorossetti5725 come negarlo. In quanto ad evasione mi sembra che si evada un po' ovunque.
Arfaras ha una capacità espositiva,unita ad una capacità di sintesi,strabilianti! Inoltre i suoi discorsi sono sempre lineari e vanno dritti al punto. Facile da seguire e da comprendere,affascina lo spettatore incollandolo al video.
Spero che diventi una presenza costante su Liberi Oltre.
Se ci fossero più Arfaras in Italia anche il mio sentimento patrio ne gioverebbe. A parte le battute grazie sempre per il tempo speso.
Molto interessante come al solito. Una serie di concetti di base per capire la societa'. Il mio preferito e' quello delle aspettative crescenti :)
Giorgio Arfaras lo ascolterei per ore.
Sinceramente fatico a vedere la dimensione eroica della mia vita di contribuente che risiede e lavora in veneto e vede di anno in anno erodersi i servizi che riceve in cambio del proprio danaro...
Consiglio di cercare anche Vladimiro Giacchè che confuta la teoria della germania dell'est "inefficiente"
Rispetto alle affermazioni fatte direi che il principale controfattuale sia proprio la Svizzera. Sarà anche un paese piccolo, ma è indubbio che mantiene la testa di un numero molto elevato di aziende, per lo più ad alta intensità tecnologica e industriale. Dal chimico-farmaceutico alle telecomunicazioni. E i suoi due politecnici federali sono delle università di assoluta eccellenza mondiale. Per cui se la prospettiva fosse quella di essere una Svizzera, secessione subito.
Incidentalmente, la Svizzera è anche un piccola potenza dal punto di vista delle relazioni internazionali. Non sono così sicuro che la nostra diplomazia abbia più influenza.
Altra piccola critica alla versione di Andreatta (e sono trentino e ammiratore di Andreatta). I giapponesi avrebbero trovato al Sud manodopera a basso costo, ma infrastrutture nulle o quasi e costo dell'energia alto. Siamo sicuri avrebbero trovato così conveniente insediarsi in meridione?
Molto interessante. Il suo ragionamento è molto chiaro. Grazie
Solito, grande Arfaras. Grazie!
Una puntata a proposito di se e come intervenire rispetto ai prezzi delle case nelle grandi città? Oppure sull'economia dell'incertezza, parlando di Hayek, Arrow ecc?
Molto interessante.
Ringrazio per ciò che LiberiOltre e Arfas hanno prodotto.
puntata STUPENDA
Faccio i complimenti per la puntata.
Mi scappa una battuta semplificatrice: se ancora oggi c'è una sorta di Sacro Romano Impero Germanico, allora il lungo periodo esiste... O no?
Cordiali saluti.
Ottima intuizione, un lungo periodo però sociologico, quasi etnico.... indifferente all'amministrazione o alle politiche economiche di un'epoca. È interessante notare che la radice anche di UK ed USA è sassone, cioè tedesca (si possono osservare interessanti mappe sulle radici culturali in USA). Eliminando cazzate di superiorità razziale alla Hitler, rimane l'idea che queste popolazioni potrebbero avere sviluppato una maggiore sensibilità nell'economia, forse dovuta alla riforma protestante... comunque sia è interessante osservare questo fenomeno
@@osvy89 ,
In realtà la mia è una lettura di carattere storico.
Se i mercati continuano a sussistere nel corso di un millennio, vuol dire che esiste un lungo periodo.
Naturalmente è una semplificazione, però...
@@osvy89 sono talmente sensibili all economia che hanno votato la BREXIT e credono che Amazon, Uber e Tesla siano aziende private...
guarda che faccio ironia ma per divertirmi non per prenderti in giro. Anzi, se da una parte scientificamente ho sempre smontato l idea di razza, l idea di etnia è scientificamente discutibile. Poi non so se siano davvero i vincitori, come fanno credere.
Molto bello come al solito il video del Dott. Arfaras, con una punta di patriottismo che non mi aspettavo ma che trovo molto piacevole. E abbastanza raro da queste parti...
nessuno si augura la secessione, ci si augura un federalismo ben disegnato, che si può fare - si veda la vecchia proposta Rustichini-Boldrin che è ancor oggi valida... ci teniamo lo stato unitario e facciamo un passo avanti enorme rispetto all'ovviamente insostenibile sistema attuale.
La dimensione medio/piccola delle imprese italiane influenza negativamente la qualità della sua classe dirigente?
E quale sistema tra federale e centrale favorisce una maggiore qualità della classe dirigente?
al sud italia avevamo il bagno era al nord che defecavano nel buco fuori casa i muratori meridionali hanno costruito i bagni agli incivili del nord, che ancora oggi tengono aperto la vergogna del museo dell'ombroso , mi sa che lei deve studiare di più , e frequentare la civiltà meridionale
buonanotte, poi si dice che l analfabetismo funzionale al sud è dilagante...
Ma cosa ce ne facciamo della dimensione eroica?
Grazie per la lezione!
Più chiaro di così.
Che meraviglia.
Per sviluppare il settore privato, ciò che è stato fatto fino a ora, es detassazione in alcune zone, è sufficiente?
E se anche si investisse di piu' e meglio in formazionale, non c'è il rischio che i "formati" emigrino al nord o in altre nazioni?
Esempio, come l'accademia apple a napoli, in "grado" di formare giovani in poco tempo e preparati in tecnologia-informatica, raramente rimangono a napoli.
Altro problema è che il settore privato al sud esiste, ma è inglobato dalla mafia e privo di industria.
A dire il vero sull’inefficienza dell’industria tedesco - orientale c’erano pochi dubbi già al momento dell’unificazione.
Quello che la ex DDR aveva di buono era l’istruzione tecnica e ingegneristica, che sfornava diplomati periti e ingegneri sovra-qualificati rispetto a quanto le industrie statali potevano offrire. Quella manodopera è tutta scappata all’Ovest a gambe levate, ed è proprio per questo che in Germania nessun partito politico tedesco occidentale ha mai fatto seriamente il leghista contro i trasferimenti all’Est: la Germania Occidentale stava pagando l’afflusso all’Ovest di manodopera qualificata nelle industrie più avanzate nella regione, la quale poi diede anche entrate fiscali superiori ripagando parte della spesa.
Per il resto, il paragone Germania Orientale- Mezzogiorno semplicemente non è più corretto. Lo era 20-25 anni fa. Dal 2005 in poi quelle regioni tedesche sono economicamente decollate, quelle del nostro Sud sono ulteriormente sprofondate.
In percentuale del PIL pro-capite medio UE, le regioni della ex DDR sono tutte nella fascia 80-99% della media. La più povera, il Mecklemburgo-Pomerania, è all’83% , che è paragonabile ai nostri Abruzzo e Umbria. Tutte le regioni del nostro Sud sono cadute nella fascia 50-75%, che è già al di sotto di alcune regioni occidentali polacche e ceche.
Unico appunto che mi sento di fare è che nelle varie ipotesi, non ho sentito parlare di secessione VIOLENTA, tipo lo sfaldamento della ex Jugoslavia.
Non che me lo auguri, una guerra civile non si augura a nessuno, ma fra le varie ipotesi, perché non considerare pure quella??
E che risultato e conseguenze avrebbe?
@DAVIDE VECCHI Lei la morte delle persone la chiama così?
si è probabile un conflitto! c'è troppa differenza tra le due aree, specialmente economiche. una risoluzione alla ceca e slovacca è difficilissima.
@@danielevescovi8964 L'Italia è nettamente divisa su tutto, oltre a percepite differenze storiche tra le varie componenti del paese, la popolazione presenta standard civili, economici, e di cultura profonda. Siamo tutti coscienti, che più o meno, la linea gotica divide una popolazione centro-europea da una mediterranea, una produttiva e l'altra improduttiva, una ordinata e l'altra disordinata. Tuttavia tutte le potenziali parti in conflitto le macro-regioni, soggetti minori, campanili sono abitate da individui benestanti, pacifici, post-moderni, del tutto contrari a fare la guerra per qualsiasi motivo, anche i soldi, questi elementi spiccano particolarmente nella parte settentrionale, quella che avrebbe maggiore convenienza rispetto ad un eventuale divisione. In quelle parti dove ad interessi economici si aggiungono ,vere o presunte ragioni identitarie, cioè solo il Veneto, potrebbero svilupparsi crisi istituzionali, tafferugli, anche ipotesi catalane. Ma non una guerra come in Jugoslavia, quella è un ipotesi assolutamente impossibile.
per quanto mi riguarda non c'è più bisogno di avere una grande dote oratoria per fare il politico almeno in questo momento... Basta dire ciò che vogliamo semplicemente i NOSTRI DIRITTI o ce li prendiamo ...!!!u
Intanto anche i piccoli paesi hanno una loro storia (la Svizzera c'è da settecento anni, il Belgio e l'Olanda sono state potenze coloniali) ma lo Stato-Nazione Italia essendo l'ultima tra le più grandi diventa comunque gestita da altri pur essendo mal amministrata.
Riguardo alla fase Andreatta anni 80. Non mi sono chiare le ragioni per cui si temesse che i giapponesi riuscissero in un compito che il nord ha sempre fallito: portare industrializzazione al sud.
Chi l'ha detto che fosse compito del Nord industrializzare il Sud? Il professore infatti ha anche citato la mancanza di imprenditorialità autoctona capace di creare e far crescere imprese di una certa dimensione.
@@fabiogotti6557 ciò che intendo dire è che se nel sud Italia il processo di industrializzazione non è mai riuscito, per quale ragione avrebbe dovuto essere differente nel caso degli eventuali insediamenti giapponesi?
@@stefanoiotti9355 il tuo dubbio è anche il mio. Io rimango convinto che la mera messa a disposizione di capitali ed investimenti non possa portare ad un cambiamento radicale. Ci vuole in primis una classe politica diversa, ma che sarebbe come dire che ci vorrebbe un popolo diverso, in quanto la classe politica è l'espressione della gente che la vota. Inoltre, come dicevo anche nel post precedente, a mio avviso servirebbe anche un'imprenditoria locale in grado di fondare e far crescere attività industriali di un certo peso, ma questo si aggancia in qualche modo alla considerazione precedente. Fermo restando che, teoricamente, l'insediamento di nuove industrie nel Mezzogiorno avrebbe effettivamente provocato le conseguenze negative citate dal professore.
Una risposta alla domanda finale, cioè che la popolazione media ha sempre maggior desiderio di -cose-, è pensabile una soluzione cinese che, per esempio, vieta che le università private possano fare profitti?
Noooooo!
Ma come dopo l'estate? :(
Poveri noi!
Bello ma ho alcune cose che mi lasciano qualche dubbio, che come sempre in Italia deriva dalla non conoscenza del Veneto (che viene accumulato alla Lombardia). Questi i principali: 1) Arfaras ha detto sono andati in pochi a votare il referendum, quindi il 57% di affluenza in Veneto è poca, quanto doveva essere stata l'affluenza? 2) in Veneto non esistono le imprese come la Fiat con il rapporto con il sud che hanno il Piemonte e Lombardia come detto nel video 3) i mercati finanziari quando la catalogna ha cercato di separarsi ha fatto crescere gli interessi del debito spagnolo?
1- Ai Veneti hanno chiesto, se volevano tenersi un po' di soldi senza nessun problema particolare, baypassando la divergenza tra autonomisti(maggioranza) e secessionisti (minoranza), per altro il quesito nel merito non manteneva neanche la promessa, perché l'autonomia fiscale andava ad incidere sul residuo solo in minima parte, ad un quesito del genere il risultato era scontato.2)In Veneto esisterebbero comunque tutti problemi di cui si è parlato, in caso di secessione 3) La spagna ha avuto dei notevoli problemi, e in particolare i problemi li ha avuti Barcellona, la locale Confindustria ha dovuto calare le braghe.
riguardo alla questione vacanze al sud e al fatto che il meridionale non risparmia perché è già vicino alle spiaggie mentre il settentrionale risparmia per venire al sud c'è da dire che le regioni del sud non è che registrano tutto sto turismo... al contrario del nord. Anzi la regione più visitata in Italia è il Veneto. Alla fine al sud ci vanno quelli che vogliono spendere poco o chi ha i parenti meridionali così non deve spendere tanto. I turisti stranieri al meridionale sono pochi e concentrati in alcune zone solitamente di lusso e basta (tipo Capri etc..).
Campania, Sicilia e Puglia il turismo ce l'hanno eccome, pure di stranieri...c'è molta più affluenza lì che in regioni come Marche, Friuli o Piemonte, e che ci vanno sono i meridionali o chi ha i parenti è na gran cazzata...poi pochi luoghi e concentrati in zone di lusso? Hai detto niente, solo la costiera fa gli stessi numeri del Gran Canyon...e da lì Capri e Ischia, Paestum, Taormina, l'Etna, Siracusa (ma fondamentalmente tutta l'isola più gli arcipelaghi) non sono esattamente poco...al massimo si può parlare di turismo più low cost in Puglia e Calabria, ma la prima in particolare è la regione d'Italia che ha visto la più grande crescita di visitatori negli ultimi anni, è praticamente ovunque anche su riviste estere insieme a Matera, che è stata pure messa in copertina sulla Lonely Planet per quanto sta diventando popolare...ogni regione ha i suoi punti di concentrazione, se dal Veneto levi Venezia vedi come calano i numeri, la Toscana come regione nella sua totalità rimane molto più amata e famosa...resta il fatto che d'estate la gente preferisce la Sicilia e la Sardegna a Caorle, non penso si sia mai visto un meridionale andare in vacanza al nord per le spiagge
@@FedeDiver1 Secondo i dati ISTAT del 2018, delle 50 città italiane con più presenze turistiche, 8 sono del sud. Di queste 8 città, 4 sono della Campania (Ischia 41' posto, Napoli 11' posto, Forio 38' posto, Sorrento 18' posto), 1 è pugliese (Vieste, al 26' posto), 2 sarde (Alghero 49' posto, Arzachena 43' posto), 1 siciliana (Palermo 34' posto). Riprova, sarai più fortunato. Il meridionale si sposta poco perchè ha meno soldi rispetto al settentrionale, quindi se per le vacanze resta nella zona in cui vive, comunque non va per ristoranti o a spendere soldi, al contrario del turista del nord o straniero. Caorle fa 4milioni+ di presenze turistiche, più di Verona.
Per presenze turistiche di non residenti ai primi posti ci sono Veneto, Trentino, Toscana, Emilia Romagna e Lombardia. La Calabria è al 14' posto, la Sicilia al 10' posto (la Liguria al 9' posto). Agli ultimi due posti Molise e Basilicata. Fa piu turisti non residenti il Piemonte che la Sardegna.
@@egemoniaculturalecomplimenti per il commento..quando si sostiene una tesi ci vogliono i dati..
Quindi praticamente pur avendo da oltre 150,de facto,due monete diverse e non essendo riuscito il Nord a industrializzare il sud,per i problemi teorici e pratici che si finge di non conoscere,arrivano i giapponesi forti di trovare una moneta debole e giù investimenti. Come dire se l Italia oggi tornasse alla lira,si inflaziona e giù di investimenti. Ma l'ha detto Andreatta il papà dell'euro sistem... Sul discorso debito pubblico non entro nel merito,lascio l'onere ai due giovani ragazzi che magari non sanno che tra gli anni 80-90 il problema era stato brillantemente superato da fior di economisti che presero la secessione come possibilità realizzabile per davvero.
Italia tiene que ser FEDERAL,REPUBLICANO y DEMOCRATICO y LIBRE. Jamás tiene que existir el UNITARISMO y la DIVISION o SESECIONISMO.
Le mafie che ruolo hanno nel sottosviluppo meridionale
44:15 Esattamente come è adesso.
Vi sono più cose che non avevo il tempo di trattare e quindi me la sono maldestramente cavata con il bersagliere e Cavour
Il federalismo ha senso per accorciare le distanze cittadino-istituzioni che governano. Nel senso il cittadino ha delle esigenze politiche che sarebbero meglio rappresentate localmente che centralmente e quindi sposta centro di raccolta e spesa localmente. I motivi per cui le Regioni sono solo un livello di spreco aggiuntivo sono: la cittadinanza non sa misurare e punire i politici incapaci; e poi questi anche se fossero capaci potrebbero fare poco , i quattrini sono sempre approvati da Roma a cui rimane il portafogli in mano. Da un punto di vista economico uno sviluppo interno del settore privato nel sud (integrato con la supply chain del nord) è fondamentale. Ma cosa fare ? Nessuno l'ha capito, anche perché non puoi creare un'industria in competizione con il nord ma neanche sottrarre pezzi di produzione al nord per redistribuirli al sud.
Anche dal punto di vista dei diritti civili ne avremmo giovamento. Ci sarebbero regioni dove prostituzione, droga, eutanasia, etc. sarebbero già legali. Se si deve ogni volta aspettare Roma...
ma a parte tutto , all'improvviso si parlai di secessione ... com'è mai questa situazione all',improvviso chi cazzo la decide ?di sicuro non i cittadini...
io a dire la verita' avevo capito che berlusconi "capitolo'" quando i "mercati" cominciarono ad attaccare le sue aziene quotate , esistono interessanti grafi a riguardo
Non ricordo in quale minuto ma lo si intuisce, quando parla dell'appoggio di Forza Italia a Mario Monti, era per interesse anche personale non solo collettivo
@@osvy89 quello che dice e' al min 15:00 circa ... ed a mio avviso dice il contrario : dopo aver innocentemente ammesso che l'arrivo di monti era stato preparato durante l'estate , dice che silvio appoggio' monti per salvare l'italia ( e quindi le sue aziende ) , cosa che storicamente e' discutibile in quanto silvio non mollo' la presidenza quando l'attacco speculativo era sui titoli di stato , mollo' quando i "mercati" cominciarono ad attaccare le sue aziende e non i titoli di stato
@@metadix6699 ho capito, dal suo discorso sembrava correlare le due cose
@@metadix6699 Silvio mollò quando lo spread era arrivato a 500 poi detto questo se le sue aziende avessero un VERO VALORE di scambio, di mercato, di prodotto chiamalo come vuoi tu, allora """ il mercato " non avrebbe potuto attaccare proprio niente. Prova ad attaccare adesso MODERNA o BIONTECH... ma visto che Silvio è un altro venditore di patate con i politici in tasca, come il 95% dei " grandi (im) prenditori italiani che si sono fatti da soli " (salvo un 5% sia chiaro) , a questo punto qualcuno lo ha fatto e qualcuno spegne l interrutore...
@@andreainzaghi7373 guarda che e' un fatto documentato che silvione si dimise quando i "mercati" attaccarono le azioni mediaset ... che lo spread a 500 certo non lo pagava silvio , mentre il valore delle azioni mediaset , quello si' gli faceva perdere denaro ... se cerchi su google trovi facilmente un grafo col valore dei titolo mediaset e la data in cui silvio abdico'
cioè il problema del sud è talmente elementare, il sud è costretto ad avere una tassazione tra i più alti del mondo pur avendo un reddito da nord africa, un tasso di disoccupazione del 20% e un esportazione di capitali umani ed economici tutti a favore del nord. insomma l'unico modo per il sud di uscirne fuori è la secessione e poi chiedere di entrare a far parte degli stati uniti d'america.
Si... poi ti svegli tutto sudato
non necessariamente in italia la secessione deve essere individuata in macro aree come nord sud ad esempio.è più plausibile una secessione "locale" e regionale. è molto interessante la vicenda del süd tirol che ad oggi è forse il territorio più vicino a staccarsi dall'italia. in realtà la secessione al nord e soprattutto in lombardia è più che conveniente, basta guardare i residui fiscali e lo sbilancio che c'è fra le due macro aree.il nord non ha bisogno del sud per esportare i prodotti perchè esporta molto all'estero. come fa il meridione a comprare i beni prodotti al nord se non creano ricchezza e sono sempre più indebitati? con i lavoratori meridionali al nord?
Taaaaaac
E perchè in Cecoslovacchia sì è potuto fare?
Quello che viene fuori è l'immobilismo infinito.
Perché sta cazzata della secessione non la vuole nessuno, l’Italia ha un brand e un’identità totalmente differente della
Cecoslovacchia o di qualsiasi altro paese minore che non ha mai contato nulla…loro si sono separati nell’indifferenza generale, da noi scoppierebbe una guerra civile perché nessuno ci vuole rinunciare
@@FedeDiver1 Quindi per chi vuole cambiare qualcosa l'unica è andarsene, possibilmente cambiando cittadinanza.
Lo chiese la Slovacchia che sarebbe la parte "povera".
Come se lo chiedesse il Sud Italia. Qualcuno li fermerebbe?
Bisogna alimentare il sano spirito identitario neoborbonico. E' il nord che ruba al sud. 😁
@@sebastiancrenshaw851 la abbiamo gia cambiata la cittadinanza, per fortuna!! molti non se ne sono accorti. Oggi il passaporto è EUROPEO e i trucchi di prestigio con la liretta e la scuola sindacato-barone sono al tramonto.
Poi ci sono i "" sovranisti " che ci impongono ancora una cittadinanza da terzo mondo....
Perché la Cecoslovacchia sono due popoli attaccati assieme, si volevano separare gia 5' dopo la creazione dello stato. Quando la parte ceca predominante venne messa in crisi dall'intervento nazista gli slovacchi si separarono nel 39
43.55 "A me non frega niente dei numeri, perché ho fatto il bersagliere e ho letto troppo Cavour. Quindi non mi va di separare. Per questo non ho votato a favore del referendum federale".
L'essenza del video è tutta in questo passaggio.
P.S.: Bizzarro che il federalismo sia considerato sinonimo di separatismo da parte di una personalità di elevata cultura e spessore intellettuale (e non dall'umarell del bar dell'autogrill sulla Napoli-Salerno...)
Tra l'altro è il punto più alto del video. Non mi aspettavo un affermazione del genere da Alfaras, me lo fa apprezzare ancora di più di quanto lo apprezzassi prima.
Secondo me è più sottile di così…gli italiani da nord a sud hanno già abbastanza difficoltà a sentirsi italiani, se togli i soldi al sud ancora più meridionali si disaffezioneranno alI’idea di Italia come stato nazione, l’Italia per come la conosciamo rischierebbe di venire a mancare: diventerebbe uno stato senza nazione ; in altre parole l’Italia non si può permettere il federalismo, se non in una forma molto annacquata
Sempre interessantissimo. Però il discorso sullo stato nazione sono veramente retaggi novecenteschi. Ma viva il borghese di Zurigo! Classe dirigente autoctona? Scusate, ma gli italiani che raggiungono i massimi livelli nelle migliori aziende del mondo? Ma di quale autoctono parliamo!?
lavoravi alla pirelli questo dice tutto , non sei coerente
Giorgio Arfaras lo ascolterei per ore.