Non se ne parla spesso a scuola, ma il 27 gennaio si ricorda anche l'omocausto, ovvero la persecuzione degli omosessuali durante il regime nazista. Tra il 1933 e il 1945, circa 100.000 uomini furono arrestati per omosessualità in Germania; di questi, 50.000 furono condannati e almeno 5.000-15.000 deportati nei campi di concentramento, dove gli uomini erano identificati con un triangolo rosa e le donne con un triangolo nero. Questa tragedia, riconosciuta solo dagli anni ’80, vide il governo tedesco chiedere scusa alla comunità gay nel 2002.
Anche il fascismo in Italia reprimetteva l’omosessualità, ma senza criminalizzarla apertamente. Mussolini, con il mito della virilità italiana, negava persino che ce ne fossero, di omosessuali, ma le autorità usavano strumenti come diffida, ammonizione e confino per controllarla. Gli accusati, spesso su semplici dicerie, venivano inviati in luoghi isolati come le isole Tremiti, dove le condizioni di vita erano dure e l’emarginazione pesava su di loro e sulle loro famiglie.
Paradossalmente, per alcuni, San Domino nelle Tremiti divenne un luogo di libertà: lì, gli omosessuali, anche se in condizioni di vita durissime, potevano essere se stessi, senza paura. Tuttavia, nel 1940, con la riconversione del confino, tornarono alle città, affrontando di nuovo repressione e stigma. Una storia di sofferenza, ma anche di resilienza e speranza, che merita di essere ricordata.
Fonti: Wikipedia, Omocausto.it, Deportati.it, Arcigay.it, Focus storia, Amnesty.it
www.arcigay.it/memoria/Divulgazione/OmocaustoITA/Omocausto2006-2009.pdf
www.amnesty-lombardia.it/breaking-the-silence-lomocausto-una-storia-dimenticata/
Graphic Novel citata: In Italia sono tutti maschi, Sara Colaone e Luca De Santis
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