Visto che a criticare son bravi tutti (io per primo), mi sono cimentato nello scrivere una sorta di "mini comunicato stampa" per far capire come avrei comunicato io la decisione: LA BOCCONI CONTRO L'ANSIA NEI TEST: PIÙ TEMPO NELLE PROVE DI MATEMATICA Storica decisione dell'Università Bocconi che ha deciso di aggiungere 15 minuti in più al test di ammissione nelle prove di matematica, ritenute le più stressanti e ansiogene. Gli studi condotti dalla commissione dell'Università hanno dimostrato che al diminuire dello stress provocato dal test a causa del tempo non diminuisce la qualità della selezione accademica e viene mantenuto lo stesso standard di eccellenza per studenti e studentesse. Le ricerche sono partite dall'analisi di dati statistici sul divario di genere negli ingressi all'università e hanno riscontrato un impatto medio dell'ansia per il test maggiore nelle studentesse. I professori coinvolti nello studio hanno commentato: "L'ansia è un problema che può minare la performance nel test di chiunque ma, in particolare, abbiamo verificato come la pressione sul test di matematica colpisca in modo sproporzionato le ragazze, portandole a commettere in media fino a due errori in più. Ci auguriamo che questa misura, basata su solide evidenze, possa migliorare la qualità complessiva dell'esperienza di test per tutti e per tutte e che possa contribuire anche a diminuire il divario di genere. In futuro continueremo a lavorare per comprendere meglio le cause di questi fenomeni, per migliorare l'esperienza di chiunque si candidi per entrare alla Bocconi e per rendere l'università un luogo più equo e inclusivo, senza mai rinunciare alla qualità della selezione didattica e al rigore che questa impone." Che ne dite?
Finalmente qualcuno si rende conto che una corsa contro il tempo ad ogni esame non giova a nessuno. Ho studiato Informatica alla triennale e la difficoltà più grande che ho avuto negli esami è stata quella di finire entro i limiti di tempo. Non conoscevo questa differenza ansiogena di genere, ma sicuramente ne trarrei beneficio, anche se sono maschio
Hanno appena detto "donna per raggiungere gli stessi risultati di un uomo hai bisogno di più tempo" quindi uomo migliore perché fa stessa cosa in meno tempo🤦🏻🤦🏻
@@alessandrodeconcini-adcpensa sostenere uno che fa il coglione alla Bocconi mentre altri usciti con 100 e che si meritavano di entrare non c’è l’hanno fatta
Il fattore tempo, in casi specifici, ha un suo perché: ho sostenuto scritti d'ingegneria in cui l'esame, per costruzione, era realmente impossibile da completare, lo scopo era verificare se lo studente fosse in grado di impostare gli esercizi e avvicinarsi a grandi linee al "senso" della soluzione. Ovviamente son casi estremi particolari, ma un tempo limite ragionevole dev'esserci, perché nella realtà comunque non abbiamo tutto il tempo del mondo per completare qualcosa, che sia un lavoro di ricerca e sviluppo o l'esecuzione di compiti ordinari. Sul fattore "genere", da diversi anni sembra che le misure per "il genere" vadano bene solo se ad esser aiutate sono le femmine e ad esser penalizzati sono i maschi, ricordando che l'80% dei suicidi e il 90% dei morti sul lavoro sono di sesso maschile (e direi che la vita di una persona valga più di un presunto "pay gap" che tanto in Italia è comunque stimato sotto il 5%), ma non vedo tutto questo impegno nè nell'incentivare le donne in settori come trasporti pesanti, costruzioni/manutenzioni, metallurgia, attività estrattive, ecc... nè nell'incentivare uomini in facoltà a forte prevalenza femminile. Senza contare che affermare che le donne abbiano bisogno di più tempo implica, per stretta logica lineare, che sia molto meglio affidare molte posizioni di comando a uomini, che quindi sono mediamente in grado di risolvere meglio situazioni in cui il tempo è un fattore chiave. Se davvero mediamente gli uomini sono meno ansiosi, perché puntare ad incentivare il numero di donne in posizioni di potere e responsabilità? Come accade la stragrande maggioranza delle volte, queste misure "femministe" sono un insulto al pensiero critico. Verrà il giorno in cui, guardando a quest'epoca woke (o di "discriminazione positiva" a piacere), considereranno quest'era come una specie di nuovo Medioevo della ragione, in cui persino alcune figure istituzionali sembrano esser tornate a "maschi contro femmine" che neppure alle elementari.
Ho un vago sospetto: se l'ansia fosse equamente distribuita tra i sessi, non si sarebbero fatti grossi problemi a continuare a discriminare gli ansiosi.
tra l'altro, e parlo da persona ansiosa, nato uomo - come tutti - per caso, imparare a gestire la propria ansia è un'aspetto FONDAMENTALE! Quando noi ansiosi siamo al lavoro, magari coprendo impeghi di responsabilità, non ci sarà nessuno a dire "poverino, diamogli più tempo" è meglio imparare a gestire la propria ansia in un ambiente protetto come la scuola, piuttosto che nel mondo del lavoro...
Corretto. Imparare a gestire l'ansia è fondamentale. Per questo si deve allenare le persone, formarle, non selezionarle sulla base di questo tratto. Altrimenti non si allena niente, non si impara niente, non si insegna niente. Si prende chi naturalmente ce la fa e si scartano tutti gli altri.
@@gabrielepolsinelli3701 l'idea diffusa è che l'uomo non abbia* problemi. e questa idea l'ha diffusa una certa ideologia che sparge teorie del complotto che hanno come base dogmatica il fatto che l'uomo(specie bianco etero e "cis", in Occidente), sia privilegiato e oppressore.
Niente top carriere per le donne, bisogna saper gestire lo stress e loro sono ansiose, non è una stupidagine…loro hanno bisogno di più tempo per passare il test di matematica. 🤦🏻♀️ Vi prego…
Mi sembra semplice: se l'avessero comunicato nel modo giusto non avrebbero potuto usare questa novità per affermare di essere più inclusivi. E quindi il ragionamento successivo è: per molti comunicare di essere inclusivi è più importante di esserlo?
Purtroppo concordo con la tua analisi. E sì, in molti casi la gente vuole sembrare inclusiva e fare punti social invece che scendere alla radice dei problemi.
Inizialmente pur essendo d’accordo con la misura adottata dalla bocconi,avevo anche io storto il naso,così come avevo storto il naso ad inizio video pensando che le premesse iniziali da te dette implicassero che tu non fossi d’accordo con la misura adottata,vedendo però il video,e vedendo che secondo te il vero errore è stato il come è stata comunicata questa misura,e non la misura in sè,non posso che farti i complimenti per la tua capacità di argomentare,mi hai aperto importanti spunti di riflessione spiegando tutto in modo semplice e comprensibile con solide argomentazioni.
Io sinceramente non ho capito se il tempo viene aggiunto solo alle donne o anche agli uomini a Oxford purtroppo solo alle donne venivano aggiunti 15 minuti. Questo è assolutamente ingiusto. Ma quale è il senso, una università dovrebbe scegliere i migliori specialmente in matematica non cercare una uguaglianza forzata
Ma io sarei pure d'accordo, però valutiamo e consideriamo anche le criticità degli uomini, o forse sono l'essere perfetto e ancora non me ne sono reso conto
Ciao Alessandro Premesse fondamentali: sono uno studente Bocconi e ho avuto anche la possibilità lo scorso anno di seguire un corso tenuto da Paola Profeta incentrato anche su questi temi quindi so di cosa si sta parlando. Parto intanto dicendo che in Bocconi per la maggior parte dei corsi la disparità di genere è abbastanza bassa con l'eccezione dei corsi di finanza in cui circa l'80% degli studenti sono maschi quindi in realtà la disparità è abbastanza bassa. Da un lato posso condividere gli studi che affermano che con l'aumentare del tempo non si pregiudica la qualità del test, tuttavia voglio ragionare sul fatto che molti ragazzi che escono dalla Bocconi vanno poi a lavorare in banche di investimento o società di consulenza, con ritmi di lavoro molto alti ed uno stile di vita con costante pressione. Il compito di un università target per questo tipo di professioni deve innanzitutto pensare a formare studenti in grado di reggere ansia e pressioni perché nel mondo del lavoro dovranno affrontarne in maniera ancor più elevata rispetto che all'università. Dunque personalmente credo che i test di ammissioni debbano selezionare anche in base a questa caratteristica. Se poi dopo questa misura la selezione migliorerà, al contrario delle mie aspettative, sarò invece ben contento di avere altri Bocconiani di alto livello.
Capisco cosa dici. Ti incollo un commento che ho scritto in risposta a un'altra persona sempre sul tema del "l'università deve formare e allenare anche sul tema della gestione dello stress. * Non a 18 anni allo sbarramento per l'ingresso all'università. Tra l'altro un concetto fondamentale da capire è che questo genere di problemi raramente si risolvono con la selezione, ma vanno affrontati con la formazione. Vale a dire che se tu scremi sulla base di questo parametro ottieni una selezione dei/delle diciottenni più resistenti ma non formi tutti gli altri e tutte le altre alla resistenza allo stress. Ti abbandoni a dire "chi è bravo in questa cosa va di là, chi è scarso in questa cosa va di là" e ti perdi una marea di gente che poteva essere allenata. Per non parlare del fatto che a 18 anni non si è neanche lontanamente vicini alla fine della maturazione, specie su questi temi. Io avevo un sacco di ansia a 20 anni per gli esami. Adesso, a 35, non farei una piega. Si cambia, si cresce, si migliora. Ed è questo che dovrebbe fare l'università.
L'argomento è ben posto e le conclusioni a cui lei è giunto mi trovano indeciso a decidere! Lei ha ragione se si si omette la provenienza sociale e culturale dal ceto sociale a cui appartiene l'aspirante bocconiano. Una verifica costosa sul fondamento del bisogno di essere protette dalla durata del tempo, a cui si viene sottoposte, deve trovare conferma ,sui risultati ottenuti alla maturità dei due generi , e per area geografica e topografica( piccoli e medi centri di provincia di una macroregione da confrontare con le citta capoluogo di centri geograficamente e storicamente differenziati con propensione a studi di attività umanistiche prevalenti su quelle tecniche scientifiche. Infine, questo articolo ,che ci ha letto e commentato, è di tutta evidenza orientato a sostenere il partito avverso alla "normalità di genere" culturalmente determinata dalla geografia e dalla cultura storicamente affermata. Torino, martedì 23 ottobre 2024, FGL
In relazione alle componenti culturali della differenza di prestazione nei test mi viene in mente la "minaccia dello stereotipo", un effetto molto studiato in psicologia sociale per il quale la coscienza di essere oggetto di uno stereotipo negativo comporta un aumento dello stress per paura di confermarlo (o che si riveli vero), che quindi riduce le prestazioni nei test inerenti. Mi sembra che tale fenomeno sia stato confermato sia per le persone di colore reputate "meno intelligenti " in generale, che, appunto, per le donne nelle materie STEM. In tal caso non mi sembrerebbe strano che si presenti in particolare in matematica, perché rispetto ad altre materie i test sforzano maggiormente la memoria di lavoro che è molto suscettibile allo stress. Se così fosse, siccome le donne in questo caso sarebbero "vittime" di un effetto dovuto a degli stereotipi, potrebbe avere senso sottolineare che l'aumento del tempo aiuta ad avere una selezione più equa anche per loro; ma come dici tu, comunque penso che la comunicazione migliore sarebbe "in questo modo aiutiamo (tutte) le persone vittima di stereotipi riguardo le abilità nelle materie STEM" (=le donne e tutte le altre categorie)
Personalmente sono molto d'accordo con la tua analisi, per mia esperienza personale mi è parso spesso che i test, specialmente di ammissione, siano già di base pensati per sfoltire, anche pressando molto sul tempo, ad esempio il tolc che feci io per entrare all'università aveva veramente poco tempo. Detto ciò anticipo che quello che sto per scrivere non ha nessuna intenzione di essere maschilista o femminista dato che io credo fermamente nel dare pari opportunità. Leggendo l'articolo non posso negare che il primo pensiero sia andato al perché tanti si stiano impegnando nell'inclusività di genere nelle materie STEM mentre non vedo bandi inclusivi per gli uomini in facoltà tipo lingue o scienze della formazione, anche se spero di essere smentito perché non mi informo da un po'. La mia impressione è che in questo modo non si faccia altro che alimentare quello che è lo stereotipo maschile.
Su questi temi la mia opinione generale è questa: È normale che la battaglia per la parità di genere parta dalle istanze femminili perché, storicamente e anche oggi, gli stereotipi di genere impattano negativamente di più le donne che gli uomini. MA Questo non significa che gli stereotipi di genere non siano un problema anche per gli uomini, tutt'altro. Non dovrebbe essere vista questa lotta come una lotta di un genere sull'altro ma come uno sforzo collettivo per uscire da millenni di ruoli rigidi, fissazioni patriarcali, influssi religiosi bigotti ecc. Dobbiamo liberarcene tutti e tutte insieme, perché questa roba è tossica.
Sono d'accordo con te, niente da controbattere. Poca attenzione alle cause e molta sulle conseguenze, scarsa importanza data alla comunicazione corretta, fantasma dei pregiudizi troppo radicato nella società.
Sarebbe curioso sapere se l'interesse dello studio, fin dall'inizio, non fosse proprio solo quello di trovare un modo di diminuire il gap: se così fosse, la comunicazione sarebbe corretta e il dato generale, che un test non sotto pressione non pregiudica la selezione, diventerebbe secondario, e ancora, il fatto che ne beneficerebbero anche i maschi, un mero effetto collaterale indesiderato. Sarà interessante vedere, nel caso il gap non diminuisse, se la dilazione non verrebbe concessa quindi solo alle femmine. Nel modo in cui è stata data la notizia è ovvio che sia insito il rischio concreto di diminuire la figura femminile, ma d'altro canto, sull'altro piatto della bilancia, pesa l'urgenza di attirare più attenzione e precisamente sulla propria virtù in particolare e forse, in fondo, anche l'attenersi all'esposizione delle intenzioni proprie dello studio e dell'iniziativa conseguente. In definitiva avresti anche ragione, ma sicuramente non in termini di marketing spicciolo e, possibilmente, anche non in termini di esposizione dello scopo perseguito.
Ci sta la tua analisi, posso comprendere questa posizione. Penso tu abbia ragione nel dire che lo scopo era proprio quello di lavorare sul divario di genere e quindi è lecito tutto il ragionamento che ne consegui. Io però vorrei vedere dei ragionamenti più profondi sul benessere di chi studia e sulle radici del divario di genere, invece che approcci molto basati sull'outcome. Non pretendo di avere la verità in tasca, infatti questo era un video di opinione, non di fatti.
Sul canale del Mensa c'è un video interessante del dottor Panzica sul cervello umano e le tendenze dei due sessi verso determinate aree del sapere, molto consigliato
Dacci oggi il nostro AdC quotidiano :) Assolutamente d'accordo, aggiungo inoltre che, forse in malafede, comunicare queste tematiche in questo modo, mettendosi la spilletta dell'inclusivita' al petto, spesso viene fatto anche per una questione di immagine e di cura del proprio "brand", quindi, forse, alla Bocconi non dispiace questo stile comunicativo, perché fa comodo essere visti come i "buoni". Forse esagero, ma forse no
É molto triste e abbastanza inquietante che dire cose di assoluto buonsenso (anzi, direi praticamente delle ovvietà) come fai in questo video sia oggi considerato “controverso”. Per esempio: per fortuna in Italia non siamo (ancora?) a quel livello, ma, dire ciò che hai detto a 14:02 (una delle “ovvietà” di cui parlo) è considerato, in certe università e in molte aziende in USA, come una “microaggressione”.
Mah, io penso che, come sempre accade, i grandi cambiamenti sociali sono accompagnati da una buona dose di esagerazione ed estremismo. Complessivamente io sono contento che aumenti la sensibilità su questi temi e che si voglia far valere sul serio la parità e i diritti, non solo sulla carta. A mio avviso stiamo andando in meglio. Ma ovviamente esistono estremismi, sovracompensazioni, virtue signaling e superficialità assortita. Temo sia un male inevitabile. A me interessa molto di più andare alla radice dei problemi e lavorare sull'educazione e la formazione per debellare le ingiustizie e gli stereotipi. Capisco anche la necessità di valutare l'impatto osservando l'"outcome", perché ci da indicazioni preziose, ma a mio avviso è l'"opportunity" su cui bisogna lavorare. Vorrei vedere un mondo in cui nessuno si sogna di dire a una ragazza che la matematica non fa per lei. E poi dopo, quando il punto di partenza è DAVVERO uguale per tutti e per tutte, il test può essere esattamente identico e non abbiamo bisogno di tentare di mandarlo in nessuna direzione.
tendenzialmente, nei test che si concentrano su capacità di natura verbale, le donne tendono a essere leggermente più prestative. nonostante questo, non credo siano stati presi particolari accorgimenti da alcun ateneo.
semplicemente sappi che le donne tendono ad avere livelli di estrogeni e quindi di instabilità emotiva leggermente più alti, perché antropologicamente erano più incentrate sulla relazione mentre gli uomini sull’azione. ma rimangono comunque discorsi inutili, visto che la reale costruzione di competenza prescinde dal genere, ma è legata al merito
Il paradosso dell'uguaglianza! Nell'azienda dov'ero in Danimarca i posti di lavoro per neolaureati erano 50/50 maschi/femmine, il punto è che gli applicanti erano 70/30 o anche maggiori: a voi le conclusioni!
Però qui non si parla di questo. A margine: il concetto di "quote rosa" non mi ha mai convinto, ne posso capire l'utilità nella rappresentanza politica e sociale ma nella selezione lavorativa mi lascia perplesso. Non ho però opinioni forti e nette in merito, sono dubbioso.
@@alessandrodeconcini-adc ci sono delle differenze, ammorbidire selezioni basandosi sul genere invece che stabilire quote rosa. L’agenda politica è evidente e la stessa in entrambi i casi, certo in un’università i criteri anche secondo me dovrebbero differenziarsi rispetto che all’industria. Io credo di avere un’opinione più netta
La comunicazione è giusta perché il motivo reale è proprio quello di aiutare le donne, quindi sono stati onesti a dirlo. Che poi aiuta anche gli uomini, bene sottolinearlo. In ogni caso, gli uomini sono indietro in tanti altri ambiti, ma nessuno va a interessarsi dei motivi o a trovare soluzioni..
Mi sembra di capire che Bocconi e Oxford abbiano preso due scelte diverse: Bocconi aumenta il tempo e tutti (studenti e studentesse) mentre Oxford aumenta il tempo al test solo per le donne. Sarebbe interessante discutere anche di queste due scelte a confronto.
Maaa.... la butto lì eh, magari dico una cavolata... aumentare il tempo a tutti? Così da eliminare l'ansia ancora di più. Chi consegnava prima continuerà a consegnare prima, chi aveva ansia avrà meno ansia. In un colpo solo aiuteresti tutte le persone in difficoltà a prescindere dal sesso biologico. Il sistema universitario mi pare sempre più ricco di contraddizioni. Per non parlare di misure anti-sessiste che non sono veramente anti-sessiste e che non promuovono un vero abbandono di stereotipi dannosi. Edit: nella seconda metà del video anchd ADC sottolinea come basare "tutto" sulla resistenza allo stress e ansia sia quantomeno non il miglior sistema di selezione, come minimo. Non sono d'accordo né con la misura, né con la comunicazione della misura. Alimenta faziosità in un momento storico in cui la faziosità sta già danneggiando molte persone. Visto che abbiamo parlato di restituire la complessità dei temi, non si può prendere uno studio che è abbastanza evidentemente un primo passo verso lo studio di differenze di genere complesse, e applicare modifiche drastiche solo su questa base mi sembra riduttivo e dannoso.
Hanno aumentato il tempo a tutti! Infatti io sono d'accordo con la scelta della Bocconi, ho da ridire solo sul modo in cui è stata comunicata e sulle ragioni per cui è stata presa
Ciao Ale, scusa l'off topic, ma che ne pensi del progetto Drin Drin di Forchielli e Boldrin, a cui si è aggregato recentemente anche Mr Rip? Sarebbe bello vederti come ministro dell'istruzione un giorno, sei l'unico che ci vedrei benissimo
Onestamente non ho proprio idea di cosa sia 🤔 Giorgio è un amico, oltre che una persona con cui collaboro e che stimo tantissimo, quindi il fatto che lui si sia aggregato al progetto me lo rende interessante. Non conosco Forchielli. Di Boldrin rispetto l'intelligenza e la preparazione nelle materie di cui si occupa ma non condivido il modo in cui si esprime e l'immagine che proietta di sé online. Quindi boh, mi informerò, se hai voglia di scrivermi in breve di che si tratta mi fai un favore.
@@alessandrodeconcini-adc premessa: anche io ho lo stesso tuo problema con Boldrin, da un lato mi dà un po' fastidio il modo in cui si approccia alcune volte con altre persone, ma dall'altro lato non posso fare altro che stimare la sua intelligenza e la sua preparazione come hai detto tu. Detto questo cerco di riassumerti in brevissimo di cosa si tratta: Drin Drin è un progetto, un partito, che sta nascendo grazie a Boldrin (professore di economia) e Forchielli (imprenditore), ed essenzialmente si basa sul dare spazio in politica a chi è realmente competente, per poter "fermare il declino" dell'Italia e farla ripartire attraverso figure esperte e giovani. Attualmente il lato economico è quello più delineato, soprattutto adesso che Mr Rip entrerà a far parte del progetto, anche se ci vorrà tanto tempo prima di formare effettivamente un partito e tutto. Quindi per ora ci sono solo dei punti guida, dei possibili nomi e delle liste ancora da fare. Eh niente siccome si parlava di competenza, e Boldrin ha detto che l'istruzione in Italia è disastrosa ma nessuno effettivamente ne parla al governo, ho pensato immediatamente a te e all'impegno che porti su UA-cam sul divulgare non solo un buon metodo di studio ma anche un buon lifestyle che possa andare bene per gli studenti (nonché i video che hai fatto sulla scuola e sulle riforme di Valditara, video che ho molto apprezzato per le tue analisi lucide e pragmatiche). Ovviamente il mio non è un invito ad unirti a loro ahah non lavoro mica per Boldrin, però credevo che ne eri già a conoscenza vista anche la presenza di Mr Rip (che ho conosciuto grazie a te)
Ho giusto 30 minuti prima di uscire, EVVIVA, posso scannarmi sui commenti! Un paio d'appunti prima: 2:40 l'articolo de Il bove è di un clickbait da paura (ma non mi sorprende, son dell'università di Padova). Il titolo dice che ad oxford danno più tempo alle donne quando non è vero. Oxford dal 2017 ha deciso di dare 15 minuti in più a tutti per finire i test e questa estensione di tempo dovrebbe favorire in particolare le donne. Il Bove solo fa un articolo clickbait becero, che smentisce se stesso già nel primo paragrafo. Poi vabbé, mi astengo dal commentare le parole della dottoressa viola riportate li perché sono da far ribrezzo. L'articolo di Panorama invece è completamente fasullo. Panorama non solo continua con la narrazione che a oxford le donne hanno 15 minuti in più, ma rincara la dose con citazioni inventate da chissà quale parte. Apprezzo che tu abbia citato delle fonti, ma le fonti italiane sono fuorvianti, quando va bene, e fasulle quando va male. Nel giornale di Oxford del 23 gennaio 2018 (quando hanno implementato la misura) si legge chiaramente: "The University of Oxford has extended the length of Maths and Computer Science Exams from 90 to 105 minutes in part of an effort to help women achieve better grades, though the exam has stayed the same length and difficulty." Che se qualcuno non sa l'inglese può andarsi a vedere l'ultimo video di Alessandro che magari lo impara. Sulla misura, Non mi sembra ci sia assolutamente nulla di male nell'estendere il tempo a tutti per ridurre l'ansia agli studenti e questa estensione va a beneficio di tutti quanti. Non mi sembra neanche che la bocconi abbia comunicato male la decisione. Ha riportato i risultati dello studio (anche se quello studio non è reperibile per chi non è nel mondo accademico), ha spiegato quali sono le motivazioni che l'hanno spinta a questa decisione, e soprattutto, dice che questo può andare a beneficio di tutte le carriere STEM. L'hanno applicato ora a matematica perché lo studio si riferiva specificatamente alla prova di matematica ma no è da escludere che venga fatto anche per altri test in futuro. E ben venga, perché l'accesso all'università non può essere un quizzone stile l'eredità dove hai 10 secondi per dare la risposta. Non quando si tratta di un test complesso che richiede uno sforzo cognitivo notevole. E ben venga anche la distruzione di questa cultura tossica della performance a tutti i costi sotto pressione. Non lavori, studi, ne rispondi meglio sotto pressione e sotto ansia. Anzi, la possibilità di commettere errori aumenta esponenzialmente.
Ottimo intervento! Ma non sono d'accordo sull'aspetto comunicativo. Basta andare a vedere i commenti sotto ai post su questa decisione per vedere che la gente ha capito tutt'altro e ha confermato le idee balzane e stereotipiche che già aveva.
@@alessandrodeconcini-adc con tutto il rispetto, i commenti stanno rispondendo a quello che hai comunicato tu e alla tua opinione a riguardo. Perché dubito che qualcuno di loro si sia dato la briga di andare a leggere l'articolo. Nell'articolo si legge abbastanza chiaramente che hanno notato questa discrepanza e che, la spiegazione che hanno trovato, è legata a quella che è l'ansia da prestazione. Nell'abstrct dello studio dei professori in questione hanno provato a fare i test con tempo, con tempo aumenrato, e senza limiti di tempo. La loro osservazione è che la differeydi risultati si assottiglia a seconda di quanto più tempo hanno i candidati. Non c' è una sola riga di quell'articolo che tenta di dare una spiegazione antropologica o sociologica del perché. Riportano il dato e riportano quelle che sono le misure che han deciso di adottare. La comunicazione della bocconi è stata corretta. Quello che ha iniziato a parlare di spiegazioni al perché questo fenomeno succeda, sei tu. É normale che quando leggiamo qualcosa cerchiamo di dare spiegazioni leggendo tra le righe e utilizzando quelli che sono i nostri preconcetti sul tema. Ma l'articolo della bocconi così come quello di Oxford del 2018 sono chiari e non si spendono in spiegazioni che vanno al di la del riportare i risultati della ricerca
@SoniaDCM-m9u capisco il tuo punto di vista, nel senso che sicuramente il commento della notizia (compreso il mio) ingigantisce la percezione negativa del fenomeno. A mio avviso, però, la bocconi ha scelto di rendere questa una faccenda di genere quando non c'era necessità che lo fosse. Poi ovvio che il casino mediatico che ne è derivato non è del tutto imputabile a loro, ci mancherebbe, ma la mia critica resta: sostanziale nel senso che non credo che si debbano ritoccare necessariamente i test per favorire un genere o l'altro, comunicativa nel senso che per me il punto su cui concentrarsi doveva essere il fatto che le ristrettezze di tempo non inficiano la qualità della selezione.
@@alessandrodeconcini-adc leggi bene quello che hai scritto. Non stanno ritoccando i test. I test rimangono esattamente uguali. Cambia solo il tempo a disposizione. Hanno deciso, giustamente, che la capacità di fare dei test sotto pressione non è un buon modo per valutare i candidati. Non so te, ma non mi sembra che il lavorare sotto pressione sia un requisito fondamentale per mostrare le proprie capacità matematiche, il contrario, anzi. Il riconoscere che le persone sono differenti, che alcune sono meno propense a lavorare sotto pressione rispetto ad altre è un passo avanti enorme nella valutazione degli studenti. E se con del tempo in più aumenti l'accesso delle donne alle carriere stem, dove sta il problema? Non stanno svolgendo test differenti rispetto agli altri. Ma mi domando perché stai parlando specificatamente di "ritocco". Ritocco è un termine molto forte. Ha implicazioni di fare le cose di nascosto, poco legali. Quasi di truffare le altre persone. Non c'è nulla di nascosto. Le università stanno semplicemente adattando i propri test a quello che sono i nuovi studi. Non c'è nulla di male e viene fatto in tutti i settori
@SoniaDCM-m9u ma io ho detto esattamente quello che hai scritto. Dico che il motivo per cui l'hanno fatto è sbagliato a mio avviso, ma sono d'accordo con la scelta proprio per le cose che hai detto tu, perché la pressione non è un buon modo di valutare i candidati, di qualunque genere o sesso siano. Ma le motivazioni per questa scelta sono invece, a detta della Bocconi, un'esplicita scelta per favorire le candidate donne. Non c'è nessun problema nel voler fare test più equi, figuriamoci, ben vengano! Il problema è che al grande pubblico passa il concetto che i problemi di ansia ai test siano solo femminili.
La Bocconi ultimamente non ne azzecca una. 1. Espulso Dario Torrisi 2. Errore di comunicazione 3. ADC sicuramente convocato dalla commissione disciplinare (la stessa di Dario)
Ma... ma... signora commissione, io non sono iscr "SOSPESO" Ma io non studio alla Bocc "SOSPESO LAVORI SOCIALMENTE UTILI" Non vado neanche più all'università da sette an "REVOCA BORSA DI STUDIO" Non ho mai avuto una bors "ESPULSO DA DUBINI E BANDITO A VITA DALL'USO DEL COOLTRA" Ma io vivo altrove e guido una macchina
Giusto una riflessione, senza esprimere pareri. Non è un po' un obiettivo anche la capacità di prendere decisioni corrette sotto stress? Siccome in teoria preparano manager che dovranno sostenere un abbondante livello di stress in carriera..?
Non a 18 anni allo sbarramento per l'ingresso all'università. Tra l'altro un concetto fondamentale da capire è che questo genere di problemi raramente si risolvono con la selezione, ma vanno affrontati con la formazione. Vale a dire che se tu scremi sulla base di questo parametro ottieni una selezione dei/delle diciottenni più resistenti ma non formi tutti gli altri e tutte le altre alla resistenza allo stress. Ti abbandoni a dire "chi è bravo in questa cosa va di là, chi è scarso in questa cosa va di là" e ti perdi una marea di gente che poteva essere allenata. Per non parlare del fatto che a 18 anni non si è neanche lontanamente vicini alla fine della maturazione, specie su questi temi. Io avevo un sacco di ansia a 20 anni per gli esami. Adesso, a 35, non farei una piega. Si cambia, si cresce, si migliora. Ed è questo che dovrebbe fare l'università.
Se è generalizzato l' aumento del tempo è comunque una misura positiva. Non è facendo test spietati con un gamba sola e con un serpente velenoso vicino che si selezionano i migliori, giusto per iperbolizzare un pò il tutto. Se invece il bonus tempo è solo per le donne è un' iniquità e una grande ingiustizia. A quel punto vorrebbe dire che gli interessa solo mostrare il numerato bello, il famoso 50 % sul gender Ratio del factsheet presente sul loro sito e vantarsene. Allora diventa ineguaglianza di genere, dove non conta il merito ma solo avere 50 e 50. E se magari questa manovra non dovesse funzionare, massì dai eliminiamo pure Matematica dal test ma solo per le donne, basta che raggiungiamo il 50%.
A questo punto, se dare più tempo per completare i test non compromette la qualità della selezione come dicono, perché non dare più tempo a tutti a prescindere dal genere?
In altre università però hanno aumentato solo alle donne. E non sono d'accordo. Alla bocconi faranno proprio questo (perciò ho detto che la scelta mi piace). Il punto è che hanno trasformato sta cosa in un tema di genere quando non c'era alcun bisogno di farlo, per fare facili punti inclusività senza ragionare realmente su che messaggio stavano mandando
Dal punto di vista psicologico assolutamente sì. Da quello sostanziale no, è questa la scoperta. La qualità della selezione non viene intaccata. Si cambia semplicemente il focus: invece di selezionare i/le diciottenni con più resistenza allo stress si selezionano i più bravi e le più brave. Questa ossessione per il fare i test più stronzi possibile non ha mai dimostrato di essere il modo migliore per tirare fuori menti brillanti. Ma mai proprio. Specie a quell'età.
Non ho ben capito, solo le donne hanno tempo in più nei test di matematica ? Perché se il motivo è l’ansia, anch’io che ho un disturbo diagnosticato voglio del tempo in più. Prendo anche gli psicofarmaci e la mia psichiatra me li aumenta al bisogno quando devo andare a fare un test, un esame o una gara (in generale dico) allora perché non dovrei ricevere più tempo da uomo con sintomi ansiosi persistenti dovuti ad un disturbo complesso ?
Nella sostanza il tempo aumenterà a tutti e a tutte. Ma nella comunicazione questa norma è stata fatta per le donne. E hai centrato il punto: questo stereotipo fa male alle donne e anche agli uomini. Come dovrebbe sentirsi un maschio che ha problemi d'ansia? Ancora peggio perché non è "un vero uomo"? Queste stronzate sono una piaga.
Il "bravo studente" è quello che ha il miglior risultato in minor tempo possibile non quello più bravo senza il tempo perchè la realtà richiede gente brava e veloce
Nessuno ha parlato di togliere il tempo. È evidente che il tempo deve essere sempre un fattore. Si parla di non rendere il tempo il più importante fattore determinante e di non renderlo così pressante da scatenare reazioni d'ansia diffuse.
Intento del video: criticare la comunicazione di una modifica in fin dei conti giusta di cui tutti potrebbero beneficiare Risultato del video: attirare nei commenti misogini più o meno latenti che hanno capito che il tempo in più verrebbe dato solo alle donne
@@alessandrodeconcini-adc ogni tanto penso sarebbe utile un flag accanto ai commenti per segnalare se un utente ha scritto una stupidaggine senza aver visto il video o se ha "seguito con attenzione" il video senza però aver capito.
Ma se viene aggiunto ad entrambi perché dirlo? Perché non lo hanno aggiunto e basta? Devono basarsi sugli studi e le ricerche per la gestione, ed è sacrosanto sia così,ma non è che devono motivare al dettaglio e pubblicamente ogni scelta che fanno; ma parlate di ansia dello studente generico e basta. Ti dirò di più, co sta "quota rosa" di tempo che ci hanno gentilmente concesso (parlo della percezione del comunicato) quell'ansia si rischia di raddoppiarla, almeno per i primi test finché non diventa routine. Sembra assurdo, ma una che soffre d'ansia e sente sta notizia e ha l'esame fra una settimana, rischia di andare in ansia il doppio pensando: "E se fallisco anche col tempo in più che figura ci faccio? " Cioè, adesso, qualcuno ha reso concreta la loro paura, rendendo certezza che le difficoltà le donne le hanno per davvero; tant'è che loro galantuomini ci corrono incontro a darci il loro aiuto. Sia chiaro, parlo sempre a livello di percezione non di intenzioni; anche se in cattiva fede potrei pensare che dietro ci sia una doppia finalità comunicativa, uno nell'informare del generico cambiamento d'orario e della ricerca fatta e due di "farci sapere" che loro si danno da fare "per la causa" della parità di genere. Ma ripeto, in cattiva fede, ma resta comunque uno scivolone anche nella buona. Quindi, anche se tu lo spieghi meglio, sulla comunicazione condivido pienamente il tuo pensiero su ogni punto trattato.
Visto che a criticare son bravi tutti (io per primo), mi sono cimentato nello scrivere una sorta di "mini comunicato stampa" per far capire come avrei comunicato io la decisione:
LA BOCCONI CONTRO L'ANSIA NEI TEST: PIÙ TEMPO NELLE PROVE DI MATEMATICA
Storica decisione dell'Università Bocconi che ha deciso di aggiungere 15 minuti in più al test di ammissione nelle prove di matematica, ritenute le più stressanti e ansiogene.
Gli studi condotti dalla commissione dell'Università hanno dimostrato che al diminuire dello stress provocato dal test a causa del tempo non diminuisce la qualità della selezione accademica e viene mantenuto lo stesso standard di eccellenza per studenti e studentesse.
Le ricerche sono partite dall'analisi di dati statistici sul divario di genere negli ingressi all'università e hanno riscontrato un impatto medio dell'ansia per il test maggiore nelle studentesse.
I professori coinvolti nello studio hanno commentato:
"L'ansia è un problema che può minare la performance nel test di chiunque ma, in particolare, abbiamo verificato come la pressione sul test di matematica colpisca in modo sproporzionato le ragazze, portandole a commettere in media fino a due errori in più.
Ci auguriamo che questa misura, basata su solide evidenze, possa migliorare la qualità complessiva dell'esperienza di test per tutti e per tutte e che possa contribuire anche a diminuire il divario di genere.
In futuro continueremo a lavorare per comprendere meglio le cause di questi fenomeni, per migliorare l'esperienza di chiunque si candidi per entrare alla Bocconi e per rendere l'università un luogo più equo e inclusivo, senza mai rinunciare alla qualità della selezione didattica e al rigore che questa impone."
Che ne dite?
Finalmente qualcuno si rende conto che una corsa contro il tempo ad ogni esame non giova a nessuno. Ho studiato Informatica alla triennale e la difficoltà più grande che ho avuto negli esami è stata quella di finire entro i limiti di tempo.
Non conoscevo questa differenza ansiogena di genere, ma sicuramente ne trarrei beneficio, anche se sono maschio
Hanno appena detto "donna per raggiungere gli stessi risultati di un uomo hai bisogno di più tempo" quindi uomo migliore perché fa stessa cosa in meno tempo🤦🏻🤦🏻
E, per di più, non è vero. È una assoluta banalizzazione di quegli studi statistici.
Pov: il video è appena cominciato ma sei subito venuto a leggere i commenti
PER FORZA 🙅♂️
Confermo 😁
Deh
leggi bocconi e pensi dario torrisi
Mon frero è libero 😂
Università commerciale luigi bocconi*
Scioccante comunque
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C'è poco da dire
@@alessandrodeconcini-adcpensa sostenere uno che fa il coglione alla Bocconi mentre altri usciti con 100 e che si meritavano di entrare non c’è l’hanno fatta
Il fattore tempo, in casi specifici, ha un suo perché: ho sostenuto scritti d'ingegneria in cui l'esame, per costruzione, era realmente impossibile da completare, lo scopo era verificare se lo studente fosse in grado di impostare gli esercizi e avvicinarsi a grandi linee al "senso" della soluzione. Ovviamente son casi estremi particolari, ma un tempo limite ragionevole dev'esserci, perché nella realtà comunque non abbiamo tutto il tempo del mondo per completare qualcosa, che sia un lavoro di ricerca e sviluppo o l'esecuzione di compiti ordinari.
Sul fattore "genere", da diversi anni sembra che le misure per "il genere" vadano bene solo se ad esser aiutate sono le femmine e ad esser penalizzati sono i maschi, ricordando che l'80% dei suicidi e il 90% dei morti sul lavoro sono di sesso maschile (e direi che la vita di una persona valga più di un presunto "pay gap" che tanto in Italia è comunque stimato sotto il 5%), ma non vedo tutto questo impegno nè nell'incentivare le donne in settori come trasporti pesanti, costruzioni/manutenzioni, metallurgia, attività estrattive, ecc... nè nell'incentivare uomini in facoltà a forte prevalenza femminile.
Senza contare che affermare che le donne abbiano bisogno di più tempo implica, per stretta logica lineare, che sia molto meglio affidare molte posizioni di comando a uomini, che quindi sono mediamente in grado di risolvere meglio situazioni in cui il tempo è un fattore chiave. Se davvero mediamente gli uomini sono meno ansiosi, perché puntare ad incentivare il numero di donne in posizioni di potere e responsabilità? Come accade la stragrande maggioranza delle volte, queste misure "femministe" sono un insulto al pensiero critico.
Verrà il giorno in cui, guardando a quest'epoca woke (o di "discriminazione positiva" a piacere), considereranno quest'era come una specie di nuovo Medioevo della ragione, in cui persino alcune figure istituzionali sembrano esser tornate a "maschi contro femmine" che neppure alle elementari.
Ma infatti nessuno parla di rimuovere il tempo, solo di renderlo non più il fattore unico determinante.
Dare le spintarelle ad una parte, mi è sempre sembrato sbagliato. Come hai detto tu, bisogna capire il perché delle cose, prima di intervenire.
Ho un vago sospetto: se l'ansia fosse equamente distribuita tra i sessi, non si sarebbero fatti grossi problemi a continuare a discriminare gli ansiosi.
I problemi tendenzialmente maschili sono invisibili, come ha ricordato diverse volte Marco Crepaldi.
tra l'altro, e parlo da persona ansiosa, nato uomo - come tutti - per caso, imparare a gestire la propria ansia è un'aspetto FONDAMENTALE!
Quando noi ansiosi siamo al lavoro, magari coprendo impeghi di responsabilità, non ci sarà nessuno a dire "poverino, diamogli più tempo"
è meglio imparare a gestire la propria ansia in un ambiente protetto come la scuola, piuttosto che nel mondo del lavoro...
Corretto. Imparare a gestire l'ansia è fondamentale.
Per questo si deve allenare le persone, formarle, non selezionarle sulla base di questo tratto.
Altrimenti non si allena niente, non si impara niente, non si insegna niente. Si prende chi naturalmente ce la fa e si scartano tutti gli altri.
@@Al_00Perché l'idea diffusa è che l'uomo non debba avere problemi. Soprattutto problemi di ansia.
@@gabrielepolsinelli3701 l'idea diffusa è che l'uomo non abbia* problemi. e questa idea l'ha diffusa una certa ideologia che sparge teorie del complotto che hanno come base dogmatica il fatto che l'uomo(specie bianco etero e "cis", in Occidente), sia privilegiato e oppressore.
Niente top carriere per le donne, bisogna saper gestire lo stress e loro sono ansiose, non è una stupidagine…loro hanno bisogno di più tempo per passare il test di matematica. 🤦🏻♀️ Vi prego…
Mi sembra semplice: se l'avessero comunicato nel modo giusto non avrebbero potuto usare questa novità per affermare di essere più inclusivi. E quindi il ragionamento successivo è: per molti comunicare di essere inclusivi è più importante di esserlo?
Purtroppo concordo con la tua analisi.
E sì, in molti casi la gente vuole sembrare inclusiva e fare punti social invece che scendere alla radice dei problemi.
@@alessandrodeconcini-adcesattamente. Puro "pinkwashing" 🤦🏻♂️
Inizialmente pur essendo d’accordo con la misura adottata dalla bocconi,avevo anche io storto il naso,così come avevo storto il naso ad inizio video pensando che le premesse iniziali da te dette implicassero che tu non fossi d’accordo con la misura adottata,vedendo però il video,e vedendo che secondo te il vero errore è stato il come è stata comunicata questa misura,e non la misura in sè,non posso che farti i complimenti per la tua capacità di argomentare,mi hai aperto importanti spunti di riflessione spiegando tutto in modo semplice e comprensibile con solide argomentazioni.
Io sinceramente non ho capito se il tempo viene aggiunto solo alle donne o anche agli uomini a Oxford purtroppo solo alle donne venivano aggiunti 15 minuti. Questo è assolutamente ingiusto. Ma quale è il senso, una università dovrebbe scegliere i migliori specialmente in matematica non cercare una uguaglianza forzata
Alla bocconi verranno aggiunti a tutti e a tutte. Cosa giustissima a mio avviso.
Ma io sarei pure d'accordo, però valutiamo e consideriamo anche le criticità degli uomini, o forse sono l'essere perfetto e ancora non me ne sono reso conto
Ciao Alessandro
Premesse fondamentali: sono uno studente Bocconi e ho avuto anche la possibilità lo scorso anno di seguire un corso tenuto da Paola Profeta incentrato anche su questi temi quindi so di cosa si sta parlando.
Parto intanto dicendo che in Bocconi per la maggior parte dei corsi la disparità di genere è abbastanza bassa con l'eccezione dei corsi di finanza in cui circa l'80% degli studenti sono maschi quindi in realtà la disparità è abbastanza bassa. Da un lato posso condividere gli studi che affermano che con l'aumentare del tempo non si pregiudica la qualità del test, tuttavia voglio ragionare sul fatto che molti ragazzi che escono dalla Bocconi vanno poi a lavorare in banche di investimento o società di consulenza, con ritmi di lavoro molto alti ed uno stile di vita con costante pressione. Il compito di un università target per questo tipo di professioni deve innanzitutto pensare a formare studenti in grado di reggere ansia e pressioni perché nel mondo del lavoro dovranno affrontarne in maniera ancor più elevata rispetto che all'università. Dunque personalmente credo che i test di ammissioni debbano selezionare anche in base a questa caratteristica. Se poi dopo questa misura la selezione migliorerà, al contrario delle mie aspettative, sarò invece ben contento di avere altri Bocconiani di alto livello.
Capisco cosa dici. Ti incollo un commento che ho scritto in risposta a un'altra persona sempre sul tema del "l'università deve formare e allenare anche sul tema della gestione dello stress.
*
Non a 18 anni allo sbarramento per l'ingresso all'università.
Tra l'altro un concetto fondamentale da capire è che questo genere di problemi raramente si risolvono con la selezione, ma vanno affrontati con la formazione.
Vale a dire che se tu scremi sulla base di questo parametro ottieni una selezione dei/delle diciottenni più resistenti ma non formi tutti gli altri e tutte le altre alla resistenza allo stress. Ti abbandoni a dire "chi è bravo in questa cosa va di là, chi è scarso in questa cosa va di là" e ti perdi una marea di gente che poteva essere allenata.
Per non parlare del fatto che a 18 anni non si è neanche lontanamente vicini alla fine della maturazione, specie su questi temi.
Io avevo un sacco di ansia a 20 anni per gli esami. Adesso, a 35, non farei una piega. Si cambia, si cresce, si migliora. Ed è questo che dovrebbe fare l'università.
L'argomento è ben posto e le conclusioni a cui lei è giunto mi trovano indeciso a decidere! Lei ha ragione se si si omette la provenienza sociale e culturale dal ceto sociale a cui appartiene l'aspirante bocconiano.
Una verifica costosa sul fondamento del bisogno di essere protette dalla durata del tempo, a cui si viene sottoposte, deve trovare conferma ,sui risultati ottenuti alla maturità dei due generi ,
e per area geografica e topografica( piccoli e medi centri di provincia di una macroregione da confrontare con le citta capoluogo di centri geograficamente e storicamente differenziati con propensione a studi di attività umanistiche prevalenti su quelle tecniche scientifiche.
Infine, questo articolo ,che ci ha letto e commentato, è di tutta evidenza orientato a sostenere il partito avverso alla "normalità di genere" culturalmente determinata dalla geografia e dalla cultura storicamente affermata.
Torino, martedì 23 ottobre 2024,
FGL
In relazione alle componenti culturali della differenza di prestazione nei test mi viene in mente la "minaccia dello stereotipo", un effetto molto studiato in psicologia sociale per il quale la coscienza di essere oggetto di uno stereotipo negativo comporta un aumento dello stress per paura di confermarlo (o che si riveli vero), che quindi riduce le prestazioni nei test inerenti. Mi sembra che tale fenomeno sia stato confermato sia per le persone di colore reputate "meno intelligenti " in generale, che, appunto, per le donne nelle materie STEM. In tal caso non mi sembrerebbe strano che si presenti in particolare in matematica, perché rispetto ad altre materie i test sforzano maggiormente la memoria di lavoro che è molto suscettibile allo stress.
Se così fosse, siccome le donne in questo caso sarebbero "vittime" di un effetto dovuto a degli stereotipi, potrebbe avere senso sottolineare che l'aumento del tempo aiuta ad avere una selezione più equa anche per loro;
ma come dici tu, comunque penso che la comunicazione migliore sarebbe "in questo modo aiutiamo (tutte) le persone vittima di stereotipi riguardo le abilità nelle materie STEM" (=le donne e tutte le altre categorie)
È esattamente quello che ho pensato io.
È una profezia che si autoavvera, un effetto pigmalione.
Personalmente sono molto d'accordo con la tua analisi, per mia esperienza personale mi è parso spesso che i test, specialmente di ammissione, siano già di base pensati per sfoltire, anche pressando molto sul tempo, ad esempio il tolc che feci io per entrare all'università aveva veramente poco tempo. Detto ciò anticipo che quello che sto per scrivere non ha nessuna intenzione di essere maschilista o femminista dato che io credo fermamente nel dare pari opportunità. Leggendo l'articolo non posso negare che il primo pensiero sia andato al perché tanti si stiano impegnando nell'inclusività di genere nelle materie STEM mentre non vedo bandi inclusivi per gli uomini in facoltà tipo lingue o scienze della formazione, anche se spero di essere smentito perché non mi informo da un po'. La mia impressione è che in questo modo non si faccia altro che alimentare quello che è lo stereotipo maschile.
Su questi temi la mia opinione generale è questa:
È normale che la battaglia per la parità di genere parta dalle istanze femminili perché, storicamente e anche oggi, gli stereotipi di genere impattano negativamente di più le donne che gli uomini.
MA
Questo non significa che gli stereotipi di genere non siano un problema anche per gli uomini, tutt'altro.
Non dovrebbe essere vista questa lotta come una lotta di un genere sull'altro ma come uno sforzo collettivo per uscire da millenni di ruoli rigidi, fissazioni patriarcali, influssi religiosi bigotti ecc.
Dobbiamo liberarcene tutti e tutte insieme, perché questa roba è tossica.
Sono d'accordo con te, niente da controbattere. Poca attenzione alle cause e molta sulle conseguenze, scarsa importanza data alla comunicazione corretta, fantasma dei pregiudizi troppo radicato nella società.
Sarebbe curioso sapere se l'interesse dello studio, fin dall'inizio, non fosse proprio solo quello di trovare un modo di diminuire il gap: se così fosse, la comunicazione sarebbe corretta e il dato generale, che un test non sotto pressione non pregiudica la selezione, diventerebbe secondario, e ancora, il fatto che ne beneficerebbero anche i maschi, un mero effetto collaterale indesiderato.
Sarà interessante vedere, nel caso il gap non diminuisse, se la dilazione non verrebbe concessa quindi solo alle femmine.
Nel modo in cui è stata data la notizia è ovvio che sia insito il rischio concreto di diminuire la figura femminile, ma d'altro canto, sull'altro piatto della bilancia, pesa l'urgenza di attirare più attenzione e precisamente sulla propria virtù in particolare e forse, in fondo, anche l'attenersi all'esposizione delle intenzioni proprie dello studio e dell'iniziativa conseguente.
In definitiva avresti anche ragione, ma sicuramente non in termini di marketing spicciolo e, possibilmente, anche non in termini di esposizione dello scopo perseguito.
Ci sta la tua analisi, posso comprendere questa posizione.
Penso tu abbia ragione nel dire che lo scopo era proprio quello di lavorare sul divario di genere e quindi è lecito tutto il ragionamento che ne consegui.
Io però vorrei vedere dei ragionamenti più profondi sul benessere di chi studia e sulle radici del divario di genere, invece che approcci molto basati sull'outcome.
Non pretendo di avere la verità in tasca, infatti questo era un video di opinione, non di fatti.
Grazie Alessandro. È evidente la maturità della tua lettura su uno dei più gravi gap sociali che ancora oggi si ritrovano a vivere molte donne.
Sul canale del Mensa c'è un video interessante del dottor Panzica sul cervello umano e le tendenze dei due sessi verso determinate aree del sapere, molto consigliato
Dacci oggi il nostro AdC quotidiano :)
Assolutamente d'accordo, aggiungo inoltre che, forse in malafede, comunicare queste tematiche in questo modo, mettendosi la spilletta dell'inclusivita' al petto, spesso viene fatto anche per una questione di immagine e di cura del proprio "brand", quindi, forse, alla Bocconi non dispiace questo stile comunicativo, perché fa comodo essere visti come i "buoni". Forse esagero, ma forse no
Secondo me non esageri, purtroppo.
É molto triste e abbastanza inquietante che dire cose di assoluto buonsenso (anzi, direi praticamente delle ovvietà) come fai in questo video sia oggi considerato “controverso”.
Per esempio: per fortuna in Italia non siamo (ancora?) a quel livello, ma, dire ciò che hai detto a 14:02 (una delle “ovvietà” di cui parlo) è considerato, in certe università e in molte aziende in USA, come una “microaggressione”.
Mah, io penso che, come sempre accade, i grandi cambiamenti sociali sono accompagnati da una buona dose di esagerazione ed estremismo.
Complessivamente io sono contento che aumenti la sensibilità su questi temi e che si voglia far valere sul serio la parità e i diritti, non solo sulla carta. A mio avviso stiamo andando in meglio.
Ma ovviamente esistono estremismi, sovracompensazioni, virtue signaling e superficialità assortita. Temo sia un male inevitabile.
A me interessa molto di più andare alla radice dei problemi e lavorare sull'educazione e la formazione per debellare le ingiustizie e gli stereotipi. Capisco anche la necessità di valutare l'impatto osservando l'"outcome", perché ci da indicazioni preziose, ma a mio avviso è l'"opportunity" su cui bisogna lavorare.
Vorrei vedere un mondo in cui nessuno si sogna di dire a una ragazza che la matematica non fa per lei. E poi dopo, quando il punto di partenza è DAVVERO uguale per tutti e per tutte, il test può essere esattamente identico e non abbiamo bisogno di tentare di mandarlo in nessuna direzione.
Grazie ADC per la tua competenza. Video davvero lucido e interessante.
Stima❤
Cosa vuoi ottente? Ridurre il divario percepito maschi femmine.
Cosa ottieni? Aumenti il divario percepito maschi femmine.
Esatto.
Ma c'è un'area dei test in cui i maschi sono svantaggiati. Ed eventualmente in quelle aree sono stati presi provvedimenti per ridurre il gap?
tendenzialmente, nei test che si concentrano su capacità di natura verbale, le donne tendono a essere leggermente più prestative. nonostante questo, non credo siano stati presi particolari accorgimenti da alcun ateneo.
Misurare l'ansia delle persone in maniera obbiettiva e senza retorica mi sembra fantascienza
☹️
Che libri consiglieresti per approfondire meglio le differenze biologiche tra uomo e donna e della distribuzione diversa delle caratteristiche?
semplicemente sappi che le donne tendono ad avere livelli di estrogeni e quindi di instabilità emotiva leggermente più alti, perché antropologicamente erano più incentrate sulla relazione mentre gli uomini sull’azione. ma rimangono comunque discorsi inutili, visto che la reale costruzione di competenza prescinde dal genere, ma è legata al merito
Il paradosso dell'uguaglianza!
Nell'azienda dov'ero in Danimarca i posti di lavoro per neolaureati erano 50/50 maschi/femmine, il punto è che gli applicanti erano 70/30 o anche maggiori: a voi le conclusioni!
Però qui non si parla di questo.
A margine: il concetto di "quote rosa" non mi ha mai convinto, ne posso capire l'utilità nella rappresentanza politica e sociale ma nella selezione lavorativa mi lascia perplesso.
Non ho però opinioni forti e nette in merito, sono dubbioso.
la letteratura scientifica ci mostra l’’inefficacia generalizzata delle quote rosa. sono una misura antitetica al merito, quindi da non utilizzare
@@alessandrodeconcini-adc ci sono delle differenze, ammorbidire selezioni basandosi sul genere invece che stabilire quote rosa.
L’agenda politica è evidente e la stessa in entrambi i casi, certo in un’università i criteri anche secondo me dovrebbero differenziarsi rispetto che all’industria.
Io credo di avere un’opinione più netta
La comunicazione è giusta perché il motivo reale è proprio quello di aiutare le donne, quindi sono stati onesti a dirlo. Che poi aiuta anche gli uomini, bene sottolinearlo. In ogni caso, gli uomini sono indietro in tanti altri ambiti, ma nessuno va a interessarsi dei motivi o a trovare soluzioni..
Ma io non credo che sia il giusto motivo.
Mi sembra di capire che Bocconi e Oxford abbiano preso due scelte diverse: Bocconi aumenta il tempo e tutti (studenti e studentesse) mentre Oxford aumenta il tempo al test solo per le donne. Sarebbe interessante discutere anche di queste due scelte a confronto.
Per me palesemente meglio la soluzione Bocconi. La soluzione Oxford mi sembra una fesseria.
@@alessandrodeconcini-adc Condivido
Maaa.... la butto lì eh, magari dico una cavolata... aumentare il tempo a tutti? Così da eliminare l'ansia ancora di più.
Chi consegnava prima continuerà a consegnare prima, chi aveva ansia avrà meno ansia.
In un colpo solo aiuteresti tutte le persone in difficoltà a prescindere dal sesso biologico.
Il sistema universitario mi pare sempre più ricco di contraddizioni.
Per non parlare di misure anti-sessiste che non sono veramente anti-sessiste e che non promuovono un vero abbandono di stereotipi dannosi.
Edit: nella seconda metà del video anchd ADC sottolinea come basare "tutto" sulla resistenza allo stress e ansia sia quantomeno non il miglior sistema di selezione, come minimo.
Non sono d'accordo né con la misura, né con la comunicazione della misura.
Alimenta faziosità in un momento storico in cui la faziosità sta già danneggiando molte persone.
Visto che abbiamo parlato di restituire la complessità dei temi, non si può prendere uno studio che è abbastanza evidentemente un primo passo verso lo studio di differenze di genere complesse, e applicare modifiche drastiche solo su questa base mi sembra riduttivo e dannoso.
Hanno aumentato il tempo a tutti! Infatti io sono d'accordo con la scelta della Bocconi, ho da ridire solo sul modo in cui è stata comunicata e sulle ragioni per cui è stata presa
Ciao Ale, scusa l'off topic, ma che ne pensi del progetto Drin Drin di Forchielli e Boldrin, a cui si è aggregato recentemente anche Mr Rip? Sarebbe bello vederti come ministro dell'istruzione un giorno, sei l'unico che ci vedrei benissimo
Onestamente non ho proprio idea di cosa sia 🤔
Giorgio è un amico, oltre che una persona con cui collaboro e che stimo tantissimo, quindi il fatto che lui si sia aggregato al progetto me lo rende interessante.
Non conosco Forchielli.
Di Boldrin rispetto l'intelligenza e la preparazione nelle materie di cui si occupa ma non condivido il modo in cui si esprime e l'immagine che proietta di sé online.
Quindi boh, mi informerò, se hai voglia di scrivermi in breve di che si tratta mi fai un favore.
@@alessandrodeconcini-adc premessa: anche io ho lo stesso tuo problema con Boldrin, da un lato mi dà un po' fastidio il modo in cui si approccia alcune volte con altre persone, ma dall'altro lato non posso fare altro che stimare la sua intelligenza e la sua preparazione come hai detto tu. Detto questo cerco di riassumerti in brevissimo di cosa si tratta: Drin Drin è un progetto, un partito, che sta nascendo grazie a Boldrin (professore di economia) e Forchielli (imprenditore), ed essenzialmente si basa sul dare spazio in politica a chi è realmente competente, per poter "fermare il declino" dell'Italia e farla ripartire attraverso figure esperte e giovani. Attualmente il lato economico è quello più delineato, soprattutto adesso che Mr Rip entrerà a far parte del progetto, anche se ci vorrà tanto tempo prima di formare effettivamente un partito e tutto. Quindi per ora ci sono solo dei punti guida, dei possibili nomi e delle liste ancora da fare. Eh niente siccome si parlava di competenza, e Boldrin ha detto che l'istruzione in Italia è disastrosa ma nessuno effettivamente ne parla al governo, ho pensato immediatamente a te e all'impegno che porti su UA-cam sul divulgare non solo un buon metodo di studio ma anche un buon lifestyle che possa andare bene per gli studenti (nonché i video che hai fatto sulla scuola e sulle riforme di Valditara, video che ho molto apprezzato per le tue analisi lucide e pragmatiche). Ovviamente il mio non è un invito ad unirti a loro ahah non lavoro mica per Boldrin, però credevo che ne eri già a conoscenza vista anche la presenza di Mr Rip (che ho conosciuto grazie a te)
Mi sa che io passo.
Non mi va proprio di far parte di un movimento politico insieme a Boldrin, col dovuto rispetto.
Con che unità di hanno misurato l'ansia?
Visto che è un dato statistico ci sarà una misurazione?
La misurazione è sulle performance al test.
Ho giusto 30 minuti prima di uscire, EVVIVA, posso scannarmi sui commenti!
Un paio d'appunti prima: 2:40 l'articolo de Il bove è di un clickbait da paura (ma non mi sorprende, son dell'università di Padova). Il titolo dice che ad oxford danno più tempo alle donne quando non è vero. Oxford dal 2017 ha deciso di dare 15 minuti in più a tutti per finire i test e questa estensione di tempo dovrebbe favorire in particolare le donne. Il Bove solo fa un articolo clickbait becero, che smentisce se stesso già nel primo paragrafo. Poi vabbé, mi astengo dal commentare le parole della dottoressa viola riportate li perché sono da far ribrezzo.
L'articolo di Panorama invece è completamente fasullo. Panorama non solo continua con la narrazione che a oxford le donne hanno 15 minuti in più, ma rincara la dose con citazioni inventate da chissà quale parte. Apprezzo che tu abbia citato delle fonti, ma le fonti italiane sono fuorvianti, quando va bene, e fasulle quando va male.
Nel giornale di Oxford del 23 gennaio 2018 (quando hanno implementato la misura) si legge chiaramente: "The University of Oxford has extended the length of Maths and Computer Science Exams from 90 to 105 minutes in part of an effort to help women achieve better grades, though the exam has stayed the same length and difficulty."
Che se qualcuno non sa l'inglese può andarsi a vedere l'ultimo video di Alessandro che magari lo impara.
Sulla misura, Non mi sembra ci sia assolutamente nulla di male nell'estendere il tempo a tutti per ridurre l'ansia agli studenti e questa estensione va a beneficio di tutti quanti. Non mi sembra neanche che la bocconi abbia comunicato male la decisione. Ha riportato i risultati dello studio (anche se quello studio non è reperibile per chi non è nel mondo accademico), ha spiegato quali sono le motivazioni che l'hanno spinta a questa decisione, e soprattutto, dice che questo può andare a beneficio di tutte le carriere STEM. L'hanno applicato ora a matematica perché lo studio si riferiva specificatamente alla prova di matematica ma no è da escludere che venga fatto anche per altri test in futuro. E ben venga, perché l'accesso all'università non può essere un quizzone stile l'eredità dove hai 10 secondi per dare la risposta. Non quando si tratta di un test complesso che richiede uno sforzo cognitivo notevole.
E ben venga anche la distruzione di questa cultura tossica della performance a tutti i costi sotto pressione. Non lavori, studi, ne rispondi meglio sotto pressione e sotto ansia. Anzi, la possibilità di commettere errori aumenta esponenzialmente.
Ottimo intervento!
Ma non sono d'accordo sull'aspetto comunicativo. Basta andare a vedere i commenti sotto ai post su questa decisione per vedere che la gente ha capito tutt'altro e ha confermato le idee balzane e stereotipiche che già aveva.
@@alessandrodeconcini-adc con tutto il rispetto, i commenti stanno rispondendo a quello che hai comunicato tu e alla tua opinione a riguardo. Perché dubito che qualcuno di loro si sia dato la briga di andare a leggere l'articolo.
Nell'articolo si legge abbastanza chiaramente che hanno notato questa discrepanza e che, la spiegazione che hanno trovato, è legata a quella che è l'ansia da prestazione. Nell'abstrct dello studio dei professori in questione hanno provato a fare i test con tempo, con tempo aumenrato, e senza limiti di tempo. La loro osservazione è che la differeydi risultati si assottiglia a seconda di quanto più tempo hanno i candidati.
Non c' è una sola riga di quell'articolo che tenta di dare una spiegazione antropologica o sociologica del perché. Riportano il dato e riportano quelle che sono le misure che han deciso di adottare.
La comunicazione della bocconi è stata corretta. Quello che ha iniziato a parlare di spiegazioni al perché questo fenomeno succeda, sei tu.
É normale che quando leggiamo qualcosa cerchiamo di dare spiegazioni leggendo tra le righe e utilizzando quelli che sono i nostri preconcetti sul tema. Ma l'articolo della bocconi così come quello di Oxford del 2018 sono chiari e non si spendono in spiegazioni che vanno al di la del riportare i risultati della ricerca
@SoniaDCM-m9u capisco il tuo punto di vista, nel senso che sicuramente il commento della notizia (compreso il mio) ingigantisce la percezione negativa del fenomeno.
A mio avviso, però, la bocconi ha scelto di rendere questa una faccenda di genere quando non c'era necessità che lo fosse.
Poi ovvio che il casino mediatico che ne è derivato non è del tutto imputabile a loro, ci mancherebbe, ma la mia critica resta: sostanziale nel senso che non credo che si debbano ritoccare necessariamente i test per favorire un genere o l'altro, comunicativa nel senso che per me il punto su cui concentrarsi doveva essere il fatto che le ristrettezze di tempo non inficiano la qualità della selezione.
@@alessandrodeconcini-adc leggi bene quello che hai scritto. Non stanno ritoccando i test. I test rimangono esattamente uguali.
Cambia solo il tempo a disposizione. Hanno deciso, giustamente, che la capacità di fare dei test sotto pressione non è un buon modo per valutare i candidati. Non so te, ma non mi sembra che il lavorare sotto pressione sia un requisito fondamentale per mostrare le proprie capacità matematiche, il contrario, anzi.
Il riconoscere che le persone sono differenti, che alcune sono meno propense a lavorare sotto pressione rispetto ad altre è un passo avanti enorme nella valutazione degli studenti. E se con del tempo in più aumenti l'accesso delle donne alle carriere stem, dove sta il problema? Non stanno svolgendo test differenti rispetto agli altri.
Ma mi domando perché stai parlando specificatamente di "ritocco". Ritocco è un termine molto forte. Ha implicazioni di fare le cose di nascosto, poco legali. Quasi di truffare le altre persone.
Non c'è nulla di nascosto. Le università stanno semplicemente adattando i propri test a quello che sono i nuovi studi. Non c'è nulla di male e viene fatto in tutti i settori
@SoniaDCM-m9u ma io ho detto esattamente quello che hai scritto.
Dico che il motivo per cui l'hanno fatto è sbagliato a mio avviso, ma sono d'accordo con la scelta proprio per le cose che hai detto tu, perché la pressione non è un buon modo di valutare i candidati, di qualunque genere o sesso siano.
Ma le motivazioni per questa scelta sono invece, a detta della Bocconi, un'esplicita scelta per favorire le candidate donne.
Non c'è nessun problema nel voler fare test più equi, figuriamoci, ben vengano!
Il problema è che al grande pubblico passa il concetto che i problemi di ansia ai test siano solo femminili.
La Bocconi ultimamente non ne azzecca una.
1. Espulso Dario Torrisi
2. Errore di comunicazione
3. ADC sicuramente convocato dalla commissione disciplinare (la stessa di Dario)
Ma... ma... signora commissione, io non sono iscr
"SOSPESO"
Ma io non studio alla Bocc
"SOSPESO LAVORI SOCIALMENTE UTILI"
Non vado neanche più all'università da sette an
"REVOCA BORSA DI STUDIO"
Non ho mai avuto una bors
"ESPULSO DA DUBINI E BANDITO A VITA DALL'USO DEL COOLTRA"
Ma io vivo altrove e guido una macchina
Complimenti per il video.
Che bella analisi, bravo alessandro
Giusto una riflessione, senza esprimere pareri. Non è un po' un obiettivo anche la capacità di prendere decisioni corrette sotto stress? Siccome in teoria preparano manager che dovranno sostenere un abbondante livello di stress in carriera..?
Non a 18 anni allo sbarramento per l'ingresso all'università.
Tra l'altro un concetto fondamentale da capire è che questo genere di problemi raramente si risolvono con la selezione, ma vanno affrontati con la formazione.
Vale a dire che se tu scremi sulla base di questo parametro ottieni una selezione dei/delle diciottenni più resistenti ma non formi tutti gli altri e tutte le altre alla resistenza allo stress. Ti abbandoni a dire "chi è bravo in questa cosa va di là, chi è scarso in questa cosa va di là" e ti perdi una marea di gente che poteva essere allenata.
Per non parlare del fatto che a 18 anni non si è neanche lontanamente vicini alla fine della maturazione, specie su questi temi.
Io avevo un sacco di ansia a 20 anni per gli esami. Adesso, a 35, non farei una piega. Si cambia, si cresce, si migliora. Ed è questo che dovrebbe fare l'università.
@@alessandrodeconcini-adc giustissimo argomento, mi ero soffermato troppo al lato business dell' università. Grazie dello spunto, molto interessante 🔥
Se è generalizzato l' aumento del tempo è comunque una misura positiva. Non è facendo test spietati con un gamba sola e con un serpente velenoso vicino che si selezionano i migliori, giusto per iperbolizzare un pò il tutto. Se invece il bonus tempo è solo per le donne è un' iniquità e una grande ingiustizia. A quel punto vorrebbe dire che gli interessa solo mostrare il numerato bello, il famoso 50 % sul gender Ratio del factsheet presente sul loro sito e vantarsene. Allora diventa ineguaglianza di genere, dove non conta il merito ma solo avere 50 e 50. E se magari questa manovra non dovesse funzionare, massì dai eliminiamo pure Matematica dal test ma solo per le donne, basta che raggiungiamo il 50%.
Per fortuna si parla di un aumento generalizzato.
non ho capito, oxford dà più tempo solo alle ragazze??
A questo punto, se dare più tempo per completare i test non compromette la qualità della selezione come dicono, perché non dare più tempo a tutti a prescindere dal genere?
In altre università però hanno aumentato solo alle donne. E non sono d'accordo.
Alla bocconi faranno proprio questo (perciò ho detto che la scelta mi piace).
Il punto è che hanno trasformato sta cosa in un tema di genere quando non c'era alcun bisogno di farlo, per fare facili punti inclusività senza ragionare realmente su che messaggio stavano mandando
Cosa ne pensi del caso Torissi?
Che capisco la posizione della Bocconi ma sono stati davvero troppo troppo severi. Troppo.
Scusate magari sarò io semplicistico, ma aumentare il tempo ai test non cambiandone il contenuto non vuol dire semplificarli?
Dal punto di vista psicologico assolutamente sì. Da quello sostanziale no, è questa la scoperta. La qualità della selezione non viene intaccata. Si cambia semplicemente il focus: invece di selezionare i/le diciottenni con più resistenza allo stress si selezionano i più bravi e le più brave.
Questa ossessione per il fare i test più stronzi possibile non ha mai dimostrato di essere il modo migliore per tirare fuori menti brillanti. Ma mai proprio. Specie a quell'età.
Rip laurea alla Bocconi di Dario Torrisi 🙏
Gli auguro di laurearsi nella sua nuova università 💪
Dario Torrisi é stato cacciato dalla Bocconi
È stato sospeso e se n'è andato 😉
🖤
Bravissimo 👏👏👏👏
dì quello che vuoi, tanto non possono espellerti (povero dario torrisi ingiustamente cacciato dalla bocconi)
In realtà lo hanno sospeso ed è lui che (comprensibilmente) se n'è andato.
Tanto poi non le assumono perché hanno paura che restano a casa in gravidanza.
Quella roba lì è vergognosa, come il tema delle dimissioni in bianco.
L'orrore.
Cosa ne pensi di quello che è successo a Dario torrisi?
Capisco il punto di vista della Bocconi ma per me sono stati davvero troppo severi.
Correlazione non implica causalità…
Non ho ben capito, solo le donne hanno tempo in più nei test di matematica ?
Perché se il motivo è l’ansia, anch’io che ho un disturbo diagnosticato voglio del tempo in più.
Prendo anche gli psicofarmaci e la mia psichiatra me li aumenta al bisogno quando devo andare a fare un test, un esame o una gara (in generale dico) allora perché non dovrei ricevere più tempo da uomo con sintomi ansiosi persistenti dovuti ad un disturbo complesso ?
Nella sostanza il tempo aumenterà a tutti e a tutte.
Ma nella comunicazione questa norma è stata fatta per le donne.
E hai centrato il punto: questo stereotipo fa male alle donne e anche agli uomini. Come dovrebbe sentirsi un maschio che ha problemi d'ansia? Ancora peggio perché non è "un vero uomo"?
Queste stronzate sono una piaga.
Il "bravo studente" è quello che ha il miglior risultato in minor tempo possibile non quello più bravo senza il tempo perchè la realtà richiede gente brava e veloce
Nessuno ha parlato di togliere il tempo.
È evidente che il tempo deve essere sempre un fattore.
Si parla di non rendere il tempo il più importante fattore determinante e di non renderlo così pressante da scatenare reazioni d'ansia diffuse.
Voglio essere il primo a commentare
Ma soprattutto sapete quali sono i miei pronomi?
Dai, per favore, non buttarla in caciara. Son temi seri.
Intento del video: criticare la comunicazione di una modifica in fin dei conti giusta di cui tutti potrebbero beneficiare
Risultato del video: attirare nei commenti misogini più o meno latenti che hanno capito che il tempo in più verrebbe dato solo alle donne
L'analfabetismo funzionale è un problema persino maggiore degli stereotipi di genere.
@@alessandrodeconcini-adc ogni tanto penso sarebbe utile un flag accanto ai commenti per segnalare se un utente ha scritto una stupidaggine senza aver visto il video o se ha "seguito con attenzione" il video senza però aver capito.
Ma se viene aggiunto ad entrambi perché dirlo? Perché non lo hanno aggiunto e basta? Devono basarsi sugli studi e le ricerche per la gestione, ed è sacrosanto sia così,ma non è che devono motivare al dettaglio e pubblicamente ogni scelta che fanno; ma parlate di ansia dello studente generico e basta.
Ti dirò di più, co sta "quota rosa" di tempo che ci hanno gentilmente concesso (parlo della percezione del comunicato) quell'ansia si rischia di raddoppiarla, almeno per i primi test finché non diventa routine.
Sembra assurdo, ma una che soffre d'ansia e sente sta notizia e ha l'esame fra una settimana, rischia di andare in ansia il doppio pensando:
"E se fallisco anche col tempo in più che figura ci faccio? " Cioè, adesso, qualcuno ha reso concreta la loro paura, rendendo certezza che le difficoltà le donne le hanno per davvero; tant'è che loro galantuomini ci corrono incontro a darci il loro aiuto. Sia chiaro, parlo sempre a livello di percezione non di intenzioni; anche se in cattiva fede potrei pensare che dietro ci sia una doppia finalità comunicativa, uno nell'informare del generico cambiamento d'orario e della ricerca fatta e due di "farci sapere" che loro si danno da fare "per la causa" della parità di genere. Ma ripeto, in cattiva fede, ma resta comunque uno scivolone anche nella buona.
Quindi, anche se tu lo spieghi meglio, sulla comunicazione condivido pienamente il tuo pensiero su ogni punto trattato.
👏👏👏