Cheli che i parte [Original]

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  • Опубліковано 6 вер 2024
  • Una trentina di anni fa Fiorenzo Toso ha scritto questa bellissima poesia in ligure intemelio. Quando l'ha postata su Facebook qualche settimana fa non ho potuto resistere e, con il suo permesso, ho provato a metterla in musica, nonostante la difficoltà di pronunciare una lingua che non è la mia.
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    Il post originale di Fiorenzo:
    Cheli che i parte, forsci
    i se vira ancù ina vouta
    dau ziru,
    prima che i àrburi d'aurive
    i ciate pe delongu
    u sou paise.
    Cheli che i parte i nu cianze,
    u cö cuntentu
    za u nàvega pe terre de smeraudu
    luntan,
    luntan dae fasce e dai maixei,
    da chel'audù de mü e fadiga
    ch'u rescàuda i carrugi.
    Amù? U paise lasciü u resta,
    cui veci à cuntà störie sensa tempu,
    cue done stanche
    cume legne seche,
    cua miseria ch'a nuriga
    l'omu e a bestia
    de soni strani e cansun cume unde.
    Cheli che i parte, forsci
    i nu s'acorze
    che u cö u ven matu,
    e che u ciacrin u pesa
    cume ina magaglià
    in sciâ schina de l'àrima.
    Quelli che partono, forse / si voltano ancora una volta / alla curva, / prima che gli olivi / nascondano per sempre / il loro paese. // Quelli che partono non piangono, / il cuore contento / già naviga per terre di smeraldo / lontano / lontano dalle fasce e dai muri a secco, / da quell'odore di mulo e di fatica / che riscalda i vicoli. // Amore? Il paese lassù rimane, / con i vecchi a raccontare storie senza tempo, / con le donne stanche / come legna secca, / con la miseria che nutre / l'uomo e la bestia / di sogni strani e canzoni come onde. // Quelli che partono, forse / non si accorgono / che il cuore impazzisce / e che l'angoscia pesa / come un colpo di zappa / sulla schiena dell'anima.
    Era un po' che cercavo questa vecchia (8 aprile 1986) poesia in ligure intemelio, e stamattina l'ho ritrovata in fondo a un cassetto nella stalla dei libri. Parla di gente che parte, verosimilmente per non ritornare. Può darsi che all'epoca ci fosse qualche riminiscenza della splendida canzone "Che sarà" cantata qualche anno prima dal gigantesco José Feliciano e dai "Ricchi e poveri", non so. Ma lì il protagonista intendeva ritornare, qui consegna il paese ai vecchi e alle donne e se ne va. Il paese della foto, per i meteci, e per chi non lo avesse riconosciuto, è un posto magico, Castrevegliu / Castelvecchio di Rocca Barbena.

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