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Grazie a lei per ascoltare la nostra predicazione- Dio la benedica.

Se predico menzogne andrei confutato con la Parola di Dio, non con vuote e inutili parole

Non ho detto che predichi menzogne

Sono responsabile di quello che dico non di quello che capisci tu

@@mariarosamaiolino8986 mi scusi se ho capito male...

@@chiesadicristodimonfalcone poddonatissimo Che Dio ti benedica L'umilta' va d'avanti alla gloria di Dio

Grazie per il suo intervento. Prima di tutto vorrei che mi spiegasse a cosa ti riferisce in particolare, così da darle delle spiegazioni più esauriente, dato che arguisco che non ha apprezzato le mie riflessioni. Infine per quanto concerne la sua domanda, posso dirle che non solo ci sono stato, ma ho anche studiato e dibattuto con loro e conosco la loro dottrina molto meglio di un qualsiasi testimone di Geova!

Gentile sig.ra mi dispiace ma quello che dico è esattamente la verità... evidentemente lei non conosce bene la dottrina dei Testimoni di Geova.... chieda loro...

Gentilissimo Sig., prima di tutto la ringraziamo per averci ascoltato e per la sua precisazione. Purtroppo siamo in diretta nella nostra sala di riunioni e a volte l'audio viene disturbato dai rumori della sala (bambini, colpi di tosse, ecc.), comunque faremo di tutto per migliorarlo. Grazie ancora.

Grazie a lei per averci ascoltato

Nel senso lussurioso?

Video Internet Pornografia

Miliardi di video

Che fine faranno?

L' esercito delle forchette Litfiba

La ringraziamo per la sua citazione, ma proprio perché i significati divini sono infiniti e l'uomo da solo non può raggiungerli, che Dio ha mandato Suo figlio per farsi conoscere e soprattutto per far conoscere la sua volontà: " (1Corinzi 1:21). Ancora oggi è pazzia seguire la predicazione di Gesù (il Vangelo) per conoscere Dio, ma questa è la via che il Padre ha deciso e noi vogliamo rispettarla.

Grazie della sua "acuta" ironia... ma noi scegliamo essere seri quando si parla delle cose di Dio e preferiamo definirci chiesa di Cristo... proprio come suggerisce la Bibbia.

Grazie per averci ascoltato

Gentile sig.ra Miriam, La ringrazio per avermi ascoltato e per le domande che mi rivolge, che sono interessanti e avrebbero bisogno di uno studio lungo e profondo. Cercherò comunque di risponderle nel modo più sintetico possibile, anche se non sarà facile. Nel libro degli Atti degli Apostoli al capitolo due leggiamo questo episodio: “37 Udite queste cose, essi furono compunti nel cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Fratelli, che dobbiamo fare?» 38 E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Perché per voi è la promessa, per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà». 40 E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».41 Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone” (Atti 2:38:41). L’espressione “furono compunti nel cuore” era un’indicazione della loro fede. Le penetranti parole di Pietro avevano scosso le loro coscienze creando un senso di colpa per aver partecipato alla crocifissione del Messia, del Figlio di Dio. Ed ora chiedevano cosa dovessero fare per ottenere la remissione dei loro peccati. Pietro risponde molto chiaramente alla loro domanda su cosa fare. “Ravvedetevi e ciascun di voi sia battezzato”. Le due azioni sono collegate dalla congiunzione “e”, il che sta a significare che il ravvedimento si complementa nel battesimo e viceversa. Il ravvedimento (cioè l’abbandono del peccato) e il battesimo (cioè l’immersione in acqua) sono entrambi necessari al fine di ottenere la remissione dei peccati. (cfr. Luca 13:3; Atti 22:16). “Per la remissione dei peccati” è la medesima motivazione per la quale Gesù versò il suo sangue (cfr. Matteo 26:28), dacché la particella greca eis denota un valore finale, cioè di scopo (al fine di...) e vale sia per il sacrificio di Cristo sia per il ravvedimento e per il battesimo. Qualcuno contesta l’efficacia del battesimo ai fini della salvezza, ma è per volontà di Dio che il sangue di Cristo produce tali effetti. Siamo battezzati “nella sua morte” (cfr. Romani 6:3-4, 17-18; Colossesi 2:12). Il battesimo, dunque, è atto di fede e non opera meritoria. È la via scelta da Dio perché i nostri peccati siano lavati dal sangue di Cristo (cfr. Apocalisse 1:5; Atti 22:16). Il battesimo è il momento in cui ci rivestiamo di Cristo mediante la fede (cfr. Galati 3:26-27) e per tale motivo viene così definito il suo effetto salutare: “Ora salva anche noi” (cfr. 1Pietro 3:21). “E voi riceverete il dono dello Spirito Santo”. Se lo Spirito Santo sia il donatore, ovvero il dono, è stato parecchio dibattuto da sempre. Dal contesto si dovrebbe determinare quale sia la retta costruzione grammaticale, e dal greco è chiarissimo il genitivo possessivo. È la stessa costruzione che si ritrova in Giovanni 4:10 ed Efesini 4:7, dove si evince come sia un dono da parte di Dio e di Cristo. I versetti successivi, il 39 e il 40, indicano che il dono viene da parte dello Spirito Santo, cioè la promessa di salvezza con tutte le benedizioni conseguenti. Qualora volesse approfondire resto a sua disposizione. LA CENA DEL SIGNORE Per quanto riguarda l’osservanza della Cena del Signore osserviamo che per molte persone, nel mondo religioso, queto memoriale è qualcosa che si fa saltuariamente, forse solo in occasione delle festività cattolico-romane annuali del ‘Natale’ e della ‘Pasqua’; inoltre, non è celebrata in un giorno particolare della settimana (alcuni la fanno il giovedì, altri il venerdì, altri ancora il sabato, ecc.). Ma non è questo ciò che la Bibbia insegna. La Bibbia dice che i primi Cristiani si radunavano nel primo giorno della settimana “per spezzare il pane”, ovvero per partecipare alla Cena del Signore: “Il primo giorno della settimana, essendo noi per spezzare il pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai discepoli” (Atti 20:7). È interessante notare che, nella frase “essendo noi radunati”, il verbo greco è nella forma passiva (si tratta, infatti, di un participio perfetto passivo), e ciò indica che il radunarsi dei discepoli nel primo giorno della settimana non era frutto di una loro iniziativa, ma di una precisa disposizione divina. In altre parole, era la volontà di Dio che si radunassero il primo giorno della settimana. L’indicazione della Bibbia è che dobbiamo partecipare alla Cena del Signore nel primo giorno della settimana (domenica), in quanto: 1. questo è il giorno in cui il Signore è risuscitato dai morti 2. questo è il giorno in cui è disceso lo Spirito Santo sugli Apostoli 3. questo è il giorno in cui ha avuto inizio la Chiesa 4. questo è il giorno in cui il regno di Dio è venuto con “potenza” (cfr. Marco 9:1; Luca 24:49; Atti 1:8) 5. questo è il giorno in cui i primi Cristiani si radunavano per partecipare alla Cena del Signore. Ancora oggi, se desideriamo essere Cristiani, dobbiamo radunarci nel primo giorno della settimana (domenica) per adorare Dio e per ricordare la morte di Gesù, mediante la partecipazione alla Cena del Signore. La domanda successiva è: “Con quale frequenza dobbiamo partecipare alla Cena del Signore?” Il mondo religioso partecipa alla Cena del Signore una, forse due volte all’anno, oppure quando “ne sente il bisogno”. Ma la Bibbia dice che i Cristiani del primo secolo “erano perseveranti nel seguire l’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (Atti 2:42). Ebbene, che senso ha dire che i primi Cristiani “erano perseveranti” nella Cena del Signore, se la celebravano ogni tanto? Se la Cena del Signore dovesse essere celebrata ogni tanto, dovremmo aspettarci che Dio, in qualche parte della Bibbia, abbia precisato i giorni da riservare a questa santa commemorazione, senza lasciarli alle nostre “emozioni”. Altrimenti, parlando per assurdo, dovremmo rilevare un’incoerenza nel comportamento di Dio, poiché tutte le feste che Egli ha ordinato hanno avuto un tempo e una frequenza stabiliti per la loro osservanza! Perché mai Dio avrebbe agito diversamente quando ha istituito la Cena del Signore? Inoltre, se la Cena del Signore dovesse essere osservata saltuariamente, ci aspetteremmo di trovare in qualche parte delle Scritture l’indicazione dei giorni dell’anno in cui dovremmo osservarla. Proprio come Dio ha fatto nel caso delle feste prescritte nell’Antico Testamento (Pasqua, festa del Tabernacolo, Pentecoste, Purim, ecc.), tutte festività che avevano un tempo di osservanza ben preciso, fissato senza possibilità di mutamento. Se non si celebra la cena tutti i primi giorni della settimana (come capirono gli Ebrei per il sabato, infatti Dio non disse di osservate “tutti” i sabati, ma così fece il popolo di Israele), non esiste alcuna regola per determinarne il tempo di osservanza, con la conseguenza che questo memoriale, così importante per ogni Cristiano (1 Corinzi 11:23), verrebbe lasciato incredibilmente agli umori variabili degli uomini. Su questo argomento ci viene in aiuto anche la storia. I primi secoli le comunità di Cristiani rompevano il pane ogni primo giorno della settimana come testimonia la Didaché: "Nel giorno del Signore, riuniti, spezzate il pane e rendete grazie..." ("La Didaché. - Dottrina dei 12 apostoli" datato 120 d.C. pag. 148; edizioni Paoline). Se poi fossimo tenuti a osservare la Cena del Signore una volta al mese, dovremmo aspettarci che la Bibbia indichi in quale giorno del mese dovremmo farlo. Ma non troviamo neppure questo nella Bibbia. Dunque, per concludere il ragionamento, abbiamo un’altra eventualità da considerare: se fossimo tenuti a osservare la Cena del Signore una volta alla settimana, ci aspetteremmo che la Bibbia ci dicesse in quale giorno della settimana dobbiamo farlo. E questo è esattamente ciò che troviamo nella Bibbia: “Il primo giorno della settimana, mentre eravamo riuniti per spezzare il pane...”. Resto a sua disposizione per approfondire anche questo argomento. Cordialmente Gianni Berdini

​@@chiesadicristodimonfalconeGrazie mille per la risposta esauriente. Apprezzo che ha specificato il fatto che il battesimo sia un atto di fede e non un opera meritoria. Perché siamo salvati per grazia mediante la fede. Il ladrone sulla croce però non si è battezzato e sicuramente molte altre persone che si convertono in punto di morte, io credo che siano salvate ugualmente. D'altra parte penso che chiunque si converte dovrebbe battezzarsi in tempi brevi perché si tratta di ubbidire a un preciso comando biblico. Riguardo alla cena del Signore penso abbia ragione che andrebbe fatta settimanalmente, ma nel mio caso che sono parte di una chiesa che la fa circa 3 volte l'anno(sono stata in una chiesa dove la facevano 1 volta al mese e 1 altra quasi ogni domenica, chiese cambiate per trasferimento) cosa dovrei fare? Sicuramente non credo sia una cosa così grave da dover cambiare chiesa, non penso nemmeno che ce ne siano nella mia città che praticano la santa cena ogni domenica. Farla a casa in famiglia può avere un senso?

Grazie a lei per averci ascoltato

No, siamo solo Cristiani che vogliono seguire il Nuovo Testamento e essere parte della Chiesa che Gesù ha edificato nel primo secolo. Per questo non vogliamo essere una delle tante denominazioni, né seguire le tradizioni aggiunte dall'uomo nel corso dei secoli. Grazie per averci contattato.

Vi ringrazio per la risposta. Dirò un Santo Rosario alla Santa sempre Vergine Maria anche per voi.@@chiesadicristodimonfalcone

Grazie a lei per averci ascoltato