Pap test e HPV DNA Test: quali differenze? perchè farli? cosa fare se positivo?

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  • Опубліковано 27 лют 2023
  • PAP TEST CHE COS’È
    Il pap test è l’indagine che ha radicalmente riscritto la lotta al tumore del collo dell’utero, il maggior successo in tema di prevenzione oncologica su larga scala. “Pap” indica le iniziali del cognome di un dottore greco, George Nicholas Papanicolaou, l’inventore di quest’esame salvavita, la cui geniale intuizione rimase inascoltata per quasi 20 anni: solo negli anni ‘40, infatti, venne ripreso l’articolo che Papanicolaou aveva pubblicato nel 1923.
    In breve, il Pap-test si diffuse in tutto il mondo, salvando centinaia di migliaia di donne dallo spauracchio del cancro all'utero. Quest’esame (noto anche come striscio vaginale) consente di riconoscere le cellule provenienti dalle lesioni che precedono l’insorgenza di un tumore o da una lesione tumorale già presente.
    COME SI SVOLGE?
    La paziente viene invitata dal ginecologo a distendersi sul lettino e a collocarsi in posizione ginecologica, cioè sdraiata a gambe divaricate e con le cosce appoggiate ai reggicoscia. A questo punto, il medico, dopo aver evidenziato il collo dell'utero, mediante un piccolo strumento chiamato “speculum”, introduce - in maniera del tutto indolore - una spatola, con cui provvede a prelevare il materiale presente sulla cervice uterina e nel suo canale, ovvero cellule e muco.
    Dopodichè, il tutto viene strisciato su dei vetrini, che, successivamente, il laboratorio colorerà con il famoso metodo messo a punto da Papanicolau. Dunque, il Pap-test è un esame citologico, perchè studia - con l’aiuto del microscopio e le colorazione dei vetrini - le caratteristiche delle cellule prelevate dal collo uterino.
    Ma che cosa coglie l’occhio dell’esaminatore? L’osservazione può rilevare presenze diverse: cellule normali, altre affette da qualche alterazione assolutamente benigna (legata magari a un’infezione), cellule alterate per via di un processo infiammatorio, elementi cellulari tipici della menopausa e anche eventuali anomalie tout court.
    Per etichettare queste ultime, è stato introdotto il concetto di CIN, iniziali dell’espressione “neoplasia cervicale intraepiteliale” (Cervical Intraepitelial Neoplasia): comprende tutte quelle anomalie cellulari ed epiteliali che testimoniano la graduale proliferazione di cellule atipiche con una variabile potenzialità evolutiva verso il cancro invasivo della cervice uterina.
    Le alterazioni cellulari in questione sono di vario grado, potendo coinvolgere solo le cellule superficiali dell’epitelio, quelle intermedie o quelle più profonde, fino alla cosiddetta “membrana basale” (la barriera che separa gli epiteli dai vasi sanguigni e connettivali sottostanti: quando viene varcata, il tumore diventa invasivo): si parla, allora, rispettivamente di CIN I (neoplasia cervicale intraepiteliale di I grado), di CIN II (neoplasia intraepiteliale di II grado), CIN III (neoplasia intraepiteliale di III grado), che coincide con il cosiddetto “carcinoma in situ”.
    HPV DNA TEST CHE COS’È
    E’ oggi, insieme al Pap-test, l’esame di riferimento per la diagnosi precoce del tumore del collo dell'utero. Consiste nel prelievo di una piccola quantità di cellule dal collo dell'utero che vengono analizzate in laboratorio con tecniche di biologia molecolare per verificare la presenza dello Human Papilloma Virus (HPV): una comune infezione virale che si trasmette prevalentemente per via sessuale.
    Nella maggior parte dei casi il virus viene eliminato spontaneamente dal sistema immunitario, tuttavia, se l’infezione persiste, negli anni può causare le alterazioni pre-cancerose da cui può originare il cancro al collo dell’utero. Il test HPV, rilevando se il virus è presente - e in quali tipi specifici- è dunque uno strumento molto efficace per rilevare infezioni potenzialmente dannose e monitorarle nel tempo.
    L’HPV-test è un esame a cui tutte le donne dopo i 30 anni dovrebbero sottoporsi, una volta ogni 5 anni (se il test risulta negativo, altrimenti si ripete secondo le indicazioni del medico) e permette di distinguere le situazioni a rischio, consentendo al medico o di allungare gli intervalli dei controlli o di effettuare esami più ravvicinati.
    Vale la pena ricordare che il cancro al collo dell’utero è una neoplasia che è preceduta sempre da alterazioni pre-cancerose che, se identificate ed eliminate, permettono di prevenire lo sviluppo del tumore. Per il test HPV non occorre alcuna preparazione particolare.

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