Bella riflessione. Io aggiungerei: "Ti piace perché credi di essere bravo." È anche il motivo per cui, quando iniziamo a paragonarci agli altri, inizia a piacerci meno.
da pochi mesi ho iniziato a correre, leggere, usare pochissimo i social e avere una routine abbastanza salutare i tuoi video e quelli di Marco mi hanno spronato a cambiare ciò che facevo durante le giornate, e quindi la mia vita. grazie
Sono stradaccordo con te. E aggiungo che c'è anche un botto di letteratura sul tema. Uno dei libri più belli per me è "So good they can't ignore you" di Cal Newport
Mi sono reso conto di questo aspetto quando ho dovuto affrontare l'esame di analisi 1 all'università. Provenendo da un istituto artistico e avendo scarsissime competenze in matematica, le mie conoscenze in materia erano praticamente nulle. Per prepararmi, ho deciso di partire dalle basi ed ho dedicato 8 mesi interi a studiare intensamente tutto il programma di matematica tipico dei licei scientifici. Ho osservato gli argomenti con curiosità, cercando di capire le relazioni tra di essi e le intuizioni che stavano alla base dei concetti e delle proprietà matematiche. Ogni volta che incontravo un’affermazione che mi sembrava poco chiara, mi chiedevo perché fosse vera e mi impegnavo fino a trovare una spiegazione soddisfacente. Inizialmente è stato davvero un processo lento, difficile e faticoso. Trovavo fosse una sofferenza passare ore ed ore a studiare tutte quelle cose astratte, ma dopo aver visto i primi buoni risultati e riuscendo a comprendere e spiegare le proprietà senza dare spazio a dubbi, ho iniziato a provare piacere per lo studio della matematica. La curiosità che avevo per gli argomenti è cresciuta, e il processo di indagare il perché delle affermazioni e delle proprietà è diventato qualcosa di molto piacevole.
Capisco il voler ispirare gli altri, ma non sono d'accordo. Ti porto la mia esperienza: gioco a calcio da 20+ anni, alleno giovani calciatori da 10+ anni, ti assicuro che il piacere nel giocare non è quasi per niente correlato all'essere bravo. Molti talenti abbandonano prematuramente mentre molti scarponi giocano per tutta la vita (anche facendo panchina per stagioni intere). Credo che ciò che trascina è la voglia di competere con gli altri e/o con se stessi, poco cambia se risulti bravo 100 volte o 1 sola
Ti seguo da 2 anni e si notava il tuo disagio nel fare video. Con quelli più recenti si nota proprio ciò che dici; ovvero che vedo "amore" e "passione" quando registri, mentre prima traspariva questo "fastidio" che provavi mentre registravi. Ciò non toglie che sei sempre riuscito a trasmettermi qualcosa con ogni video, e sono contento che ti sia appassionato a registrare, anche perché così facendo attirerai più persone, il che è un gran bene perché le cose che porti sul canale sarebbero d'aiuto a tutti
io mi chiedo ancora come sia possibile che il campione mondiale e ripeto MONDIALE di memoria abbia così pochi follower, oltretutto con tutti i video super interessanti che pubblichi... riguardo a quanto detto nel video ti do completamente ragione, anche ripensando alle cose che veramente mi piacciono capisco che è per la maggior parte perché sono bravo, e questo in generale.
sono d'accordo. Secondo la mia esperienza posso dire che questo è il principio che ci fa iniziare o smettere di fare qualcosa. Faccio un esempio: domani inizio a giocare a tennis e dopo qualche lezione mi sembra di non essere portato, perciò smetto. Al contrario se mi sembra di essere continuerò, ma dopo, quando arriverò in quel punto in cui inizierò a sentirmi meno bravo perché mi confronterò con più persone e inizierò a migliorare più lentamente (ne hai già parlato un diversi video), probabilmente smetterò, altrimenti continuerò e piano piano diventerò molto bravo. Ricerchiamo sempre un campo in cui siamo speciali, eccezionali, ma quasi sempre non lo siamo, e se lo siamo lo si scopre dopo tantissima pratica. Aggiungo un'esempio personale (che è quello di prima peraltro). Da piccolo ho iniziato a giocare a tennis, mi è piaciuto finché non mi sono reso conto di non essere molto talentuoso (nella media insomma) e per qualche anno ho pensato di smettere. Ho comunque continuato perché di nuovo appassionato momentaneamente dall'arrivo di un maestro simpatico e appassionante. Con lui mi sono impegnato di più, sono migliorato e anche quando se n'è dovuto andare, avevo raggiunto un livello più alto e mi piaceva di più. Ora gioco da circa 12 anni e gioco bene, infatti mi diverto un sacco
Messaggio davvero molto bello! E' una cosa che si da per scontata che un qualcosa all'inizio ti debba per forza piacere. Grazie per questa prospettiva!
Ciao Andrea, ti seguo da tempo e prendo spunto dai tuoi insegnamenti. Questa volta sono in disaccordo, sono certo che sia importante capire cosa ti piace fare e cosa no. Dedicarsi a qualcosa che non ti piace, non ha molto senso, devi avere un obiettivo o devi vedere la sfida. Sicuramente diventare bravo ti dà gratificazione e ci prendi più gusto, ma è importante capire le proprie passioni.
Complimenti per il breve video , riesci a dare dei bellissimi spunti su cui migliorare la propria capacità di pensare in modo più maturo , spero che continuerai questi video alla base di pensieri volanti , sei davvero una bella persona su cui prendere spunto
Ho visto un video di Filippo d'Albero che tratta più o meno lo stesso argomento, ma declinato in questo modo si ha comunque un punto di vista interessante
Caro Andrea, la tua riflessione è concisa e stimolante, però la ritengo riduttiva. Le tua argomentazione rendono sicuramente chiaro che diventare bravo nel fare qualcosa ci rende felici nel farlo, ma non bisogna trascurare che vi sono delle abilità innate in ognuno di noi che rendono piacevole svolgere un’attività perché siamo più bravi rispetto a molti altri. Un ragazzo dotato di particolare sensibilità nella lettura, avrà piacere nel farlo anche se non ha mai letto prima. Da bambino mi piaceva molto fare calcoli con carta e penna senza nessuna competenza, quindi, mi piaceva fare qualcosa prima ancora che diventassi bravo nel farla. Ritengo quindi che tra piacere e bravura non vi sia un rapporto univoco, mi piace perché sono diventato bravo oppure sono bravo perché mi piace, ma biunivoco, cioè vi sono casi in cui mi inizia a piacere qualcosa perché sono diventato bravo a farla e altri in cui sono bravo nel fare qualcosa, quindi, mi piace farla perché mi riesce meglio rispetto a chiunque altro.
Questo mi fa riflettere, perché a me pare che le cose che non mi piacciono non sono mai riuscito a farmele veramente piacere, c'è sempre quella sofferenza di fondo per il fatto che sto facendo una cosa che non mi piace molto. Però sì, a volte uno impara meglio, e le cose piacciono un po' di più. Di base, tuttavia, non ne farei una regola "ti piace perché sei bravo", in quanto ci sono cose che mi piacciono praticamente da sempre, come certe materie scolastiche (matematica, geometria, disegno) che mi sono praticamente sempre piaciute, e non è che mi sono piaciute nel tempo in quanto sono diventato bravo; no, mi appassionavano, e quindi riuscivo meglio rispetto ad altre materie.
Confermo che la maggior parte delle volte è così ma ho incontrato casi in cui invece era proprio la nuova esperienza a piacermi e non perché fossi brava. Comunque bellissimo video, soprattutto tenendo conto del fatto che sia improvvisato.
come discorso generalizzato sicuramente è valido, però esistono eccezioni in cui le persone iniziano facendo davvero schifo in ciò che fanno (e lo riconoscono, ne sono consapevoli) eppure continuano e migliorano proprio perché quella cosa li appassiona. conosco persone che hanno iniziato a fare canto per passione nonostante fossero le peggiori campane stonate di sempre… e ci hanno messo anni e anni di duro lavoro e impegno per diventare intonati, senza neanche guadagnarci nulla anzi, spendendo di tasca loro, e rimanendo sempre comunque mediocri. ma adorano farlo! inoltre ci sono persone (rare) che provano piacere nel fare attività che richiedono sforzo mentale/fisico, la sfida di imparare a fare qualcosa che sembra impossibile… per cui il detto “sei bravo perché ti piace” è valido per loro, perché se non gli piacesse mettersi in quelle situazioni non diventerebbero mai bravi. ed anzi, questo genere di persona tende pure a PERDERE interesse una volta che quella cosa diventa facile. oppure in questo caso si può dire che a loro “piaccia vincere sfide impossibili perché sono bravi a batterle” nonostante il loro obiettivo sia quello di trovare sfide per loro sempre più impossibili?
Interessante cambio di prospettiva, grazie. Detto questo, ci sono tante cose che mi piacciono in cui faccio schifo, molte delle quali ho cominciato per un interesse che non corrispondeva ad alcuna mia abilità.
Ottimo spunto di riflessione. Questa idea viene esplorata a profondo nel libro "So good they can't ignore you" di Cal Newport dove mostra che il vero modo per avere una carriera di successo di cui si è innamorati è diventare estramente bravi in qualcosa, anche se all'inzio uno prova totale repulsione per quel campo o professione. Questa è l'antitesi suprema del motto americano "Follow your passion". Consiglio vivamente la lettura :)
Interesante questo spunto, è un pò come quando inizi a strimpellare la chitarra, magari dopo un pò, quando impari qualche canzone, ti piace un poi di più
Bravo! Sono assolutamente d'accordo! E' quindi ovvio che se sei bravo a fare una cosa, ti piace farla e per contro se non sei bravo la fai male e quindi diventa frustrante.
Condivido a pieno il tuo pensiero, sono nel mondo della ristorazione da un po di anni e ricordi che quando ho iniziato non mi piaceva per niente, ora non posso dire che sia diventato una passiona ma mi piace tanto quello che faccio, ora sono caposala e conosco piu profondamente il mio lavoro, è nello fare qualcosa che si è bravi a fare.
È un bel punto di vista, soprattutto ora che nel mio campo dovrò assumere un ruolo di importanza e difficoltà maggiore rispetto a prima. Quando il mio ruolo era minore, sentivo poche responsabilità e mi ero abituato a quella situazione, mi piaceva, mentre ora una marea di dubbi. Ma è chiaro che prima di poter veramente capire se è la strada giusta o no, devi innanzitutto migliorare e fare esperienza.
Secondo me è sicuramente vero in certe situazioni ma mi sembra una grande semplificazione, io sono appassionato di cose in cui non ho mai avuto modo di dimostrare la mia bravura e forse non è nemmeno possibile farlo, e sono anche appassionato di cose in cui mi sono dimostrato mediocre/sotto la media. Non sempre c'è un confronto con altri che possa determinare quanto tu sia "bravo". Però sicuramente impegnarsi in qualcosa e sentirsi bravi ci fa piacere di più qualsiasi cosa
Io trovo molto più piacevole iniziare ad apprendere cose che non conosco e non so fare che fare cose dove sono diventato bravo. Mi annoio e non trovo soddisfazione nel fare una cosa nella quale sono bravo o lo sono diventato col tempo.
Interessante ma condivisibile in parte. A parer mio un certo interesse (o la consapevolezza che avremo un ritorno positivo da quello che facciamo) sono indispensabili per intraprendere una certa attività e ci permettono di superare la prima, inevitabile fase durante la quale ci sentiamo incapaci e non ci piace quello che facciamo. Parlo chiaramente della mia esperienza. Addiritura personalmente spesso non mi piacciono le cose in cui sono bravo. Ho anche letto il libro "So good they can't ignore you" che riporta lo stesso concetto. Anche qui l'idea di fondo non mi piace ma altre si, soprattutto quella del "craftsman mindeset".
Concetto che condivido, per chi volesse approfondire Cal Newport in "So good they can't ignore you" nella prima parte del libro dove parla di Passioni ha un paragarfo intitolato proprio "Passion is a side effect of mastery"
È lo stesso concetto che ho provato con la chitarra e che sto provando con il pianoforte. Adoro la chitarra perché sono diventato più bravo, mentre ancora il piano non è nelle mie corde perché sono ancora terribile
È entrambe le cose, Andrea. Non ti metteresti mai a soffrire all'inizio per raggiungere qualcosa che non ti interessa e che non ti piace già dall'inizio. Poi certo, assieme a questo contributo, c'è anche quello che dici tu, ma viene dopo, ovvero durante il processo di apprendimento e perfezionamento.
Bella riflessione anche se questo implicherebbe che chiunque potenzialmente potrebbe essere bravo in qualunque cosa, e che la vera differenza nel riuscire in qualcosa o meno risiederebbe nella capacità dell'individuo di tollerare la frustrazione di fronte un compito non familiare. A mio modo di vedere questa è solo una parte (probabilmente anche piuttosto realistica) di un processo che però è più complesso di così.
Quando ho iniziato a suonare la chitarra facevo un'ora scarsa al giorno, in quanto merda inutile dalle dita sempre doloranti incapace anche di suonare le corde a vuoto. Dopo 4 anni, migliorando sempre di più è molto piacevole vedere come l'aver continuato stia portato passo dopo passo i suoi frutti aumentando la mia passione!
Il problema è quando ti piace qualcosa ma non riesci ad arrivare al top e fallimento dopo fallimento la passione ti inizia a calare, di conseguenza ti piace molto meno perchè sai che ti stai impegnando tanto ma non hai i risultati che vorresti, ed essendo una persona super competitiva e che punta sempre al massimo in quello che fa, non riesco a farmi stare bene anche i miglioramenti che ci sono ma non sono abbastanza per me ,per quello che vorrei io, ovvero essere uno dei migliori, e mi ci sono scontrato molte volte su questa cosa e ti viene solo voglia di mollare tutto.
Forse Il motivo principale, come hai detto tu, è che essere più bravo ti permette di entrare meglio nel flusso, così che puoi apprezzare meglio il compito e acquisire fiducia di miglioramento. Se fosse solo perché ci diventa più facile sarebbe una motivazione un po' pigra in un certo senso.
Spunto di riflessione interessante ma non credo sia applicabile a tutto. Per alcuni esercizi in palestra anche io mi ci rivedo (vedasi trazioni per esempio) ma per esempio io ho sempre amato il calcio e mi ci voluto tempo per diventare bravo. Per non parlare del contrario,come di certe persone che sono brave in qualche mestiere ben pagato ma che non amano, e che continuano a fare magari perché ben pagato, e non gli piacerà mai farlo, molto spesso anzi può portare ad accumulare frustrazione, stress e portare al burnout. Per riassumere secondo me si potrebbe dire che forse nelle cose che inizialmente non ci piacciono perché complesse e che richiedono skill possiamo sviluppare un certo piacere nel farle, che è dato non tanto da farle in se ,ma dal raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo imposti nel volerle fare bene.
Io lo vedo con la musica. Quando inizio a studiare un nuovo brano al pianoforte solitamente all'inizio è difficile e anche brutto, poi diventa bello e facile
È interessante come punto di vista ma come valutare il non essere bravi (o non reputarsi tali) dopo tantissimi tentativi? Chiaramente si migliora, ma credo che ci siano delle valutazioni da fare anche dopo anni, rispetto a quanto ti aspetti dovrebbe essere la tua bravura o addirittura a chi ha molta meno esperienza di te.
Secondo me è più una roba del tipo “abbiam successo in qualcosa non perché ci piace, ma ci piace perché abbiam successo / siamo portati per quella cosa”. Molti sportivi ad esempio diventano agonisti perche geneticamente portati per quello sport, grazie a fortuna e coincidenze positive. E non grazie a dedizione e no pain no gain come spesso si dice. Diciamo che è una sorta di visione evoluzionistica del successo. A me molte cose piacciono anche se sono mediocre in tali cose: gioco a carte con un mazzo non competitivo, rateo di vittoria 50%, e son contentissimo così; vado in palestra e non sono portatissimo, però mi piace ecc Effettivamente è vero che il rinforzo positivo del miglioramento e lo sforzo per sorpassare la fatica e la noia nell’iniziare una nuova routine o attività non passiva portano a maggior interesse e passione per quella determinata attività. Si dice che dopo circa 6 mesi un’abitudine può diventare costante e piacevole senza essere appositamente ricercata controvoglia. Forse bisogna differenziare tra vari ambiti: lavoro, hobby ecc ma in linea di massima il tuo discorso lo reputo comunque giusto e da tenere in considerazione. Piccola citazione: Nietzsche diceva “la felicità non è fare tutto cio che si vuole, ma volere tutto cio che si fa”
Nel mio caso, ci sono alcune che cose che mi sono piaciute pur facendo schifo a farle inizialmente. Quindi sono diventato bravo perché tali attività mi piacciono. Forse il tuo discorso vale solo per cose che non piacciono o appassionano all'inizio (lo penso perché hai parlato di situazioni in cui ti sentivi a disagio o infastidito inizialmente, in questo caso ciò che dici nel video vale anche per me)
Il bro non ha evidentemente mai suonato uno strumento, giocato a spikeball, sciato/surfato. Tutte cose che gasano di brutto anche se all’inizio fai schifo a fare. Poi magari ti gasano così tanto che pratichi fino a diventare un maestro, ovviamente c’è anche il caso inverso come dice lui.
Io personalmente penso non sia esclusivamente vero, ho iniziato scherma perche ero innamorato delle spade non erp per niente bravo, anzi mi sentivo negato, eppure ho continuato perche mi piaceva tantissimo farlo. La stessa cosa con il pianoforte... Puo essere vero in certi casi, ma sicuramente basta una eccezzione per smentire la regola
Anche io ero arrivato a questa conclusione anche se non è sempre così ma la maggior parte delle volte sì, è più probabile che ci piacerà qualcosa per cui sentiamo di avere talento
Io a quanto pare sono una anomalia statistica, perché in qualsiasi cosa mi piaccia non sono bravo o lo sono fino a un certo punto mentre sono oggettivamente bravo in campi che mi fanno soffrire e che se possibile non affronterei mai
C'è un sacco di gente a cui piace la musica ma non è brava nel farla e lo sa , dipende molto dalla personalità , esistono tutte e 4 le combinazioni , non ti piace perché non sei bravo , non ti piace perché sei bravo , ti piace perché sei bravo , ti piace perché non sei bravo .... nel secondo caso e nell'ultimo magari non ti piace vincere facile e preferisci risultati a lungo termine a quelli a corto e che magari si ottengono con poche ricompense lungo il cammino (una personalità anticonvenzionale e che conoscendo il principio delle ricompense accetta una sfida ancora più hardcore) , può bastare l'ideale , in fin dei conti qualsiasi percorso logico è fattibile , ci vorrebbero prove scientifiche per valorizzarne uno ( di caso del principio ) più di un altro
Io sono in disaccordo, credo che essere bravo in qualcosa aiuti a farselo piacere ma non è necessario che sia così. Oltre ad aneddoti personali non so portarti esempi o prove però nel mio caso so che non è così
Per me non è mai valsa questa cosa. Non dico che non valga per la media delle persone, ma per me no. A me piace fare cose in cui non riesco e non mi piace fare cose in cui sono bravo, riconosciuto e apprezzato. Buona
È una cosa che mi ha detto lo psichiatra parlando del calcio, mi fa schifo ma lui dice che è perché non sono bravo, ma anche da piccolissimo prima di giocarci proprio guardarlo in TV e parlarne con gli altri bambini non mi è mai piaciuto. Mi piace ballare ma faccio altamente cagare
A me piace cantare, ma quando ho iniziato a farlo da amatore due anni fa non potevo affatto essere definito "bravo", anche se è ovvio che se mi avessi paragonato a qualcuno di negato sarei stato definito più bravo. PS. non potevo definirmi bravo, ma sentivo di essere portato o comunque mi appassionava, anche se non ero oggettivamente bravo
Pensiero molto condivisibile. Però avrei da dissentire, o per lo meno, riguardo la mia esperienza personale, non è stato così. Io ho fatto karate per diversi anni e stavo diventando sempre più bravo, iniziavo a vincere gare e tutto d’un tratto mi sono stufato dello sport. Quello che avevo fatto sino ad’allora e che mi ha portato a migliorarmi sempre più mi aveva stacanto, stufato e non mi piaceva più. Non voglio dire che tu non abbia ragione, ma secondo me la cosa è più complessa di quel che sembra. Avrei altri vissuti personali che potrebbero smentire la generalità del tuo pensiero. Video interessante e pensiero condivisbile, anche se lo trovo troppo generico per calzare con i singoli casi specifici.
Mm devo dissentire a ciò, a me ad esempio piace giocare a calcio, tantissimo, eppure non mi reputo bravo. Altro esempio? Ormai sono due anni quasi che lavoro, ho iniziato da zero, ho imparato il mestiere (non del tutto ovviamente), ma comunque non mi piace, rendere più piacevole e scorrevole la giornata non vuol dire che ci piaccia effettivamente quella cosa
Ottima riflessione! Però la trovo un po troppo generale e non è sempre vero secondo me. Credo che non sia sempre cosi. Quando ami davvero qualcosa spesso non puoi smettere di farlo anche se non sei bravo. È ciò che ti spinge a migliorare. Spesso è come dici tu, ma spesso è perche ami quel che fai e basta, non perche sei bravo, ma perchè ti rende felice
Ti dirò, a volte ti piacerebbe imparare qualcosa, pensi sia bella e divertente e ci metti tutto te stesso, anche se stai imparando e sei una mezza calzetta all'inizio ti diverti perché stai esplorando qualcosa che ti interessa, diventando sempre piu bravo ti spingi oltre e ti intriga ancora di piu. Quando sei abbastanza bravo fare cose semplici ti annoia e cerchi sempre la cosa piu complicata, che sai ti darà soddisfazione altrimenti tutto il resto è noia... Io imparo qualcosa solo se mi interessa e di solito parto cosi come ho scritto sopra, in caso contrario nulla da fare, esempio odiavo matematica e fisica fino alle superiori, non mi interessava, poi essendomi interessato a materie piene zeppe di matematica (anche complessa) l'ho studiata, imparata ed a fare calcoli mi diverto.
io invece sono dell'idea contraria, e ti dirò di più, non devi essere per forza bravo in quello che ti piace fare, è certo una diretta conseguenza esserlo
Non la penso così. Quando mi addentrai nel mondo dell'elettronica e dell'informatica non ero bravo, ero una mezza pippa, anche perchè avevo 5 anni, ma mi piaceva e non ho più mollato l'osso.
secondo me metti insieme delle cose che non possono stare insieme.. per esempio lo sport... è normale che all'inizio fai fatica a fare un certo esercizio poi si sviluppa il muscolo e l'esercizio libera endorfine e quindi ti piace. Non perché impari a fare l'esercizio. Quello che ti piace non è l'aver imparato l'esercizio ma l'ormone che si libera. Infatti un esercizio non si impara in quanto un esercizio è sempre uguale, non c'è nulla da imparare. Quello che cambia sono gli ormoni.
A grandi linee mi trovo d'accordo, però non al 100%. Io al liceo studiavo moltissimo e bene, tanto che avevo voti altissimi in tutte le materie. Tuttavia studiare non è MAI diventato un'attività piacevole, e con mai intendo veramente mai. Neanche una singola volta. Questo per me è stato vero in particolare per le materie scientifiche, le quali nonostante ottenessi voti anche molto alti sono sempre state percepite un supplizio da studiare, tanto da arrivare alla fine del quinto anno completamente esaurito e stomacato nei confronti delle scienze "dure". Quindi, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, non so quanto possa essere vera la frase "ti piace perché sei bravo". Però è solo la mia esperienza e non pretendo che sia esaustiva.
essendo una persona che videogioca, ormai gioco sempre agli stessi giochi perchè so come giocarci... provare altri giochi mi è noioso. se sono in compagnia mi sforzo e provo altro
I risultati che otteniamo in un determinato ambito influenzano certamente quello che poi è il nostro parere riguardo al dato ambito nella maggior parte dei casi. Ma non è questa una cosa tossica? Se una cosa ci riesce bene ciò comporterà in noi un aumento della nostra autostima, il che si tradurrà nell’immediato in una percezione interiore di essere superiore rispetto alla media e ciò è certamente piacevole per chiunque in una società competitiva come quella odierna . Questo ci porterà ad associare questo aumento dell’autostima generato dalla pratica della data “materia” in un piacere verso la materia stessa… ciò funziona anche specularmente, se ce la caviamo male in qualcosa assoceremo i nostri risultati negativi in un disprezzo nella materia perché ciò ci induce una diminuzione di autostima. Il mio parere è che specialmente nelle persone competitive questo ragionamento appena esposto sia ancora più evidente, mentre per le persone più disinteressate risulti probabilmente meno veritiero. Esistono inoltre ambiti (sportivi, di studio….) dove ognuno di noi è naturalmente e oggettivamente più portato e di conseguenza otterrà risultati migliori rispetto alla media. In questo caso si potrebbe definire che una data persona più portata per un dato ambito sia “brava” e generalmente se una persona è brava in qualcosa apprezza quella determinata cosa. Quindi mi trovo più d’accordo sul fatto che se siamo bravi in qualcosa probabilmente è perché ci piace/ ci siamo portati. Il fatto che qualcosa ci inizi a piacere a seguito di un rigetto iniziale dovuto alle nostre cattive prestazioni iniziale non è altro che la conferma che il piacere verso qualcosa vada di pari passo con l’aumento di autostima che ci genera il riuscire a migliorare la nostra prestazione… Penso che per capire se qualcosa non ci piaccia DAVVERO dovremmo essere bravi in quella cosa e nonostante questo non apprezzarla, il che se ci pensate in ambiti competitivi(es studio e sport) dove il riuscire bene comporta un aumento di autostima, è molto difficile da notare.
Bella riflessione. Io aggiungerei: "Ti piace perché credi di essere bravo." È anche il motivo per cui, quando iniziamo a paragonarci agli altri, inizia a piacerci meno.
da pochi mesi ho iniziato a correre, leggere, usare pochissimo i social e avere una routine abbastanza salutare i tuoi video e quelli di Marco mi hanno spronato a cambiare ciò che facevo durante le giornate, e quindi la mia vita. grazie
Sono stradaccordo con te. E aggiungo che c'è anche un botto di letteratura sul tema. Uno dei libri più belli per me è "So good they can't ignore you" di Cal Newport
credo il video sia pienamente ispirato da quel libro, in caso contrario coincidenza a dir poco assurda
Mi sono reso conto di questo aspetto quando ho dovuto affrontare l'esame di analisi 1 all'università. Provenendo da un istituto artistico e avendo scarsissime competenze in matematica, le mie conoscenze in materia erano praticamente nulle. Per prepararmi, ho deciso di partire dalle basi ed ho dedicato 8 mesi interi a studiare intensamente tutto il programma di matematica tipico dei licei scientifici. Ho osservato gli argomenti con curiosità, cercando di capire le relazioni tra di essi e le intuizioni che stavano alla base dei concetti e delle proprietà matematiche. Ogni volta che incontravo un’affermazione che mi sembrava poco chiara, mi chiedevo perché fosse vera e mi impegnavo fino a trovare una spiegazione soddisfacente.
Inizialmente è stato davvero un processo lento, difficile e faticoso. Trovavo fosse una sofferenza passare ore ed ore a studiare tutte quelle cose astratte, ma dopo aver visto i primi buoni risultati e riuscendo a comprendere e spiegare le proprietà senza dare spazio a dubbi, ho iniziato a provare piacere per lo studio della matematica. La curiosità che avevo per gli argomenti è cresciuta, e il processo di indagare il perché delle affermazioni e delle proprietà è diventato qualcosa di molto piacevole.
Capisco il voler ispirare gli altri, ma non sono d'accordo. Ti porto la mia esperienza: gioco a calcio da 20+ anni, alleno giovani calciatori da 10+ anni, ti assicuro che il piacere nel giocare non è quasi per niente correlato all'essere bravo. Molti talenti abbandonano prematuramente mentre molti scarponi giocano per tutta la vita (anche facendo panchina per stagioni intere). Credo che ciò che trascina è la voglia di competere con gli altri e/o con se stessi, poco cambia se risulti bravo 100 volte o 1 sola
Ti seguo da 2 anni e si notava il tuo disagio nel fare video. Con quelli più recenti si nota proprio ciò che dici; ovvero che vedo "amore" e "passione" quando registri, mentre prima traspariva questo "fastidio" che provavi mentre registravi. Ciò non toglie che sei sempre riuscito a trasmettermi qualcosa con ogni video, e sono contento che ti sia appassionato a registrare, anche perché così facendo attirerai più persone, il che è un gran bene perché le cose che porti sul canale sarebbero d'aiuto a tutti
Lo sempre notato su me stesso: comincio ad apprezzare qualcosa soprattutto quando sento di star diventando più bravo in quella cosa.
io mi chiedo ancora come sia possibile che il campione mondiale e ripeto MONDIALE di memoria abbia così pochi follower, oltretutto con tutti i video super interessanti che pubblichi... riguardo a quanto detto nel video ti do completamente ragione, anche ripensando alle cose che veramente mi piacciono capisco che è per la maggior parte perché sono bravo, e questo in generale.
sono d'accordo. Secondo la mia esperienza posso dire che questo è il principio che ci fa iniziare o smettere di fare qualcosa. Faccio un esempio: domani inizio a giocare a tennis e dopo qualche lezione mi sembra di non essere portato, perciò smetto. Al contrario se mi sembra di essere continuerò, ma dopo, quando arriverò in quel punto in cui inizierò a sentirmi meno bravo perché mi confronterò con più persone e inizierò a migliorare più lentamente (ne hai già parlato un diversi video), probabilmente smetterò, altrimenti continuerò e piano piano diventerò molto bravo. Ricerchiamo sempre un campo in cui siamo speciali, eccezionali, ma quasi sempre non lo siamo, e se lo siamo lo si scopre dopo tantissima pratica. Aggiungo un'esempio personale (che è quello di prima peraltro). Da piccolo ho iniziato a giocare a tennis, mi è piaciuto finché non mi sono reso conto di non essere molto talentuoso (nella media insomma) e per qualche anno ho pensato di smettere. Ho comunque continuato perché di nuovo appassionato momentaneamente dall'arrivo di un maestro simpatico e appassionante. Con lui mi sono impegnato di più, sono migliorato e anche quando se n'è dovuto andare, avevo raggiunto un livello più alto e mi piaceva di più. Ora gioco da circa 12 anni e gioco bene, infatti mi diverto un sacco
Messaggio davvero molto bello! E' una cosa che si da per scontata che un qualcosa all'inizio ti debba per forza piacere. Grazie per questa prospettiva!
Ciao Andrea,
ti seguo da tempo e prendo spunto dai tuoi insegnamenti. Questa volta sono in disaccordo, sono certo che sia importante capire cosa ti piace fare e cosa no. Dedicarsi a qualcosa che non ti piace, non ha molto senso, devi avere un obiettivo o devi vedere la sfida. Sicuramente diventare bravo ti dà gratificazione e ci prendi più gusto, ma è importante capire le proprie passioni.
So good they can't ignore you propone argomenti interessanti contro la "passion hypothesis". Te lo consiglio
@@mistercube4285 grazie mille.
Complimenti per il breve video , riesci a dare dei bellissimi spunti su cui migliorare la propria capacità di pensare in modo più maturo , spero che continuerai questi video alla base di pensieri volanti , sei davvero una bella persona su cui prendere spunto
Ho visto un video di Filippo d'Albero che tratta più o meno lo stesso argomento, ma declinato in questo modo si ha comunque un punto di vista interessante
Ottimo spunto! Grazie per condividere queste prospettive, danno un po' più di motivazione quando si è giù di corda, come nel mio caso!🙏
Caro Andrea, la tua riflessione è concisa e stimolante, però la ritengo riduttiva.
Le tua argomentazione rendono sicuramente chiaro che diventare bravo nel fare qualcosa ci rende felici nel farlo, ma non bisogna trascurare che vi sono delle abilità innate in ognuno di noi che rendono piacevole svolgere un’attività perché siamo più bravi rispetto a molti altri.
Un ragazzo dotato di particolare sensibilità nella lettura, avrà piacere nel farlo anche se non ha mai letto prima.
Da bambino mi piaceva molto fare calcoli con carta e penna senza nessuna competenza, quindi, mi piaceva fare qualcosa prima ancora che diventassi bravo nel farla.
Ritengo quindi che tra piacere e bravura non vi sia un rapporto univoco, mi piace perché sono diventato bravo oppure sono bravo perché mi piace, ma biunivoco, cioè vi sono casi in cui mi inizia a piacere qualcosa perché sono diventato bravo a farla e altri in cui sono bravo nel fare qualcosa, quindi, mi piace farla perché mi riesce meglio rispetto a chiunque altro.
Sono super d'accordo
Questo mi fa riflettere, perché a me pare che le cose che non mi piacciono non sono mai riuscito a farmele veramente piacere, c'è sempre quella sofferenza di fondo per il fatto che sto facendo una cosa che non mi piace molto. Però sì, a volte uno impara meglio, e le cose piacciono un po' di più. Di base, tuttavia, non ne farei una regola "ti piace perché sei bravo", in quanto ci sono cose che mi piacciono praticamente da sempre, come certe materie scolastiche (matematica, geometria, disegno) che mi sono praticamente sempre piaciute, e non è che mi sono piaciute nel tempo in quanto sono diventato bravo; no, mi appassionavano, e quindi riuscivo meglio rispetto ad altre materie.
Reminder d'obbligo nel percorso di crescita personale, che sia accademica o professionale o di altro tipo. Salvato tra i preferiti.
Verità assoluta e consiglio importantissimo. Grande, cercherò di tenerlo a mente 💪🏻
Confermo che la maggior parte delle volte è così ma ho incontrato casi in cui invece era proprio la nuova esperienza a piacermi e non perché fossi brava. Comunque bellissimo video, soprattutto tenendo conto del fatto che sia improvvisato.
come discorso generalizzato sicuramente è valido, però esistono eccezioni in cui le persone iniziano facendo davvero schifo in ciò che fanno (e lo riconoscono, ne sono consapevoli) eppure continuano e migliorano proprio perché quella cosa li appassiona.
conosco persone che hanno iniziato a fare canto per passione nonostante fossero le peggiori campane stonate di sempre… e ci hanno messo anni e anni di duro lavoro e impegno per diventare intonati, senza neanche guadagnarci nulla anzi, spendendo di tasca loro, e rimanendo sempre comunque mediocri.
ma adorano farlo!
inoltre ci sono persone (rare) che provano piacere nel fare attività che richiedono sforzo mentale/fisico, la sfida di imparare a fare qualcosa che sembra impossibile… per cui il detto “sei bravo perché ti piace” è valido per loro, perché se non gli piacesse mettersi in quelle situazioni non diventerebbero mai bravi. ed anzi, questo genere di persona tende pure a PERDERE interesse una volta che quella cosa diventa facile.
oppure in questo caso si può dire che a loro “piaccia vincere sfide impossibili perché sono bravi a batterle” nonostante il loro obiettivo sia quello di trovare sfide per loro sempre più impossibili?
Dici delle cose verissime! E questo mi motiva anche un po’ di più a fare certe cose! Grazie ed esseee realistico
Interessante cambio di prospettiva, grazie.
Detto questo, ci sono tante cose che mi piacciono in cui faccio schifo, molte delle quali ho cominciato per un interesse che non corrispondeva ad alcuna mia abilità.
Ottimo spunto di riflessione. Questa idea viene esplorata a profondo nel libro "So good they can't ignore you" di Cal Newport dove mostra che il vero modo per avere una carriera di successo di cui si è innamorati è diventare estramente bravi in qualcosa, anche se all'inzio uno prova totale repulsione per quel campo o professione. Questa è l'antitesi suprema del motto americano "Follow your passion". Consiglio vivamente la lettura :)
Interesante questo spunto, è un pò come quando inizi a strimpellare la chitarra, magari dopo un pò, quando impari qualche canzone, ti piace un poi di più
Bravo! Sono assolutamente d'accordo! E' quindi ovvio che se sei bravo a fare una cosa, ti piace farla e per contro se non sei bravo la fai male e quindi diventa frustrante.
Condivido a pieno il tuo pensiero, sono nel mondo della ristorazione da un po di anni e ricordi che quando ho iniziato non mi piaceva per niente, ora non posso dire che sia diventato una passiona ma mi piace tanto quello che faccio, ora sono caposala e conosco piu profondamente il mio lavoro, è nello fare qualcosa che si è bravi a fare.
Complimenti per la riflessione, sono pienamente d'accordo con te. Bel video
È un bel punto di vista, soprattutto ora che nel mio campo dovrò assumere un ruolo di importanza e difficoltà maggiore rispetto a prima. Quando il mio ruolo era minore, sentivo poche responsabilità e mi ero abituato a quella situazione, mi piaceva, mentre ora una marea di dubbi. Ma è chiaro che prima di poter veramente capire se è la strada giusta o no, devi innanzitutto migliorare e fare esperienza.
Secondo me è sicuramente vero in certe situazioni ma mi sembra una grande semplificazione, io sono appassionato di cose in cui non ho mai avuto modo di dimostrare la mia bravura e forse non è nemmeno possibile farlo, e sono anche appassionato di cose in cui mi sono dimostrato mediocre/sotto la media. Non sempre c'è un confronto con altri che possa determinare quanto tu sia "bravo". Però sicuramente impegnarsi in qualcosa e sentirsi bravi ci fa piacere di più qualsiasi cosa
Io trovo molto più piacevole iniziare ad apprendere cose che non conosco e non so fare che fare cose dove sono diventato bravo. Mi annoio e non trovo soddisfazione nel fare una cosa nella quale sono bravo o lo sono diventato col tempo.
Condivido
Capovolgimento veramente interessante!!
Il video di cui avevo bisogno, grazie 🙏
Interessante ma condivisibile in parte. A parer mio un certo interesse (o la consapevolezza che avremo un ritorno positivo da quello che facciamo) sono indispensabili per intraprendere una certa attività e ci permettono di superare la prima, inevitabile fase durante la quale ci sentiamo incapaci e non ci piace quello che facciamo. Parlo chiaramente della mia esperienza. Addiritura personalmente spesso non mi piacciono le cose in cui sono bravo.
Ho anche letto il libro "So good they can't ignore you" che riporta lo stesso concetto. Anche qui l'idea di fondo non mi piace ma altre si, soprattutto quella del "craftsman mindeset".
Concetto che condivido, per chi volesse approfondire Cal Newport in "So good they can't ignore you" nella prima parte del libro dove parla di Passioni ha un paragarfo intitolato proprio "Passion is a side effect of mastery"
Anche un video cosi banale e senza programmazione ha dato un valore alla mia visione
Non ci credooo anch'io ho avuto la stessa esperienza con lo squat, e proprio oggi mi è arrivata la cintura 😁
Buon pensiero 💭
È lo stesso concetto che ho provato con la chitarra e che sto provando con il pianoforte.
Adoro la chitarra perché sono diventato più bravo, mentre ancora il piano non è nelle mie corde perché sono ancora terribile
È entrambe le cose, Andrea. Non ti metteresti mai a soffrire all'inizio per raggiungere qualcosa che non ti interessa e che non ti piace già dall'inizio. Poi certo, assieme a questo contributo, c'è anche quello che dici tu, ma viene dopo, ovvero durante il processo di apprendimento e perfezionamento.
Secondo me inizia ad essere piacevole perché si prova la soddisfazione di riuscire a farla, quindi ci si sente gratificati e si continua a farla
Grazie questi video mi motivano un sacco😭😭😭❤️
Bella riflessione anche se questo implicherebbe che chiunque potenzialmente potrebbe essere bravo in qualunque cosa, e che la vera differenza nel riuscire in qualcosa o meno risiederebbe nella capacità dell'individuo di tollerare la frustrazione di fronte un compito non familiare.
A mio modo di vedere questa è solo una parte (probabilmente anche piuttosto realistica) di un processo che però è più complesso di così.
Quando ho iniziato a suonare la chitarra facevo un'ora scarsa al giorno, in quanto merda inutile dalle dita sempre doloranti incapace anche di suonare le corde a vuoto. Dopo 4 anni, migliorando sempre di più è molto piacevole vedere come l'aver continuato stia portato passo dopo passo i suoi frutti aumentando la mia passione!
Il problema è quando ti piace qualcosa ma non riesci ad arrivare al top e fallimento dopo fallimento la passione ti inizia a calare, di conseguenza ti piace molto meno perchè sai che ti stai impegnando tanto ma non hai i risultati che vorresti, ed essendo una persona super competitiva e che punta sempre al massimo in quello che fa, non riesco a farmi stare bene anche i miglioramenti che ci sono ma non sono abbastanza per me ,per quello che vorrei io, ovvero essere uno dei migliori, e mi ci sono scontrato molte volte su questa cosa e ti viene solo voglia di mollare tutto.
Forse Il motivo principale, come hai detto tu, è che essere più bravo ti permette di entrare meglio nel flusso, così che puoi apprezzare meglio il compito e acquisire fiducia di miglioramento. Se fosse solo perché ci diventa più facile sarebbe una motivazione un po' pigra in un certo senso.
Spunto di riflessione interessante ma non credo sia applicabile a tutto. Per alcuni esercizi in palestra anche io mi ci rivedo (vedasi trazioni per esempio) ma per esempio io ho sempre amato il calcio e mi ci voluto tempo per diventare bravo. Per non parlare del contrario,come di certe persone che sono brave in qualche mestiere ben pagato ma che non amano, e che continuano a fare magari perché ben pagato, e non gli piacerà mai farlo, molto spesso anzi può portare ad accumulare frustrazione, stress e portare al burnout. Per riassumere secondo me si potrebbe dire che forse nelle cose che inizialmente non ci piacciono perché complesse e che richiedono skill possiamo sviluppare un certo piacere nel farle, che è dato non tanto da farle in se ,ma dal raggiungimento dell’obiettivo che ci siamo imposti nel volerle fare bene.
Io lo vedo con la musica. Quando inizio a studiare un nuovo brano al pianoforte solitamente all'inizio è difficile e anche brutto, poi diventa bello e facile
Sembra un discorso banale ma ti può cambiare la vita letteralmente
È interessante come punto di vista ma come valutare il non essere bravi (o non reputarsi tali) dopo tantissimi tentativi?
Chiaramente si migliora, ma credo che ci siano delle valutazioni da fare anche dopo anni, rispetto a quanto ti aspetti dovrebbe essere la tua bravura o addirittura a chi ha molta meno esperienza di te.
Secondo me è più una roba del tipo “abbiam successo in qualcosa non perché ci piace, ma ci piace perché abbiam successo / siamo portati per quella cosa”.
Molti sportivi ad esempio diventano agonisti perche geneticamente portati per quello sport, grazie a fortuna e coincidenze positive. E non grazie a dedizione e no pain no gain come spesso si dice. Diciamo che è una sorta di visione evoluzionistica del successo.
A me molte cose piacciono anche se sono mediocre in tali cose: gioco a carte con un mazzo non competitivo, rateo di vittoria 50%, e son contentissimo così; vado in palestra e non sono portatissimo, però mi piace ecc
Effettivamente è vero che il rinforzo positivo del miglioramento e lo sforzo per sorpassare la fatica e la noia nell’iniziare una nuova routine o attività non passiva portano a maggior interesse e passione per quella determinata attività. Si dice che dopo circa 6 mesi un’abitudine può diventare costante e piacevole senza essere appositamente ricercata controvoglia.
Forse bisogna differenziare tra vari ambiti: lavoro, hobby ecc ma in linea di massima il tuo discorso lo reputo comunque giusto e da tenere in considerazione.
Piccola citazione: Nietzsche diceva “la felicità non è fare tutto cio che si vuole, ma volere tutto cio che si fa”
sei uno degli youber di 'crescita personale' più geniali, originali, mai banali e preziosi. Consigli di una rarità ed importanza incredibile
Nel mio caso, ci sono alcune che cose che mi sono piaciute pur facendo schifo a farle inizialmente. Quindi sono diventato bravo perché tali attività mi piacciono. Forse il tuo discorso vale solo per cose che non piacciono o appassionano all'inizio (lo penso perché hai parlato di situazioni in cui ti sentivi a disagio o infastidito inizialmente, in questo caso ciò che dici nel video vale anche per me)
Spunto veramente molto interessante
Il bro non ha evidentemente mai suonato uno strumento, giocato a spikeball, sciato/surfato. Tutte cose che gasano di brutto anche se all’inizio fai schifo a fare. Poi magari ti gasano così tanto che pratichi fino a diventare un maestro, ovviamente c’è anche il caso inverso come dice lui.
Io personalmente penso non sia esclusivamente vero, ho iniziato scherma perche ero innamorato delle spade non erp per niente bravo, anzi mi sentivo negato, eppure ho continuato perche mi piaceva tantissimo farlo.
La stessa cosa con il pianoforte...
Puo essere vero in certi casi, ma sicuramente basta una eccezzione per smentire la regola
Ti consiglio l’ultimo video di Filippo D’albero 😊
Anche io ero arrivato a questa conclusione anche se non è sempre così ma la maggior parte delle volte sì, è più probabile che ci piacerà qualcosa per cui sentiamo di avere talento
Io a quanto pare sono una anomalia statistica, perché in qualsiasi cosa mi piaccia non sono bravo o lo sono fino a un certo punto mentre sono oggettivamente bravo in campi che mi fanno soffrire e che se possibile non affronterei mai
C'è un sacco di gente a cui piace la musica ma non è brava nel farla e lo sa , dipende molto dalla personalità , esistono tutte e 4 le combinazioni , non ti piace perché non sei bravo , non ti piace perché sei bravo , ti piace perché sei bravo , ti piace perché non sei bravo .... nel secondo caso e nell'ultimo magari non ti piace vincere facile e preferisci risultati a lungo termine a quelli a corto e che magari si ottengono con poche ricompense lungo il cammino (una personalità anticonvenzionale e che conoscendo il principio delle ricompense accetta una sfida ancora più hardcore) , può bastare l'ideale , in fin dei conti qualsiasi percorso logico è fattibile , ci vorrebbero prove scientifiche per valorizzarne uno ( di caso del principio ) più di un altro
Secondo me sei semplicemente diventato bravissimo
Io sono in disaccordo, credo che essere bravo in qualcosa aiuti a farselo piacere ma non è necessario che sia così. Oltre ad aneddoti personali non so portarti esempi o prove però nel mio caso so che non è così
molto vero concordo soprattutto con la mia esperienza di skate
Per me non è mai valsa questa cosa. Non dico che non valga per la media delle persone, ma per me no. A me piace fare cose in cui non riesco e non mi piace fare cose in cui sono bravo, riconosciuto e apprezzato. Buona
Assolutamente d'accordo
Ottimo video😊
È una cosa che mi ha detto lo psichiatra parlando del calcio, mi fa schifo ma lui dice che è perché non sono bravo, ma anche da piccolissimo prima di giocarci proprio guardarlo in TV e parlarne con gli altri bambini non mi è mai piaciuto. Mi piace ballare ma faccio altamente cagare
Accompagna questo con dei paper o degli studi, uscirebbe un contenuto dannatamente interessante
E gia nei primi secondi mi dai ragione a questo ragionamento che stavo valutando nell'ultimo annetto
Tanto per curiosità, la riflessione che hai fatto é identica ad un aforisma Nietzscheano, non mi ricordo di quale testo.
A me piace cantare, ma quando ho iniziato a farlo da amatore due anni fa non potevo affatto essere definito "bravo", anche se è ovvio che se mi avessi paragonato a qualcuno di negato sarei stato definito più bravo. PS. non potevo definirmi bravo, ma sentivo di essere portato o comunque mi appassionava, anche se non ero oggettivamente bravo
Pensiero molto condivisibile.
Però avrei da dissentire, o per lo meno, riguardo la mia esperienza personale, non è stato così.
Io ho fatto karate per diversi anni e stavo diventando sempre più bravo, iniziavo a vincere gare e tutto d’un tratto mi sono stufato dello sport.
Quello che avevo fatto sino ad’allora e che mi ha portato a migliorarmi sempre più mi aveva stacanto, stufato e non mi piaceva più.
Non voglio dire che tu non abbia ragione, ma secondo me la cosa è più complessa di quel che sembra.
Avrei altri vissuti personali che potrebbero smentire la generalità del tuo pensiero.
Video interessante e pensiero condivisbile, anche se lo trovo troppo generico per calzare con i singoli casi specifici.
D’accordissimo
a me piace league of legends ma sono gold stucked.. come la mettiamo?
D’accordo su tutto tranne una cosa: secondo me si può essere bravi in qualcosa che comunque non ci piace.
Il fatto è quale motivazione devi avere per continuare a fare quella cosa per poi diventare bravo
Ti prego pupi abbassare il costo del corso di memoria😢❤
Mm devo dissentire a ciò, a me ad esempio piace giocare a calcio, tantissimo, eppure non mi reputo bravo. Altro esempio? Ormai sono due anni quasi che lavoro, ho iniziato da zero, ho imparato il mestiere (non del tutto ovviamente), ma comunque non mi piace, rendere più piacevole e scorrevole la giornata non vuol dire che ci piaccia effettivamente quella cosa
Ma la maglietta di Listhen da dove arriva???
Io voglio una collab col marzollone
Ottima riflessione! Però la trovo un po troppo generale e non è sempre vero secondo me. Credo che non sia sempre cosi. Quando ami davvero qualcosa spesso non puoi smettere di farlo anche se non sei bravo. È ciò che ti spinge a migliorare. Spesso è come dici tu, ma spesso è perche ami quel che fai e basta, non perche sei bravo, ma perchè ti rende felice
Hai ragione
🎉Ha molto senso
Non sempre. Io col padel giocavo 3 volte alla settimana, ho fatto pure un corso ma non son mai migliorato. Per quello mi é passata la voglia
Bravo
Ti dirò, a volte ti piacerebbe imparare qualcosa, pensi sia bella e divertente e ci metti tutto te stesso, anche se stai imparando e sei una mezza calzetta all'inizio ti diverti perché stai esplorando qualcosa che ti interessa, diventando sempre piu bravo ti spingi oltre e ti intriga ancora di piu.
Quando sei abbastanza bravo fare cose semplici ti annoia e cerchi sempre la cosa piu complicata, che sai ti darà soddisfazione altrimenti tutto il resto è noia...
Io imparo qualcosa solo se mi interessa e di solito parto cosi come ho scritto sopra, in caso contrario nulla da fare, esempio odiavo matematica e fisica fino alle superiori, non mi interessava, poi essendomi interessato a materie piene zeppe di matematica (anche complessa) l'ho studiata, imparata ed a fare calcoli mi diverto.
io invece sono dell'idea contraria, e ti dirò di più, non devi essere per forza bravo in quello che ti piace fare, è certo una diretta conseguenza esserlo
Non la penso così. Quando mi addentrai nel mondo dell'elettronica e dell'informatica non ero bravo, ero una mezza pippa, anche perchè avevo 5 anni, ma mi piaceva e non ho più mollato l'osso.
secondo me metti insieme delle cose che non possono stare insieme.. per esempio lo sport... è normale che all'inizio fai fatica a fare un certo esercizio poi si sviluppa il muscolo e l'esercizio libera endorfine e quindi ti piace. Non perché impari a fare l'esercizio. Quello che ti piace non è l'aver imparato l'esercizio ma l'ormone che si libera. Infatti un esercizio non si impara in quanto un esercizio è sempre uguale, non c'è nulla da imparare. Quello che cambia sono gli ormoni.
makes sense, makes sense
comunque bellissimo video andrea.
Posso chiederti quanto sei alto?
bel video
Sono vere entrambe le cose.
Giusto
“deliberate practice”Cal Newport enthusiast sgamato
quando basta anche solo la maglia di listhen che si finisce a parlare di squat. bel video
A grandi linee mi trovo d'accordo, però non al 100%.
Io al liceo studiavo moltissimo e bene, tanto che avevo voti altissimi in tutte le materie. Tuttavia studiare non è MAI diventato un'attività piacevole, e con mai intendo veramente mai. Neanche una singola volta. Questo per me è stato vero in particolare per le materie scientifiche, le quali nonostante ottenessi voti anche molto alti sono sempre state percepite un supplizio da studiare, tanto da arrivare alla fine del quinto anno completamente esaurito e stomacato nei confronti delle scienze "dure".
Quindi, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, non so quanto possa essere vera la frase "ti piace perché sei bravo". Però è solo la mia esperienza e non pretendo che sia esaustiva.
essendo una persona che videogioca, ormai gioco sempre agli stessi giochi perchè so come giocarci... provare altri giochi mi è noioso. se sono in compagnia mi sforzo e provo altro
I risultati che otteniamo in un determinato ambito influenzano certamente quello che poi è il nostro parere riguardo al dato ambito nella maggior parte dei casi. Ma non è questa una cosa tossica? Se una cosa ci riesce bene ciò comporterà in noi un aumento della nostra autostima, il che si tradurrà nell’immediato in una percezione interiore di essere superiore rispetto alla media e ciò è certamente piacevole per chiunque in una società competitiva come quella odierna . Questo ci porterà ad associare questo aumento dell’autostima generato dalla pratica della data “materia” in un piacere verso la materia stessa… ciò funziona anche specularmente, se ce la caviamo male in qualcosa assoceremo i nostri risultati negativi in un disprezzo nella materia perché ciò ci induce una diminuzione di autostima. Il mio parere è che specialmente nelle persone competitive questo ragionamento appena esposto sia ancora più evidente, mentre per le persone più disinteressate risulti probabilmente meno veritiero. Esistono inoltre ambiti (sportivi, di studio….) dove ognuno di noi è naturalmente e oggettivamente più portato e di conseguenza otterrà risultati migliori rispetto alla media. In questo caso si potrebbe definire che una data persona più portata per un dato ambito sia “brava” e generalmente se una persona è brava in qualcosa apprezza quella determinata cosa. Quindi mi trovo più d’accordo sul fatto che se siamo bravi in qualcosa probabilmente è perché ci piace/ ci siamo portati. Il fatto che qualcosa ci inizi a piacere a seguito di un rigetto iniziale dovuto alle nostre cattive prestazioni iniziale non è altro che la conferma che il piacere verso qualcosa vada di pari passo con l’aumento di autostima che ci genera il riuscire a migliorare la nostra prestazione…
Penso che per capire se qualcosa non ci piaccia DAVVERO dovremmo essere bravi in quella cosa e nonostante questo non apprezzarla, il che se ci pensate in ambiti competitivi(es studio e sport) dove il riuscire bene comporta un aumento di autostima, è molto difficile da notare.
O finalmente qualcuno lo dice
Sempre pensato la stessa cosa
Ma la maglia di listhen?!
Anche io l’ho notata😧