Luciano Pascucci nella sua esibizione durante la manifestazione "Ci avreste scommesso? Come vedete ci siamo ancora..."
Ci avreste scommesso? Come vedete ci siamo ancora...
(II° Memorial Maestra Anna Maria Mei Tisi).
Il 27 ottobre 2008 , nella splendida cornice del Teatro Gentile che ha registrato nuovamente il tutto esaurito, si è svolta la manifestazione canora “Ci avreste scommesso? Come vedete ci siamo ancora...” e dedicata, come lo scorso anno, alla memoria della Maestra Anna Maria Mei Tisi.
Ideata e coordinata dall’infaticabile e vulcanico Franco Spuri, questa rassegna di artisti di tutte le età che hanno fatto conoscere Fabriano si è potuta realizzare sia grazie alla generosa e intelligente collaborazione dell’impresario Roberto Crescentini, patron della Cotton Club, (la nota azienda cresciuta a Fabriano e successivamente affermatasi in Italia e nel mondo), sia grazie all’interessamento del Sindaco della città che ha permesso l’utilizzo del teatro inviandovi anche alcuni addetti del personale comunale.
L’attesa per questo evento nemmeno a dirlo era molto viva, i biglietti invito risultavano già esauriti da parecchie settimane e per l’ultima distribuzione prevista al botteghino a partire dalle ore sedici, si era registrato un afflusso così massiccio di persone, (la gente si era messa in coda fin dalle quattordici), che molti avevano dovuto tornare a casa a bocca asciutta.
La sera, all’ingresso del teatro, il pubblico era invitato a dare una offerta libera da devolvere al pagamento delle cure per un bimbo gravemente malato; come sempre, i Fabrianesi non si sono fatti pregare ed hanno messo le mani al portafoglio con grande, grandissima generosità.
Il “Gentile” si presenta nel consueto splendore, brulicante di spettatori in ogni ordine di posti, sul palco l’orchestra, totalmente composta da “Fabrianesi d.o.c.”, viene accordando gli strumenti mentre ogni tanto appare qua e là indaffaratissimo l’ideatore dell’iniziativa, Franco Spuri, un munello dei vicoli del Piano, capace di indossare sportivamente coloratissime giacche dal rosso al verde pisello.
Tra il pubblico si possono vedere molti giovani: una bella sorpresa per chi pensava che sarebbero arrivati solo anziani nostalgici e vecchie signore.
Ma ecco che le luci si spengono ed il brusio cessa di colpo, tutti gli occhi sono puntati sul presentatore, il noto Masciarelli, comico, cantante, attore, doppiatore, professionista esperto come pochi con una carica di simpatia veramente unica.
Per la delizia degli occhi, lo affianca l'affascinante, disinvolta e brillante Ines Farinelli.
Dopo i sinceri ringraziamenti resi all’intraprendenza, le idee ed il lavoro organizzativo di Spuri e Crescentini, si rinnova il ricordo della professoressa di musica Anna Maria Mei Tisi, l’infaticabile formatrice di tanti giovani, a cui la manifestazione è dedicata.
E poi… il pubblico viene letteralmente trascinato in uno stupendo spettacolo di luci, musica, suoni, tra i cantanti anche vecchie glorie arrivate, senza sfigurare, fino alle finali dei concorsi nazionali a competere con i big come Peppino di Capri o i Pooh.
Nessuno di loro tradisce le aspettative, qualcuno strega addirittura il pubblico che applaude entusiasta: una sfilata super, da Trivellini, atleta e fisarmonicista provetto, a Teatini, finalista a Castrocaro e non ammesso per un soffio a San Remo a tanti altri ancora……..
Inoltre, come se non bastassero il canto e la musica ad allietare la serata, la verve di Nick Apollo, cantante e spassosissimo intrattenitore, capace di sfornare barzellette che fanno ridere fino alle lacrime.
L’atmosfera è ormai fantastica, il pubblico applaude, ride, si diverte, si commuove, accenna a canticchiare le arie più note, il Gentile brilla di luci e di sorrisi.
Siamo al gran finale: sul palco, ad uno ad uno entrano tutti i partecipanti che si uniscono a formare un gruppo: per l’aria risuonano le prime note di “Fabriano bella”, scritta e musicata da Sverzellino.
Le voci del coro improvvisato cantano meravigliosamente, il pubblico batte le mani a tempo; note, musica e voci si intrecciano e si rincorrono, i cuori battono veloci e finalmente scroscia un applauso lunghissimo, qualcuno ha gli occhi lucidi, qualcuno dice che avrebbe voluto che lo spettacolo continuasse ancora.
E’ bello in questi momenti sentirsi Fabrianesi, essere orgogliosi che la città abbia saputo offrire uno spettacolo così bello.
Si spera che occasioni come queste se ne trovino ancora tante e che la rassegna “Ci avreste scommesso? Come vedete ci siamo ancora.” si possa ripetere anche in futuro.