Il gioco del giallo (di Corrado Farina da "Gulliver", 1980)

(con Milva, Carlo Fruttero e Franco Lucentini - 15')
Un curioso ed ironico esperimento "in vitro": segregati in uno studio televisivo, i due "scriptores" Fruttero & Lucentini inventano "in diretta" un nuovo racconto giallo, e le ipotesi che essi fanno vengono tradotte in immagini da brevi flash interpretati da Milva.
Da "Attraverso lo schermo - Film visti e film fatti" di Corrado Farina:
(...) E’ uscito in libreria "A che punto è la notte", il secondo libro “giallo” di Fruttero e Lucentini, nato sull’onda del successo di "La donna della domenica", e Masina e Ravel, forse a causa delle mie radici piemontesi, mi chiedono un servizio sull’argomento.
Io vado a Torino e incontro Carlo Fruttero. L’idea di fare la solita intervista imbalsamata sullo sfondo di uno scaffale di biblioteca (“Come è nato il vostro libro...?”, “Come fate a scrivere a quattro mani...?”, “E’ legittimo definire i vostri libri come “gialli”...?” eccetera eccetera) sembra sia a lui che a me piuttosto deprimente. Prima di lasciarci, abbiamo già deciso che invece di parlare del loro libro F&L si presteranno a un esperimento “in vitro”, inventando “in diretta” una storia davanti alle telecamere, in un ambiente ricostruito negli studi Rai di Torino.
Nei giorni successivi mi viene in mente che sarebbe ancora più divertente sceneggiare alcune delle ipotesi che loro faranno, da intervallare alle riprese in studio, e Ravel fa il nome di Milva per interpretare la parte della protagonista. Io ho ancora in mente la Milva degli esordi, pre-Brecht, pre-Strehler, pre-tutto e storco il naso.
Incontrala e parlaci - mi dice Emilio.
Le telefono e combiniamo un incontro. A Fiumicino, tra un aereo e l’altro.
Io ho un loden - le dico al telefono.
Bene - risponde lei - Io ho i capelli rossi...
Mi basta questa risposta per capire che è la persona giusta.
Tutto avviene infatti nel migliore dei modi: F&L si rivelano attori consumati e Milva una professionista di ferro. Loro, in diretta, buttano giù un po’ di idee su un personaggio chiamato “la figlia dell’istante”, che non è chiaro se sia una bancarellara, una meccanica, un’impiegata di banca o una signora della Torino-bene, e che viene coinvolta in una serie di misteriosi attentati e tentativi di assassinio: poi, con Milva, ricostruiamo le varie ipotesi in
tipiche locations torinesi (il castello medioevale, la Mole antonelliana e così via), con una serie di flash che poi, inseriti fra le immagini girate in studio, gli danno un bel ritmo.
Questo, sommato all’ironia di cui i miei tre “attori” sono ampiamente provvisti, fa sì che il servizio “funzioni” bene. Trent’anni dopo ne trarrò un romanzo, ma questa è un’altra storia e ne riparleremo a suo tempo. (...)

[@claudiarovan9276]

Averne ancora della premiata ditta Fruttero&Lucentini, altroché.

[@simonac.926]

Grande Milva

[@poleniothebest]

Mamma mia che 'scriptores' di basso livello!!
Come hanno fatto a pensare di far cadere un blocco di calcestruzzo in testa alla povera Milva (che fra l'altro ha dimostrato di essere anche un'ottima attrice), dalla Mole Antonelliana?? Per farlo l'assassino avrebbe dovuto: sapere il peso specifico di quel blocco, questo per sapere il tempo preciso di quanto avrebbe impiegato quel blocco a cadere a terra, se c'era vento e dove soffiava, la velocità di Milva. E tutto questo senza contare che Milva avrebbe potuto rallentare, o addirittura fermarsi per accendersi una sigaretta, ma soprattutto da sopra alla Mole Antonelliana non avrebbe potuto mai vedere Milva perché lei era troppo in basso per poterla vedere. Per cui sarebbe stata palesemente una cosa totalmente impossibile!!
Ora capisco che loro inventano di sana pianta, ma un filino di realismo lo devono mantenere, altrimenti la gente smette di leggere quelle boiate. A meno che loro scrivono le trame per cose come Beautiful o vaccate del genere, allora è tutto ok😂😂😂😂😂😂!!