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Luca Ronconi
Приєднався 5 бер 2013
Відео
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✨
in che occasione è stata eseguita questa intervista?
Il problema dell'interpretazione è il problema del soggetto che osserva. Nell'osservare l' opera il regista e l' attore filtreranno con la loro soggettività la materia. Esiste una interpretazione oggettiva? Ovviamente no. Tuttavia esiste una interpretazione rigorosa che mette a servizio la soggettività di una comprensione ampia che trascende il soggetto.
"Ad una comprensione" errata corrige.
grande!
che belle parole
"le taglio tutte" ❤
Non è così. Tutti i personaggi nascono autentici. È Ronconi che non li vuole vedere autentici
Più che libertà mi pare una sconfitta per la regia quando la attenzione è intermittente. Penso che anche il Teatro debba avvincere e tenere tutti attenti. Ma è difficilissimo che ciò avvenga
Frecciatine a Stanislavsky che invece fu uno dei pochi a comprendere e fare bene Cechov. Ma in Italia ci tengono molto a squalificare il realismo psicologico del maestro russo.
Come diceva lui: quando c'e identita' tra pubblico e teatro non c'e' comunicazione.Quando c'e' quel poco di attrito, si. E' li che si scopre il nuovo, quello che non c'e' appunto, che e' l'anima del Teatro. Un punto di riflessione sull'industria dell'intrattenimento di adesso che punta tutto sul primo aspetto. Barbarie.
Magari mi sbaglio, ma credo che nel video Ronconi si riferisca al lavoro attoriale del sentimento che non c'è veramente da parte dell'attore (inteso come persona-attore), per cui è impossibile identificarsi. Per l'atro discorso invece: portare contenuti che vadano oltre la zona di comfort dello spettatore per poterlo stimolare può essere una bella operazione così come una pessima.
Messaggio per il gestore di questo sito., io credo che sarebbe opportuno considerato la dipartita del maestro nel lontano 2015 di chiudere i messaggi ancora attivi in questo thread e di conservare comunque la testimonianza e il pensiero di un importantissimo maestro del nostro cinema e teatro
GRANDE MAESTRO
Quanta gente hai preso per il culo Luca mio co sti giochetti semantici, quanti beoti si sono liquefatti sotto i tuoi distingui fra 'espressione' e 'oggettivazione'....
A proposito di "restituzioni" ...Aggiungerei pure che non solo le parole devono essere vere solo nel momento in cui si dicono e non devono obbedire ad un "progetto" preesistente, ma proprio addirittura dovrebbero dipendere da ciò che "accade" in scena . I "personaggi" infatti non "sanno" il loro proprio futuro quando sono in scena. Non "sanno" cosa accadrà loro. La "restituzione" consiste proprio in questi concetti che ho imparato da Franco Ruffini. Se per Ronconi tale processo è "preferibile" per Ruffini è, né più né meno, un dogma.
P.s.ho imparato dai compianti Cosimo Cinieri, Danilo De Girolamo,all'ancora fortunatamente vivo e vegeto Alvaro Piccardi, Sammartano, etc...
E' verissimo ciò che dice...e posso dirlo per esperienza diretta...un piccolissimo errore può portare, nel migliore dei casi a forme di depressione, nel peggiore a disturbi psicosomatici oppure a distorsioni della sfera emotiva spaventose...Molti attori di oggi fanno tutto l'opposto di quello che una volta era un mestiere difficilissimo e pericoloso...La colpa è comunque nostra poiché abbiamo "imparato" a farceli bastare...
Cosa intendi per "piccolissimo errore"?
@@ZoidbergBlr seguo
Uno dei compiti del regista è proprio quello di offrire all'attore una scelta tra molteplici interpretazioni del testo. Interpretazioni che possono anche emergere da un incontro "a pelle" con l'opera: la sua musicalità per esempio, o, al contrario, l'assenza totale di ritmo che trasforma la stessa lettura in superamento continuo di ostacoli linguistici. Ci interessa sapere se ciò sia stato voluto dall'autore? Se il suono scelto ha o non ha attinenza con uno o più sensi/significati? Forse. Ma non necessariamente. Ogni interpretazione che si trova (che si fa trovare) è completa e giusta di per sé. L'importante è scoprire, tra le mille chiavi che possono aprire quell'unica porta che è il corpo dell'attore, l'unica che lo apre completamente: mente, spirito, anima. Che spalanchi, non che faccia intravedere in maniera confusa. Il regista trova le chiavi e poi le getta per l'aria, non gli appartengono ... l'attore ne prenderà una al volo, quella che sicuramente è quella giusta per lui, in quel preciso momento della sua vita personale ed artistica.
Buonasera, sapreste dirmi da quale opera provengono questi brani di viola/violoncello che sia, che inframezzano le parti d'intervista, e chi è l'autore? Grazie.
Qualcuno sa da dove è tratta la musica dell'inizio? Penderecky?
Grandissima persona e artista. R.I.P.
Grazie Maestro per le tue perle....
Che perdita immane, un Maestro.
...E' molto più salutare una benefica falsità che non una supposizione di autenticità...
perchè Penderecki ??