Associazione Amici Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
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Roberto De Wan - Cromatiche apparenze
Domenica 9 ottobre è stata inaugurata, nella sala mostre Juvarra della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino in piazza Carlo Alberto 3, la mostra personale di Roberto De Wan “Cromatiche apparenze”, esposizione a cura di Angelo Mistrangelo.
La personale di Roberto De Wan si sviluppa nella sala espositiva secondo una disposizione lineare che unisce diversi soggetti, figure, paesaggi fortemente espressivi e visioni astratte, in una narrazione composta da 50 opere, tra le quali "La dame rouge" del 2021, un autoritratto di Roberto De Wan con la moglie Roberta, sullo sfondo di Porta Nuova a Milano. Un particolare del dipinto è l'immagine guida dell'esposizione.
Le scansioni della stagione pittorica di Roberto De Wan appartengono a un tempo di personali e appartate ricerche, a una dimensione dove segno e vibrazioni cromatiche stabiliscono determinate connessioni con l’immagine evocata, con una narrazione che sottolinea l’energia di una concreta, dirompente, netta figurazione.
Vi è nell’artista la volontà di trasmettere una misura espressiva senza condizionamenti e ripensamenti, senza limiti nel consegnare e consegnarci il senso profondo della lettura e interpretazione delle quotidiane percezioni.
Nulla è affidato al caso o a un’armoniosa piacevolezza o, ancora, a un discorso di maniera, ma si coglie, pagina dopo pagina, la ricerca e l’adesione a una linea essenziale, alle singolari silhouettes delle figure femminili viste e risolte con un’impostazione realista nella definizione del segno - colore - simbolo che unisce impegno appassionato, spiritualità, espressione dal forte temperamento.
Un’interiorità che si identifica con la sequenza delle opere esposte alla Biblioteca Nazionale Universitaria, che travalica sogni e ricordi, incontri e sperimentazioni per trasmettere al fluire dei giorni un racconto che tende alla purezza, mentre la coscienza del pittore appare quale risultato della sua conoscenza, tra una personalità sottilmente inquieta e gli accordi dei rossi e la profondità assoluta dei neri, in una sorta di dialogo continuo e inesausto.
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 4 novembre dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 16.
Tutti giovedì dalle 14 alle 16 sarà presente l'Artista Roberto De Wan.
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КОМЕНТАРІ

  • @giorgiograndi4054
    @giorgiograndi4054 7 років тому

    Grande , incommensurabilmente grande.Per il contesto , in tutti i sensi ,grandissimo Piemonte.Paragonato al regno Borbone è come paragonare l'oro col piombo.

  • @alessandrosalvati213
    @alessandrosalvati213 7 років тому

    Vorrei capire dove su quali basi si discute dell'essere avanzati tecnologicamente in Piemonte. Quali sarebbero gli indici?

    • @alessandrosalvati213
      @alessandrosalvati213 7 років тому

      Soprattutto, perche' nessun e' invitato per un serio dibattito da altre regioni per dare voce a chi "parla contro" come si e' detto nel video?

  • @LittleBishop001
    @LittleBishop001 7 років тому

    il Piemonte è sabaudo, è storicamente e culturalmente diverso dal resto d'Italia.

  • @xilSud
    @xilSud 7 років тому

    Si ammette che le leggi del Regno delle Due Sicilie erano migliori di quelle del Regno di Sardegna. Si ammette che l'occupazione militare del Sud è stata brutale. Passi avanti. Ne suggerisco un altro: cosa sono Pietrarsa, Corsi, Robertson, Vesuvio, Maria Teresa, Etna e Partenope? Sono i nomi delle locomotive costruite nell'opificio di Pietrarsa e vendute al Regno di Sardegna. [Cfr. Il centenario delle ferrovie italiane 1839-1939 - Pubblicazione celebrativa delle FF.SS - Roma 1940, pp. 106, 137 e 139]. Un passo alla volta, potremo creare una memoria condivisa, dando al Piemonte quel che il Piemonte merita, smettendola però di dipingere il Sud preunitario come un'area arretrata, priva di industrie.

    • @arlesgs
      @arlesgs 7 років тому

      Immaginare che il sud Italia nella sua interezza fosse arretrato è una falsità storica, si sa di quanto la zona di Napoli fosse ricca di insediamenti, aldildà del Reale Opificio di Pietrarsa c'erano le Reali ferriere anche in Calabria, c'era la cantieristica navale, l'industria tessile e quella mineraria, specie in Sicilia. Ciò detto è anche vero che il tipo di economia era diverso da quello che, specie negli ultimi decenni, aveva preso piede nelle regioni del centro-nord Italia, in primis nel settore primario, ma anche nell'iniziativa privata, che era più incoraggiata o che, quantomeno, aveva incontrato maggior successo (nel 1864 si stimava che più dell'80% dei capitali sociali delle società in accomandita facesse capo a società del centro-nord, ovviamente esclusi lazio, veneto, friuli e trentino alto-adige che ancora non facevano parte del regno). Quando si parla dell'impoverimento del sud causato dall'unità d'Italia e dai Savoia, andrebbe anche detto che, a ben guardare, il grande divario nel pil pro-capite tra nord e sud, per quanto avviatosi già sul finire del XIX secolo, si va ad allargare enormemente nel secondo dopoguerra, dagli anni cinquanta in poi (tuttora forse?), quindi dopo quasi un secolo di unità e con la Repubblica.

    • @xilSud
      @xilSud 7 років тому

      Stiamo ai dati, però: il solo periodo in 155 anni in cui il Mezzogiorno accorcia le distanze con il Centronord è il primo ventennio del secondo dopoguerra (1950-1970).

    • @giorgiograndi4054
      @giorgiograndi4054 7 років тому

      Marco Esposito non diciamo sciocchezze.I borboni erano la vergogna d'Europa.

    • @antoniopizzolatotroia8754
      @antoniopizzolatotroia8754 7 років тому

      Il problema non è ammettere o meno quale dei due Regni fosse più avanzato dell'altro. L' opificio di Pietrarsa, e non sono quello( e.g. il porto di Castellammare), erano indici che la bassa Italia era tecnologicamente all'avanguardia rispetto al regno sabaudo. Da torinese doc, e nonostante questo amante dei neoborbonici per stima intellettuale, devo ammettere, per onestà, che qui non si tratta di economia comparata ma di quel che i greci chiamavano il Kairos, il momento opportuno (oggi si chiamerebbe la congiuntura internazionale), perchè, mi spiace dirlo, in Italia tout court chi esce vittorioso non è mai il migliore comparativamente, ma colui che fà la prima mossa. E la prima mossa l'ha fatta, per alimentare l'odio di molti e le sorti della storia, il Regno di Sardegna, e non quello di Napoli, nonostante questo avesse maggiore entrate e maggiore produttività pro capite degli stati preunitari complessivamente intesi del nord e del centro, quindi potessero farla loro la prima mossa. Quello che mi disturba non è quale delle due monarchie ha vinto, ma che una venne demonizzata completamente, tacciata dalla storiografia di una incompetenza finta e retorica, che ci fu una repressione brutale perchè il sistema economico borbonico (agricolo) crollò, che le rivolte furono tacciate di brigantaggio, che il Banco di Napoli fù svuotato e a beneficio diretto non tanto del Regno di Sardegna, ma della Corona Inglese...che era interessata sopratutto ad eliminare la marina più potente del mediterraneo del tempo (quella napoletana concorrente) e che, guarda caso, finanziò, e continua a finanziare, una grossa fetta della politica italiana. Continuare a farci la lotta così non ci aiuta, anzi è proprio il motivo per cui terzi si sono cosi interessati al bel Paese e continuano a farlo, condizionando le sorti politiche italiane. Quello che conosco io, per esperienza umana, è che nonostante la mia famiglia sia del sud appena aprivo bocca in Sicilia, e parlavo con un accento riconoscibile di Torino, venivo costantemente tacciato di chissa quali malefatte storiche. Forse è tempo che la si smetta di farci la guerra campanilistica tra noi, ma, da pragmatico e realista, questo so bene che è impossibile in un paese che, tutto intero, si caratterizza per familismo amorale dilagante, clientelismo e campanilismo costante. Alla fine Torino e Napoli sono, dopotutto, le due grandi Capitali "tradite" dalla storia d'Italia. Così distanti all'apparenza, eppure così simili nella sostanza.

  • @luigigriva1765
    @luigigriva1765 7 років тому

    Bello "sentirsi squadra" !

  • @pierocesaretti6569
    @pierocesaretti6569 8 років тому

    Un grande Corpo figlio di una grandissima Istituzione millenaria.

  • @siriostella6330
    @siriostella6330 8 років тому

    Pover' uomo...morto così all' improvviso...me lo ricordo.

  • @adrianabrotto685
    @adrianabrotto685 8 років тому

    bravo alberto sei forte