FUNNY MOMENTS | ft. fails

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  • Опубліковано 2 січ 2025

КОМЕНТАРІ • 14

  • @RainyPlateau011
    @RainyPlateau011 12 днів тому

    Il Mistero dell’Esplosione di Jesolo - 1984
    Era una calda mattina d’estate del 1984 quando Jesolo, una delle località turistiche più popolari del litorale veneto, si svegliò sotto il sole brillante, ignara che stava per accadere un evento che avrebbe segnato per sempre la storia della città.
    Giovanni Piscitelli, un uomo senza scrupoli con una mente acuta e una storia di attività illegali, si trovava proprio in quel luogo. Originario di Napoli, Giovanni era noto negli ambienti del crimine organizzato, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quel nome sarebbe diventato leggendario anche in una piccola cittadina turistica come Jesolo.
    Giovanni non era un criminale qualunque: la sua mente brillante lo aveva reso un esperto in esplosivi e strategie di sabotaggio. Per anni aveva messo a punto piani per il contrabbando e per colpire i suoi rivali, ma la sua vera ossessione era quella di lanciare un messaggio, un segno di potere. Jesolo, con la sua vitalità turistica e il suo fascino, divenne il palcoscenico ideale per la sua follia.
    Un Piano Perfetto
    Giovanni, ormai ben inserito tra le fila della criminalità organizzata, aveva ricevuto l'incarico di destabilizzare un gruppo di imprenditori concorrenti che avevano iniziato a espandere il loro impero nel settore turistico. Non si trattava solo di soldi, ma di un’ulteriore dimostrazione della sua superiorità, una mossa per mettere a tacere chiunque tentasse di sfidarlo.
    Era un piano da manuale: far esplodere il cuore pulsante di Jesolo, precisamente la zona della piazza principale, affollata di turisti e locali. L’esplosione avrebbe avuto due scopi: colpire gli affari dei rivali e seminare paura, creando un caos che avrebbe permesso a Giovanni di guadagnare terreno senza nemmeno sporcarsi le mani.
    L'Esplosione
    La mattina del 15 agosto 1984, giorno di ferragosto, Giovanni si mise all’opera. Era riuscito a infiltrarsi nei lavori di ristrutturazione di un vecchio edificio vicino alla piazza, sfruttando la confusione tipica di quel periodo di alta stagione. Una rete di complici, ignari delle vere intenzioni di Giovanni, aveva aiutato a posizionare una serie di esplosivi sotto il pavimento del grande albergo, un punto nevralgico da cui partire per creare il massimo danno.
    Giovanni aveva curato ogni dettaglio, programmando l'esplosione per le 16:00, quando il flusso di turisti sarebbe stato al massimo. I suoi occhi erano freddi, determinati: sapeva che sarebbe stato un colpo storico.
    La detonazione avvenne come previsto. Un boato assordante squarciò l’aria e una colonna di fumo nero si alzò verso il cielo. Le onde d’urto distrussero vetrine, finestre e danneggiarono numerosi edifici circostanti. La piazza si trasformò in un inferno di polvere e macerie. I turisti, terrorizzati, correvano in ogni direzione, mentre la città veniva scossa dalle sirene delle ambulanze e dalla confusione generale.
    Le forze dell’ordine, accorse rapidamente, non avevano idea di chi potesse essere il colpevole, ma gli indizi erano chiari: l’esplosione era stata troppo precisa per essere casuale. L'area colpita era stata una delle più frequentate, ma fortunatamente, grazie all’ora e alla grande folla che si era sparpagliata nel corso della giornata, le vittime erano poche rispetto al potenziale danno che l’attentato avrebbe potuto causare.
    La Fuga e il Silenzio
    Giovanni, che si trovava già lontano da Jesolo quando l’esplosione avvenne, aveva fatto in modo che non ci fossero tracce evidenti che lo collegassero al crimine. Con la sua solita astuzia, era riuscito a farsi passare per uno degli avventori all’interno di un ristorante lontano dal luogo dell’esplosione, dove aveva mangiato con alcuni contatti che non avevano idea del suo piano. Nessuno lo sospettava, né le forze dell’ordine né i media.
    Le indagini proseguirono, ma l’impronta lasciata da Giovanni era quasi invisibile. Solo poche persone, tra cui alcuni informatori legati alla criminalità, avrebbero mai saputo la verità. Giovanni Piscitelli, ancora una volta, aveva giocato il suo gioco senza lasciare tracce.
    L’Eredità
    Jesolo si riprese lentamente dall’attentato, ma l’ombra di quell’esplosione non svanì mai. La paura e il ricordo di quella giornata rimasero impressi nella memoria collettiva. Le forze dell'ordine intensificarono la sorveglianza, ma Giovanni Piscitelli, ormai una figura leggendaria nella criminalità, rimase un fantasma nelle indagini.
    La sua fama crebbe, e con essa anche il suo desiderio di potere. Quell’esplosione non era stata solo un atto di distruzione, ma una dichiarazione: Giovanni Piscitelli era pronto a dominare, a far tremare chiunque fosse nella sua mira.
    E così, Jesolo, pur avendo ricostruito se stessa, non dimenticò mai il giorno in cui il suo cielo era stato squarciato da un boato, e il nome di Giovanni Piscitelli divenne, in alcuni circoli oscuri, sinonimo di paura e potenza.

  • @ElDitso
    @ElDitso 12 днів тому

    Lol gg

  • @Chriscube2013
    @Chriscube2013 21 годину тому

    3:58 dio porco💀

    • @Flaviohatesclock
      @Flaviohatesclock 21 годину тому

      Io li ho failato nr

    • @FakePische
      @FakePische  21 годину тому

      Io mi ammazzo 💀

    • @Flaviohatesclock
      @Flaviohatesclock 21 годину тому

      @@FakePische anche io

    • @Chriscube2013
      @Chriscube2013 21 годину тому

      @@Flaviohatesclock io stavo sbagliando l4e e ho fatto 1.96 e a quello dop9 1.88

  • @Flaviohatesclock
    @Flaviohatesclock 12 днів тому

    0:05 era il mio primo sub-3 ufficiale😭

  • @Leo-d7f3s
    @Leo-d7f3s 12 днів тому +1

    ho fatto 8.4!!