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Maghita Palumbo
Приєднався 5 чер 2013
Lezioni di Latino, Greco e Italiano
Sostantivi della seconda declinazione: come cercarli sul vocabolario
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Buongiorno, come sempre le spiegazioni sono molto chiare. È un piacere seguire le sue lezioni. Da autodidatta le chiedo come posso crearmi un piano di studio che abbia una logica nella successione delle lezioni per un apprendimento lineare. In breve, cosa studiare prima e cosa dopo o cosa insieme....Grazie!!
Salve, io in realtà carico i video in base alle lezioni che svolgo in classe, senza preoccuparmi di seguire un ordine di pubblicazione, ma le basterebbe cercare su internet un programma di greco per il biennio di un liceo classico qualunque per trovare l'ordine da seguire. In alternativa può chiedere anche all'intelligenza artificiale di crearle un programma adatto a lei: io sono convinta che sia necessario anche accettare le novità in campo tecnologico, con tutti i limiti e le precauzioni! Paradossalmente proprio il greco antico apre la mente a un uso razionale di ciò che è "nuovo". Buon proseguimento!
Grazie, ottimo suggerimento, vado ad esplorare....
Buonasera, giusto per capire meglio, al minuto 21.44 il verbo THUO (sacrificare) é radicale perché termina in vocale e non in consonante muta. Giusto? Comunque le sue spiegazioni sono veramente chiare e i numerosi esempi aiutano moltissimo a memorizzare. Grazie!
Grazie! Sono felice di esserle utile in qualche modo. Sì: i verbi radicali, ovvero i verbi che hanno il tema del presente uguale alla radice (senza l'aggiunta di suffissi), sono quelli il cui tema (che ottieni togliendo o ω o μι o μαι per i deponenti) termina in vocale, dittongo, digamma, consonante muta o consonante muta preceduta da continua. Buon proseguimento nello studio di questa meravigliosa materia!
Tenendo conto della legge del trisillabismo ecc, come faccio a stabilire quando DEVO utilizzare l'accento circonflesso e non quello acuto? Grazie a chi può rispondermi.
La prima regola che devi ricordare è che in greco l'accento tende a ritrarsi il più possibile, quindi se l'ultima è breve dovrai mettere l'accento nella sillaba più lontana: in una parola che ha almeno 3 sillabe, l'accento dovrà andare sulla terzultima e può essere solo acuto, perché il circonflesso non può andare oltre la penultima sillaba. Se la parola ha solo due sillabe e l'ultima è breve, l'accento dovrà andare sulla penultima e quindi, se la penultima è lunga sarà necessariamente circolflesso per la "lex sotera", se la penultima è breve sarà necessariamente acuto, visto che il circonflesso non può essere messo sulle vocali brevi. Se invece l'ultima sillaba è lunga, chiaramente ci sono meno possibilità: l'accento dovrà andare necessariamente sulla penultima sillaba e dovrà essere necessariamente acuto perché il circonflesso non può stare sulla penultima sillaba se l'ultima è lunga. Se l'accento è sull'ultima sillaba sarà circonflesso solo se frutto di contrazione (lo studierai in seguito) e solo se l'ultima è lunga (sempre perché il circonflesso non si trova mai sulle vocali brevi), in caso diverso sarà acuto o grave in base alle regole dell'accento. Quando studierai la flessione nominale e verbale imparerai altre regole sull'alternanza degli accenti. Per il momento penso che questo possa essere sufficiente. In bocca al lupo per lo studio di questa meravigliosa materia!
Grazie infinite. Le mie perplessità erano infatti relative all'uso del ~ sull'ultima sillaba. Aspetterò di studiare la contrazione...(ho visto che si trova nella Sezione Morfologia). Grazie ancora per ora e per i prossimi quesiti!
Buongiorno Prof.ssa, facendo degli esercizi mi sono imbattutto in questa “curiosità” sulle parole: ὁ τεχνίτης e ὁ πολίτης. Entrambi sono sostantivi maschili in ᾱ impura, tuttavia nel controllare i miei esercizi di declinazione (avvalendomi della declinazione presente sulla pagina inglese di Wikipedia di queste due parole) ho notato come per τεχνίτης al nominativo plur mi segnala “οἱ τέχνῑται”, mentre per πολίτης (come mi aspettavo dalla lex sotera) mi segnala (οἱ πολῖται). In entrambi i casi la struttura è la medesima: terzultima breve, penultima lunga e ultima breve. Posso chiederle se mi sfugge qualcosa o se anche τεχνίτης era corretto declinarla con la lex sotera? La ringrazio molto
Ciao! Non ho capito bene la tua domanda, a dire il vero, ma, per quello che ho capito, penso che la differenza sia nella quantità dello iota che, essendo ancipite, in un caso è lungo, nell'altro è breve. Naturalmente nel caso dello iota lungo, si applica la lex sotera. Buon ferragosto!
@@MaghitaPalumbolatinoegreco ma certo è vero, bisogna stare attenti a tutto..grazie mille ! ricambio gli auguri
Grazie mille❤
Buongiorno, ho appena scoperto questo canale..lo trovo meraviglioso..volevo chiedere se esiste un ordine per cui seguire queste sue lezioni di greco , e se ci fosse un manuale di riferimento. Grazie e di nuovo complimenti per la chiarezza
Ciao, grazie per le belle parole. Purtroppo non c'è un ordine, perché le mie sono lezioni scolastiche, o meglio, lezioni che preparo per i miei alunni, quindi non ho mai pensato di organizzarle. Mi dispiace! Per i libri di testo, non ho testi specifici: mi piace spaziare e cercare informazioni da più testi e, soprattutto per le informazioni prettamente didattiche, attingo dalla mia esperienza. Ciao!
@@MaghitaPalumbolatinoegreco Immaginavo, grazie molte comunque
Di fronte a parole come "imperator" che presentano la penultima sillaba senza dittongo e senza vocalis ante vocalem corripitur, come ci si comporta? In questo caso è imperàtor perché l'ho letta sul dizionario, ma non avrei saputo riconoscere se quella "a" fosse stata breve o lunga.
Hai ragione... per il momento ti dico che devi consultare il vocabolario per i casi in cui non si possono applicare le regole che ho spiegato; in realtà, però, quando ti addentrerai nella lingua, scoprirai che questo sostantivo ha la radice del verbo "imperare", di prima coniugazione, che ha la vocale tematica lunga, di conseguenza anche la "a" del sostantivo è lunga. Meravigle delle lingue classiche!
Grazie Professoressa per questo e tutti gli altri video che ha pubblicato ricchi di competenza, passione e amore per l’insegnamento.
Ciao! Grazie per la tua riflessione. Io, però, credo che lo studio, o meglio, la scoperta del greco nel biennio sia una splendida palestra mentale per esercitare la logica. Nel triennio, invece, si "entra" nel vivo della lingua: allora, effettivamente, è importante cogliere la bellezza della struttura di questa lingua "geniale", ma occorre avere una base per farlo! Ciao!
intanto complimenti e grazie, pubblicare questi video è qualcosa di immensamente "bello e buono"! vorrei puntualizzare una cosa a proposito delle traduzioni, mi capita di vedere che alcuni, non tutti, insegnano che prima di tradurre occorre riordinare le parole... così che la traduzione risulti più comprensibile in italiano. é ovvio che quello di arrivare ad un italiano corretto e comprensibile è il risultato ultimo, ma mi domando è anche il migliore per comprendere il greco antico e la mentalità di chi lo scriveva? io non credo. Il tradurre tutto in questo modo significa rendere in forma prosaica una lingua nata per poetare, i greci antichi scrivevano quasi ogni cosa, dalla storia ai trattati in un modo che a noi oggi potrebbe sembrare poetico, e questo lo conferma anche Aristotele. Ora tradurre tutto in una prosa attuale secondo me non ci aiuta a capire la loro mentalità, dovremmo fare lo sforzo di mantenere quanto più possibile l'ordine originale delle parole, in molti casi la traduzione risulta anche molto più bella, perchè non tutto quello che si può semplificare si deve semplificare.
Buondì, Professoressa. Può gentilmente dirmi perché nei casi diretti del duale maschile e neutro l'accento non è circonflesso ma acuto? Essi non cade sul primo elemento coinvolto nella contrazione?
mi scusi: che testo utilizza per le lezioni?
La ringrazio molto, professoressa! Grazie a lei, seppur questo sia un video di quattro anni fa, ho compreso un argomento che si stava rivelando un vero scoglio per me! Spero in futuri contenuti...Buona giornata
Grazie
sei bravissima, grazie!
Grazie mille Professoressa per le sue preziose lezioni video sempre molto chiare e istruttive.
Utilissime lezioni, grazie e complimenti.
Mi fa piacere che abbia iniziato a studiare il greco antico, una lingua così razionale e di una tale stringente logicità da essere davvero, secondo me, una palestra per la mente incredibile! Palestra in greco era "ginnasio": ecco perché il biennio del Liceo Classico è, o era, purtroppo, definita ginnasio! Un saluto e ... buona continuazione!
Non capisco perchè non spiegi nessuno gli accenti in base alla quantità sillabica, sarebbe molto + semplice: - Gli accenti tutti non possono andare oltre il 3 tempo partendo dal fondo, visto che dittonghi e vocali lunghe corrispondono a 2 tempi, mentre le vocali brevi 1 tempo, ecco spiegato il meccanismo; es: Omega prende 2 tempi, quindi se si trova come ultima o come penultima non consente di spostare l'accento oltre la penultima. tre tempi è lo spazio massimo oltre il quale non si può retrocedere l'accento e questo, cosa che non sento dire mai, è solo e soltanto per un fatto di pronuncia, i greci non amavano pronunciare parole con accenti per esempio nella quartultima sillaba, perchè se ci provate in effetti verrebbe una parola difficilmente pronunciabile, mancherebbe il fiato per arrivare alla fine. provate: katantèsantes oppure kàtantesantes. la seconda è oggettivamnete orribile e impossibile da collocare in poemi o composizioni musicali.
Mi sembra che, a parte la terminologia diversa, il discorso sia lo stesso. Se ti sembra più efficace come spiegazione, puoi tranquillamente usarla! La bellezza del greco è che è incredibilmente razionale! La terminologia è indifferente. Grazie mille per l'intervento!
grazie a me, grazie a te o a Lei se preferisce. io scrivo le mie impressioni che da non competente possono essere sbagliate, ma quando ho iniziato a studiare greco questa cosa dei 3 tempi mi è sembrata ovvia, ma non la trovavo mai mai mai spiegata così, quindi ho iniziato a pensare che forse credevo di aver capito ma non era così; ora, passato qualche anno invece ho capito che può essere spiegata così, e per me è più facile il meccanismo dei 3 tempi massimi perchè centra il punto, piuttosto che osservare l'ultima sillaba. Grazie mille per aver pubblicato tutte queste lezioni reali.@@MaghitaPalumbolatinoegreco
Non capisco quel sa del min 31 circa...
Il σὰ è l'aggettivo possessivo di 2^ persona singolare al neutro plurale = tue (riferito a tutte le mie cose = puù liberamente: tutto ciò che è mio è tuo)
in effetti lo trovo sul dizionario ma per curiosità sono andato su alcuni specchietti e ho trovato dappertutto σόν come singolare 2 persona neutro, e plurale ὑμέτερον. @@MaghitaPalumbolatinoegreco
Chiarezza assoluta, complimenti. Esaustiva e non parca di esempi. E te lo dice una ex prof (di lingue)👏
ho capito più con questo video che con le spiegazioni della mia professoressa, molto chiara grazie mille
Meravigliosa professoressa, non so come contattarla privatamente e quindi le scrivo qui. Consapevole che lei è molto impegnata su vari fronti, per caso valuterebbe anche solo lontanamente delle ripetizioni on line? Anche un'ora solamente del suo tempo sarebbe preziosa! Grazie
Salve! La ringrazio per le sue parole: ne sono onorata, ma io non faccio ripetizioni private, mi dispiace. Da sempre ho dato la priortià alla mia famiglia e alla famiglia allargata che è la mia scuola. Spero di esserle utile con questi video. Buona giornata e ancora grazie!
Buonasera professoressa, Le sarei molto grato se mi spiegasse come mai la desinenza dell'accusativo singolare di βασιλεύς è il risultato della vocalizzazione in α della sonante n - in quanto segue la semiconsonante rappresentata dal digamma - mentre lo stesso non si verifica all'accusativo singolare di γραῦς, dove invece troviamo ν, come se la sonante seguisse in questo caso una vocale. Grazie mille in anticipo.
Grazie molto chiaro . complimenti
Grazie!
❤
Grazie a lei professoressa sto riprendendo il greco antico. I suoi studenti sono fortunati
Grazie per il suo utilissimo lavoro, ha fatto appassionare al greco anche me, dopo averlo subito, ai miei tempi! È un'insegnante illuminata, oltre che profondamente competente, e anche mia figlia (IV ginnasio con onore!) la segue. Insieme traiamo grande vantaggio dalle sue chiare e mai superficiali spiegazioni! Grazie! Continui sempre a condividere questi contenuti su internet: lei rende un grande servigio alla nostra lingua e alle nostre anime, insegnando così bene il greco! ❤
Grazie, mi è stato molto utile.
Grazie infinite professoressa!
Professoressa, come tradurrebbe questa frase: Τό ελεύθερον είναι η τό δουλεύειν ούκ επίστασαι. (η disgiuntiva, non articolo). Mi scuso per accenti e spiriti ma il mio telefono non supporta la tastiera del greco antico.
Professoressa può dirmi se queste frasi indipendenti da rendere in infinitive siano o o meno corrette: 1) Oι οπλίται το τής νίκης τροπαίον ίστανται ---> Ό στρατηγός κελεύεις τους οπλίτας το τηνίκης τροπαίον ίστασθαι. 2) Χαλεπή καί στενή έστι αρετής οδός--->λέγεται τήν τής αρετής οδόν χαλεπήν καί στενήν είναι. 3) Ο δεσπότης καλά δώρα τοις ξένοις δίδωσι ---> Καλόν έστι τόν δεσπότην καλά δώρα τοις ξένους διδόναι.
τῆς νίκης e non τηνίκης nella 1^ frase resa in forma implicita: ti sarai confuso; nella 2^ frase l'infinitiva corretta sarebbe Ὁι φιλόσοφοι λέγουσι τήν τῆς αρετῆς ὁδόν χαλεπήν καί στενήν εἶναι. Se, invece, usi la forma passiva λέγεται, è opportuna la costruzione dell'infinito con il nominativo, perché il soggetto di λέγεται, quindi della reggente, è lo stesso dell'infinitiva. In questo caso, dunque, la forma corretta sarebbe: λέγεται ἡ τῆς ἀρετῆς ὁδός χαλεπή καί στενή εἶναι. Attento: al genitivo le parole che al nominativo sono ossitone, diventano perispomene! Nell'ultima frase τοῖς ξένοις e non, come hai scritto tu, τοῖς ξένους. Ciao!
Buongiorno professoressa, non mi è chiaro come mai, a differenza dei genitivi plurali della prima declinazione, i genitivi plurali della seconda non sono perispomeni. Grazie
Professoressa, quindi gli aggettivi che sono proparossitoni al nominativo maschile, sono sempre parossitoni al nominativo femminile in alfa puro perché quest'ultimo è lungo? Πλούσιος, πλουσία, πλούσιον, è corretto?
Mentre la desinenza del nominativo singolare maschile è sempre breve in quanto ος è sempre breve (come anche la desinenza del nominativo neutro ον) e quindi si verificano le condizioni per la proparossitona, il femminile ha di solito l'α lungo e, quindi, la parola proparossitona al nominativo maschile diventerà parossitona al nominativo femminile secondo le regole dell'accento. Alcuni aggettivi, però, potrebbero avere la vocale alfa breve anziché lunga nel nominativo femminile singolare a causa di irregolarità o influenze di specifiche forme lessicali: in tal caso il nominativo rimarrebbe proparossitono.
@@MaghitaPalumbolatinoegreco Capito, e come distinguere i due casi? Devo per forza usare il dizionario?
Normalmente l'alfa, come ti dicevo, è lunga, comunque puoi capirne la quantità proprio in base alla posizione dell'accento. @@duncanmacleod9725
Prof.ssa non mi è ben chiaro il passaggio al minuto 2:00. La vocale tematica non si usa solo per i verbi della prima coniugazione?
sì, scusa! Mi sono espressa male: volevo dire vocale del tema
Bravissima ❤
Gentilissima professoressa, le sue spiegazioni sono molto chiare e appassionanti, perfino per me che ai miei tempi avevo sempre 4 in greco! Avrei per lei due domande (mi scusi se scrivo con lettere dell'alfabeto italiano, ma non so trovare quelle greche sul telefono): perché (upó) TAUTEN l'accento sulla penultima è grave e non acuto? Un errore di stampa? Seconda domanda: trovo questa lezione davvero illuminante, ma lei pensa sia indicata in IV ginnasio o è sufficiente che mia figlia sappia quando una parola si dice proparossitona, ossitona, perispomena e properispomena, legge del trisillabismo e lex sotera? Non vorrei che si spaventasse con nozioni che (forse?) non le competono, tipo questo esercizio svolto da lei? Oppure sono esercizi adatti al IV ginnasio? Grazie infinite!
Scusi se non ho risposto subito, ma non avevo letto la sua domanda. Per quanto riguarda la prima domanda, sì: sarà un errore di stampa. Non ci può essere l'accento grave all'interno di parola, ma solo alla fine di una parola e a determinate condizioni. Dovrei andare a guardare meglio il video. Per quanto riguarda la seconda domanda, io penso che sia necessario che i ragazzi sin dall'inizio imparino i termini tecnici: essi servono a intendersi su quanto si studierà in seguito. Secondo me è proprio la difficoltà ad aguzzare l'ingegno! Il greco è un'arma meravigliosa e affilatissima contro la superficialità. Ora che leggerà la mia risposta, sicuramente sua figlia masticherà questa terminologia in modo spedito e consapevole, ma lo farà proprio grazie a quello sforzo iniziale. In bocca al lupo a sua figlia che ha intrapreso gli studi più razionali e logici del mondo!
Buon giorno , complimenti per l iniziativa di pubblicare un corso di lingua greca ! Vedo pero´ che video non sono nell ordine naturale e un principiante come me fa fatica a capire l ordine giusto. Potrebbe cortesemente riordinarli ?
Ciao: cercherò di seguire il tuo soggerimento, ma per il momento, se vuoi, posso inserirti il link di un google site con tutte le lezioni relative al programma di greco della mia prima. Magari può esserti utile! Io carico le lezioni per i miei alunni e le condivido con loro su classroom, in modo che anche gli assenti o chi abbia ancora dei dubbi possa riascoltare la mia lezione: ecco perché non sono in ordine! Spero che però questo link possa aiutarti: è un google site che ho preparato, sempre per i miei alunni, per permettere loro di ripetere il programma in vacanza. Buono studio! Il greco è merviglioso! LINK: sites.google.com/dunilevimatera.org/recupero-di-greco-1-trimestre/home-page
@@MaghitaPalumbolatinoegreco Grazie , si . Adesso credo che i video siano in ordine . Grazie di nuovo , Michele .
Fuoriclasse bravissima !
Lo jupsilom ,υ si pronuncia ü come. nel milanese lüü La ω si pron come la o di Roma.E quindi è sbagliato chiamarla oméga colla o di Lollobrigida
La ω si pronuncia come la o di Roma La ομικρον ο come la o di Rosa. L'italiano del Sud inversa quasi sèmpre la ω e la η come. o é
in realtà è il contrario. la omega è aperta e la omicron chiusa. la parola Roma ha la o chiusa, quindi come omicron. anche perchè lo dice la parola stessa, o piccola come la bocca mentre la pronuncia, e così per la omega.
@@biagio6047 non credo quel che leggo ! Si metta davanti ad uno specchio e pronunci la omikron poi la ômega guardando quale appertura da l' omikron e quale l' ômega. Poi pronunci a ,o, ô, u per vedere !
guarda, contento tu, rimani pure convinto. solo vallo anche a spiegare a tutte le grammatiche che dicono quello che ti ho scritto. @@ezzovonachalm9815
@@biagio6047 Purtroppo le grammatiche scritte da eruditi del Sud devono adeguarsi all'indole della stimata gente del sud.Le altre grammatiche predicano quello che mi sono sforzato di spiegarLe
a ecco, mi pareva. allora aspetto la grammatica scritta da lei...@@ezzovonachalm9815
Errata corrige: naturalmente c'è un refuso nel video. Il dativo femminile plurale del verbo τίθημι è τιθείσαις e non τιθέσαιν: chiedo scusa!
Errata corrige = c'è un refuso nell'accusativo plurale di τριήρης: sarebbe τριήρενς e non τριέρενσι; in τριήρενς cade la nasale prima del sigma e lascia allungamento di compenso all'epsilon che diventa ει e quindi la forma definitiva è τριέρεις
Complimenti per la spiegazione: perfettamente chiara!
bravissima
Molto chiaro anche per me che sono all'inizio.
Buongiorno, vorrei farle una domanda sulla legge di Wheeler. Per spiegare il fenomeno da essa descritto, si usa spesso come esempio il Dativo plurale πατράσι, che dovrebbe essere quindi costituito da una sillaba lunga e due brevi. Partendo dal presupposto che la suddivisione in sillabe di tale parola è πα-τρά-σι (considerato che il gruppo τρ può essere iniziale di parola, come in τρέχω), la α della sillaba πα-, derivando dall'antico i.e. shevà, non dovrebbe essere anch'essa breve? Grazie in anticipo della cortese risposta.
In greco, a partire da Omero stesso, πα viene considerato talvolta lungo per posizione, cioè perché seguito da due consonanti (vedi qui: www.poesialatina.it/_ns/MetrGls/CorrAtt.htm).
@@MaghitaPalumbolatinoegreco grazie
Salve! Le parole ossitone (ovvero con l'accento acuto sull'ultima sillaba) trasformano l'accento da acuto in grave sempre, a meno che non siano seguite da segno di interpunzione o da parola enclitica (ovvero senza un proprio accento e che si appoggia, nella pronuncia, alla parola che la precede): per questo ὑπό si è trasformato in ὑπὸ. (Il motivo è semplice: la trasformazione dell'accento da acuto in grave serviva proprio a far capire che lì terminava la parola quando c'era la "scriptio continua, di conseguenza tale trasformazione non era necessaria sia quando la parola era seguita da segno di interpunzione, perché, chiaramente, la punteggiatura era già sufficiente a far capire che la parola terminava in quel punto, sia quando la parola era seguita da un'enclitica perché, dal momento che quest'ultima non aveva un accento proprio, diventava un'unica parola con quella che la precedeva). Per quanto riguarda la seconda domanda, io penso che il greco sia una meravigliosa arma contro la superficialità e per abituare i ragazzi a ragionare: è una palestra mentale e logica davvero unica. Quindi perché non chiedere a sua figlia di provare a ragionare anche sugli accenti, oltre a memorizzazione semplicemente la terminilogia? "Ad astra per aspera!" (= per arrivare alle stelle bisogna procedere attraverso percorsi difficili!)
Davvero una brava prof. fa capire le cose in modo molto semplice e chiaro. Grazie!!!👍🤗
grazie mille mi ha salvato per la verifica!