Відео

@@francescofiorillo09 buongiorno Francesco, purtroppo non credo esista "una durata" definita per l'episodio depressivo che sta attraversando. Probabilmente nel suo caso sia la situazione stressante del lavoro che il problema delle visite mediche hanno contributo a determinare questa situazione. Calcoli che per alcune persone doversi confrontare con problematiche mediche o con presunti guai di salute puó avere un impatto traumatico a livello psicologico e slatentizzare parti più fragili della personalità. Non so se si sta già facendo aiutare ma il suggerimento che mi permetto di darle é proprio questo, si faccia seguire da un collega in questo periodo delicato, credo sia importante che lei abbia un sostegno su cui poter contare. Non si perda d'animo e ci lavori sopra, Un caro saluto!

@@francescofiorillo09 in questo caso il problema potrebbe essere legato alla ruminazione mentale: più ho pensieri negativi o catastrofici in testa più é facile che sperimenti sensazioni legate all'ansia. Calcoli che a seconda del tipo di problematica é importante anche poter contare su un supporto farmacologico, almeno nel periodo più delicato. Si rivolga al suo medico di base o ad un collega psichiatra per valutare un attimo la situazione.

@@dott.albertomordeglia4197 Ma quando passa l’episodio depressivo non dovrebbero sparire quei pensieri? Come si fa a capire che sta passando l’episodio visto che io mi inizio a sentire meglio ma poi cmq ho ancora ansia

@@francescofiorillo09 dipende da che tipo di pensieri sono. Spesso la depressione é accompagnata da pensieri negativi, ma non é detto che la remissione dello stato depressivo comporti automaticamente la scomparsa dei pensieri che le danno noia. Se non sbaglio mi sembra di aver letto che le sue erano preoccupazioni legate allo stato di salute o al timore di avere qualcosa che non va a livello fisico. Il suggerimento rimane quello di farsi aiutare a gestire i pensieri che ha attualmente, a maggior ragione se sente di sentirsi meglio emotivamente.

@@dott.albertomordeglia4197 I pensieri adesso sono sulla mia persona, su eventi passati che magari non sono niente di grave ma che in questo momento ovviamente lo stato depressivo me li fa vedere giganti e portano senso di colpa. Mi rendo conto che sono pensieri depressivi, sono presenti meno rispetto all’inizio e ci sono giorni che mi sento meglio ma come detto ogni tanto i pensieri ci sono sempre per farmi ruminare. Quindi in questo caso non si sta risolvendo l’episodio?

@@GiorgiaGiuliani-gm1hq La ringrazio!

@@dott.albertomordeglia4197 grazie a lei caro collega

Salve Cecilia, la comunicazione è molto importante nella coppia, dovrebbe essere una delle basi su cui costruire il rapporto con l'altra persona. Insista sul farsi ascoltare e nel condividere il proprio pensiero. Purtroppo non possiamo cambiare le altre persone ma possiamo sempre decidere cosa ci sta bene e cosa no. Un caro saluto!

Buongiorno! Come cercavo di spiegare nel video l'alessitimia non è necessariamente un disturbo, tuttavia puó creare problemi soprattutto se, in correlazione con altre caratteristiche di personalità (pensiero concreto, attaccamento insicuro, ecc.), favorisce il ricorso alla somatizzazione come modalità di gestione della vita emotiva. In questo caso possono comparire problematiche psicosomatiche che vanno affrontate con interventi congiunti a seconda del problema che ha la persona: medico di base, medico specialista, psicoterapeuta. Se vengono escluse cause mediche abbiamo a che fare con un disturbo psicosomatico che richiede un intervento psicoterapico. Esistono anche situazioni più complesse dove sintomi con cause mediche si accompagnano a disturbi psicologici. Anche in questo caso il trattamento si basa su un approccio multidisciplinare. A livello psicologico è fondamentale aiutare la persona a mentalizzare le emozioni e a creare significati sul proprio vissuto emotivo: significati che mettano in relazione il sintomo con la vita emotiva. Tenga presente che questo è un aspetto su cui questi tipo di pazienti incontrano molta difficoltà. Se vuole approfondire la questione la invito a guardare i due video che ho dedicato alla somatizzazione. Grazie e un caro saluto!

Salve, intanto la ringrazio e sono contento che abbia trovato il video utile. Non so cosa state facendo con il collega ma si faccia aiutare a trovare un significato a questo sintomo. Tenga presente che la scuola spesso, per molte persone, è un ambiente molto stressante, e quindi, in particolari situazioni, possono comparire svariate sensazioni corporee collegate alla sfera dell' ansia (vertigini, nausea, agitazione, bisogno di andare in bagno, ecc.). Probabilmente lei è molto preoccupato che possano tornare e quindi, a forza di ripensarci, entra in ansia e le percepisce veramente (in psicologia spesso questa cosa si chiama "profezia che si autoavvera"). Ci lavori sopra, in bocca al lupo!

Sono contento che lo abbia trovato interessante, grazie a lei! Un caro saluto!

Come fai senza antidepressivo, quando i pensieri negativi ti stanno martellando il cervello?

@@sargischilingaryan9992 a me li hanno persino peggiorati i pensieri negativi. Giocare con la chimica del cervello è molto pericoloso. A proposito, sei al corrente della PSSD?

@@sargischilingaryan9992 a me li hanno addirittura peggiorati. A proposito, sei informato sulla PSSD?

@@Dabne5587 l’ho sentito SOLO , personalmente ho assunto la paroxtina che mi ha salvato , l’unico effetto collaterale che ho avuto è stato un po’ di nausea.

@@sargischilingaryan9992 non rischiare un seconda volta, potresti avere tutti i danni che non hai avuto alla prima assunzione. A me è successo proprio così. Sono poco efficaci, sopravvalutati e pericolosi. Te lo dico come se fossi umio fratello o mia sorella.

La ringrazio per il suo commento, un caro saluto!

Salve Stella, guardi l'utilizzo dei farmaci dipende da molte variabili: il tipo di problema, la volontà della persona, quanto disagio crea l'ansia nell' affrontare la vita quotidiana ecc. In alcuni casi può essere necessario affiancare alla psicoterapia o al sostegno psicologico anche un intervento farmacologico. Soprattutto con antidepressivi e ansiolitici puó porsi il problema della "dipendenza" (fisica e psicologica) dai farmaci: il caso classico é la persona che continua ad assumere l'ansiolitico pur non avendone più bisogno perché convinta che solo in questo modo l'ansia non si presenterà più. Proprio per questo é importante che l'eventuale intervento farmacologico tenga conto delle condizioni cliniche del paziente e sia improntato, dopo la fase di urgenza, a favorire l'autonomia emotiva della persona. Grazie per il suo commento, un caro saluto!

Grazie a lei Rosetta!

Buonasera, purtroppo quando si rompono le relazioni siamo molto vulnerabili e ci potrebbe essere il rischio di sperimentare una risposta depressiva. Tenga presente che se era un rapporto stabile e duraturo é normale che lei sperimenti sofferenza emotiva e disagio, fa parte dell'esperienza del distacco. Se sente di non farcela da sola le suggerirei di farsi aiutare da un/una terapeuta della sua zona. Un caro saluto!

@@dott.albertomordeglia4197 gentile dottore , eravamo insieme 10 anni , sto facendo terapia ma non vedo miglioramenti …. Ho smesso di vivere

Buongiorno Sara, certo, a maggior ragione allora! Spero si sia fatta aiutare a trasformare il suo malessere in qualcosa di buono e utile per lei. Grazie per il suo commento!

se sono 17 anni che soffre di attacchi di panico, beh direi che è ora di attuare queste cose

Buongiorno Eugenio, mi scuso per il ritardo con cui rispondo al suo commento. In realtà la depressione esogena corrisponde alla depressione reattiva (possono essere chiamate in entrambi i modi; "esogena" é forse un termine un po' datato, mentre "reattiva" é un'espressione più moderna). Non saprei davvero dirle riguardo le valutazioni del collega. In realtà tutti questi nomi servono a capire di che problema si tratta e quale intervento terapeutico é più appropriato alla difficoltà della persona. In generale comunque un percorso psicoterapico é sempre utile sia che si tratti di depressione endogena o esogena (reattiva). La ringrazio per il suo commento, un caro saluto!

Buongiorno! Certo, ogni lutto, che sia per una persona o per qualcosa su cui abbiamo investito emotivamente comporta del dolore e, di conseguenza, una possibile risposta depressiva.

Salve Stella, gli stati depressivi possono avere intensità variabile e variare molto da situazione a situazione, é stata brava a cavarsela da sola! Purtroppo é difficile fare previsioni su un eventuale ritorno, di sicuro vista la sua precedente esperienza saprebbe riconoscerla e prenderla per tempo. Grazie per il suo commento e in bocca al lupo!

Salve Cinzia, con “accogliere” l’ansia intendevo quello che ho spiegato nel video: creare quello spazio interno necessario a stare un po’ con lei e a capire che cosa ci vuole dire di noi. Di solito quando una persona soffre d’ansia ha l’obiettivo di eliminarla il più in fretta possibile perchè la fa stare molto male, questo è comprensibile ma non efficace; il rischio è quello di “tapparla” senza ascoltare quello che ci vuole dire di noi stessi. Generalmente i passaggi sono questi: accettare che ci sia, comprendere cosa mi vuole comunicare di me o del periodo che sto attraversando, imparare a gestirla, lasciarle uno spazio di espressione in quanto manifestazione di un’emotività sottaciuta. Tenga presente che l’ansia è uno stato d’animo, non è necessariamente una condizione patologica; inoltre ci sono momenti della vita delicati in cui puó capitare di essere più ansiosi del dovuto. Va da sè, ovviamente, che ogni forma d’ansia va compresa e inquadrata clinicamente in base alla soggettività della persona che manifesta queste difficoltà. Grazie per il suo commento, un caro saluto!

Buongiorno! Purtroppo, come nota giustamente lei, la categoria degli psicofarmaci gode di una pessima fama e frequentemente alimenta la falsa convinzione che "se li prendo sono matto". Personalmente noto che questo pregiudizio sia più diffuso tra le persone più mature o con qualche anno in più. Le giovani generazioni di solito mostrano più apertura verso l'utilizzo di questa categoria di farmaci. Purtroppo siamo molto indietro sotto questo aspetto e il mondo della salute emotiva é ancora oggetto di profondi tabú per molte persone. Il realtà gli psicofarmaci se utilizzati con criterio e sotto corretta indicazione medica possono essere molto utili, se non necessari, per affrontare diversi tipi di problematiche. Grazie per il suo commento, un caro saluto!

Guardi quando si parla di emotività la parola "presto" credo vada sempre usata con una certa cautela. Si puó guarire certo, ma con i tempi necessari a richiudere la ferita che si é creata. Purtroppo non esistono tempistiche per questo tipo di difficoltà nel senso che ogni persona fa storia a sé. Lei ci metta buona volontà e si faccia aiutare, vedrá che pian pianino le cose miglioreranno. In bocca al lupo!

Si tesoro mio trova un oggetto che può dissuaderti così dormi serena

Sara Esposito

@@dott.albertomordeglia4197 dottore tutto condivisibile quello che ha detto ma se lo lasci dire lei è proprio bono!

Buongiorno! Il suggerimento più sensato che le posso dare é quello di rivolgersi ad un collega psicologo o psicoterapeuta della sua zona e di valutare insieme che cosa fare in base alle sue difficoltà. I sintomi che descrive sono riconducibili ad una sintomatologia ansiosa che va comunque indagata e compresa. Se é dal 2019 che ne soffre probabilmente é arrivato il momento di iniziare un percorso terapeutico che la aiuti a gestire la sua ansia e a ridurla di intensità. Tenga presente che più aspetta peggio é. Le sensazioni che descrive nel post possono fare molta paura e portarci alla convinzione di avere qualche malattia, in realtà sono tutte manifestazioni fisiologiche dell'ansia (tachicardia, dolore al petto, formicolii, malessere, ecc.) che occorre comprendere e imparare a gestire. Non aspetti oltre e si faccia aiutare, in bocca al lupo! Un caro saluto!

@@dott.albertomordeglia4197 io sono di Roma.. lei per caso è di qui? Per intraprendere un percorso ? Grazie mille

@@lucianolamberti9357 Mi dispiace ma sono in Piemonte, se non sa a chi rivolgersi puó chiedere un parere al suo medico di base o fare una semplice ricerca su google nella sua zona e cercare un collega a cui rivolgersi; Roma é una grande città penso dovrebbe essere agevole recuperare i nominativi di qualche terapeuta a cui chiedere un primo colloquio.

@@dott.albertomordeglia4197 certamente posso cercare benissimo tramite una ricerca Google.. ma le posso garantire che trovare dottori come lei non è abbastanza facile di un empatia gentilezza e capacità di ascolto e comprensione.. ho avuto solamente brutte esperienza... Per questo chiedevo..

@@lucianolamberti9357 La ringrazio molto per le belle parole ma ho fiducia nella mia categoria professionale, vedrá che riuscirá a trovare un/una collega altrettanto attento, non si faccia abbattere da esperienze andate male, in bocca al lupo!

Buonasera Pampi, se questo periodaccio dura da un po' di tempo le suggerirei, senza fare allarmismi inutili, di chiedere aiuto a qualche collega della sua zona. Tenga presente che quando compaiono gli attacchi di panico significa già che abbiamo oltrepassato il limite e c'è qualcosa che non va nella nostra vita emotiva. Il sostegno di uno psicologo o di uno psicoterapeuta la aiuterebbe sicuramente a stare meglio e a capire che cosa le sta succedendo in questo periodo così delicato, oltre che darle degli strumenti utili per la gestione dell'ansia. In bocca al lupo!

Prego! A presto!

Buonasera a lei! Guardi una delle cose che accadono più frequentemente se la persona è alessitimica è che "improvvisamente" si trovi a dover avere a che fare con sensazioni somatiche "normali" ma che percepisce come sgradevoli o minacciose, se non addirittura patologiche. Questo è dovuto al fatto che, quando queste persone vanno sotto stress per vari motivi, tendono a somatizzare in maniera più intensa e, siccome non sono abituate ad avere a che fare con quello che provano e livello emotivo, possono andare in grande confusione o convincersi di avere qualche grave malattia fisica. Non so a cosa si riferisca quando sostiene che il suo compagno "non può andare allo psicoterapeuta" ma sarebbe la cosa più indicata: intraprendere un percorso psicologico rivolgendosi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta. Nel caso il problema fosse di natura economica può sempre rivolgersi al proprio medico di base e farsi fare l'impegnativa per dei colloqui al centro di salute mentale della sua zona di residenza. Quanto a quello che può fare lei credo ben poco, se non fornirgli un po' di ascolto e di sostegno per il momento di difficoltà che sta attraversando; purtroppo queste forme di disagio non possono essere gestite da un famigliare o da un partner, ci vuole uno specialista che aiuti la persona a capire che cosa gli sta succedendo identificando anche la natura del problema. In bocca al lupo!

Buonasera Alissa, mi fa molto piacere che abbiate trovato utile questo video, a maggior ragione se è servito per aiutare suo padre a capire come si sente lei! La ringrazio, si riguardi!

Buonasera Lady, e grazie per il commento, appena possibile affronterò l'argomento con un video. Nel frattempo le lascio questo link al mio sito internet in cui trova un articolo dedicato alla somatizzazione: www.psicologo-genova-busca.it/articoli/psicosomatica/quando-il-corpo-parla/ A presto!

Ecco qui, ho dedicato 3 video al concetto di somatizzazione, spero li possa trovare utili, a presto! ua-cam.com/video/Oo2iPkEzgdY/v-deo.html

Buonasera Valeria, grazie mille, sono contento che abbia trovato utile il video! Un caro saluto!

Buongiorno Angelo! Guardi senza conoscerla un po' è veramente difficile darle qualche indicazione utile. Quello che le posso dire è che di solito, quando abbiamo un evento importante come nel caso del suo esame, è "normale" andare un po' in ansia perché stiamo facendo una prestazione e sentiamo la pressione di dover fare bene. Da come dice sembra che questo esame sia particolarmente importante per lei, tanto che lo sta caricando di molte aspettative e quindi anche di parecchia pressione. Credo debba fare un po' di attenzione a non esagerare con questo atteggiamento. Penso che sia importante dare a questo esame il "giusto valore" ma senza esagerare e senza appesantirlo con troppi significati. Si ricordi che é un esame e che, anche se andrá male, potrà comunque ridarlo. Ovviamente non so che significato attribuisce lei a questa prova e che atteggiamento ha di solito quando affronta queste situazioni ma le suggerirei semplicemente di prenderlo come "un esame" dei tanti che ha sostenuto. Se sente invece che il pensiero diventa troppo disturbante e la carica d'ansia le suggerirei di farsi aiutare un po' da uno psicologo o da uno psicoterapeuta per imparare a gestire un po' meglio questa situazione. La ringrazio per il messaggio e spero abbia trovato utile il video, un caro saluto Angelo

@@dott.albertomordeglia4197 la ringrazio per la sua risposta. Per me è un esame molto importante perché è da febbraio che mi sto preparando (si tratta dell’esame pratico di guida) e per me avere la patente significherebbe molto dopo tanti sacrifici e tanto impegno. Sto già parlando con uno psicologo e avrò l’incontro proprio tra pochi giorni e come mi consiglia lei forse è meglio parlargliene e lo farò assolutamente. Grazie ancora per la sua disponibilità

@@angelologgia2322 Si figuri Angelo! Certo, l' esame di guida é importante, ne va della sua autonomia! Credo che la decisione che ha preso di farsi seguire sia senz'altro positiva e l'aiuterà nell'affrontare l'esame; ne parli tranquillamente con il suo terapeuta, in bocca al lupo per l'esame!

Mi dispiace Michela che stia vivendo queste difficoltà, purtroppo i nostri genitori fanno quello che possono con gli strumenti che hanno.. se sperimenta queste sensazioni sgradevoli le suggerisco magari di farsi aiutare un po' ad elaborarle per vedere se riesce a tirarci fuori qualcosa di buono per lei e la sua vita. Tenga duro e coraggio!

Mi dispiace Michela che stia vivendo queste difficoltà, purtroppo i nostri genitori fanno quello che possono con gli strumenti che hanno.. se sperimenta queste sensazioni sgradevoli le suggerisco magari di farsi aiutare un po' ad elaborarle per vedere se riesce a tirarci fuori qualcosa di buono per lei e la sua vita. Tenga duro e coraggio!

La respirazione è fondamentale per imparare a gestire le crisi d'ansia, si eserciti vedrà che pian piano migliorerà!!

@@dott.albertomordeglia4197 grazie mille dottore

Buongiorno Michela, la ringrazio! Sono contento che abbia trovato utile il video! Buona navigazione!

Si immagini! Grazie a lei per aver seguito il video, spero lo abbia trovato utile, un caro saluto!

Salve dott soffro di ansia da tre mesi sto usando Xanax 0,25 tre volte al giorno e da un mese e due settimane uso entact 10mg ma negli ultimi 10 giorni mi si è accentuato tutto cosa posso fare