The Golden Age of Opera

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  • Опубліковано 16 вер 2024
  • A night at the opera 🎭🎭🎭
    There is a real sense of ecstasy in this short video clip with Pina Menichelli - a highly caffeinated Diva of the early Italian cinema ("Tigre Reale", 1916). European society of the Belle Époque was a society founded on a continuous melodrama: The Golden Age of Opera... "Silent and Forgotten"?
    Trance-like: The final ecstatic passages of "Isoldens Liebestod" with Giuseppina Cobelli amidst the engulfing orchestral tides of La Scala propelled by Victor De Sabata on 11 Dec 1930 in a live performance:
    Soll ich schlürfen,
    untertauchen?
    Süß in Düften
    mich verhauchen?
    In dem wogenden Schwall,
    in dem tönenden Schall,
    in des Welt-Atems wehendem All ---
    ertrinken,
    versinken ---
    unbewußt ---
    höchste Lust
    Best Kiss Award goes to
    Pina Menichelli...
    -------------------------------------
    #PinaMenichelli #francescabertini #cinemamutoitaliano #silentfilm #cinemamuto #cinemaitaliano #classicidelcinemaitaliano #storiadelcinemaitaliano #divismo #novecento #diva #divafilms #ItalianFilm #silentmovie #richardwagner #tristanundisolde #Liebestod #opera
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КОМЕНТАРІ • 21

  • @medusa5789
    @medusa5789 7 років тому +6

    L'Estasi dell'Opera che sentiamo in questo video non esiste più.
    le voci ancora meno.
    Victor de Sabata - fenomeno.
    il suo orchestra è semplicemente meraviglioso !
    soprano ed orchestra - tutti Splendidi !
    una bellissima registrazione Grazie !
    ps.
    La Menichelli - divina.

    • @timeo7412
      @timeo7412 7 років тому

      «La grande arte è fatta per suscitare, creare l'estasi. Più fine la qualità di questa estasi, più fine l'arte. Solo l'arte minore si contenta del piacevole ». (Ezra Pound)
      La Cobelli ha inciso pochissimo ( in tutto 2 facciate ) ed è rarissimo trovare.... Wagner è un fortunoso live captato dalla Scala nel 1930 in cui la Cobelli purtroppo vi figura poco. C'è anche un Suicidio in giro.
      Dicono che la voce dal vivo facesse tremare. Fa tremare anche in disco onestamente.
      Durante una Tosca non le venne benissimo il Do della lama e ledi, benché in perfetta forma vocale, ma rigorosissima, il giorno dopo consegnò i costumi e si ritirò dalle scene

  • @morizrosenthal4171
    @morizrosenthal4171 6 років тому +6

    This is my favourite recording of Isolde´s Liebestod from Wagners Tristan! Giuseppina Cobelli is thrilling, her magnificent voice like a slow flowing river of gold!
    So warm and soothing, the best!
    Long, long, beautiful lines. It's all in the breath control.

  • @adrianoariani2259
    @adrianoariani2259 7 років тому +2

    In attesa di Bayreuth: Tristan und Isolde. Fin da subito colpisce la grande varietà ritmica, l’incalzare della musica, la tensione percepibile, la morbidezza del suono, la passione… insomma tutto quello che non abbiamo sentito al Festival di Bayreuth nel 2015, nel 2016 e, verosimilmente, nel 2017.

  • @belcantopera
    @belcantopera  3 роки тому +2

    Il 7 Dicembre alla Scala vuota oggi, fa rimpiangere anche la mancanza dei meloma.... ah no. In tempo di carestia, la manna cade a belcantopera...
    Characteristically vivid La Scala recording. And I always love Victor De Sabata.
    Giuseppina Cobelli (Maderno, Brescia, 11 agosto 1898 - Salò, 1º settembre 1948) è stata un soprano italiano.
    Scoperta dal musicologo Giacomo Benvenuti, fu inviata dallo stesso a Bologna, dove studiò canto con il prof. Giuseppe Arrigoni, ma anche in Baviera sotto la guida di Jacques Stuckgold.
    Debuttò nel 1924 ad Amsterdam ne La Gioconda di Amilcare Ponchielli nel corso della prima tournée olandese. Nel 1925, per la "prima" italiana si esibì al Comunale di Piacenza, chiamata da Umberto Giordano per la ripresa de La cena delle beffe dopo la prima scaligera. Il 2 aprile dello stesso anno è la protagonista in Tosca per l'inaugurazione del Teatro Politeama ed in novembre Sieglinde in Die Walküre diretta da Ettore Panizza alla Scala di Milano.
    Nel 1926 è Elsa in Lohengrin diretta da Antonio Guarnieri con Irene Minghini Cattaneo e Beniamino Gigli al Teatro Comunale di Bologna e la principessa Eboli in Don Carlo diretta da Arturo Toscanini con Bianca Scacciati, Carlo Galeffi e Tancredi Pasero alla Scala. Nel 1928 è Caterina-Katiusha in Risurrezione a Bologna cantata anche al Teatro Comunale di Firenze nel 1929 quando è Siglinda ne La Valchiria diretta da Gino Marinuzzi con Nazzareno De Angelis al Teatro dell'Opera di Roma.
    Nel 1930 è Isotta in Tristano e Isotta diretta da Victor De Sabata con Ebe Stignani, Renato Zanelli ed Aristide Baracchi alla Scala.
    Fu tra le principali interpreti wagneriane degli anni venti-trenta, particolarmente apprezzata per la grande forza comunicativa, l'assoluta padronanza di mezzi vocali non comuni e la straordinaria presenza scenica. Eccelse in La Valchiria, Tristano e Isotta, Lohengrin e Parsifal.
    Fu altresì grandissima Tosca, Fedora, Santuzza e, probabilmente, la più grande Adriana Lecouvreur prima dell'avvento di Magda Olivero. Il suo repertorio comprese anche La cena delle beffe, Fedora, L'amore dei tre re, Resurrezione, La Wally, Otello, Andrea Chénier, Francesca da Rimini, per citare alcuni dei quaranta titoli rappresentati.
    La sua carriera, comunque prossima al termine, venne condizionata dalla sordità, della quale si riscontrano le prime tracce nel 1932. Va ricordata anche per essere stata l'unica artista a calcare il palcoscenico dotata di un apparecchio acustico, e ciò nel pieno della sua carriera. Cantò assieme ai tenori Miguel Fleta, Georges Thill, Ettore Parmeggiani, Aureliano Pertile, Galliano Masini, Beniamino Gigli, Renato Zanelli, Giacomo Lauri-Volpi, Francesco Merli, ai baritoni Carlo Galeffi, Titta Ruffo, Gino Bechi, ai bassi Nazzareno De Angelis, Alexander Kipnis, Tancredi Pasero: fra i direttori con cui lavorò Arturo Toscanini, Victor de Sabata, Ettore Panizza, Tullio Serafin, Siegfried Wagner, Otto Klemperer, Gino Marinuzzi, Antonio Guarnieri, Vittorio Gui. I teatri maggiormente frequentati furono la Scala di Milano (16 ruoli), il Reale dell'Opera di Roma (13 ruoli) e il Teatro Colón di Buenos Aires (8 ruoli nel corso delle stagioni 1927/1931).

  • @Ruffiello
    @Ruffiello 3 роки тому +1

    Such great singing!

  • @arpeggiandocongrandezza
    @arpeggiandocongrandezza 9 місяців тому

    11 dicembre 1967. A Santa Margherita Ligure si spegneva uno dei più grandi direttori italiani del Novecento. Victor de Sabata.
    Direttore, compositore, musicista straordinario. Di lui il grande Giulini rammentava che la sua straordinaria dote era quella di trasformare lo spartito musicale in un fatto di vita. E la vita è Drang, impulso, tensione, pulsione come per il Tristan und Isolde che de Sabata diresse alla Scala nel 1930. Dall'atmosfera al limite della rottura, ricorda il Maestro Giulini, cominciava la musica viva di de Sabata. La tensione che si scioglieva nell'orchestra e si trasfigurava nel fiume di note plasmate in musica.

  • @adrianoariani2259
    @adrianoariani2259 6 років тому +2

    Deceduta a Barbarano di Saló, il 2 settembre 1948, GIUSEPPINA COBELLI. Era nata a Maderno, Brescia, il 11 agosto 1898.
    Studiò canto a Bologna con il professore Giuseppe Arrigoni, ma anche in Baviera sotto la guida di Jacques Stuckgold.
    Debuttò nel 1924 ad Amsterdam ne "La Gioconda" di Amilcare Ponchielli. Nel 1925, si esibì al Comunale di Piacenza, chiamata da Umberto Giordano per la ripresa de "La cena delle beffe" dopo la prima scaligera. Il 2 aprile dello stesso anno è la protagonista in "Tosca" per l'inaugurazione del Teatro Politeama ed in novembre Sieglinde in "La Valchiria" diretta da Ettore Panizza alla Scala di Milano.
    Nel 1926 è Elsa in "Lohengrin" diretta da Antonio Guarnieri con Irene Minghini Cattaneo e Beniamino Gigli al Teatro Comunale di Bologna e la principessa Eboli in "Don Carlo" diretta da Arturo Toscanini con Bianca Scacciati, Carlo Galeffi e Tancredi Pasero alla Scala. Nel 1928 è Katerina Mihaylovna, detta Katyusha in "Resurrezione" di Franco Alfano a Bologna cantata anche al Teatro Comunale di Firenze nel 1929 quando è Siglinda ne "La Valchiria" diretta da Gino Marinuzzi con Nazzareno De Angelis al Teatro dell'Opera di Roma.
    Nel 1930 è Isotta in "Tristano e Isotta" diretta da Victor De Sabata con Ebe Stignani, Renato Zanelli ed Aristide Baracchi alla Scala.
    Fu tra le principali interpreti wagneriane degli anni venti-trenta, particolarmente apprezzata per la grande forza comunicativa, l'assoluta padronanza di mezzi vocali non comuni e la straordinaria presenza scenica. Eccelse in La Valchiria, Tristano e Isotta, Lohengrin (Elsa) e Parsifal (Kundri)
    Fu altresì grandissima Tosca, Fedora, Santuzza e, Adriana Lecouvreur. Il suo repertorio comprese anche "La cena delle beffe" (Ginevra), Fedora, "L'amore dei tre re" (Fiora), "Resurrezione" (Katerina Mihaylovna, detta Katyusha), La Wally, "Otello" (Desdemona), Andrea Chénier (Maddalema di Coigny), Francesca da Rimini, per citare alcuni dei quaranta titoli rappresentati. Fu anche la prima interprete di Silvana, espressamente voluta da Ottorino Respighi e dal librettista Claudio Guastalla, ne "La fiamma" al Teatro Reale dell'Opera di Roma nel gennaio 1934.
    La sua carriera, comunque prossima al termine, venne condizionata dalla sordità, della quale si riscontrano le prime tracce nel 1932. Va ricordata anche per essere stata l'unica artista a agire il palcoscenico dotata di un apparecchio acustico, e ciò nel pieno della sua carriera. Cantò assieme ai tenori Miguel Fleta, Georges Thill, Aureliano Pertile, Galliano Masini, Beniamino Gigli, Renato Zanelli, Giacomo Lauri-Volpi, Francesco Merli, ai baritoni Carlo Galeffi, Titta Ruffo, Gino Bechi, ai bassi Nazzareno De Angelis, Alexander Kipnis, Tancredi Pasero: fra i direttori con cui lavorò Arturo Toscanini, Victor de Sabata, Ettore Panizza, Tullio Serafin Siegfried Wagner, Otto Klemperer, Gino Marinuzzi, Antonio Guarnieri, Vittorio Gui. I teatri maggiormente frequentati furono la Scala di Milano, il Reale dell'Opera di Roma, e il Teatro Colón di Buenos Aires dove tra i ruoli assunti si possono numerare: "Resurrezione" (Katerina Mihaylovna, detta Katyusha) con cui ha debuttato il 3 giugno 1927, poi fu Felice a "I Quatro Rusteghi! e "Tosca". Infine ritorna nel 1931 per fare altra "Tosca", poi Mariola in "Fra Gherardo", Santuzza in "Cavalleria rusticana" e La contessa d'Almaviva ne "Le nozze di Figaro"

  • @scottgrunow5201
    @scottgrunow5201 4 роки тому +3

    Such a shame the great Cobelli made only two recordings. One of Suicidio and one of Voi lo sapete.

  • @alvarodecampostabacaria4223
    @alvarodecampostabacaria4223 4 роки тому +1

    amazing video. Suggestive

  • @titania9573
    @titania9573 3 роки тому +1

    'Tigre Reale' 1916 Italian film drama starring Pina Menichelli directed by Giovanni Pastrone.
    One of the hottest on-screen kisses ever!

  • @thomasflorio3048
    @thomasflorio3048 4 роки тому +3

    Praticamente tutto un fruscio, ma si intuisce qualcosa di grande: Un magnifico Liebestod... De Sabata è dionisiaco, travolgente, impetuoso... per me uno dei Liebestod più belli mai ascoltati

  • @calarabia4027
    @calarabia4027 7 років тому +2

    fantastico

  • @titania9573
    @titania9573 5 років тому +3

    E’ con il Verismo che il cantante si fa obbligatoriamente attore (attore secondo il canone di una Duse, cui spesso la Bellincioni fu paragonata): la diffusione del nuovo genere coincide con l’era del disco, e ad esse si accompagna, come mai prima di allora, l’arte fotografica, come aveva insegnato l’indiscusso maestro del Verismo Giovanni Verga. Immagine e suono, scena e canto sono continuamente contaminati da prosa e cinema muto, ed il gusto li accomuna in un universale sentire al di sopra delle righe, nell’esasperazione dei toni, ora languidi ora drammatici, ora isterici, ora lirici. E ciò coinvolge uomini e donne. Le pose della diva stigmatizzata da FloriaTosca (pensate una cantante che fa la parte della cantante) hanno il loro parallelo in Paolo il bello o in Loris Ipanoff.

  • @joaopauloribas8495
    @joaopauloribas8495 3 роки тому +4

    Cobelli is amazing but the best Isolde in history is Kirsten Flagstad

  • @morizrosenthal4171
    @morizrosenthal4171 7 років тому +1

    Thank you so much for posting this! Pina Menichelli really lifts ones spirit!
    Tigre reale (Giovanni Pastrone, 1916): ua-cam.com/video/npCKDgcdMSU/v-deo.html
    In 1915, Giovanni Pastrone, the director of Cabiria, decided to launch Menichelli as a film star, and gave her the lead role in Il Fuoco (The Fire), which was a global popular and critical success. This acclaim catapulted Menichelli into the ranks of the lavishly-paid cinema divas, such as Francesca Bertini and Lyda Borelli.
    In 1916, Menichelli's status as a screen diva was cemented by Tigre Reale (Royal Tiger), directed by Giovanni Pastrone. The screenplay was loosely adapted from a novel by Giovanni Verga, who refused to have his name appear on the poster or in the film's credits. In Il Fuoco and Tigre Reale, Menichelli impressed cinema audiences with her "...erotic charge, seductive glances and provocative body movements," and established herself as the femme fatale of Italian silent cinema. More widely, both films have also been mentioned as classics of the diva genre, although Menichelli's acting style was very different from the more theatrical styles of Francesca Bertini and Lyda Borelli. While Bertini rejected close-ups in the early part of her career, Menichelli managed to express a lot of emotion in them...

  • @belcantopera
    @belcantopera  2 роки тому

    Rough night of drugs, sex and Wagner

  • @MrSkylark1
    @MrSkylark1 3 роки тому

    TheLOST ART OF SINGING