Відео

Ciao, Roberto! Grazie mille.

Grazie mille, Teresa. proviamo a fare informazione e formazione per rendere il web un posto più consapevole.

Ciao, Giorgio. Quello che proponiamo con i nostri video UA-cam è un modello e uno stile di comunicazione, può piacere oppure no, qui troverai sempre un canale accogliente e pronto a recepire le critiche costruttive.

Grazie, Malika :)

Grazie, Lea! :)

Probabilmente le difficoltà che citi sono ancora molto diffuse. Ma non sono la condizione con cui si lavora ovunque. In ogni caso il cambiamento in atto ci richiede di ripensare ciò che non va e dare risposte nuove: “Abbiamo sempre fatto così” non è la migliore opzione possibile.

Ciao Chiara, grazie! Altre motivazioni da aggiungere a questa per la tua esperienza?

Grazie!

Grazie mille :)

Grazie Daniele! Spero che troverà spunti utili anche negli altri video.

Certamente e grazie di cuore ❤️

Grazie per il cuore ❤️

👍 👍 👍 I like you very much, you are beautiful. 🔥 👆 💋 Iii

Grazie a te :)

😂😢😮😅😊

Ciao Alice, grazie del feedback, per me davvero una bella sorpresa. Il canale è gestito senza grandi investimenti pubblicitari, riservo tutto l'impegno mio e del team nel produrre e confezionare contenuti validi per cui arrivano persone davvero interessate ai temi. Se volessi darci una mano a diffonderlo presso la tua rete professionale, ne sarei felice. Santina

@@ReputationLab Grazie mille!! 🙋🏼‍♀️ Se avrò modo, lo farò senz'altro 😉😉😽

Ottima sfida questa. Raccolgo le idee e dedico un video a questo prossimamente :)

Davvero da tenere a mente per ogni fase della propria carriera professionale.

Ciao Davide e grazie del tuo commento. Provo a darti un feedback io, ma sono certa che anche Davide Bertozzi avrà qualcosa da aggiungere. Il problema che tu poni noi lo viviamo, ad esempio, per il servizio di personal branding. Seguiamo alcuni manager nella loro comunicazione personale ma ovviamente, per una questione di privacy, non possiamo raccontare di loro e del lavoro che svolgiamo insieme. Possiamo però raccontare del lavoro svolto in maniera generica, senza mettere case histories e nomi nel dettaglio. Il cliente non andrà in portfolio, ma il tema va raccontato. Noi ad esempio, oltre ad averlo inserito nei servizi, produciamo diverso materiale nel blog sul personal branding, alcuni video, oltre ad avere una presentazione apposita quando avviamo i contatti con un nuovo possibile cliente. Inoltre: sulle cose di cui non puoi parlare, il passaparola funziona benissimo! Quasi tutti i nuovi casi di personal branding che seguiamo vengono da consigli di persone con cui lavoriamo già. Il concetto è: se ne sai davvero e ne parli, si nota. Spero di esserti stata utile!

Ciao Davide, grazie per il feedback. Condivido pienamente la risposta che ti ha dato Santina e aggiungo qui qualche pensiero personale. Dunque, per i ghost writer le cose sono (sempre) particolari e differenti. Penso che da questo divieto possa nascere però l’opportunità di scrivere una storia nuova, basata sull’impossibilità di potersi raccontare. Lavorare a progetti personali può aiutarti a mettere in mostra le tue capacità, io l’ho fatto nei primi anni in cui lavoravo (in gran segreto) ad alcuni progetti pubblicitari, e ho iniziato a condividere (o inserire nel portafoglio) progetti inventati di sana pianta; utili, però, per mostrare alcune mie caratteristiche. Ne ho costruito anche un piano editoriale, credo fosse il 2016 o 2017: un piano editoriale di progetti visivi simili a quelli che svolgevo già per alcune aziende. O ancora, in modo più provocatorio, ecco come mi immagino il portfolio di un ghost writer: ben rilegato, se in versione cartacea, o comunque ben impaginato, tante pagine bianche all’interno, magari una headline finale che acclama “che ti aspettavi da un ghost writer?”. Dopo questa prima provocazione arriva la seconda: “Ho lavorato per”, seguito da un’altra pagina bianca. Basta provocare, passiamo alla concretezza, scriviamo quello che ci è permesso, ma scriviamolo bene: spiegando il perché di quelle pagine bianche e svelando, almeno, i settori per cui si ha lavorato e in cui si è specializzati (editoria, politica, eccetera). Insomma, cercherei in ogni modo di sfruttare a mio favore questa caratteristica di ogni ghost writer. Potrebbero nascere idee niente male.

@@DavideBertozzi geniale ;)

@@santinagiannone7372 Grazie mille Santina, ottimi spunti

@@DavideBertozzi Grazie mille Davide! Diciamo che abbattere il muro dello scetticismo sul ghostwriting online è come sfuggire a un puma! Per di più, tocca stare davvero attenti a quel che si dice, perché sai meglio di me quanto siano terrificanti certi contratti 😅 Originale l'idea di lavorare a progetti personali inventati! I tuoi sono ancora disponibili sul tuo sito o da qualche parte? Se non da te, sapresti indicarmi qualcuno da cui un po' d'ispirazione? E qui la domanda: come argomentare che sono progetti inventati, senza perdere credibilità? Di nuovo, grazie 🌻

Ciao e grazie per la domanda. Ogni azienda può sviluppare delle kpi per misurare la sostenibilità facendo i conti con la propria filiera di produzione e di servizio. I parametri con cui certamente confrontarsi sono quelli dettati dall'ONU, che ha rilasciato un interessante tool per provare a misurare gli indici delle singole aziende. Lo trovi qui: www.unglobalcompact.org/take-action/sdg-action-manager

@@ReputationLab Grazie mille!! Ho un'altra domanda: questi parametri possono essere applicati anche per i liberi professionisti? Cioè, anche loro - cioè io che ne faccio parte come freelance - ho modo di misurare il mio impatto con il mio lavoro?

Non crediamo che esistano dei modelli altrettanto chiari per i professionisti, perchè il concetto di sostenibilità parla di un'influenza sull'ecosistema (fisico o di relazioni, culturale o sociale) e difficilmente si può misurare l'impatto di un singolo individuo. Però crediamo che la coerenza di azione e la responsabiltà siano caratteristiche imprescindibili per chi vuole provarci e quindi partire da una buona mappatura degli stakeholder (con chi interagisco?) e delineare i propri valori con la specifica mappa possa essere un ottimo punto di partenza. Ne parlo meglio su "Comunicare Human to Human". Se vuoi leggere indice ed estratto del libro iscriviti alla nostra newsletter su www.reputationlab.it

@@ReputationLab Grazie!

Ciao Fabio, il tuo commento è una bella sorpresa! L'obiettivo più bello per me è proprio questo: generare valore, condividerlo e contribuire alla formazione di una cultura della comunicazione e aziendale solida e contemporanea. Se ti va di scoprire qualche altra risorsa, ogni lunedì scriviamo alla nostra community tramite newsletter, puoi iscriverti su www.reputationlab.it. Oppure, per le recensioni dei libri di marketing e comunicazione, seguici su Instagram instagram.com/reputation_lab. Insomma, non vogliamo tenere solo per noi le tante cose belle che facciamo/vediamo/studiamo e leggiamo. Grazie mille del commento, davvero gradito! ❤️

Aurora Caruso che bell’analisi! Siamo dello stesso parere. Forse occorrerebbe un corso di cittadinanza attiva a sostegno di attivismo e pensiero critico. Che mancano, ma non per colpa dei social.

😂