Il #concordatopreventivobiennale è un accordo con il #fisco che permette alle #imprese di avere una interessante #pianificazionefiscale anticipata per un periodo di due anni.
I benefici fiscali di questo nuovo strumento, se li valutate bene, possono essere molto importanti, soprattutto per tutte quelle imprese che nella predisposizione dei loro budget hanno delle previsioni di crescita e negli anni passati hanno avuto una buona storia come contribuenti.
Nonostante le imbarazzanti critiche sullo strumento del concordato preventivo biennale, in molti casi alimentate senza effettuare valutazioni specifiche sulla singola posizione del contribuente, vi sono almeno due punti fermi di analisi:
1) Se l’impresa ha una storia con una buona affidabilità fiscale, valutata dalla sua metrica ISA, il fisco restituisce buoni vantaggi per fare un patto e pianificare la propria tassazione;
2) Se l’impresa utilizza gli strumenti per una corretta gestione, quali il business plan, il budget e il piano di tesoreria, con lo strumento del concordato preventivo biennale potrà sfruttare un interessante strumento di pianificazione fiscale.
E’ del tutto evidente, che se l’impresa, negli anni passati ha avuto una scarsa attenzione alle motivazioni che la portavano ad avere una metrica ISA, medio normale di settore soddisfacente, non troverà grandi vantaggi dal concordato preventivo biennale ed è inutile discuterlo.
Così come, è altrettanto evidente che se l’impresa non fa i conti e “naviga a vista”, non potrà fare nessuna valutazione del patto di tassazione che il fisco le propone.
Il concordato preventivo biennale, sotto un profilo economico finanziario e quindi di controllo di gestione, per tutte le imprese che hanno in programma di effettuare investimenti, diventa un importante elemento di analisi, poiché permette di fare affidamento su un cash flow più alto e quindi ridurre la dipendenza dalle banche o investire meno capitale proprio nella scelta del mix di finanziamento.
E’ evidente, ed è l’argomento trattato in questo intervento, che questo patto di pianificazione fiscale con il fisco, passa per la reciproca correttezza ed ecco allora che nella legge sono state individuate specifiche cause di decadenza (nella maggior parte dei casi condotte dolose) che rendono nulli gli effetti del concordato preventivo biennale, su cui le imprese devono attentamente riflettere.
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